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Geopolitica

Nuovi dettagli sul del sabotaggio USA del Nord Stream e sulle sue conseguenze

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Il giornalista investigativo Seymour Hersh – autore dello scoop secondo cui gli USA sarebbero dietro alla distruzione dei gasdotti Nord Stream – è stato intervistato dal Berliner Zeitung, il principale quotidiano della capitale tedesca.

 

Nell’intervista, Hersh ha descritto come quel 26 settembre 2022 solo sei degli otto esplosivi piantati nel giugno 2022 siano esplosi sotto i gasdotti  baltici, perché Biden aveva rinviato l’operazione speciale e l’esplosivo era rimasto sott’acqua per troppo tempo.

 

«Era la storia che volevo raccontare. Alla fine di settembre 2022, otto bombe dovevano essere fatte esplodere al largo dell’isola di Bornholm nel Mar Baltico, e sei di esse sono esplose», ha affermato.

 

Lo Hersh ha inoltre affermato che, se fosse stato in grado di interrogare il cancelliere Olaf Scholz in un dibattito del Bundestag, avrebbe chiesto: «Joe Biden te ne ha parlato? Ti ha detto, in quel momento [al loro incontro alla Casa Bianca del 7 febbraio 2022], perché era così sicuro di poter far saltare in aria l’oleodotto? Noi americani non avevamo un piano elaborato in quel momento, ma sapevamo di avere l’opportunità di attuarlo», ha detto Hersh, riferendosi all’incontro di Scholz con Biden alla Casa Bianca il 7 febbraio 2022.

 

«La paura, tuttavia, era che le bombe non avrebbero funzionato se fossero rimaste sott’acqua troppo a lungo, come in realtà è stato il caso per due bombe. Quindi c’era preoccupazione all’interno del gruppo per trovare i mezzi giusti e in realtà abbiamo dovuto rivolgerci ad altre agenzie di Intelligence, di cui ho deliberatamente omesso di scrivere».

 

«Ad un certo punto, dopo l’invasione russa e poi quando l’operazione è stata completata, l’intera faccenda è diventata sempre più ripugnante per le persone che lo stavano facendo. Queste erano persone che lavoravano in posizioni di vertice nei servizi di Intelligence ed erano ben addestrate. Si sono rivoltati contro il progetto, hanno pensato che fosse una follia. Poco tempo dopo l’attacco, dopo che avevano fatto ciò che gli era stato ordinato di fare, c’era molta rabbia tra le persone coinvolte per l’operazione e il rifiuto. Questo è uno dei motivi per cui ho imparato così tanto» dichiara il decano del giornalismo investigativo USA.

 

«E vi dirò qualcos’altro – continua Hersh – Le persone in America e in Europa che costruiscono oleodotti sanno cosa è successo. Vi dirò una cosa importante. Le persone che possiedono aziende che costruiscono oleodotti conoscono la storia. Non ho avuto la storia da loro, ma ho appreso rapidamente che lo sanno. Lo hanno fatto per indebolire la Germania e vendergli il gas americano?»

 

Non sappiamo a quali aziende si riferisce Hersh, ma ricordiamo che coinvolta nel progetto c’era anche un grande azienda italiana specializzata.

 

Per Hersh, ad ogni modo, il complotto americano contro la Russia e soprattutto la Germania alleata non è stato portato avanti da mente finissime.

 

«Non credo che ci abbiano riflettuto a fondo. So che suona strano. Non credo che il Segretario di Stato Blinken e alcuni altri membri del governo siano pensatori profondi. Ci sono sicuramente persone nella comunità imprenditoriale americana a cui piace l’idea che diventiamo più competitivi. Vendiamo gas naturale liquefatto con profitti estremamente elevati, ne ricaviamo molti soldi» rileva il reporter. «Sono sicuro che alcune persone hanno pensato: ragazzo, questo darà una spinta a lungo termine all’economia americana. Ma alla Casa Bianca, penso che siano sempre stati ossessionati dalla rielezione, e volevano vincere la guerra, volevano ottenere una vittoria, volevano che l’Ucraina in qualche modo vincesse magicamente».

 

Il tema del crollo dell’economia della Germania conseguente al terrorismo di Stato USA – tema che non sembra appassionare troppo né i giornali della «libera» stampa tedesca, né i nostri – è pure toccato da Hersh.

