Geopolitica
Noam Chomsky: Trump è l’unico statista occidentale a spingere per porre fine alla guerra in Ucraina
L’intellettuale di sinistra Noam Chomsky ha affermato durante una recente intervista che c’è solo «uno statista occidentale di statura» che spinge per porre fine alla guerra in Ucraina: Donald Trump. Lo riporta Summit News.
Il grande professore di linguistica ha espresso le sue osservazioni in una recente intervista, una clip della quale è stata pubblicata su Twitter dal giornalista Glenn Greenwald, famoso per lo scoop di Edward Snowden.
«Fortunatamente c’è uno statista negli Stati Uniti e in Europa… che ha fatto una dichiarazione molto sensata su come risolvere la crisi, ovvero facilitando i negoziati invece di indebolirli e muovendosi verso la creazione di una sorta di sistemazione in Europa» ha detto il Chomsky.
Noam Chomsky, in an interview this week, says “fortunately” there is “one Western statesman of stature” who is pushing for a diplomatic solution to the war in Ukraine rather than looking for ways to fuel and prolong it.
“His name is Donald J. Trump,” Chomsky says.
WATCH: pic.twitter.com/z3Cug8kFHS
— Glenn Greenwald (@ggreenwald) May 1, 2022
Il filosofo del linguaggio ha inoltre parlato un piano introdotto per la prima volta da George Bush padre – Partnership for Peace – che garantirebbe che la NATO non si espanda ulteriormente verso est e «si muova verso un mondo, un’Europa, un’Eurasia, senza alleanze militari».
Chomsky che l’unica persona di spicco che sosteneva un «passaggio verso i negoziati e la diplomazia invece di intensificare la guerra» era «Donald J. Trump».
Il Chomsky, 93 anni, è considerato il più grande teorico del linguaggio vivente: la linguistica generativo-trasformazionale da lui lanciata negli anni Sessanta è tutt’ora la più estesa teoria del linguaggio che vi sia nell’accademia.
Di recente Chomsky, un tempo idolo della sinistra, si era fatto notare per commenti duri contro i non vaccinati, che a suo dire andrebbero imprigionati.
Ora invece questo lancio verso The Donald che farà impallidire i suoi fans dei tempi dell’opposizione feroce che fece alla guerra in Vietnam, in Iraq e al dominio delle multinazionali e della finanza (Chomsky fu un eroe dei ragazzi di Occupy Wall Street).
Niente di che: Noam dice solo la verità. Il più grande nemico che ha avuto la NATO nella sua storia è stato Donald J. Trump. Chissà perché non è più presidente…
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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