Militaria
L’India si unisce al piccolo gruppo di Paesi in grado di lanciare testate nucleari multiple con un unico missile intercontinentale

La scorsa settimana l’India ha presentato il primo test di volo di un nuovo missile balistico in grado di trasportare più testate nucleari, con un occhio rivolto ai suoi vicini dotati di armi nucleari Cina e India.
Solo una manciata di paesi al mondo possiede questa tecnologia, che prevede la tecnologia MIRV («Multiple Independently targetable Reentry Vehicles», cioè «veicoli di rientro multipli con puntamento indipendente» per il dispiegamento di testate nucleari. Ciò rende il missile capace di attacchi multipli in luoghi diversi basati su un singolo lancio missilistico.
Chiamato Agni-5, che in sanscrito significa «fuoco», il missile balistico intercontinentale viene pubblicizzato come in grado di raggiungere obiettivi a più di 5.000 km di distanza.
Il Wall Street Journal ha osservato l’importanza che «questo pone Pechino e i suoi dintorni nel raggio d’azione diretto dello Strategic Forces Command dell’India, la forza nucleare tri-servizi sotto il controllo diretto del primo ministro», ha dichiarato al quotidiano economico neoeboraceno l’analista di difesa di Nuova Delhi, Bipindra.
Ma ciò consente anche all’India di colpire ovunque nel territorio del suo acerrimo rivale, il Pakistan, con cui Nuova Delhi ha combattuto non meno di tre guerre nell’ultimo secolo.
Per due decenni sono circolati rapporti sull’industria della difesa indiana che lavorava sulla tecnologia MIRV, scrive la Federation of American Scientists (FAS), un ente di controllo sul nucleare.
«Alcuni hanno suggerito che potrebbe esistere una capacità MIRV per il missile a medio raggio Agni-3, attualmente schierato presso l’esercito indiano, ma ciò non è stato ancora confermato. Articoli apparsi sulla stampa non confermati affermano anche che un test missilistico a medio raggio Agni-P nel dicembre 2021 ha trasportato due veicoli di rientro per simulare la capacità MIRV» scrive FAS.
Il governo indiano afferma che l’ultimo test Agni-5 – denominato Mission Divyastra – è stata la prima volta in cui questo missile ha dimostrato con successo la tecnologia MIRV. Secondo il FAS, saranno necessari diversi test di volo aggiuntivi per completare lo sviluppo di una capacità MIRV operativa per l’Agni-5.
Tuttavia, la dimostrazione del lancio di prova della capacità MIRV sull’Agni-5 con una sezione del carico utile significativamente modificata segna uno sviluppo significativo per la posizione nucleare dell’India, e più velocemente di quanto avessimo previsto solo pochi anni fa.
Questo primo volo di prova di successo è arrivato dopo molti anni di voci secondo cui l’India era sul punto di realizzare la tecnologia MIRV, che finora è posseduta solo da Stati Uniti, Russia, Cina e Francia. Secondo sempre FAS «per due decenni sono circolati rapporti sull’industria della difesa indiana che lavorava sulla tecnologia MIRV. Alcuni hanno suggerito che potrebbe esistere una capacità MIRV per il missile a medio raggio Agni-3, attualmente schierato presso l’esercito indiano, ma ciò non è stato ancora confermato. Rapporti di stampa non confermati affermano anche che un test missilistico a medio raggio Agni-P nel dicembre 2021 ha trasportato due veicoli di rientro per simulare la capacità MIRV».
Agni è il dio indù del fuoco (come è sensibile nella certa derivazione etimologica indoeuropea da cui viene anche il latino ignis o lo slavo agon), guardiano della direzione del Sud-Est. Nella cosmologia classica delle religioni indiane, Agni è uno dei cinque elementi impermanenti inerti (Pancabhuta) insieme a cielo (Akasa), acqua (Apas), aria (Vayu) e terra (Prthvi), i cinque che si combinano per formare l’elemento empiricamente esistenza materiale percepita (Prakrti). Negli antichi testi indù è concettualizzato come esistente a tre livelli, sulla terra come fuoco, nell’atmosfera come fulmine e nel cielo come sole. Questa tripla presenza gli conferisce il ruolo di messaggero tra le divinità e gli esseri umani nelle scritture vediche.
Il dio Agni è originariamente concettualizzato come la fonte ultima della triade «creatore-manutentore-distruttore», quindi una delle trinità indù (come la trimurti Shiva-Vishnu-Brahma), come colui che governava la terra. Suo fratello gemello Indra (dio del tuono), governava l’atmosfera come dio della tempesta, della pioggia e della guerra, mentre Surya (dio del sole) governava il cielo e i paradisi.
Nuova Delhi sta accelerando sul suo programma aerospaziale: ne sono la prova lo sbarco sulla luna della sua navicella Chandrayaan-3 (pure messo in dubbio dai cinesi) e la riforma delle legge sullo spazio che di fatto apre lo sfruttamento dello spazio iperatmosferico alle aziende private.
L’India ovviamente ha da tempo intense controversie sui confini e sul territorio sia con la Cina che con il Pakistan. Le tensioni con Pechino sono sfociate sul confine himalayano in diverse risse tra soldati dei due Paesi, con mazze, botte da orbi tra militari che si picchiano come fabbri, sassate varie.
Dalla sassaiola alla pioggia nucleare MIRV il passo forse è più breve di quanto si possa immaginar.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Militaria
La Corea del Nord mostra il nuovo missile balistico intercontinentale gigante