 

«Potrebbero esserci alcune persone che pensano che forse è meglio per la nostra economia se l’economia tedesca è debole, ma è pazzesco. Penso che ci siamo messi in qualcosa che non funzionerà, la guerra non finirà bene per questo governo».

 

«Quello che so è che non è possibile che questa guerra finisca nel modo in cui vogliamo, e non so cosa faremo mentre guardiamo al futuro» dichiara Hersh. Mi spaventa che il Presidente fosse disposto a fare una cosa del genere. E le persone che hanno svolto questa missione credevano che il presidente fosse consapevole di ciò che stava facendo al popolo tedesco, che lo stesse punendo per una guerra che non stava andando bene. E a lungo termine, questo non solo danneggerà la sua reputazione di presidente, ma sarà anche politicamente molto dannoso. Sarà uno stigma per gli Stati Uniti».

 

«La Casa Bianca era preoccupata di essere perdente, che la Germania e l’Europa occidentale non avrebbero più fornito le armi che volevamo e che il cancelliere tedesco potesse riavviare l’oleodotto: questa era una grande preoccupazione per Washington. Farei molte domande al Cancelliere Scholz. Gli chiederei cosa ha imparato a febbraio [a Washington] quando era con il presidente».

 

Quando il Berliner Zeitung chiede informazioni sulla sua fonte e se avesse verificato quei fatti, Hersh ha risposto che ovviamente non può rivelare la sua fonte, che finirebbe in prigione. Ha confermato di aver verificato i fatti come era solito fare quando scriveva per la prestigiosa rivista New Yorker. Il quotidiano ha poi chiesto: «la Germania dovrebbe vedere questo come un atto di guerra?» Hersh ha risposto: «lo direi più semplicemente. Le persone coinvolte nell’operazione hanno visto che il presidente voleva congelare la Germania per i suoi obiettivi politici a breve termine, e questo li ha inorriditi. Sto parlando di americani che sono molto fedeli agli Stati Uniti.

 

Infine, una stilettata alla Central Intelligence Agency, già al centro di altre inchieste scioccanti di Hersh.

 

«Nella CIA, come ho scritto nel mio articolo, si lavora per il potere e non per la Costituzione. Il vantaggio politico della CIA è che un presidente che non riesce a far approvare i suoi piani dal Congresso può accompagnare il direttore della CIA nel roseto della Casa Bianca per pianificare qualcosa di segreto che può colpire molte persone dall’altra parte dell’Atlantico, oppure in qualsiasi altra parte del mondo. Questo è sempre stato l’unico punto di forza della CIA, con cui ho i miei problemi. Ma anche questa comunità è sconvolta dal fatto che Biden abbia deciso di esporre l’Europa al freddo per sostenere una guerra che non vincerà. Questo, per me, è nefasto».

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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La città di Mosca attaccata da altri otto droni

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L’Ucraina avrebbe attaccato la capitale russa con otto veicoli aerei senza pilota. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo. Tutti i droni sarebbero stati abbattuti.

 

«Questa mattina, il regime di Kiev ha lanciato un attacco terroristico con veicoli aerei senza pilota su strutture nella città di Mosca. Nell’attacco sono stati coinvolti otto veicoli aerei senza pilota. Tutti i droni nemici sono stati abbattuti», ha affermato il ministero in una nota.

 

Tre di questi droni sono stati soppressi per mezzo di una guerra elettronica, hanno perso il controllo e deviato dagli obiettivi prefissati, altri cinque veicoli aerei senza pilota sono stati abbattuti dal sistema missilistico antiaereo Pantsir-S nella regione di Mosca, ha aggiunto il ministero.

 

In rete già circolano video che mostrano l’abbattimento dei droni.

 

 

 

 

Il canale Mash Telegram ha pubblicato un video girato nella zona a ovest di Mosca, con quello che sembra essere il suono di un’esplosione, seguito da diversi scoppi di intensità minore.

 

 

Un ulteriore video non verificato pubblicato dal canale Baza Telegram e ripubblicato dal canale russo RT mostra quello che sembra un incidente di un drone nella regione di Mosca.

 

 

 

All’inizio della giornata di oggi, il governatore della regione di Mosca Andrej Vorobjov ha affermato che diversi droni sono stati abbattuti mentre si avvicinavano a Mosca.

