Big Pharma
Mons. Viganò: Pandemia, Nuovo Ordine Mondiale, Regno dell’Anticristo

Renovatio 21 riprende da Duc in Altum questa intervista che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò
Questa Lettera riflette in larga parte l’intervento che darò ai partecipanti al prossimo summit “Truth Over Fear: Covid-19, the Vaccine, and the Great Reset”, organizzato da Patrick Coffin, che si terrà tra il 30 Aprile e il 1° Maggio 2021. Questo evento importantissimo vede la partecipazione di oltre venti dei più importanti medici, ricercatori e avvocati del mondo e fornirà un approccio scientifico e di buon senso alla pseudopandemia. Tutte le persone hanno diritto al consenso informato. La registrazione online al summit può essere effettuata qui: www.restoretheculture.com
Quanto abbiamo appreso sin ora a proposito della pseudopandemia, ci dà il quadro di una realtà inquietante e di un’ancor più inquietante cospirazione criminale, ordita da menti traviate.
Questa realtà, tuttavia, non viene presa in considerazione da quanti, ipnotizzati dall’indottrinamento mediatico, si ostinano a considerare una grave influenza stagionale come un flagello pandemico, inefficaci le cure conosciute e miracolosi i cosiddetti vaccini dichiaratamente inutili e dannosi.
La reputazione delle case farmaceutiche
Sappiamo che i colossi farmaceutici – AstraZeneca, Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson – non solo non hanno seguito i protocolli ordinari per la sperimentazione dei farmaci, ma hanno alle loro spalle una lunga storia di condanne per aver già in precedenza causato gravi danni alla popolazione, distribuendo vaccini rivelatisi causa di patologie invalidanti.
Sappiamo che i colossi farmaceutici – AstraZeneca, Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson – non solo non hanno seguito i protocolli ordinari per la sperimentazione dei farmaci, ma hanno alle loro spalle una lunga storia di condanne per aver già in precedenza causato gravi danni alla popolazione, distribuendo vaccini rivelatisi causa di patologie invalidanti
Conflitti di interesse
Sappiamo quali siano i macroscopici conflitti di interessi sussistenti tra le case farmaceutiche e gli organi preposti al loro controllo: in molti casi, dipendenti di queste aziende sono passati negli enti che devono approvare e autorizzare l’uso dei farmaci, ed è difficile pensare che costoro – che spesso continuano ad avere legami professionali con BigPharma – abbiano la libertà di esprimere una valutazione equa e prudente.
Anzi, abbiamo visto proprio recentemente con il caso di AstraZeneca in Europa che la palese nocività del cosiddetto vaccino – dinanzi alla quale alcuni Stati ne hanno sospeso la distribuzione – non sono considerati motivo sufficiente dall’EMA (European Medicines Agency) per vietarne l’adozione.
Le recenti rilevazioni sugli effetti collaterali gravi sono state concepite per escludere la maggior parte dei casi e soprattutto per ignorare deliberatamente il rapporto di causalità sussistente tra l’inoculazione del vaccino e le sue conseguenze a breve o lungo termine.
Sappiamo quali siano i macroscopici conflitti di interessi sussistenti tra le case farmaceutiche e gli organi preposti al loro controllo: in molti casi, dipendenti di queste aziende sono passati negli enti che devono approvare e autorizzare l’uso dei farmaci
Immunità per gli effetti collaterali
Sappiamo che, in spregio a qualsiasi principio giuridico e di tutela della popolazione, le case farmaceutiche hanno preteso l’immunità totale per i danni che dovessero derivare ai pazienti, ai quali viene chiesto di firmare, assieme al consenso informato, una forma di liberatoria.
Così, assieme agli scandalosi profitti per la vendita dei vaccini, le multinazionali del farmaco si garantiscono l’impunità per un’operazione criminale, condotta con la complicità delle Istituzioni internazionali e dei Governi.
Segretezza delle clausole contrattuali
Sappiamo che i termini contrattuali degli accordi stipulati dagli Stati e dall’Unione Europea con queste case farmaceutiche sono inaccessibili e secretati: nemmeno i Parlamentari ed i rappresentanti politici possono conoscere le clausole che hanno dovuto approvare a scatola chiusa.
Così, assieme agli scandalosi profitti per la vendita dei vaccini, le multinazionali del farmaco si garantiscono l’impunità per un’operazione criminale, condotta con la complicità delle Istituzioni internazionali e dei Governi
E sappiamo che le stesse case farmaceutiche non solo non si assumono alcuna responsabilità sugli effetti collaterali, ma dichiarano di non garantirne l’efficacia, a partire dalla immunità al virus.
L’origine cinese del virus
Sappiamo che il SARS-CoV-2 è con ogni probabilità un virus prodotto in laboratorio, con la complicità della dittatura cinese: la quale, essendo tra i principali finanziatori dell’OMS dopo la Bill & Melinda Gates Foundation, ha potuto impedire che venisse svolta un’indagine sull’origine del virus e sulle prime fasi del contagio.
Complicità del personale sanitario
Sappiamo che tutti gli Stati, salvo rarissime eccezioni, si sono immediatamente adeguati ai più assurdi protocolli sanitari dell’OMS, ad iniziare dalla sciagurata decisione di non curare i malati all’insorgere dei primi sintomi, e di sottoporli a ventilazione profonda una volta che la sindrome influenzale degenerava in polmonite bilaterale acuta.
Sappiamo che le stesse case farmaceutiche non solo non si assumono alcuna responsabilità sugli effetti collaterali, ma dichiarano di non garantirne l’efficacia, a partire dalla immunità al virus
E questo è avvenuto con l’esecrabile complicità del personale sanitario – dai medici di base al personale ospedaliero – provocando migliaia di morti non per Covid, come ci viene detto dal mainstream, ma per l’errata terapia.
Delegittimazione e boicottaggio delle cure disponibili
Sappiamo anche quale sia stata la furiosa campagna contro l’efficacia delle cure già esistenti, dall’uso del plasma iperimmune ai farmaci che molti medici, anche in violazione delle norme sanitarie imposte in questi mesi, hanno ritenuto loro dovere somministrare, con successo, ai loro pazienti.
