Geopolitica
L’Ucraina colpita da un attacco aereo su larga scala
L’aeronautica ucraina ha affermato che un massiccio sbarramento russo ha colpito le città di tutto il paese giovedì notte e venerdì mattina. I funzionari a livello nazionale hanno segnalato danni in più siti. Lo riporta il sito governativo russo RT, che cita comunicati di Kiev – Mosca, di suo, non ha ancora confermato la notizia.
Il presunto raid aereo massivo avrebbe coinvolto dozzine di droni, missili da crociera e missili balistici. Il portavoce dell’aeronautica ucraina Yuriy Ignat ha detto ai media «non abbiamo mai visto così tanti obiettivi sui nostri monitor contemporaneamente».
Il sindaco di Kiev Vitalyj Klitschko ha detto che una stazione della metropolitana è stata danneggiata, così come dei magazzini in due quartieri separati della capitale ucraina. Secondo quanto detto dal suo ufficio ha aggiunto che sarebbe stato incendiato anche un centro d’affari.
The most massive Russian missile attack on Ukraine of the entire war. Russians threw everything they could at us for 12 fucking hours. Every major city, all civilian targets, hospitals, apartment buildings schools, malls. pic.twitter.com/C7MHKGJq1d
— Jay in Kyiv (@JayinKyiv) December 29, 2023
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Sergey Lisak, presidente della regione di Dnepropetrovsk, ha riferito che un centro commerciale è stato colpito nella città di Dnipro, la capitale della regione.
Dnipro city, Ukraine, Dec. 29 2023
Consequences of a missile attack on a maternity hospital in Dnipro
putin is not worth to breath the same air with us
Why he still does?
???????????? pic.twitter.com/DWuEezfA6F— Xenta (@Xenta777) December 29, 2023
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Oleg Sinegub, il suo omologo della regione di Kharkov, ha affermato che «le infrastrutture civili» sono state danneggiate, compresi magazzini e una struttura medica.
Il primo ministro Denis Shmygal ha riferito che ci sono stati problemi con la fornitura di energia elettrica nella città di Kharkov – come ha confermato il sindaco della città Igor Terekhov – e danni nelle regioni di Leopoli, Sumy, Odessa e Zaporiggia. Il ministro ha affermato che «la maggior parte degli obiettivi aerei sono stati intercettati” dalle forze ucraine».
It hurts to tears????. It hurts for my city, hurts for my country , for people's lives. 110 rockets have been launched at Ukraine. Such a terrible night, as if a bloody executioner came to take the lives of the innocent. How is this even possible? Missiles are launched based on… pic.twitter.com/tJlZIGXw4W
— Antonina A.K????????NAFO (@antoninaodessa) December 29, 2023
Zaporizhia, Ukraine, after Russian fascists attacked the entire nation with 100+ cruise missiles, ballistic missiles, and drones this morning. pic.twitter.com/cxsh2y5Dzl
— Igor Sushko (@igorsushko) December 29, 2023
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Ignat ha affermato alla televisione nazionale che la Russia avrebbe usato «tutto» nel suo arsenale, dai droni kamikaze ai missili ipersonici Kinzhal («pugnale») lanciati dall’aria.
Mosca aveva precedentemente affermato che Kiev tende ad esagerare il numero di missili Kinzhal utilizzati dalla Russia nel conflitto per poter affermare di averli intercettati, generando una querelle sull’effettiva difesa possibile contro i missili ipersonici.
Kyiv, Lviv, Odesa, Dnipro, Kharkiv, Zaporizhzhia. Today, Russia attacked Ukraine with more than 120 missiles. She attacked a maternity hospital, schools, kindergartens, a shopping center, high-rise buildings and private houses.
Already 12 dead and 75 wounded. Search and rescue… pic.twitter.com/l1LrROHVx9
— Jürgen Nauditt ???????????????? (@jurgen_nauditt) December 29, 2023
Il portavoce dell’aeronautica ucraina ha stimato che la Russia abbia utilizzato 18 bombardieri strategici Tu-95 per lanciare missili lanciati dall’aria durante la notte.
Valery Zaluzhny, il massimo generale ucraino, ha poi affermato che l’esercito aveva rilevato 158 lanci separati e ha affermato che 27 droni e 87 missili da crociera erano stati fermati. Il generale avrebbe fissato a cinque il numero dei lanci Kinzhal.