 

Il sindaco della capitale russa, Sergej Sobjanin, ha affermato che diversi edifici sono stati leggermente danneggiati dall’attacco dei droni. Nessuno è rimasto gravemente ferito, ha aggiunto.

 

 

 

Le persone che hanno assistito all’attacco dei droni nella parte sud-occidentale di Mosca ed erano state evacuate da uno degli edifici hanno detto che l’unica cosa che hanno sentito è stato il ronzio di un motore, seguito dal rumore di vetri infranti.

 

All’inizio di maggio, alcuni droni hanno cercato di attaccare e la residenza di Putin al Cremlino.

 

Nonostante le autorità ucraine abbiano negato qualsiasi coinvolgimento, Mosca ha definito l’incidente un «atto terroristico pianificato in anticipo» e un attentato alla vita di Putin perpetrato da Kiev. Un programma di assassinio di Putin via droni era stato raccontato pochi giorni prima dalla rivista tedesca Bild. L’esistenza di un simile programma ora appare piuttosto chiara, e confermata da altri tasselli del mosaico.

 

Kiev aveva negato, ma celebrato l’attacco con la filatelia delle poste di Stato.

 

È stato detto quindi che vi sarebbe un vero programma di assassinio di Putin tramite droni. Il progetto di uccidere il presidente della Federazione Russa è stato recentemente ammesso dai vertici dei servizi segreti ucraini.

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

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Violenze tra polizia, NATO e manifestanti serbi: 50 feriti, tra cui militari italiani

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Violenze tra manifestanti serbi, polizia locale e truppe NATO nella città a maggioranza serba di Zvecan in Kosovo. Sarebbero state lanciate granate stordenti e gas lacrimogeni e circa 50 persone sono rimaste ferite, scrive la testata russa RT Balkan.

 

I manifestanti serbi hanno inscenato lunedì mattina un sit-in di protesta davanti agli edifici municipali di Zvecan, Zubin Potok e Leposavic, impedendo ai funzionari di etnia albanese di entrare in carica dopo le elezioni boicottate dalla popolazione serba in quanto illegittime.

 

Gli agenti di polizia del Kosovo sono arrivati ​​sulla scena a Zvecan, sostenuti da membri della Kosovo Force (KFOR) della NATO. Le truppe della NATO con corazze e scudi antisommossa avrebbero circondato i manifestanti, che si sono rifiutati di disperdersi, secondo quanto riportato da RT che aveva un inviato sulla scena.

 

 

 

Secondo il sito russo, sarebbero state lanciate granate assordanti e gas lacrimogeni sulla folla, provocando una rivolta. I manifestanti serbi hanno lanciato pietre, ricevendo in cambio colpi di manganello e proiettili di gomma. Cinquanta persone sono state ricoverate in un ospedale della vicina Mitrovica e due sono state ricoverate al pronto soccorso.

 

Secondo l’ANSA, 25 soldati della KFOR sono rimasti feriti nella mischia. 11 dei feriti secondo quanto riferito sarebbero italiani e apparterrebbero al nono Reggimento alpini L’Aquila. I militari italiani hanno riportato ferite da trauma e ustioni.

 

 

I manifestanti si sono sciolti poco dopo gli scontri, giurando di tornare e continuare la loro manifestazione martedì.

 

Zvecan è uno delle quattro principali municipalità del nord del Kosovo a maggioranza serba ma dove sono stati eletti il 23 aprile scorso  sindaci albanesi, poiché i serbi avevano boicottato il voto. Tensioni simili sarebbero segnalate anche a Zubin Potok e Leposavic.

 

 

L’ultima fiammata delle tensioni è iniziata quando i sindaci locali di quattro città a maggioranza serba nel nord del Kosovo si sono dimessi lo scorso anno dopo che le autorità di Pristina hanno annunciato l’intenzione di costringere i residenti a cambiare i loro documenti di identità serbi con quelli rilasciati dal Kosovo.

 

La popolazione serba di queste quattro città ha boicottato le elezioni di aprile in cui quattro sindaci di etnia albanese hanno vinto con un’affluenza inferiore al 4%.

 

 

Tuttavia, il governo di Pristina ha considerato legittimi i voti e i sindaci sono stati insediati venerdì tra la feroce opposizione dei serbi, che vedono la debacle come una presa di potere diretta a cacciarli dalla provincia separatista.