E non è difficile comprendere che il costo contenuto delle cure, il fatto che molte di esse non siano soggette a brevetti e soprattutto la loro immediata efficacia nella cura rappresentano per le case farmaceutiche e per i loro complici un motivo più che sufficiente per contrastarle, screditarle e giungere a farne vietare l’uso.
Sappiamo che il SARS-CoV-2 è con ogni probabilità un virus prodotto in laboratorio, con la complicità della dittatura cinese
Un progetto pianificato da anni
Sappiamo che per condurre questa operazione criminale – poiché di crimine contro Dio e contro l’umanità si deve parlare, e non di una sventurata fatalità – è stata necessaria una pianificazione di anni, condotta con sistematicità per depotenziare i piani pandemici nazionali, ridurre drasticamente i posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive, creare una massa di dipendenti ciechi, sordi e muti; dipendenti, non più medici, che antepongono la sicurezza del posto di lavoro al loro dovere di curare i malati.
Il giuramento di Ippocrate è stato violato in nome del profitto delle case farmaceutiche e del perseguimento di un progetto di ingegneria sociale.
Coinvolgimento del sistema sanitario
Sappiamo che per ottenere la complicità dei medici e degli scienziati non si è solo fatto ricorso al sistema di corruzione e di conflitti di interessi vigente da decenni, ma anche alla distribuzione di premi e bonus in denaro.
Sappiamo che per condurre questa operazione criminale – poiché di crimine contro Dio e contro l’umanità si deve parlare, e non di una sventurata fatalità – è stata necessaria una pianificazione di anni, condotta con sistematicità per depotenziare i piani pandemici nazionali, ridurre drasticamente i posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive
Per fare un esempio, in Italia un medico specializzato percepisce 60 euro l’ora per inoculare i vaccini nei centri vaccinali; ai medici di base sono riconosciuti incentivi per ogni paziente fatto vaccinare; un letto di terapia intensiva viene pagato dal Servizio Sanitario Nazionale circa 3.000 euro al giorno.
È evidente che né i medici di base, né il personale ospedaliero, né tantomeno le aziende sanitarie regionali hanno alcun interesse a privarsi di proventi ingentissimi, dopo che per un decennio la sanità pubblica è stata demolita in nome di tagli agli sprechi imposti dall’Unione Europea.
Per darvi un’idea, l’Italia ha ricevuto ben 72 inviti da Bruxelles perché chiudesse tutti i piccoli ospedali che oggi, col pretesto della pandemia, vengono riaperti e finanziati con i fondi che l’Unione Europea stanzia in prestito con vincoli e condizionalità che in altri momenti avremmo giudicato inaccettabili.
Eppure quegli ospedali funzionavano bene, permettevano di offrire un servizio capillare ai cittadini ed erano in grado di evitare la diffusione del contagio.
Il giuramento di Ippocrate è stato violato in nome del profitto delle case farmaceutiche e del perseguimento di un progetto di ingegneria sociale
Il ruolo fondamentale dei media
Sappiamo che ai media gli Stati hanno concesso finanziamenti, quale contributo per l’informazione sul COVID.
In Italia il Governo Conte ha stanziato cifre ingenti perché il sistema di informazione nazionale desse una versione univoca sulla pandemia e censurasse qualsiasi voce di dissenso.
La diffusione dei dati sui contagi e sui decessi è stata manipolata grossolanamente, facendo credere che i positivi ai test dovessero essere considerati malati, anche se gli asintomatici non sono contagiosi – per stessa ammissione dell’OMS e degli organi analoghi negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, ecc.
Sappiamo che per ottenere la complicità dei medici e degli scienziati non si è solo fatto ricorso al sistema di corruzione e di conflitti di interessi vigente da decenni, ma anche alla distribuzione di premi e bonus in denaro
E a fianco di questi finanziamenti governativi, in molti casi il conflitto di interessi con le case farmaceutiche ha potuto interferire anche con le scelte delle emittenti e dei giornali, da un lato perché BigPharma rappresenta uno dei principali acquirenti di spazi pubblicitari, dall’altra perché essa è presente nei consigli di amministrazione delle società dell’informazione.
Difficile credere che il direttore di una testata giornalistica, anche se persuaso della frode pandemica, oserebbe mettersi contro l’amministratore delegato o privarsi dei profitti pubblicitari di Pfizer o della Johnson & Johnson.
La responsabilità dei social
Sappiamo che oltre alla complicità dei media si è mossa la macchina infernale dei social, da Facebook a Twitter, da Google a YouTube, con un’operazione di censura sfrontata e scandalosa, giunta a cancellare i profili di eminenti scienziati e di affermati giornalisti, per il solo fatto di non obbedire ai diktat della narrazione COVID.
Sappiamo che oltre alla complicità dei media si è mossa la macchina infernale dei social, da Facebook a Twitter, da Google a YouTube, con un’operazione di censura sfrontata e scandalosa
Anche in questo caso non stupisce scoprire i rapporti economici e di parentela sussistenti tra questi colossi multinazionali, divenuti con il tempo proprietari dell’informazione e arbitri di chi abbia diritto alla libertà di espressione e chi no.
Cui prodest?
Sappiamo anche chi sono i primi beneficiari della pandemia, in termini economici: gli usurai delle banche, che hanno il potere di tenere in vita aziende allineate ideologicamente e allo stesso tempo di far fallire piccole realtà imprenditoriali che rappresentano un fastidioso intralcio all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Queste piccole aziende, diffuse soprattutto nel Vecchio Continente ed in modo particolare in Italia, costituiscono il tessuto sociale e l’identità economica di molte nazioni.
Sappiamo anche chi sono i primi beneficiari della pandemia, in termini economici: gli usurai delle banche, che hanno il potere di tenere in vita aziende allineate ideologicamente e allo stesso tempo di far fallire piccole realtà imprenditoriali che rappresentano un fastidioso intralcio all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale
La loro diffusione capillare disturba le multinazionali della grande distribuzione, da Amazon a JustEat, che in periodo di lockdown hanno aumentato i propri profitti in modo scandaloso in danno delle normali attività commerciali.