All’inizio della settimana, Kiev ha celebrato quello che ha salutato come un grande successo nel conflitto: una nave da guerra russa nella città portuale di Feodosia, in Crimea, è stata danneggiata da missili da crociera lanciati dall’aria. La risposta è con probabilità una rappresaglia su tutto il territorio del Paese.
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Trump: Zelens’kyj deve essere «realista»
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Geopolitica
Gli Stati Uniti sequestrano una petroliera al largo delle coste del Venezuela
Il procuratore generale statunitense Pam Bondi ha annunciato il sequestro di una petroliera sospettata di trasportare greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran.
L’operazione, condotta al largo delle coste venezuelane, si inserisce in un’escalation delle attività militari americane nella regione, unitamente a raid contro quelle che Washington qualifica come imbarcazioni legate ai cartelli della droga.
«Oggi, l’FBI, la Homeland Security Investigations e la Guardia costiera degli Stati Uniti, con il supporto del Dipartimento della Difesa, hanno eseguito un mandato di sequestro per una petroliera utilizzata per trasportare petrolio greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran», ha scritto Bondi su X mercoledì.
Ha precisato che la nave era stata sanzionata «a causa del suo coinvolgimento in una rete di trasporto illecito di petrolio a sostegno di organizzazioni terroristiche straniere».
Nel video diffuso da Bondi si vedono agenti delle forze dell’ordine, pesantemente armati, calarsi dall’elicottero sulla tolda della nave. Secondo il portale di tracciamento MarineTraffic e vari media, l’imbarcazione è stata identificata come «The Skipper», che batteva bandiera della Guyana. Fonti come ABC News riportano che la petroliera, con una capacità fino a 2 milioni di barili di greggio, era diretta a Cuba.
Today, the Federal Bureau of Investigation, Homeland Security Investigations, and the United States Coast Guard, with support from the Department of War, executed a seizure warrant for a crude oil tanker used to transport sanctioned oil from Venezuela and Iran. For multiple… pic.twitter.com/dNr0oAGl5x
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) December 10, 2025
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Gli Stati Uniti avevano sanzionato la The Skipper già nel 2022, accusandola di aver contrabbandato petrolio a beneficio del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana e del gruppo militante libanese Hezbollah.
Un gruppo di parlamentari statunitensi ha di recente sollecitato un’inchiesta sugli attacchi condotti su oltre 20 imbarcazioni da settembre, ipotizzando che possano configurare crimini di guerra.
Il senatore democratico Chris Coons, intervistato martedì su MSNBC, ha accusato Trump di «trascinarci come sonnambuli verso una guerra con il Venezuela». Ha argomentato che l’obiettivo reale del presidente sia l’accesso alle risorse petrolifere e minerarie del paese sudamericano.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha rigettato le affermazioni di Trump sul presunto ruolo del suo governo nel narcotraffico, ammonendo Washington contro l’avvio di «una guerra folle».
Il Venezuela ha denunciato gli Stati Uniti per pirateria di Stato dopo che la Guardia costiera americana, coadiuvata da altre forze federali, ha abbordato e sequestrato una petroliera sanzionata nel Mar dei Caraibi.
Caracas ha reagito con durezza, definendo l’intervento «un furto manifesto e un atto di pirateria internazionale» finalizzato a sottrarre le risorse energetiche del Paese.
«L’obiettivo di Washington è sempre stato quello di mettere le mani sul nostro petrolio, nell’ambito di un piano deliberato di saccheggio delle nostre ricchezze», ha dichiarato il ministro degli Esteri Yvan Gil.
Il governo venezuelano ha condannato gli «arroganti abusi imperiali» degli Stati Uniti e ha giurato di difendere «con assoluta determinazione la sovranità, le risorse naturali e la dignità nazionale».
Da anni Caracas considera le sanzioni americane illegittime e contrarie al diritto internazionale. Il presidente Nicolas Maduro le ha definite parte del tentativo di Donald Trump di rovesciarlo e ha respinto come infondate le accuse di legami con i narcos, avvertendo che qualsiasi escalation militare condurrebbe a «una guerra folle».
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Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino
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