Militaria
Navy SEAL americano ucciso in Ucraina
La Marina degli Stati Uniti ha confermato venerdì che un membro delle forze d’élite Navy SEAL è stato ucciso nell’Ucraina orientale. La Marina ha precisato che il militare speciale navale Daniel Swift era in «stato di disertore attivo». Lo riporta RT.
Swift è morto il 18 gennaio per le ferite riportate in combattimento con le forze russe, ha detto ai giornalisti un anonimo funzionario della Marina degli Stati Uniti durante un incontro con la stampa.
«Possiamo confermare la recente morte di un cittadino statunitense che combatte in Ucraina», ha dichiarato il Dipartimento di Stato in una nota. «Siamo in contatto con la sua famiglia e forniamo tutta l’assistenza consolare possibile. Per rispetto della privacy della famiglia in questo momento difficile, non abbiamo altro da aggiungere».
Il record di servizio di Swift mostra che il residente dell’Oregon si è arruolato nel 2005 e ha ricevuto medaglie per aver preso parte alla guerra globale al terrorismo e alle campagne sia in Afghanistan che in Iraq, secondo la rivista Time. È stato indicato come assente senza permesso (AWOL) nel marzo 2019.
L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ufficialmente scoraggiato gli americani dall’arruolarsi nelle formazioni di «legione straniera» istituite da Kiev. Almeno otto cittadini statunitensi che lo hanno fatto comunque sono stati uccisi nei combattimenti nell’ultimo anno. Uno dei ragazzi che invece è riuscito a tornare è il figlio di Robert F. Kennedy jr.
Ufficiosamente, le forze speciali statunitensi, britanniche e altre forze speciali della NATO sono attive in Ucraina da prima dell’escalation delle ostilità nel febbraio 2022.
I media francesi hanno testimoniato della presenza di operatori speciali britannici e americani ad aprile. Lo ha confermato a dicembre il generale Robert Magowan, ex comandante dei Royal Marines poi promosso al servizio di stato maggiore. Magowan ha affermato che i Royal Marines si sono impegnati in «operazioni discrete» in un «ambiente estremamente sensibile e con un alto livello di rischio politico e militare».
Ad agosto, i media britannici hanno rivelato l’esistenza del «Gruppo Mozart», un gruppo apparentemente privato e finanziato tramite crowdfunding guidato da Andrew Milburn, un colonnello in pensione del Corpo dei Marines degli Stati Uniti. Da allora Milburn ha inavvertitamente rivelato le massicce perdite dell’esercito ucraino nel Donbass e ha avuto alcune parole di rimprovero per la leadership a Kiev.
Washington sostiene che gli Stati Uniti non sono una parte del conflitto, sebbene abbiano impegnato miliardi di dollari in aiuti finanziari e forniture militari all’Ucraina e si siano pubblicamente impegnati a sostenere Kiev «per tutto il tempo necessario» affinché la Russia «perdere». Mosca ha avvertito l’Occidente che l’invio di armi e «mercenari» in Ucraina non farà che prolungare il conflitto e rischiare uno scontro diretto.
Come riportato da Renovatio 21, i foreign fighters arrivati in Ucraina avevano ricevuto un duro colpo con la distruzione da parte delle forze russe del centro di addestramento di Yavarov, a pochi chilometri dal confine polacco.
Alcuni di questi foreign fighters aveva espresso stupore e frustrazione per la disorganizzazione ucraina che, dissero, li voleva mandare al fronte praticamente disarmati. Alcuni di essi sono tornati immediatamente a casa, trovando però problemi a passare il confine ucraino.
A inizio conflitto la Repubblica Popolare di Donetsk annunciò che erano stati uccisi ben tre «istruttori» americani durante la battaglia di Marinka. Cinque mesi fa il Dipartimento di Stato USA aveva ammesso che almeno 7 «volontari» statunitensi erano morti in Ucraina.
Sulla crudeltà di alcuni elementi americani in forza alle milizie ucraine vi sono racconti agghiaccianti che spaventano anche il Dipartimento per la Sicurezza Interna americano, che teme disordini terroristici al loro ritorno in USA.
Truppe americane sono ufficialmente presenti in territorio ucraino per, in teoria, controllare finalmente dove finiscano le armi spedite al regime di Kiev.
Truppe britanniche, ed elementi del servizio segreto esterno di Londra MI6, sono invece impiegate apertamente in Ucraina per l’addestramento delle forze di Zelens’kyj.
Immagine Pubblico Dominio CC0 via Wikimedia
Militaria
Parlamentare statunitense spinge per il ritiro dalla NATO
Un parlamentare repubblicano USA ha presentato un disegno di legge per ritirare gli Stati Uniti dalla NATO, sostenendo che il blocco è una «reliquia della Guerra Fredda» che prosciuga «trilioni» di dollari dai contribuenti americani.
Il deputato del Kentucky Thomas Massie ha presentato la legge martedì, affermando che il blocco militare è stato creato per contrastare l’ormai scomparsa Unione Sovietica e che il denaro dei contribuenti sarebbe stato speso meglio altrove.
«Dovremmo ritirarci dalla NATO e usare quei soldi per difendere il nostro paese, non i Paesi socialisti… La partecipazione degli Stati Uniti è costata ai contribuenti migliaia di miliardi di dollari e continua a mettere a rischio il coinvolgimento degli Stati Uniti in guerre straniere… L’America non dovrebbe essere la coperta di sicurezza del mondo, soprattutto quando i paesi ricchi si rifiutano di pagare per la propria difesa», ha affermato il Massie.