Poiché quel libro che potevamo comprare dal librario all’angolo ora lo dobbiamo ordinare online, assieme al pranzo, al toner della stampante, al detersivo per la lavastoviglie.
Questa new economy si è imposta con prepotenza nell’arco di poche settimane grazie alla concomitante chiusura dei negozi e al divieto di circolazione imposto ai cittadini.
La scuola
Sappiamo che la necessità di indottrinare le giovani generazioni non poteva escludere da questo piano anche l’istruzione scolastica e universitaria, che oggi viene impartita a distanza con gravissime conseguenze psicologiche per i bambini e i ragazzi.
Sappiamo che la necessità di indottrinare le giovani generazioni non poteva escludere da questo piano anche l’istruzione scolastica e universitaria, che oggi viene impartita a distanza con gravissime conseguenze psicologiche per i bambini e i ragazzi
Questa operazione pone oggi le premesse per far sì che un domani si possa unificare l’insegnamento offerto via internet, decidendo quali siano gli insegnanti che possono tenere le lezioni e cosa debbano dire; e non mi stupirei se a breve questa forma univoca di istruzione prevedesse un numero sempre più esiguo di docenti: un solo professore di Storia per tutti gli allievi di una nazione, con un programma definito e controllato.
Non è questa un’eventualità così remota quando qualsiasi studente viene obbligato a connettersi online e non può più avvalersi del professore della sua scuola, costretto al pensionamento o allontanato dall’insegnamento perché non si adegua agli ordini del potere.
Né ci possiamo stupire se i nuovi docenti saranno degli ologrammi che elaborano algoritmi o inquietanti intelligenze artificiali che indottrinano milioni di ragazzi, alla teoria gender, alla dottrina LGBT e a tutte le aberrazioni morali di cui abbiamo avuto anticipazione in questi anni.
I promotori della pandemia
Sappiamo chi sono i teorizzatori della pandemia come instrumentum regni, da Bill Gates a George Soros, in una rete di complicità e di interessi talmente vasta e organizzata da rendere praticamente impossibile qualsiasi misura di contrasto.
Sappiamo chi sono i teorizzatori della pandemia come instrumentum regni, da Bill Gates a George Soros, in una rete di complicità e di interessi talmente vasta e organizzata da rendere praticamente impossibile qualsiasi misura di contrasto
Assieme a loro troviamo il più inquietante repertorio di organizzazioni sedicenti filantropiche e di lobby di potere, come il World Economic Forum con Klaus Schwab, l’OMS e tutte le sue ramificazioni nazionali, la Commissione Trilaterale, il gruppo Bildelberg, il Council for Inclusive Capitalism capeggiato da Lady Lynn Forester de Rothschild e sotto la direzione spirituale di Bergoglio e, più in generale, la falange di multinazionali, banche e gruppi di potere che fanno capo a questa cupola di cospiratori.
Non ci si stupisca se, in perfetta coerenza con i piani di costoro, si muovono anche le sette e i movimenti satanisti mondiali, ad iniziare dalla Chiesa di Satana, che esalta l’aborto come rituale propiziatorio per la fine della pandemia, esattamente come Big Pharma impone pseudovaccini prodotti con feti abortivi.
Asservimento della Gerarchia cattolica
Sappiamo infine – e questo è certamente l’aspetto più sconvolgente – che in questo piano è presente anche parte della Gerarchia cattolica, che in Jorge Mario Bergoglio trova un obbediente predicatore della narrazione pandemica e il principale sponsor dei vaccini, che non ha esitato a definire «un dovere morale» nonostante le gravissime criticità etiche e religiose che essi implicano.
Bergoglio è giunto a farsi intervistare dal vaticanista Domenico Agasso, in una conversazione raccolta in un libro dal titolo Dio e il mondo che verrà, per raccomandare alle masse la somministrazione del siero genico e fornire un autorevole quanto sciagurato avvallo all’ideologia del mondialismo.
Non ci si stupisca se, in perfetta coerenza con i piani di costoro, si muovono anche le sette e i movimenti satanisti mondiali, ad iniziare dalla Chiesa di Satana, che esalta l’aborto come rituale propiziatorio per la fine della pandemia, esattamente come Big Pharma impone pseudovaccini prodotti con feti abortivi
E sin dallo scorso Marzo 2020 la Santa Sede si è dimostrata perfettamente allineata al piano globalista ordinando la chiusura delle chiese, la sospensione delle celebrazioni e l’amministrazione dei Sacramenti. Se questo non fosse realmente accaduto, ed anzi si fosse udita una forte condanna di questo progetto antiumano e anticristico, difficilmente i vertici della Chiesa Cattolica avrebbero accettato di sottomettere le moltitudini alle assurde limitazioni delle libertà naturali, in nome di un asservimento non solo ideologico, ma evidentemente anche economico e sociale.
Non dimentichiamo che, quale controparte della perdita di fedeli nelle chiese ed alla conseguente drastica riduzione delle offerte per le Conferenze Episcopali, vi dev’essere necessariamente una forma di finanziamento alternativo che non tarderemo a scoprire.
Penso che in questa operazione non sia estranea né la Cina comunista, né la de Rothschild, né Bill e Melinda Gates (che, come appreso da fonte autorevole, avrebbero aperto un conto allo IOR), né la rete di partiti e movimenti sedicenti democratici – la Sinistra internazionale – obbediente all’ideologia globalista.
D’altra parte, il Great Reset prevede l’instaurazione di una Religione Universale, ecumenica, ecologica e malthusiana, che vede in Bergoglio il suo naturale leader, come riconosciuto recentemente dalla Massoneria.
Non dimentichiamo che, quale controparte della perdita di fedeli nelle chiese ed alla conseguente drastica riduzione delle offerte per le Conferenze Episcopali, vi dev’essere necessariamente una forma di finanziamento alternativo che non tarderemo a scoprire
L’adorazione della pachamama in Vaticano, l’accordo di Abu Dhabi, l’Enciclica Fratelli tutti e il prossimo sabba di Astana vanno tutti in questa direzione, compiendo quell’inesorabile processo dissolutorio della Chiesa iniziato con il Concilio Vaticano II.
