Geopolitica
L’ex premier accusa: il golpe in Bangladesh è la vendetta degli USA per il rifiuto della base militare

L’ex primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina, costretta a dimettersi e a fuggire dal Paese a causa delle proteste di massa di questa settimana, ha accusato gli Stati Uniti di essere coinvolti nella sua cacciata.
In un messaggio di domenica citato dall’Economic Times, la Hasina ha affermato che avrebbe potuto mantenere il potere se avesse accettato di ospitare una base militare statunitense in Bangladesh.
«Mi sono dimessa, così non ho dovuto vedere la processione dei cadaveri. Volevano arrivare al potere sui cadaveri degli studenti, ma io non gliel’ho permesso, mi sono dimessa dalla carica di primo ministro», ha dichiarato la Hasina.
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«Avrei potuto restare al potere se avessi rinunciato alla sovranità di Saint Martin Island e avessi permesso all’America di dominare la Baia del Bengala. Imploro la gente della mia terra, per favore non fatevi manipolare dai radicali».
La Hasina si riferiva all’isola corallina del Bangladesh nella parte nord-orientale della Baia del Bengala e ai presunti tentativi di Washington di prenderne il controllo.
Diversi funzionari del Bangladesh hanno affermato negli ultimi mesi che gli Stati Uniti avevano proposto di affittare l’isola in diverse occasioni, ma che la proposta era stata respinta. Hasina ha affermato che «uomini bianchi» – il suo termine per i funzionari statunitensi – l’avevano incontrata prima delle precedenti elezioni e avevano chiesto il suo sostegno per costruire una base aerea a Saint Martin.
La politica 76enne, che ha ricoperto la carica per 15 anni, è fuggita nella vicina India dopo le sue dimissioni del 5 agosto. Ha promesso di tornare a Dhaka «presto… con la grazia dell’onnipotente Allah».
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L’estromissione della Hasina è avvenuta dopo settimane di manifestazioni studentesche a livello nazionale contro un sistema di quote per i lavori governativi, criticato per aver favorito persone con legami con il partito al governo. Iniziate in modo pacifico, le proteste sono rapidamente diventate violente, provocando a quanto si dice oltre 400 morti e circa 11.000 arresti.ù
Come riportato da Renovatio 21, rivolte di popolo si erano avute già due anni fa quando masse di persone avevano protestato per le «elezioni truccate».
Poco dopo le dimissioni di Hasina, il capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Waker-uz-Zaman, ha annunciato che avrebbe formato un governo ad interim.
Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace, noto per aver aperto la strada ai concetti di microcredito e microfinanza, ha prestato giuramento come capo del governo ad interim l’8 agosto.
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Immagine di DelwarHossain via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.
Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.
Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.
Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».
.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.
«Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».
La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.
Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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