Spirito
Mons. Schneider sullo stato della Chiesa: «Pietro dorme mentre Giuda è sveglio»

Il vescovo Athanasius Schneider ha dichiarato riguardo ai cattolici di oggi che «Pietro dorme mentre Giuda è sveglio», citando il Santo e Dottore della Chiesa Pietro Canisio (1521-1597).
Durante un’intervista di giovedì con il sacerdote e podcaster padre Daniel Maria Klimek, Schneider ha affermato il punto di San Canisio secondo cui i buoni tendono a «dormire» mentre i nemici della Chiesa «sono molto vigili e molto occupati» nell’elaborazione del loro programma malvagio.
Alla domanda su cosa pensasse dell’influenza della cosiddetta «mafia di San Gallo», termine usato dal cardinale Godfried Danneels per descrivere un gruppo che complottava l’elezione papale dell’allora cardinale Jorge Bergoglio, il vescovo Schneider ha riconosciuto che il gruppo ha tenuto «incontri» e fatto «preparativi» per portare all’elezione di Papa Francesco.
È logico che tale «mafia» arrivi a questi limiti, ha detto Schneider, «perché il nemico non dorme».
Il prelato kazako ha quindi osservato che Gesù Cristo stesso ha sottolineato che «i figli di questo mondo sono più prudenti dei figli della luce» e ci ha esortato ad essere «prudenti come serpenti e innocenti come colombe».
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A differenza, ad esempio, del gruppo di San Gallo o dei politici, la strategia dei cristiani nel compiere l’opera di Dio deve essere ispirata dallo Spirito Santo, ha osservato Schneider. Ha invitato i cattolici a pregare, compiere atti di riparazione e compiere sacrifici per «implorare un intervento divino» nella Chiesa.
«Dio può intervenire», ha proseguito, sottolineando che lo ha fatto nella storia. «E Lui farà questo. Non sappiamo quando e come, ma Lui lo farà… E allora dobbiamo organizzare una santa “mafia”, una santa crociata di preghiere e sacrifici e implorare questo».
Come riportato da LifeSite, monsignor Schneider ha quindi invitato i cattolici a «fare penitenza dei nostri peccati e di quelli del mondo» e a compiere «atti di riparazione», «anche con gioia, perché amiamo Cristo e vogliamo dimostrargli il nostro amore».
Il prelato ha sottolineato che tali atti di penitenza e riparazione aiutano a salvare le anime e «salvare un’anima per tutta l’eternità è l’opera più eccellente che possiamo fare e ci dà la più grande felicità che possiamo immaginare».
Inoltre, nel trattare con il mondo, non dobbiamo avere un «complesso di inferiorità», ma dobbiamo agire con convinzione e coraggio, ha affermato il vescovo nato nel Kirghizistan sovietico.
«Insieme stiamo formando una grande famiglia, anche un esercito, un esercito spirituale, e la Madonna è il comandante del nostro esercito – Lei è la distruttrice di tutte le eresie», ha detto, sottolineando che, nell’interagire con il mondo, dobbiamo avere uno «zelo missionario» per guidare le persone di altre religioni «a Cristo, unico Salvatore, con pazienza, con amore e con rispetto», di fronte alla tendenza della Chiesa oggi concentrarsi su questioni mondane e trascurare il soprannaturale.
Questo «zelo missionario» appartiene alla vera missione della Chiesa – la sua missione soprannaturale, ha detto monsignor Schneider.
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Spirito
Ci siamo: ecco l’arcivescova di Canterbury. Pro-aborto e pro-LGBT

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Spirito
Viganò: «Leone ambisce al ruolo di Presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Globale di matrice massonica»

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha scritto su X un breve testo in cui accusa papa Leone XIV di voler divenire leader di una religione globalista uscita dalle logge massoniche.
«È evidente che Leone ambisce al ruolo di Presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Globale di matrice massonica» scrive sua eccellenza. «Prevost non si discosta minimamente dal “nuovo corso” sinodale inaugurato da Bergoglio, nel tradimento del Mandato petrino e nell’abdicazione al ruolo di Vicario di Cristo».
Il prelato lombardo commenta così un videomessaggio con intenzione di preghiera di papa Prevost diffuso con immagini di eventi «ecumenici» dei passati pontificati come Assisi (1986) con Giovanni Paolo II , la visita in Sinagoga di Benedetto XVI in sinagoga e il famoso incontro con l’islam di papa Francesco ad Abu Dhabi.
«Preghiamo perché noi credenti di diverse tradizioni religiose lavoriamo insieme per difendere e promuovere la pace, la giustizia e la fratellanza umana» dice il testo del messaggio.
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Monsignor Viganò da anni parla del disegno soggiacente alla sovversione degli Stati e della Chiesa. Al cambio del paradigma politico corrisponde un cambio di paradigma teologico.
«Il Great Reset prevede l’instaurazione di una Religione Universale, ecumenica, ecologica e malthusiana, che vede in Bergoglio il suo naturale leader, come riconosciuto recentemente dalla Massoneria» aveva scritto in un intervento del marzo 2021 monsignore. «L’adorazione della pachamama in Vaticano, l’accordo di Abu Dhabi, l’Enciclica Fratelli tutti e il prossimo sabba di Astana vanno tutti in questa direzione, compiendo quell’inesorabile processo dissolutorio della Chiesa iniziato con il Concilio Vaticano II» .
In un’intervista di mesi fa, ricordando la figura del pontefice precedente, Viganò dichiarava che come «papa della chiesa sinodale», Bergoglio «si sentiva autorizzato a predicare il verbo globalista, l’ideologia woke, l’omosessualismo arcobaleno, la frode climatica e pandemica, l’immigrazionismo sfrenato, la morale situazionale e via dicendo».
Ciò, elaborava Viganò, corrispondeva ad un disegno di ingegneria spirituale precisa, architettata dagli incappucciati: «considerandosi un monarca assoluto, sciolto cioè da ogni vincolo con l’autorità di Cristo, Bergoglio ha svolto il compito assegnatogli dai suoi padroni: dare corpo a una chiesa dell’umanità – auspicata dalla massoneria – totalmente desacralizzata ed orizzontale, globalista, ecumenica e sincretista, green, gender fluid e gay friendly».
«Se Bergoglio è riuscito ad ottenere tanta ammirazione da chi detesta la Chiesa Cattolica e il papato è perché l’élite lo considera «uno di loro», altrettanto rivoluzionario, altrettanto imbevuto di filantropismo massonico, altrettanto ecumenico, sincretista, inclusivo, green e woke» aveva dichiarato ancora l’arcivescovo in un’intervista dello scorso maggio con Steve Bannon.
Come riportato da Renovatio 21, Viganò considera «Prevost in evidente e inquietante continuità con Bergoglio».
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Spirito
Consacrazioni dell’arcivescovo Lefebvre per la FSSPX, il video

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