Se qualcosa non serve, serve ad altro
Occorre riconoscere che l’apparente illogicità di quanto vediamo accadere – cure preventive boicottate, terapie erronee, vaccini inefficaci, lockdown senza utilità, uso di mascherine assolutamente inutili – acquisisce perfetta razionalità non appena si comprende che il fine dichiarato – sconfiggere la presunta pandemia – è una menzogna, mentre il fine reale è appunto la pianificazione di una crisi economica, sociale e religiosa usando come strumento una pseudopandemia provocata ad arte.
Solo così si comprende la simultaneità e univocità dei provvedimenti adottati dai vari Paesi, la medesima narrazione dei media, il comportamento dei leader politici.
Il Great Reset prevede l’instaurazione di una Religione Universale, ecumenica, ecologica e malthusiana, che vede in Bergoglio il suo naturale leader, come riconosciuto recentemente dalla Massoneria
Vi è un unico copione sotto un’unica regia, che si avvale della collaborazione e della complicità di politici e governanti, medici e scienziati, Vescovi e sacerdoti, giornalisti e intellettuali, attori e influencer, multinazionali e banchieri, dipendenti pubblici e speculatori.
Profitti e guadagni sono strumentali a questo scopo, perché comprano e si assicurano la fedeltà dei subalterni; ma questa guerra – non dimentichiamolo mai! – è una guerra ideologica e religiosa.
Due mondi opposti
Questa crisi serve per creare le condizioni necessarie a rendere inevitabile il Great Reset, ossia la transizione dal mondo basato sulla civiltà greco-romana e sulla Cristianità ad un mondo senz’anima, senza radici, senza ideali.
Questa guerra – non dimentichiamolo mai! – è una guerra ideologica e religiosa
In pratica, il passaggio dal Regno di Cristo al regno dell’Anticristo, dalla società virtuosa che punisce i malvagi alla società empia e viziosa che punisce i buoni.
Perché quella detestabile idea di uguaglianza che ci è stata instillata dai liberi pensatori prima è servita a mettere sullo stesso piano bene e male, giusto e ingiusto, bello e brutto, col pretesto di riconoscere libertà di espressione; oggi essa serve per promuovere e addirittura rendere obbligatorio il male, l’ingiustizia e ciò che è brutto, per delegittimare e proibire il bene, la giustizia e la bellezza.
Questa crisi serve per creare le condizioni necessarie a rendere inevitabile il Great Reset, ossia la transizione dal mondo basato sulla civiltà greco-romana e sulla Cristianità ad un mondo senz’anima, senza radici, senza ideali
Coerentemente con questa visione, anche l’ecumenismo – inizialmente introdotto nel sacro recinto dal Concilio col pretesto di avvicinare eretici e scismatici – mostra oggi la sua carica anticristica, inglobando in un pantheon infernale tutte le false religioni ma proscrivendone la Religione Cattolica Apostolica Romana, perché essa l’unica vera e in quanto tale è inconciliabile con l’errore dottrinale e la deviazione morale.
Dobbiamo quindi comprendere che, se non assisteremo passivamente ai cambiamenti in corso e non ci lasceremo imporre l’ideologia globalista in tutte le sue più abbiette declinazioni, verremo presto considerati criminali, hostes publici perché fedeli a un Dio geloso, che non tollera commistioni con gli idoli e con le prostituzioni.
L’inganno della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità propagandate dalla Massoneria consiste proprio nell’usurpare il primato di Dio per darlo a Satana, con il pretesto apparente – e comunque erroneo e immorale – di mettere Dio e Satana sullo stesso piano in modo da consentire una presunta libertà di scelta che moralmente non esiste.
In pratica, il passaggio dal Regno di Cristo al regno dell’Anticristo, dalla società virtuosa che punisce i malvagi alla società empia e viziosa che punisce i buoni
Ma lo scopo finale, quello vero e inconfessabile, è fondamentalmente teologico perché l’autore della ribellione è sempre il medesimo, l’eterno Sconfitto.
Nemo propheta in patria
Certo, quello che vediamo accadere oggi sotto i nostri occhi poteva esser compreso e previsto da anni, se solo avessimo prestato attenzione a quanto i teorizzatori del Great Reset dichiaravano impunemente.
In realtà chi aveva denunciato questo piano, oggi in via di realizzazione, è stato definito complottista, ridicolizzato o fatto passare per pazzo, ostracizzato dall’informazione mainstream e criminalizzato, allontanato dalle cattedre universitarie e dalla comunità scientifica.
Oggi comprendiamo quanto lungimiranti fossero gli allarmi lanciati, e quanto potente sia la macchina organizzativa messa in campo dai nostri avversari.
Lo scopo finale, quello vero e inconfessabile, è fondamentalmente teologico perché l’autore della ribellione è sempre il medesimo, l’eterno Sconfitto
In nome della libertà, ci siamo abituati a vederci privati del diritto di parola e di pensiero, e si va già concretizzando il tentativo di patologizzare il dissenso per legittimare campi di detenzione e vincolare spostamenti e attività sulla base del passaporto sanitario.
Dissonanza cognitiva
Davanti alla realtà, tuttavia, è difficile comprendere il motivo per cui l’intera popolazione mondiale si sia lasciata convincere dell’esistenza di un virus pandemico ancora da isolare ed abbia potuto accettare supinamente delle limitazioni alla propria libertà che in altri momenti avrebbero portato la rivoluzione e le barricate nelle strade.
Ancor più incomprensibile non è tanto l’assenza di una vera e propria reazione sociale e politica, ma l’incapacità di vedere la realtà in tutta la sua cruda evidenza. Ma questo è dovuto, come sappiamo, all’azione scientifica di manipolazione delle masse che ha portato inevitabilmente a quel fenomeno che la psicologia sociale chiama «dissonanza cognitiva», ossia la tensione o il disagio che proviamo dinanzi a due idee opposte e incompatibili.