 

Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza nel 2008 con il sostegno degli Stati Uniti e di molti dei suoi alleati della NATO. Il Kosovo è stato storicamente una provincia della Serbia e Belgrado, insieme a molti governi mondiali, non riconosce il Kosovo come stato indipendente.

 

 

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg e un certo numero di sostenitori occidentali del Kosovo hanno esortato il leader di etnia albanese del Kosovo, Albin Kurti, a contenere la situazione nel nord della provincia, ma ciò non sembra avvenire.

 

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha detto domenica che Kurti «desidera e sogna di essere uno Zelensky».

 

A causa degli scontri, la Serbia ha posto il suo esercito in massima allerta, spostando alcune unità più vicino al confine della regione. Il ministro della Difesa Milos Vucevic ha affermato che «è chiaro che si sta verificando il terrore contro la comunità serba in Kosovo».

 

La tensione a questo punto rimbalza anche in Italia. «Gli attacchi ingiustificati alle unità della NATO sono inaccettabili e la KFOR continuerà ad adempiere al suo mandato in modo imparziale» ha dichiarato il comandante della missione KFOR, il generale di divisione Angelo Michele Ristuccia.

 

Reagisce anche il premier Meloni, alzando il tono. «Esprimo inoltre la più ferma condanna dell’attacco avvenuto a danno della missione KFOR che ha coinvolto anche militari di altre Nazioni. Quanto sta accadendo è assolutamente inaccettabile e irresponsabile» ha detto il Presidente del Consiglio. «Non tollereremo ulteriori attacchi» ha quindi intimato, senza specificare quali potrebbero essere le ritorsioni.

 

Un commento è arrivato anche dal tennista numero 1 al mondo, il serbo Novak Djokovic, che appoggia la popolazione serba del Kosovo. «Il Kosovo è il cuore della Serbia. Stop alla violenza!», ha scritto Djokovic su una telecamera dopo la vittoria contro lo statunitense Alexander Kovacevical Roland Garros. Il padre di Djokovic era stato visto ad una partita del figlio in Australia inneggiare al Kosovo serbo assieme a dei tifosi del figlio.

 

Come riportato da Renovatio 21, truppe serbe si stanno spostando verso il confine in queste ultime ore.

 

 

 

 

 

Immagine d’archivio di pubblico dominio CCO via Flickr

 

 

 

 

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459° giorno di guerra

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– Lukashenko: è cominciato il trasferimento di armi nucleari dalla Russia alla Bielorussia. Ieri i ministri della Difesa di Russia e Bielorussia hanno firmato documenti sul dispiegamento delle armi nucleari non strategiche russe sul territorio della Repubblica di Bielorussia. Questa è stata la conferma ufficiale del precedente accordo tra Putin e Lukashenko, ha affermato il presidente della Bielorussia.

 

– Medvedev ritiene che il conflitto ucraino si protrarrà «per molto tempo, forse per decenni»

 

– Gli Stati Uniti hanno fatto sapere all’Ucraina che si oppongono all’uso di attrezzature americane per gli attacchi al territorio russo, ha detto il portavoce della Casa Bianca Kirby. Kiev in risposta ha assicurato che «rispetterà questi consigli», ha detto Kirby. Le autorità dei due paesi hanno discusso la questione «di recente, proprio ieri o giù di lì».

 

– Zelens’kyj ha incaricato il ministero della giustizia di preparare un disegno di legge per introdurre l’ istituto delle unioni civili omosessuali.

 

– Ospedale ucraino colpito a Dnipropetrovsk

 

 

 

– Attacco con droni all’amministrazione di un oleodotto nella regione di Pskov. Pskov è a circa 800 km dal confine ucraino.

 

– Un frammento di un razzo cade su una strada trafficata a Kiev.

 

 

Daily Telegraph: Le autorità ucraine sono passate a metodi aggressivi di mobilitazione, cercando di compensare le perdite tra i militari in vista della controffensiva.

 

Bloomberg: i caccia americani F-16 sono vulnerabili alle ultime attrezzature militari russe. Gli F-16 che Kyiv intende ricevere dall’Occidente hanno radar meno potenti e missili a raggio più corto rispetto ai moderni caccia e sistemi di difesa aerea russi. A causa di queste limitazioni, l’esercito ucraino dovrà probabilmente ripensare le proprie aspettative di superiorità aerea. Gli interlocutori di Bloomberg notano che questi F-16, molto probabilmente, non saranno in grado di modificare in modo significativo l’equilibrio di forze nella regione o dare a Kiev un vantaggio sulla Russia. Nonostante ciò, l’F-16 fornirà comunque all’Ucraina «capacità aggiuntive che attualmente non ha».

