Spirito
Massiva processione eucaristica a Nuova York
Oltre 5.000 fedeli hanno partecipato ad una processione eucaristica per le strade di Manhattan martedì 10 ottobre.
La processione, preparata dall’organizzazione leader cattolica Napa Institute, faceva parte della Conferenza sull’«imprenditorialità dei princìpi» del 2023, tenutasi dal 10 all’11 ottobre al Metropolitan Club di New York.
Padre Mike Schmitz, sacerdote della diocesi di Duluth e popolare oratore e podcaster cattolico, ha celebrato la messa prima dell’inizio della processione nella cattedrale di San Patrizio, sede dell’arcidiocesi di New York. A lui si sono uniti decine di sacerdoti provenienti da tutto il Paese e anche il vescovo Edmund Whalen, vescovo ausiliare di New York.
An incredibly blessed evening in New York City with @NY_Arch and @RVCDiocese priests and religious. We were delighted to have @frmikeschmitz celebrate the opening mass and participate in the procession. God be praised! #catholic #catholicch #eucharist pic.twitter.com/MF3FA0qt1V
— Napa Institute (@NapaInstitute) October 12, 2023
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Padre Schmitz ha confessato candidamente, nella sua omelia prima della processione, di sentirsi a disagio nel portare Gesù per le strade di Manhattan. «Usciremo da queste porte tra pochi minuti e la maggior parte delle persone non avrà idea di cosa stiamo facendo».
NEW YORK
Fr. Mike Schmitz led thousands in a Eucharistic Procession towards Saint Patrick's Cathedral pic.twitter.com/7f21aYLEVX
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 11, 2023
«Non voglio tendere loro un’imboscata con il Signore, ma penso che sia ciò che dobbiamo fare. Cosa disse Dio a Giona? Ha detto: “Vai dalle persone che amo”. So che non ti capiscono. So che a volte ti odiano, ma vai dalle persone che amo e portami con te”».
«Abbiamo i cuori che sono un disastro. E abbiamo bisogno di Gesù», ha detto Schmitz durante la messa, rivolgendosi alla folla di centinaia di persone presenti nella cattedrale.
«Non abbiamo il tipo di cuore che può amarlo come merita… ognuno di noi è un peccatore e abbiamo bisogno che Gesù ci salvi».
In rete abbondano inoltri del video della processione che sostengono che la Messa sarebbe stata fatta dopo una Messa per Israele. Si tratta, a quanto ci consta, di una fake news: la processione faceva parte di una serie di eventi organizzati per una conferenza sulla leadership cattolica.
La processione si è tenuta poco dopo il massacro in Israele.
Alcuni video, come quello di LifeSite qui sopra, hanno tuttavia incluso immagini della processione che passa dinanzi ai grandi schermi di Times Square dove era proiettata la bandiera israeliana. La ragione di tale scelta ci è ignota.
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«Persecuzione feroce e genocida contro i cattolici» e «vile e cortigiana complicità». Mons. Viganò contro Parolin sulle persecuzioni in Nigeria
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha pubblicato su X una dura accusa alle parole del cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin che sembrano sminuire la persecuzione anticristiana che sta insanguinando da anni la Nigeria.
«Conosco bene e porto quotidianamente nel cuore la situazione di sofferenza e di persecuzione dei Cattolici nigeriani, essendo vissuto in Nigeria per sei anni, dal 1992 al 1998, come Nunzio Apostolico» scrive Viganò ricordando la sua esperienza diplomatica.
«Le parole vergognose del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin sul presunto “conflitto sociale” in Nigeria mistificano la realtà di una persecuzione feroce e genocida contro i Cattolici, martirizzati mentre Roma vaneggia di sinodalità e inclusività».
«Mentre la Gerarchia si schiera apertamente in favore dell’islamizzazione dell’Europa cristiana e osa definire “diritto umano” la libertà religiosa del Vaticano II, migliaia di fedeli continuano a testimoniare eroicamente il Vangelo di Cristo, e il loro sangue grida vendetta al Cielo» tuona il prelato lombardo.
Conosco bene e porto quotidianamente nel cuore la situazione di sofferenza e di persecuzione dei Cattolici nigeriani, essendo vissuto in Nigeria per sei anni, dal 1992 al 1998, come Nunzio Apostolico.
Le parole vergognose del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin sul… pic.twitter.com/fBeMP085CE
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) October 22, 2025
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«No, Eminenza: i Cattolici nigeriani sono uccisi in odio alla Fede che essi professano, da parte di mussulmani e in obbedienza al Corano. Quegli stessi mussulmani che stanno trasformando le vostre chiese in moschee, con la vostra vile e cortigiana complicità, e che presto rovesceranno i governi per imporre la sharia agli “infedeli”» continua l’arcivescovo.
«La responsabilità della chiesa bergogliana e post-bergogliana in questo crimine contro Dio e contro l’uomo rimarrà a perenne esecrazione del tradimento dei Pastori».
La persecuzione anticristiana in Nigeria si è aggravata dopo il 1999, quando 12 stati del Nord hanno adottato la sharia. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha segnato un’ulteriore escalation, con il gruppo noto per il rapimento di centinaia di studentesse nel 2014, di cui 87 risultano ancora disperse.
Recentemente, attacchi nel Paese hanno incluso rapimenti e omicidi di sacerdoti e seminaristi cattolici. A luglio, la diocesi di Auchi, nello Stato di Edo, ha riferito che uomini armati hanno attaccato il Seminario Minore dell’Immacolata Concezione, uccidendo una guardia e rapendo tre seminaristi.
Come riportato da Renovatio 21, rapporto pubblicato quest’estate dalla Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha evidenziato numerosi attacchi sponsorizzati dallo Stato contro i cristiani in Nigeria.
La situazione è deteriorata al punto che il rapporto 2025 della Lista Rossa di Global Christian Relief (GCR) ha indicato la Nigeria come uno dei luoghi più pericolosi per i cristiani. Nella primavera del 2023, la Società Internazionale per le Libertà Civili e lo Stato di Diritto ha riferito che oltre 50.000 persone sono state uccise nel Paese per la loro fede cristiana dal 2009.
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Nel suo rapporto del 2025, l’USCIRF ha esortato il governo statunitense a designare la Nigeria come «paese di particolare preoccupazione», esprimendo delusione per la lentezza, e a volte apparente riluttanza, del governo nigeriano nel rispondere a questa violenza, creando un clima di impunità per gli aggressori.
Come riportato da Renovatio 21, gli ultras della nazionale romena, a quanto pare più cristiani di Parolin, durante una recente partita di qualificazione ai mondiali a Bucarest hanno esposto un grande striscione con la scritta «DIFENDETE I CRISTIANI NIGERIANI».
‘Defend Nigerian Christians’
Fans of the Romanian national football team unfurled a banner before their Worlld Cup Qualifier pic.twitter.com/asTnmvuV1l
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 15, 2025
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