La persona comune, non riuscendo a comprendere né tantomeno a riconoscere razionalità in quello che i media diffondono ossessivamente sul COVID, accetta l’assurdità di un virus influenzale presentato come più devastante dell’Ebola, perché non vuole accettare che i suoi governanti stiano mentendo spudoratamente, con lo scopo di ottenere la distruzione sociale, economica, morale e religiosa di un mondo che qualcuno ha deciso di cancellare
Lo psicologo e sociologo Leon Festinger dimostrò che tale disagio ci porta a elaborare queste convinzioni secondo tre modalità, in modo da ridurre l’incongruenza psicologica che la dissonanza determina: cambiare il proprio atteggiamento, cambiare il contesto o cambiare il comportamento.
La persona comune, non riuscendo a comprendere né tantomeno a riconoscere razionalità in quello che i media diffondono ossessivamente sul COVID, accetta l’assurdità di un virus influenzale presentato come più devastante dell’Ebola, perché non vuole accettare che i suoi governanti stiano mentendo spudoratamente, con lo scopo di ottenere la distruzione sociale, economica, morale e religiosa di un mondo che qualcuno ha deciso di cancellare.
Non sa accettare che la menzogna possa esser spacciata per verità, che i medici non curino ed anzi facciano morire i pazienti, che i magistrati non intervengano per i crimini e le violazioni palesi, che i politici siano tutti obbedienti ad una lobby senza volto, che Bergoglio voglia demolire la Chiesa di Cristo per sostituirla con un’infernale parodia massonica.
Così, per questa volontà di non accettare l’inganno e di non voler quindi prendere posizione contro di esso e contro i suoi propagatori, egli si rifugia nella comoda narrazione mainstream, sospendendo il giudizio e lasciando che altri gli dicano cosa pensare, anche se irrazionale e contraddittorio.
Miliardi di persone si sono rese volontariamente schiave, vittime sacrificali al Moloch mondialista, lasciandosi persuadere dell’ineluttabilità di una situazione surreale e assurda.
Anzi: proprio l’assurdità di quanto vediamo e di quello che ci viene detto sembra dare maggior forza alle ragioni di chi, dopo duecento anni di rivoluzioni in nome della presunta libertà, accetta la tirannide come un fatto normale e sale verso il patibolo con la rassegnazione di chi, in fondo, si è convinto di essere in qualche modo colpevole.
Miliardi di persone si sono rese volontariamente schiave, vittime sacrificali al Moloch mondialista, lasciandosi persuadere dell’ineluttabilità di una situazione surreale e assurda
Suscita non minor sgomento il comportamento di quanti, in spregio a qualsiasi evidenza scientifica, pensano di poter risolvere questa crisi deplorando l’inefficienza nella distribuzione dei vaccini, o di porre rimedio ai danni del lockdown garantendo sussidi alle aziende e ai lavoratori.
Costoro insomma vorrebbero scegliere se essere giustiziati mediante impiccagione o ghigliottina, senza nulla eccepire sulla legittimità di questa condanna. E subito si inalberano non appena qualcuno formula obiezioni, tacciandolo di cospirazionismo o di negazionismo, proclamandosi favorevole ai vaccini e dando attestazioni di fedeltà all’ideologia dominante.
E non si accorgono che proprio nello stanziare sussidi alle aziende danneggiate dal lockdown essi legittimano quel reddito universale teorizzato dal Great Reset e fortemente auspicato anche dal Vaticano; non si accorgono che non può esistere un vaccino per un virus mutante, e che l’antigene che dovrebbe garantire l’immunità ad una sindrome influenzale non può esistere, finché il virus non viene isolato e non solamente sequenziato.
Non si accorgono che proprio nello stanziare sussidi alle aziende danneggiate dal lockdown essi legittimano quel reddito universale teorizzato dal Great Reset e fortemente auspicato anche dal Vaticano
Essi ricordano quanti, in ambito cattolico, deplorano le derive dottrinali e morali di Bergoglio, senza comprendere che sono in perfetta coerenza con le basi ideologiche del Concilio.
Anche qui, come vediamo, la razionalità viene annullata per far posto alla dissonanza cognitiva e accettare l’assurdo.
L’uomo non è un automa
Vi è però un elemento di cui i cospiratori non hanno tenuto conto: la debolezza umana da un lato e la potenza di Dio dall’altro.
Non si accorgono che non può esistere un vaccino per un virus mutante, e che l’antigene che dovrebbe garantire l’immunità ad una sindrome influenzale non può esistere, finché il virus non viene isolato e non solamente sequenziato
La debolezza umana farà sì che alcuni dei complici di questa congiura non siano del tutto obbedienti agli ordini impartiti, o che pensino di poter ricavare un vantaggio personale dalla pseudopandemia facendo venire alla luce imbrogli e corruzione; alcuni penseranno prima al proprio interesse, altri imporranno l’obbligo vaccinale a chiunque, ma avranno qualche scrupolo quando si tratterà di vaccinare i figli o il genitore anziano; alcuni temeranno che la farsa pandemica possa in qualche modo coinvolgerli nello scandalo, e inizieranno a confessare e a parlare; altri verranno usati e poi saranno messi brutalmente da parte, e questo susciterà in loro la volontà di vendetta e li porterà a svelare i retroscena del piano.
Un po’ alla volta questo colosso dai piedi di argilla crollerà, inesorabilmente, sulle proprie menzogne e sui propri delitti.
Un salutare ammonimento
Dall’altro lato vi è la potenza di Dio.
Alcuni di noi, all’inizio, credevano che la pandemia fosse reale e con spirito soprannaturale pensavano che essa fosse in qualche modo una punizione divina per le gravissime colpe dei singoli e delle nazioni: chiedevano atti di riparazione e preghiere per invocare la fine della pestilenza.
Possiamo considerare il COVID come un flagello non in sé, ma per tutto ciò che esso ha mostrato: il piano di Satana per l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, che dovrebbe condurre al regno dell’Anticristo
Dinanzi all’evidenza che non vi è nessuna pandemia e che i decessi sono stati causati deliberatamente per ingigantirne gli effetti sulla percezione della popolazione, possiamo considerare il COVID come un flagello non in sé, ma per tutto ciò che esso ha mostrato: il piano di Satana per l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, che dovrebbe condurre al regno dell’Anticristo.