 

– La nave da ricognizione e intelligence “Ivan Khurs” è stata attaccata da alcuni droni navali mentre si trovava a circa 140 chilometri a nord-est del Bosforo, nella zona economica esclusiva della Turchia. Ignoto il risultato dell’attacco ma non si segnalano richieste di soccorso.

 

 

 

– Le imprese italiane rimangono e rimarranno in Russia, ha dichiarato il presidente dell’Associazione degli imprenditori Italiani in Russia, Vittorio Torrembini. «Siamo sotto pressione da tutte le direzioni. Ma negli ultimi decenni le imprese italiane sono penetrate profondamente nell’economia russa, hanno investito miliardi di euro in essa, decine di aziende sono presenti qui. Non lasceremo un mercato così attraente».

 

– Il senatore Lindsey Graham va Kiev a dire a Zelensky che i soldi per uccidere i Russi sono quelli meglio spesi.

 

 

 

– Una delle condizioni per raggiungere la pace in Ucraina è la rinuncia di Kiev ad aderire a NATO e UE e il ritorno dell’Ucraina a uno status neutrale non di blocco, ha detto a TASS il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin.

 

– Lukashenko ieri (a Tokaev che aveva espresso timori per l’acquisito status nucleare della Bielorussia): se il Kazkhistan entra nello Stato Riunito ci saranno atomiche per tutti.

 

– Raffineria petrolifera di Kharkov colpita da un drone suicida Geran

 

 

 

– Putin: ho deciso di ripristinare i collegamenti aerei con la Georgia per le persone di quel paese che vogliono rapporti normali con la Russia e per i nostri cittadini che ci vogliono andare in vacanza.

 

– Nell’ultimo anno, le consegne indiane di prodotti petroliferi alla UE sono aumentate del 70% a 15 miliardi di dollari, sullo sfondo di una forte crescita di esportazioni di greggio dalla Russia all’India da 2,5 a 31 miliardi di dollari.

 

Newsweek ritiene che le elezioni turche abbia vinto Putin.

 

– Missili su Zhytomir.

 

 

 

– Il ministro degli interni russo Kolokol’zev ha visitato l’Arabia Saudita ed ha trovato affinità con la Russia: in entrambi i paesi, dice, si intende resistere alla cultura dell’occidente, dove presto si potranno sposare gli animali.

 

– Trattative fra Arabia Saudita e New Development Bank in vista di un ingresso dei sauditi nell’istituto finanziario dei BRICS con sede in Cina.

 

– Antiaerea in azione nella zona russa di Rostov

 

 

 

– La Cina potrebbe ritardare la costruzione del gasdotto Power of Siberia-2, preferendo dare la precedenza a Linea D, progetto di un gasdotto dell’Asia centrale per le forniture di gas dal Turkmenistan. riferisce Reuters citando fonti.

 

– Pashinyan ha affermato che ad oggi non esiste una bozza di trattato di pace concordato con Baku che possa essere firmata. In precedenza, in un incontro a Mosca, Aliyev aveva annunciato la possibilità di raggiungere un accordo di pace tra Baku e Yerevan, dal momento che l’Armenia ha riconosciuto il Karabakh come parte dell’Azerbaigian.

 

– Scontri in Kosovo

 

 

 

–  Zelens’kyj propone di imporre sanzioni contro l’Iran per 50 anni, secondo una bozza di risoluzione da lui presentata sabato alla Rada.

 

Financial Times: «L’Ucraina ha bisogno di fondi. È giunto il momento per le obbligazioni popolari europee. La stragrande maggioranza degli europei sostiene l’assistenza finanziaria all’Ucraina e, con l’aumentare delle esigenze di Kiev, la UE e un certo numero di paesi europei dovrebbero utilizzare direttamente la buona volontà delle loro popolazioni nei confronti dell’Ucraina. L’Europa deve emettere gli eurobond per l’Ucraina. Gli Stati Uniti forniscono il maggior supporto militare e la maggior parte dei costi futuri della ricostruzione dell’Ucraina dovrebbero essere sostenuti dall’UE e dagli Stati membri».

