Cina
OMS, Pechino stoppa la presenza di Taiwan all’assemblea annuale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rifiutato la partecipazione di Taiwan all’assemblea annuale dell’ente.
«Dietro il rifiuto ufficializzato ieri vi sarebbe, come già avvenuto in passato, una forte pressione diplomatica della Cina che considera Taiwan parte dei proprio territorio» scrive AsiaNews.
Il ministero degli Esteri taiwanese ha parlato «profondo dispiacere e malcontento».
Il rifiuto dell’OMS arriva in un momento di tremende tensioni su Taiwan, che una certa narrativa sostiene possa diventare «una nuova Ucraina», nel senso dell’annunciata operazione di riunificazione (cioè, di invasione) da parte della Repubblica Popolare Cinese.
Taiwan in questi anni ha goduto di quello che chiamano lo «scudo del microchip»: la sua capacitò di produrre componenti elettronici è talmente avanzata che perfino Pechino non si poteva azzardare ad creare un conflitto militare.
Tuttavia, due degli ingredienti necessari all’industria dei microprocessori, palladio e neon, provengono dalla Russia e dall’Ucraina. Una carestia di chip, già sensibile nel mercato mondiale, potrebbe divenire collasso del settore (e le conseguenze su altri settori, come l’automotive, già si sentono), con conseguente semaforo verde per un’invasione pechinese, che qualcuno dice sia stata solo rinviata proprio grazie alla guerra ucraina.
Come riportato da Renovatio 21, anche la popolazione di Taiwan (e pure quella giapponese) si aspetta l’invasione in tempi stretti. Il Pacifico quindi si candida ad essere la zona più calda dello scontro tettonico tra le potenze nucleari.
Tornando all’OMS e a Taiwan, negli anni della pandemia abbiamo visto Taipei compiere scelte talvolta opposte rispetto a quelle del Partito Comunista Cinese. Soprattutto all’inizio della pandemia, Taiwan si è distinta per fare il contrario di quello che Pechino comunicava al mondo (per esempio, nella fase in cui cercava di tranquillizzare il mondo).
Abbiamo inoltre visto in questi anni lo spettacolo indecente dell’OMS che finge di non sentire nemmeno le domande poste da Taiwan, con scene che vanno ben oltre l’imbarazzante.
This is crazy: Bruce Aylward from the WHO refuses to answer a simple question about Taiwan, even hanging up when the question is repeated.
When they call him back, he immediately goes back to praising China and gets out before she could ask him again. pic.twitter.com/fC9Q6e4LUP
— The Wokest Numbersmuncher (@NumbersMuncher) March 28, 2020
La dipendenza dell’OMS dalla Cina – per non dire il suo cover-up – è stato un tema a lungo dibattuto, e sottolineato dal presidente Trump quando tolse i fondi USA all’Organizzazione.
Ha sempre destato scalpore la particolare vicinanza del direttore OMS Tedros con Pechino, forse risalente ai tempi in cui in Etiopia egli era quadro di un gruppo marxista-leninista con probabilissimi agganci oltrecortina.
La debolezza delle azioni OMS nei riguardi della Cina durante la pandemia è stata evidente fino a divenire comica.
Prova ne è il famoso viaggio alla ricerca delle origini del coronavirus, quando, dopo lunghi tentennamenti del Dragone, spedirono a Wuhan una squadra che stette all’Istituto di Virologia solo tre ore, praticamente non vedendo nulla. Tuttavia è perfino peggio di così: la Cina accettò di far arrivare a Wuhano ispettori ONU solo quando trovò nomi di scienziati di suo gradimento.
Diedero quindi l’OK quando l’OMS si offrì di spedire Peter Daszak, l’uomo che con EcoHealthAlliance è sospettato di essere dietro al traffico cino-americano di fondi e scienziati che ha portato all’esperimento Gain of Function da cui potrebbe essere nato il COVID. Daszak aveva finanziato e lavorato con l’Istituto, che conosceva bene – e son memorabili le sue foto mentre brinda con la dottoressa Shi Zhengli detta «batwoman» o i video in cui parla di quanto sia facile manipolare i coronavirus.
I risultati di quell’inchiesta sono stati contestati da gruppi di scienziati che hanno conservato un briciolo di dignità e senso del ridicolo.
Cina
«Inarrestabile»: Xi svela la triade nucleare in una parata militare che sfida l’Occidente. A suo fianco Putin e Kim

La grande parata militare del leader cinese Xi Jinping in piazza Tian’anmen, che ha segnato la fine della Seconda Guerra Mondiale e a cui hanno partecipato leader mondiali, in particolare i cosiddetti «paria» delle attuali relazioni internazionali, il presidente russo Vladimir Putin e il nordcoreano Kim Jong-un, non ha deluso le aspettative, anzi ha suscitato una rapida risposta da parte del presidente Trump.