Il Signore ci mostra, con la severità del Padre, che ancora vuole ammonire i Suoi figli e l’umanità traviata circa le conseguenze del peccato. Ci fa vedere quale mondo ci aspetta se non sapremo convertirci, abbandonando la via della perdizione e facendo ritorno a Lui, all’obbedienza alla Sua santa Legge, alla vita della Grazia.
La risposta dei Cattolici
Ma perché le nazioni tornino a Dio, occorre che i suoi membri Gli appartengano già.
Perché Cristo sia Re delle nazioni, occorre che Egli regni nelle nostre anime, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità. E che regni anzitutto nella Santa Chiesa, sui suoi Ministri, sul Papa e sui Vescovi. Finché il Dio vivo e vero sarà oltraggiato con l’esser posto al fianco degli idoli e dei demoni, non potremo sperare che la Misericordia divina metta fine a questo flagello e che sbaragli il nemico.
Finché il Dio vivo e vero sarà oltraggiato con l’esser posto al fianco degli idoli e dei demoni, non potremo sperare che la Misericordia divina metta fine a questo flagello e che sbaragli il nemico
Sia questo periodo di preparazione alla Santa Pasqua un momento di santi propositi per tutti noi: nella penitenza, nel digiuno e nel sacrificio dobbiamo giungere ai piedi della Croce e contemplare nella Passione del nostro Salvatore l’atto di vittoria sul Maligno. Facendo crocifiggere il Redentore sul legno della Croce, Satana ha segnato la propria sconfitta, che dev’esser resa definitiva con la fine dei tempi ma che è certissima e inesorabile.
Torniamo a Dio! Torniamo alla Fede integra e pura, senza compromessi con la mentalità del mondo. Torniamo alla Morale cristiana, alla santità di vita, alla purezza dei costumi.
Il numero dei giusti tratterrà la destra dell’Onnipotente e permetterà alla Chiesa di affrontare il Calvario della persecuzione finale con la stessa dignità con cui il Suo Capo l’ha preceduta. Poiché la Croce è la via regale che conduce alla gloria della Resurrezione. La via larga e comoda è quella che vediamo oggi, e purtroppo sappiamo bene dove conduce.
Torniamo a Dio! Torniamo alla Fede integra e pura, senza compromessi con la mentalità del mondo. Torniamo alla Morale cristiana, alla santità di vita, alla purezza dei costumi
Ci assista in questi momenti epocali la protezione potente della Vergine Santissima, nostra Signora e Regina: sia Ella nostra Condottiera in questo combattimento spirituale, assieme a San Michele Arcangelo e all’intera Corte celeste.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
25 Marzo 2021
In Annuntiatione Domini
Big Pharma
Bayer punta sulla cura del Parkinson dopo decenni di vendita di prodotti come il glifosato legati alla malattia

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Bayer sta avviando una sperimentazione clinica di Fase 3 per un trattamento del Parkinson a base di cellule staminali attraverso la sua controllata BlueRock, nonostante l’azienda stia affrontando migliaia di cause legali relative ai pesticidi collegati alla malattia. Questa mossa evidenzia il duplice ruolo di Bayer nel contribuire al Parkinson e nel cercare di trarne profitto.
Bayer sta lanciando un nuovo trattamento sperimentale per il morbo di Parkinson, nonostante il colosso farmaceutico e chimico continui a trarre profitto dalla vendita di pesticidi collegati alla malattia.
La società ha annunciato la scorsa settimana che la sua sussidiaria BlueRock Therapeutics LP ha avviato una sperimentazione clinica di fase 3 per il bemdaneprocel, un farmaco progettato per sostituire le cellule cerebrali produttrici di dopamina uccise dalla malattia neurodegenerativa.
Il farmaco deriva da cellule staminali impiantate chirurgicamente nel cervello di una persona affetta dal morbo di Parkinson. Una volta impiantate, le cellule staminali possono svilupparsi in neuroni dopaminergici maturi, contribuendo a riformare le reti neurali colpite dal Parkinson.
Ripristinano «potenzialmente» la funzionalità motoria e non motoria dei pazienti. Il farmaco è stato approvato dalla Food and Drug Administration statunitense nel 2021.
Bemdaneprocel sarà probabilmente disponibile sul mercato tra anni, eppure Bayer sta investendo molto nelle infrastrutture produttive per i futuri prodotti di terapia cellulare e genica. Parte di questo sforzo include la costruzione di uno stabilimento da 250 milioni di dollari in California, secondo Reuters.
Le tecnologie di terapia cellulare e genica contro il cancro stanno già generando profitti per altre aziende, ma BlueRock è la prima azienda a portare una terapia cellulare per il Parkinson alla fase 3 degli studi clinici.
Le difficoltà finanziarie della Bayer derivano in parte dai brevetti scaduti su due dei suoi farmaci di successo: l’anticoagulante Xarelto e il medicinale per gli occhi Eylea.
Ma i maggiori problemi finanziari di Bayer sono radicati nell’acquisizione di Monsanto nel 2018, secondo Reuters. Il glifosato, un diserbante di Monsanto, è collegato al cancro e al Parkinson, le stesse malattie da cui Bayer potrebbe trarre profitto con un nuovo trattamento.
Finora, Bayer ha pagato circa 11 miliardi di dollari per risolvere le cause legali relative al glifosato e si stima che siano ancora pendenti 67.000 cause legali nei suoi confronti.
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Molti dei pesticidi della Bayer sono collegati al Parkinson
Il morbo di Parkinson è il disturbo neurologico in più rapida crescita al mondo, caratterizzato dalla perdita di neuroni nella parte del cervello che produce dopamina e che è responsabile del controllo motorio.
Sebbene non esista una cura nota per il Parkinson, esistono alcune cause note. Studi dimostrano che l’esposizione a diversi pesticidi è fortemente correlata allo sviluppo della malattia.
I collegamenti più ampiamente segnalati tra pesticidi e morbo di Parkinson riguardano l’erbicida paraquat della Syngenta.
Attraverso un’indagine sui documenti interni di Syngenta, il giornalista Carey Gillam ha rivelato che l’azienda era consapevole che il suo pesticida causava cambiamenti neurologici che sono il segno distintivo della malattia, ma lavorava segretamente per insabbiare le prove scientifiche del collegamento.