 

– La presidente moldava Sandu: l’idea di unirci alla Romania non riscuote grande consenso, per cui abbiamo deciso di puntare tutto sull’integrazione europea.

 

– Guerra di trincea

 

 

 

– Il ministero dell’interno russo ha inserito il senatore americano Lindsey Graham nella lista dei ricercati.

 

Politico: Ungheria e Grecia stanno bloccando l’undicesimo pacchetto di sanzioni alla Russia. Pretendono che Kiev rimuova loro società da un elenco di entità che «favoriscono la guerra».

 

– I militari russi avrebbero fatto saltare la diga Karlovka

 

 

 

– Dichiarazioni del capo di stato maggiore degli Stati Uniti Milley sulla guerra:
– Obiettivi strategici ucraini – liberare tutto il territorio occupato dai russi – «possono essere raggiunti con mezzi militari, ma probabilmente non nel prossimo futuro»;
– in Ucraina ci sono «diverse centinaia di migliaia di truppe russe»;
– «Cosa significa? I combattimenti continueranno, saranno sanguinosi e duri. E ad un certo punto, entrambe le parti avvieranno i negoziati. Oppure arriveranno a una soluzione militare in futuro e noi continueremo a sostenere l’Ucraina nella lotta per la libertà»

 

– Elezioni turche, festa per dei supporter di Erdogan dinanzi alla sua residenza

 

 

 

 

– Lukashenko ha dichiarato di aver concordato con Putin che l’introduzione di una moneta unica per il momento non è all’ordine del giorno.

 

– Il Pakistan ha ricevuto accesso diretto al mercato russo, con i collegamenti commerciali marittimi con la Repubblica islamica. All’inizio di giugno è previsto l’arrivo in Pakistan della prima petroliera con il petrolio russo nell’ambito di un accordo raggiunto ad aprile. Le autorità pakistane hanno annunciato la spedizione della prima partita di petrolio russo di 100 mila tonnellate, con uno sconto di 16-18 dollari al barile dai prezzi Platts. I pagamenti saranno effettuati in yuan cinesi

 

– Esplosioni a Berdjansk: potrebbero essere i missili britannici Storm Shadow lanciati dall’Ucraina nell’area di Zaporiggia

 

 

 

– Rapporto riassuntivo della Wagner sulle perdite dell’esercito ucraino sul fronte di Bakhmut:
Militari dell’esercito ucraino uccisi – 72.095
Catturati – 509
Carri armati distrutti – 309
Veicolo da combattimento della fanteria – 566
Veicolo trasporto truppe – 131
Automobili blindate – 1134
Auto distrutte – 2075
Mortai e cannoni distrutti – 3155
Cannoni anticarro – 300
Cannoni semoventi – 124
MLRS – 83
Sistemi di difesa aerea distrutti – 45
UAV distrutti – 282
Aerei distrutti – 5
Elicotteri distrutti – 4
Sistemi di guerra elettronica/radar distrutti – 149

 

 

 

– Il patriarca Kirill ha destituito l’ arciprete Leonid Kalinin, che aveva sollevato delle obiezioni tecniche al trasferimento della Trinità di Rublev dalla galleria Tret’jakov al Monastero di San Sergio di Sergeev Posad.

 

– Atroci filmati GoPro dei combattimenti a Bakhmut.

 

 

 

– Prigozhin dice che se non impegnata in Ucraina, Wagner può liberare in due mesi un quinto dell’Africa.

 

– Spot di reclutamento delle Forze Ucraine

 

 

 

Bloomberg: il gruppo BRICS dei mercati emergenti – Brasile, Russia, India e Cina, con il Sudafrica aggiunto in seguito – è passato da uno slogan inventato in una banca d’investimento a un club del mondo reale che controlla anche un’importante banca di sviluppo. Ora paesi di tutte le tendenze politiche, tra cui Iran e Arabia Saudita, chiedono a gran voce di aderire, creando potenziali attriti al vertice del club del 22-24 agosto a Johannesburg.

 

– Lavrov è in Kenia, impegnato nel quarto viaggio diplomatico in Africa dall’inizio dell’anno.

 

– La Repubblica Centrafricana (RCA) è interessata ad ospitare una base militare russa sul proprio territorio. Lo ha detto l’Ambasciatore della Repubblica Centrafricana a Mosca, Leon Dodon.

 

 

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.

 

 

Immagine da Telegram

 

 

 

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