Il leader cinese Xi Jinping ha dichiarato che l’ascesa della Cina è «inarrestabile» e ha mostrato oltre 10.000 soldati in marcia in perfetta sincronia insieme a centinaia di armi avanzate.
In particolare, Xi ha anche mostrato per la prima volta la forza nucleare terrestre, marittima e aerea dell’Esercito Popolare di Liberazione – una triade completa e letale.
I must say, the Chinese parade really lacks diversity! pic.twitter.com/lO47to5i7L
— The_Real_Fly (@The_Real_Fly) September 3, 2025
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La parata è stata un’occasione per mostrare al mondo che la modernizzazione del più grande esercito permanente al mondo è in pieno svolgimento e per evidenziare i legami sempre più stretti – forse persino una «relazione speciale» – tra la Cina e le altre potenze nucleari, Russia e Corea del Nord.
Nel suo discorso inaugurale, Xi Jinping ha dichiarato: «L’umanità si trova nuovamente a un bivio, dovendo scegliere tra pace o guerra, dialogo o conflitto, cooperazione vantaggiosa per tutti o giochi a somma zero».
Riguardo alla triade nucleare completa, questa comprende il missile a lungo raggio lanciato da aerei JingLei-1, il missile intercontinentale lanciato da sottomarini JuLang-3, il missile balistico intercontinentale terrestre DongFeng-61 e una nuova variante del missile balistico intercontinentale terrestre DongFeng-31, come riportato da Xinhua News.
La Cina ha potenziato il suo arsenale nucleare, svelando nuove capacità, tra cui missili balistici intercontinentali di ultima generazione come il DF-5C, il DF-61 e il JL-3, quest’ultimo lanciato da sottomarini.
Questo completa la triade nucleare cinese, con missili nucleari dispiegabili da aria, terra e mare, rafforzando la capacità di un secondo attacco. In particolare, il JL-3 può colpire il territorio continentale degli Stati Uniti, consentendo a Pechino di minacciare obiettivi strategici in un eventuale conflitto.
⚡️BREAKING
China unveils its full Nuclear Capability for the first time
Some missiles have a range of 15000 km pic.twitter.com/izKfMTuOdP
— Iran Observer (@IranObserver0) September 3, 2025
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I media statali cinesi hanno definito queste armi come il «jolly» strategico della Cina, evidenziandone il ruolo cruciale nella protezione della sovranità, della sicurezza e dell’orgoglio nazionale, nonché come elemento centrale della strategia di deterrenza del Paese.
Durante la parata sono stati mostrati sistemi laser per la difesa aerea, tra cui un grande laser che, secondo la televisione di stato, sarà utilizzato su navi da guerra, insieme a una versione terrestre. Sono stati presentati inoltre per la prima volta due grandi droni sottomarini, le cui immagini hanno rivelato dimensioni impressionanti rispetto ai soldati nelle vicinanze.
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L’arrivo di Kim Jong Un a Pechino ha rivelato la presenza di due membri della sua famiglia: la sorella Kim Yo-jong, una delle sue più fidate consigliere, e una giovane ragazza, presumibilmente la figlia Kim Ju Ae, la cui partecipazione ha suscitato speculazioni su una possibile futura successione.
Gli eventi di mercoledì hanno offerto l’inedita immagine di tre leader, definiti dalla stampa occidentale mainstream come «l’asse del rivolgimento», intenti a supervisionare l’esibizione di armamenti nucleari.
Il missile balistico intercontinentale DF-5C, composto da tre sezioni trasportate su tre veicoli, può portare fino a 12 testate nucleari e ha una portata di 13.000-20.000 km, sufficiente per colpire qualsiasi bersaglio globale.
Riguardo alle relazioni tra Stati Uniti e Cina, la tempistica di questi eventi è significativa, poiché la Casa Bianca ha recentemente annunciato che il presidente Trump potrebbe visitare la regione entro fine ottobre ed è disponibile a incontrare Xi Jinping. Tra i temi principali ci sono un possibile accordo sui dazi, la potenziale vendita di TikTok negli Stati Uniti e l’influenza di Pechino su Putin per quanto riguarda il futuro della guerra in Ucraina, in particolare la possibilità di un cessate il fuoco o di una risoluzione più ampia.
In un momento della parata cinese, Xi e Putin hanno discusso di come i trapianti di organi e altri progressi scientifici potrebbero permettere alle persone di vivere fino a 150 anni in questo secolo.
Quite a hot mic moment on CCTV in Beijing today as Putin and Xi, both 72 years old, are caught casually talking about living to 150 and maybe forever thanks to organ transplants. (As picked up by Bloomberg.) pic.twitter.com/kC4VTRaobq
— Yaroslav Trofimov (@yarotrof) September 3, 2025
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«Pace attraverso la forza» sembra essere il messaggio di Xi in questa parata, per usare un’espressione che in realtà è usata da tempo dai leader americani. In piazza Tian’anmen, nel frattempo, sono sfilati missili ipersonici anti-nave, un chiaro messaggio in direzione di Taiwan, dove incrociano sempre, nelle cicliche provocazioni, portaerei e navi da guerra USA.