Tuttavia, studi recenti collegano anche l’esposizione ad altri pesticidi alla malattia.
Numerosi studi di casi, uno studio epidemiologico, studi sugli animali e recenti studi che esaminano molteplici esposizioni a pesticidi dimostrano che il glifosato, una nota neurotossina, probabilmente gioca un ruolo nel Parkinson.
Tuttavia, gli scienziati che scrivono sulle più importanti riviste mediche affermano che sono necessarie ulteriori ricerche e una migliore regolamentazione, citando il legame poco studiato tra glifosato e Parkinson come esempio paradigmatico del problema.
Parte del problema, affermano, è che sono le aziende produttrici di pesticidi a condurre la maggior parte delle ricerche, e la maggior parte di queste riguarda singoli pesticidi in modo isolato.
Nuove prove dimostrano che il Parkinson è anche – e forse più frequentemente – collegato all’esposizione a «cocktail» di pesticidi. Questi causano «una neurotossicità maggiore per i neuroni dopaminergici rispetto a qualsiasi singolo pesticida», perché i diversi pesticidi hanno meccanismi d’azione diversi. Se combinati, possono causare danni neurologici maggiori.
Una ricerca pubblicata su Nature Communications ha esaminato la storia dell’esposizione chimica dei pazienti affetti da Parkinson e ha identificato 53 pesticidi implicati nella malattia.
Tra le 10 sostanze chimiche identificate come direttamente tossiche per i neuroni collegate al Parkinson figurano pesticidi, erbicidi e fungicidi prodotti dalla Bayer.
Tra questi ci sono l’endosulfan, prodotto dall’azienda ma gradualmente eliminato in risposta alle pressioni internazionali; il diquat, un ingrediente chiave utilizzato dalla Bayer per sostituire il glifosato nel Roundup e vietato nell’UE, nel Regno Unito e in Cina; e i fungicidi contenenti solfato di rame e folpet.
Un altro studio ha identificato l’esposizione a lungo termine a 14 pesticidi con un aumento del rischio di morbo di Parkinson nelle persone che vivono nella regione delle Montagne Rocciose e delle Grandi Pianure.
I tre pesticidi con l’effetto più forte sono stati simazina, atrazina e lindano. Bayer produce diversi pesticidi contenenti simazina e atrazina. Bayer in precedenza utilizzava il lindano nei suoi prodotti, ma ne ha gradualmente eliminato l’uso come pesticida agricolo negli Stati Uniti.
Bayer è una delle quattro aziende, insieme a Syngenta, Corteva e BASF, che controllano da anni il mercato mondiale dei pesticidi.
Negli Stati Uniti, l’azienda ha tentato di proteggersi da ulteriori contenziosi sui rischi per la salute causati dai suoi prodotti chimici, sostenendo una legislazione a livello federale e statale che renderebbe più difficile per gli stati regolamentare i pesticidi o per le persone danneggiate dai prodotti agrochimici fare causa ai produttori.
Brenda Baletti
Ph.D.
© 1 ottobre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Immagine di Mister F. via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0
Big Pharma
AstraZeneca minaccia di ritirare gli investimenti dalla Gran Bretagna

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Autismo
Paracetamolo, Big Pharma e FDA erano da anni a conoscenza del rischio autismo

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Le email ottenute dalla Daily Caller News Foundation mostrano che già nel 2008, i dirigenti della Johnson & Johnson, il produttore originale del Tylenol [come chiamano il paracetamolo in America, ndt], erano preoccupati in privato per quella che ritenevano una prova attendibile di un possibile legame tra autismo e paracetamolo. Anche la FDA era a conoscenza di tale legame.
Secondo i documenti ottenuti nelle cause legali contro Kenvue, i produttori di Tylenol [il nome commerciale del paracetamolo in USA, ndt] e la Food and Drug Administration (FDA) statunitense erano a conoscenza da anni della probabile associazione tra l’uso del farmaco durante la gravidanza e i disturbi dello sviluppo neurologico, tra cui l’autismo.
«Il peso delle prove inizia a sembrarmi pesante», ha affermato Rachel Weinstein , direttrice statunitense dell’epidemiologia per la divisione farmaceutica Janssen di Johnson & Johnson (J&J), in un’e-mail in cui commentava diversi studi che mostravano il collegamento.
La Daily Caller News Foundation ha ottenuto le e-mail da Keller Postman LLC, lo studio legale che rappresenta i querelanti in una class action federale contro Kenvue.
La J&J ha prodotto il Tylenol fino al 2023, quando ha trasferito la produzione a Kenvue, un’azienda separata.
Le rivelazioni via e-mail seguono l’annuncio fatto la scorsa settimana dal presidente Donald Trump secondo cui le donne incinte non dovrebbero assumere Tylenol e l’annuncio della FDA che aggiungerà avvertenze ai prodotti contenenti paracetamolo.
Le etichette aggiornate dei prodotti avvertiranno che il paracetamolo può essere associato a un rischio maggiore di patologie neurologiche, tra cui autismo e disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), nei bambini. La FDA ha affermato che informerà anche i medici e il pubblico di questo rischio.
I media tradizionali e le organizzazioni sanitarie pubbliche hanno attaccato gli avvertimenti come infondati o esagerati. Alcune organizzazioni giornalistiche hanno citato scienziati – come l’epidemiologa dell’Università del Massachusetts Ann Bauer – che hanno pubblicato studi che identificano il legame tra Tylenol e autismo e hanno chiesto avvertimenti, ma che ora stanno pubblicamente ritrattando le loro preoccupazioni.
Tuttavia, il Daily Caller ha scoperto che, nonostante la confusione nei media e tra gli esperti di salute pubblica, le e-mail mostrano che già nel 2008 i dirigenti di J&J erano preoccupati in privato per la presenza di prove attendibili di un possibile collegamento tra autismo e paracetamolo. Hanno riconosciuto il collegamento in un’e-mail e hanno suggerito ulteriori indagini.
Le meta-analisi interne della FDA condivise con The Defender mostrano che l’agenzia aveva valutato per anni l’aggiunta di nuovi avvertimenti sugli effetti collaterali del paracetamolo nei bambini.