North Korea’s new Hwasong-20 Intercontinental Ballistic Missile. pic.twitter.com/Z8KZYYALKJ
— Aleksey Berezutski 🇷🇺🎖 (@aleksbrz11) October 11, 2025
🇰🇵 “The most powerful nuclear weapon” capable of striking the entire United States was unveiled in North Korea. 🚀 This is the new Hwasong-20 solid-fuel intercontinental ballistic missile. 📌 The missile has a range of up to 15,000 km and is capable of carrying multiple nuclear… pic.twitter.com/nxJapQBbwU
— The world is patriots.🇺🇸🇷🇺 (@bertalanzoli) October 11, 2025
#BREAKING | North Korea Unveils Hwasong-20 ICBM at Ruling Party’s 80th Anniversary Parade North Korea has showcased its most advanced intercontinental ballistic missile, the Hwasong-20, during a massive military parade marking the 80th anniversary of the Workers’ Party of Korea pic.twitter.com/KowFCvaMsB
— The Global Eye (@TGEThGlobalEye) October 11, 2025
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Militaria
Trump propone di espellere la Spagna dalla NATO

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che la Spagna dovrebbe essere espulsa dalla NATO per non aver raggiunto il nuovo obiettivo di spesa per la difesa del 5%, un aumento che Trump ha sostenuto e che, a suo dire, è stato concordato durante il vertice NATO di giugno.
Trump ha sollevato la questione giovedì durante un incontro nello Studio Ovale con il presidente finlandese Alexander Stubb, vantandosi di aver convinto i membri della NATO a impegnarsi per il nuovo obiettivo di spesa «praticamente all’unanimità».
«Abbiamo avuto un ritardatario. Era la Spagna», ha detto, aggiungendo che «non hanno scuse per non farlo».
«Forse dovresti buttarli fuori dalla NATO, francamente», ha dichiarato Trump.
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Il presidente statunitense ha più volte accusato i membri della NATO di non contribuire equamente alla spesa militare, già durante il suo primo mandato. Da quando è tornato in carica a gennaio, ha intensificato le pressioni affinché i Paesi europei dell’alleanza aumentino le loro spese per la difesa.
Il suo impegno ha raggiunto un culmine al vertice di giugno all’Aia, dove i membri della NATO hanno promesso di portare la spesa per la difesa al 5% del PIL entro il 2035. Trump ha definito l’incontro «il più unito e produttivo della storia».
Non tutti i membri della NATO hanno accolto con favore questa decisione. Il primo ministro slovacco Robert Fico ha dichiarato dopo il vertice che il suo Paese può soddisfare le richieste della NATO senza un aumento significativo della spesa, sottolineando le «altre priorità» del suo governo.
La Spagna si è dimostrata il più deciso oppositore all’aumento della spesa. Il primo ministro Pedro Sánchez ha dichiarato di aver ottenuto un’esenzione per Madrid prima del vertice, proponendo un obiettivo più contenuto del 2,1% del PIL. L’anno scorso, la Spagna ha destinato alla difesa solo l’1,3% del PIL, la quota più bassa tra i membri della NATO.
Dopo il vertice di giugno, il ministro della Difesa spagnuolo Margarita Robles ha definito l’obiettivo del 5% «assolutamente impossibile».
«Nessun settore può farcela», ha affermato all’epoca, sostenendo che le aziende europee del settore della difesa non dispongono né della manodopera qualificata né delle materie prime necessarie per incrementare la produzione, anche con i finanziamenti governativi adeguati.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Cina
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