Se approvata, la legge ordinerebbe al governo degli Stati Uniti di notificare formalmente alla NATO la sua intenzione di porre fine alla sua adesione e di interrompere l’utilizzo di fondi americani per i bilanci condivisi del blocco.
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La mossa riecheggia una spinta simile avanzata quest’anno dal senatore repubblicano Mike Lee dello Utah, che ha presentato una proposta di legge sostenendo che l’adesione degli Stati Uniti alla NATO non riflette più le esigenze strategiche dell’America. La sua proposta, tuttavia, si è arenata in commissione, e l’iniziativa di Massie probabilmente incontrerà le stesse difficoltà in un Congresso che ha ripetutamente espresso un sostegno bipartisan alla permanenza nell’Unione.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e diversi suoi alleati repubblicani sostengono da tempo che Washington spende molto più del dovuto e hanno criticato i governi dell’UE per la carenza di fondi per la difesa. Trump ad un certo punto ha avvertito che gli Stati Uniti potrebbero scegliere di non difendere i membri «delinquent» (cioè, non adempienti riguardo agli impegni e ai pagamenti) in caso di un potenziale attacco.
Con l’intensificarsi della pressione di Trump sul blocco, quest’anno i membri della NATO hanno concordato di aumentare gradualmente la spesa per la difesa al 5% del PIL, ben al di sopra della vecchia soglia del 2%. Questa spinta arriva mentre i membri europei della NATO, in particolare, hanno cercato di dipingere la Russia come una «minaccia», con media e funzionari occidentali che affermano che Mosca potrebbe lanciare un attacco in piena regola al blocco entro diversi anni.
Il Massie è un libertario sulla scia di Ron e Rand Paul, con particolare attenzione al debito. Molto inviso a Trump, che lo vuole «primariare» (cioè farlo gareggiare per la nomination repubblicana nel suo distretto), ha guadagnato molta popolarità con il suo racconto delle pressioni dell’AIPAC (la lobby israeliana operante a Washingtone) su tutti i rappresentanti e senatori, che sono seguiti da almeno uno o due agenti AIPAC ciascuno. Il Massie vive in una casa autosufficiente che si è costruito da sé ed è stato molto attivo nella riapertura del caso Epstein, guadagnadosi ulteriori strali da Trump.
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Droni
Soldati francesi attaccano droni attorno ad una base di sottomarini nucleari
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Militaria
Il disegno di legge sulla coscrizione avanza nel Parlamento tedesco
Il Parlamento tedesco ha presentato un disegno di legge per passare in Germania a un modello di coscrizione volontaria e iniziare i controlli fisici obbligatori per tutti i cittadini maschi che raggiungono la maggiore età. Lo riporta Defense News.
In base alla nuova legislazione, le forze armate della Bundeswehr saranno legalmente vincolate al loro obiettivo di aumentare il numero di personale attivo e riservisti fino a un totale di 470.000 soldati, di cui 270.000 in servizio attivo entro il 2035
Il 5 dicembre, la Bundeswehr ha dichiarato di avere circa 184.330 effettivi attivi, con un aumento dell’1,5%, ovvero 2.750 soldati, rispetto all’anno precedente.
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Attualmente non ci sono piani per la coscrizione obbligatoria, ha dichiarato la Bundeswehr in una dichiarazione dopo l’approvazione del disegno di legge. «Se ciò non bastasse, non avremo altra scelta che introdurre la coscrizione parziale», ha dichiarato il ministro della Difesa Boris Pistorius a margine del voto parlamentare.
Il disegno di legge include una disposizione per il servizio militare obbligatorio in base alle necessità, ma richiederebbe un ulteriore voto parlamentare per l’attivazione. Mentre i legislatori votavano, si sono verificate proteste contro la nuova misura in diverse città tedesche, tra cui la capitale Berlino.
Contemporaneamente, si è verificato uno sciopero parziale degli studenti contro la coscrizione obbligatoria. L’ampliamento della Bundeswehr è diventato una necessità, a causa «della situazione di minaccia e dei piani della NATO», hanno affermato i militari. «In caso di una situazione di difesa, che vogliamo prevenire a tutti i costi, lo Stato deve sapere chi è pronto ad agire», ha affermato Pistorius. «Questo Paese, questa democrazia, se lo merita».
Come riportato da Renovatio 21, il cancelliere Friedrich Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.
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Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja (definita dalla deputata Sajra Wagenknecht come il «casinò della guerra»), con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.
Molti altri Paesi europei stanno tornando alla naja più o meno obbligatoria. Negli ultimi giorni il presidente francese Emmanuel Macron si appresta a lanciare un nuovo programma di servizio militare volontario. Come riportato da Renovatio 21, il generale Fabien Mandon negli scorsi giorni ha destato scalpore dichiarando che il popolo francese dovrebbe essere pronto a «perdere i propri figli».
La Polonia ha introdotto un servizio base volontario e retribuito; la Germania ha approvato un modello che potrebbe evolvere in coscrizione selettiva se i volontari calassero (con una grottesca lotteria annessa); i Paesi Bassi dibattono sul ritorno della leva obbligatoria. Lettonia e Croazia l’hanno già ripristinata, mentre la Danimarca l’ha estesa alle donne. Il Belgio ha invitato due settimane fa 149.000 adolescenti al servizio volontario. La Svezia vuole innalzare l’età minima per il richiamo militare a 70 anni.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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