Nel 2019, gli scienziati della FDA hanno condotto una meta-analisi che ha rilevato disturbi urogenitali nei neonati collegati al farmaco. Gli scienziati hanno anche notato collegamenti con problemi di neurosviluppo. Nel 2022, la FDA ha condotto un’altra meta-analisi che ha rilevato un collegamento con l’ADHD.
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I produttori del Tylenol hanno monitorato attentamente una serie di pubblicazioni scientifiche che mostrano un collegamento con l’autismo
La Daily Caller News Foundation ha ricevuto email risalenti a oltre un decennio fa, che indicavano che i responsabili aziendali di J&J erano stati allertati del possibile legame tra paracetamolo e disturbi neurologici. Le email mostravano che J&J aveva persino preso in considerazione l’idea di proseguire la ricerca, ma poi aveva deciso di non farlo.
Il punto vendita ha anche ottenuto un’e-mail del 2012 di Leslie Shur, responsabile della divisione J&J che monitora gli effetti collaterali, in cui si riconosceva un altro reclamo da parte di un consumatore in merito al problema, e un’e-mail del 2014 in cui si dimostrava che il problema era stato sollevato con l’amministratore delegato Alex Gorsky, il cui nome è scritto in modo errato nell’e-mail.
Secondo la giornalista Emily Kopp, autrice dell’articolo del Daily Caller:
«I produttori di Tylenol hanno seguito attentamente una serie di pubblicazioni scientifiche che hanno riscontrato un’associazione tra l’assunzione del farmaco di successo in gravidanza e nell’infanzia e il rischio di autismo, come dimostrano altri documenti aziendali».
Una presentazione interna del 2018, definita dall’azienda «riservata e riservata», riconosce che gli studi osservazionali mostrano un’associazione «piuttosto coerente» tra l’esposizione prenatale al Tylenol e i disturbi dello sviluppo neurologico.
Un’altra diapositiva della presentazione riconosce che meta-analisi più ampie, ovvero revisioni che riassumono più studi scientifici, hanno riscontrato un’associazione, ma sottolinea i punti deboli di questi studi, come le variabili confondenti e la soggettività nella misurazione dei tratti autistici.
Un portavoce di Kenvue ha dichiarato al Daily Caller che l’azienda ritiene che non vi sia «alcun nesso causale tra l’uso di paracetamolo durante la gravidanza e l’autismo» e che i suoi prodotti sono «sicuri ed efficaci» se utilizzati come indicato sull’etichetta.
Kopp ha fatto notare che il sito web dell’azienda afferma anche che «dati scientifici credibili e indipendenti continuano a non dimostrare alcun collegamento provato tra l’assunzione di paracetamolo e l’autismo» e che «non esiste alcuna scienza credibile che dimostri che l’assunzione di paracetamolo causi l’autismo».
Tuttavia, ha scoperto che le e-mail interne mostravano dipendenti che discutevano di uno studio del 2018 e di uno del 2016, i quali concludevano entrambi che le donne incinte avrebbero dovuto essere messe in guardia sui possibili effetti dell’assunzione di Tylenol durante la gravidanza.
Ha trovato anche delle email in cui si diceva che J&J aveva preso in considerazione la possibilità di finanziare studi sul possibile collegamento tra Tylenol e autismo, ma aveva deciso di non «esporsi», temendo che i propri studi potessero confermare i risultati.
Secondo Kopp:
L’azienda ha inoltre condotto una ricerca che ha definito «ascolto sociale», monitorando le ricerche su Google e i post sui social media alla ricerca di prove su Tylenol e autismo da gennaio 2020 a ottobre 2023.
«L’azienda ha avviato la ricerca sulle tendenze dei social media dopo la pubblicazione nel 2021 di un invito all’azione sul Tylenol su Nature Reviews Endocrinology da parte di 13 esperti statunitensi ed europei “alla luce delle gravi conseguenze dell’inazione”».
L’azienda ha scritto una revisione nel 2023, Project Cocoon, che segnalava preoccupazioni relative agli effetti collaterali urogenitali e neurologici dei farmaci nei neonati, che i dirigenti hanno notato riguarda «ogni aspetto del marchio», ha scritto Kopp.
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Anche la FDA è preoccupata per le crescenti prove
Secondo lo psichiatra David Healy, la FDA ha iniziato a preoccuparsi anche per le crescenti prove di un legame tra paracetamolo e disturbi dello sviluppo neurologico, a partire da una pubblicazione su JAMA Pediatrics nel 2014 e seguita da diverse importanti pubblicazioni negli anni successivi.
Healy è un testimone esperto in un caso contro Kenvue e Safeway , sostenendo che non hanno avvisato adeguatamente i consumatori del rischio di autismo o ADHD derivante dall’esposizione prenatale al farmaco.
Documenti del 2019 e del 2022, resi disponibili tramite richieste ai sensi del Freedom of Information Act associate alla causa e condivisi con The Defender, mostrano che, sulla base di una meta-analisi della letteratura pubblicata, la FDA ha identificato collegamenti coerenti tra paracetamolo e rischi sia urogenitali che neurologici.
Già nel 2019, gli autori di uno studio della FDA avevano raccomandato di rivedere le etichette per consigliare alle donne incinte di «fare attenzione all’uso occasionale di paracetamolo quando non è strettamente necessario per il dolore o per altri scopi».
Il documento del 2022, incentrato principalmente sui risultati neurologici, afferma che, nonostante i limiti dello studio, le meta-analisi e altre ricerche hanno costantemente riscontrato collegamenti tra paracetamolo e ADHD e, di conseguenza, «potrebbe essere prudente, come misura precauzionale…» Tuttavia, il resto della raccomandazione è redatto.
Healy ha affermato che le rivelazioni di Weinstein e di altri che lavorano con J&J sono particolarmente significative perché le case farmaceutiche hanno la responsabilità di informare i consumatori quando sanno che un farmaco potrebbe essere collegato a un evento avverso.
«L’onere di avvertire non sorge quando c’è una chiara correlazione causa-effetto», ha affermato Healy. «Sorge quando ci sono motivi per ritenere che potrebbe esserci un problema».
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Immagine di Katy Warner via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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