China’s hypersonic anti-ship missiles, including YingJi-19, YingJi-17 and YingJi-20, passed through Tian’anmen Square in Wednesday’s V-Day parade. The formation also included YingJi-15 missile. pic.twitter.com/oyZKJQD47t
— China Xinhua News (@XHNews) September 3, 2025
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Riguardo a Kim Jong Un, è evidente che si è fortemente allineato con la Russia nel conflitto in Ucraina, inviando oltre 10.000 soldati nordcoreani a sostegno dello sforzo bellico – con circa 2.000 di loro rimpatriati da cadaveri– evidenziando un’alleanza sempre più stretta tra Mosca e Pyongyang. Xi Jinping, invece, non si è impegnato a tal punto in questa alleanza e probabilmente non desidera farne parte.
Il presidente americano Donaldo J. Trump non ha potuto trattenersi dal commentare le immagini provocatorie.
«Vi prego di porgere i miei più cordiali saluti a Vladimir Putin e Kim Jong-un, mentre cospirate contro gli Stati Uniti d’America» ha scritto il presidente americano.
What a line up! Xi has made a come back that no one could have predicted 5 years ago.
— Smita Prakash (@smitaprakash) September 3, 2025
Trump ha anche sottolineato la sconfitta americana del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, che alla fine ha garantito una pace duratura alla Cina. No, Xi non ha elogiato gli Stati Uniti per questo, ma si è schierato orgogliosamente al fianco dei suoi alleati sanzionati dagli Stati Uniti…
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Cina
La Cina presenta il primo chip 6G al mondo

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Cina
Xi agli Stati SCO: sfidiamo il predominio occidentale

I membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) dovrebbero continuare a resistere «all’egemonismo e alla politica di potenza» per contribuire a costruire un sistema internazionale più equo, ha affermato lunedì il presidente cinese Xi Jinping aprendo la riunione dei leader del gruppo a Tianjin.
Nel suo discorso programmatico ai leader e ai rappresentanti dei paesi membri e partner, Xi ha invocato quello che ha definito lo «spirito di Shanghai» di «fiducia reciproca, mutuo vantaggio, uguaglianza, consultazione, rispetto per le diverse civiltà e ricerca di uno sviluppo condiviso».
Xi ha elogiato i progressi compiuti dalla SCO dalla sua fondazione nel 2001 e ha delineato nuove priorità, affermando che i membri devono «opporsi alla mentalità da Guerra Fredda, al confronto tra blocchi e alle pratiche intimidatorie», termini spesso usati da Pechino per criticare le politiche statunitensi e occidentali.
«Dovremmo sostenere un mondo multipolare equo e ordinato e una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa e inclusiva, e rendere il sistema di governance globale più giusto ed equo», ha aggiunto lo Xi.
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Il presidente cinese ha inoltre esortato i membri a perseguire una cooperazione vantaggiosa per tutti, nel rispetto delle differenze nazionali, rafforzando gli scambi tra i loro popoli e spingendo per una maggiore efficienza e un processo decisionale basato su prove concrete all’interno della SCO.
La produzione economica collettiva del gruppo regionale ha raggiunto i 30.000 miliardi di dollari, ha osservato Xi, aggiungendo che la sua influenza globale si sta espandendo di conseguenza. I membri stanno lavorando insieme per affrontare sfide come la sicurezza, le questioni ambientali e l’innovazione, ha aggiunto.
Il commercio cumulativo della Cina con i Paesi SCO ha superato i 2,3 trilioni di dollari, ha affermato Xi, evidenziando i progetti nell’ambito della Belt and Road Initiative di Pechino e di altri meccanismi. Ha promesso ulteriori investimenti, anche nell’istruzione e nella formazione di competenze scientifiche e ingegneristiche necessarie per sostenere la crescita futura.
All’incontro ospitato dalla Cina partecipano più di 20 nazioni provenienti da Asia, Europa e Medio Oriente, oltre a rappresentanti delle principali organizzazioni internazionali, tra cui l’ONU e l’ASEAN.
Ha destato interesse in rete l’immagine dove Xi parlava e scherzava con il presidente russo Vladimiro Putin e il premier indiano Narendra Modi.
As Putin, Xi and Modi meet with a genuine sense of good humour and friendship
You can hear the teeth grinding in Brussels, Paris, Berlin and London. pic.twitter.com/tBtWKF2wrF
— Chay Bowes (@BowesChay) September 1, 2025
Si tratta, oltre che di tre Paesi che sommano tra i due e i tre miliardi di persone. Tutte e tre le nazioni sono potenze atomiche, con Mosca ad essere, almeno ufficialmente, il Paese che dispone di più testate al mondo.
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Immagine di Kremlin.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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