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Terrorismo

L’esercito USA si scusa con i gruppi pro-life per averli definiti «terroristi» durante l’amministrazione Biden

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Continua il lavoro dell’amministrazione Trump per correggere la cattiva condotta dei suoi predecessori, questa volta con le scuse formali dell’esercito americano per una presentazione militare dell’era Biden che ha etichettato le principali organizzazioni pro-life come «gruppi terroristici». Lo riporta LifeSite.

 

L’anno scorso era trapelata una fotografia di una presentazione mostrata durante un briefing antiterrorismo a Fort Bragg (all’epoca ribattezzata Fort Liberty), subito dopo una sul gruppo terroristico islamista ISIS.

 

La fotografia definiva i gruppi pro-life National Right to Life Committee (NRLC) e Operation Rescue (OR) come «gruppi terroristici», caratterizzati dalla loro opposizione all’aborto e alla sentenza Roe v. Wade (erroneamente segnata come «Row»). Elencava vari tipi di attivismo tipicamente praticati dai gruppi pro-life, la maggior parte dei quali palesemente pacifici, tra cui un’immagine di una targa «Choose Life» («scegli la vita»), disponibile in molti stati e il cui ricavato viene solitamente devoluto a organizzazioni locali di supporto alla gravidanza.

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Negli ultimi due punti elenco (che erano parzialmente oscurati), si leggeva «Bombardamento di cliniche» e «Tentativi di omicidio».

 

Gli attivisti di sinistra hanno a lungo cercato di screditare i pro-life nel loro complesso con i rari atti di violenza di pochi, che i sostenitori e le organizzazioni pro-life più tradizionali hanno sempre condannato in modo schiacciante. Soprattutto negli ultimi anni, la violenza pro-aborto è stata molto più comune di quella anti-aborto, come ammesso anche dall’ex direttore dell’FBI Christopher Wray nel novembre 2022.

 

Il 16 luglio 2025, l’attuale Segretario dell’Esercito degli Stati Uniti Dan Driscoll ha inviato una lettera all’American Center for Law & Justice (ACLJ), che rappresenta OR, a nome suo e del Segretario della Difesa Pete Hegseth, offrendo formalmente le sue «più sincere scuse» per le azioni dell’Esercito durante la precedente amministrazione.

 

«La caratterizzazione errata della diapositiva non era solo imprecisa, ma anche profondamente inappropriata», ha scritto il Driscoll. «Altrettanto preoccupante è stata la risposta inadeguata della precedente Amministrazione a questo grave incidente. La sua incapacità di garantire piena trasparenza o di assumersi la responsabilità di un errore così grave è del tutto inaccettabile».

 

«Sia chiaro, l’Esercito non considera Operation Rescue, National Right to Life e altri gruppi pro-life come organizzazioni terroristiche», ha affermato il Driscollo. «Inoltre, l’Esercito non considera le convinzioni pro-life o le targhe pro-life rilasciate dallo Stato come indicatori di terrorismo».

 

«A nome del nostro cliente Troy Newman e di Operation Rescue, e di tutti gli americani pro-life, grazie, Segretario Driscoll e Segretario Hegseth, per le vostre scuse, il vostro riconoscimento, le vostre rassicurazioni e per aver definito questa farsa per quello che era, una falsa rappresentazione errata, inaccurata, grave, dolorosa e profondamente inappropriata», ha risposto il direttore esecutivo dell’ACLJ, Jordan Sekulow.

 

 

«Inoltre, vi ringraziamo per esservi opposti all’ideologia di sinistra che stava infettando le nostre forze armate e impantanando i nostri combattenti, spesso nascosti nel pantano burocratico. Sappiamo che avete molto lavoro da fare e il fatto che abbiate dedicato del tempo ad affrontare la questione – non solo in risposta a una funzione di controllo del Congresso, ma direttamente al nostro cliente, che era tra le vittime – conferma il vostro impegno nei confronti dei valori per i quali combattete».

 

«Per anni, gli istruttori dell’esercito hanno falsamente detto a migliaia di soldati che l’Operazione Rescue rappresentava una minaccia terroristica per il nostro Paese. Il danno che questo ha causato alla nostra organizzazione non violenta è qualcosa che non può essere riparato con delle semplici scuse, per quanto sincere», ha aggiunto il Newman.

 

«L’Operazione Rescue lavora instancabilmente con tutti i mezzi pacifici e legali disponibili per porre fine alla violenza dell’aborto, denunciare gli abusi sull’aborto e chiedere conto a coloro che danneggiano le donne incinte e i loro bambini. Questo lavoro ha salvato innumerevoli vite e ha contribuito a promuovere nuove leggi che offrono maggiore protezione alle donne e ai bambini per i quali ci battiamo. Speriamo che queste scuse contribuiscano a riabilitare finalmente il nostro nome».

 

Anche la presidente dell’NRLC, Carol Tobias, ha risposto, affermando di «accogliere con favore le scuse» e di «ringraziare il Segretario per le sue rassicurazioni sul fatto che l’esercito americano non ritiene che il National Right to Life sia un’organizzazione terroristica e che non ritiene che gli americani pro-life e le loro convinzioni siano considerati indicatori di terrorismo. Nei nostri oltre cinquant’anni di storia, il National Right to Life ha sempre perseguito una politica di pace e ha costantemente e inequivocabilmente condannato la violenza contro chiunque».

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La costante ascesa dell’ideologia «woke» all’interno delle forze armate, che persiste e si sviluppa dagli anni di Clinton nonostante le presidenze dei repubblicani George W. Bush e la prima amministrazione Trump, è stata intensificata dall’ex presidente Joe Biden, che dopo il suo insediamento si è rapidamente mosso per aprire l’esercito alle reclute affette da disforia di genere, in un’inversione di tendenza rispetto alla politica di Trump, per poi far avviare dal suo Segretario alla Difesa Lloyd Austin un’indagine sul presunto «estremismo interno» all’interno delle forze armate, che molti hanno visto come un pretesto per epurare le opinioni conservatrici dai ranghi. Sotto Biden, le forze armate hanno anche imposto la vaccinazione contro il COVID-19 e promosso l’«orgoglio» LGBT.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’amministrazione Biden aveva iniziato immediatamente la persecuzione di ogni tipo di dissidenza, etichettando coloro che si opponevano alle restrizioni pandemiche (vaccini, lockdown, mascherine) e genitori di scolari (contrari a indottrinamento su razza e gender) come possibili «domestic terrorists».

 

Nel primo mese della sua seconda amministrazione, Trump ha avviato un’inversione di tendenza rispetto alla politicizzazione dell’esercito da parte dei precedenti presidenti, ripristinando il divieto di ingresso nell’esercito per le persone transgender; reintegrando i soldati congedati a causa delle vaccinazioni anti-COVID con i loro precedenti gradi, gli arretrati e i benefit; ordinando l’eliminazione dei programmi «Diversità, Equità e Inclusione» (DEI) dall’esercito e il congedo dei militari affetti da confusione di genere.

 

L’amministrazione ha inoltre vietato l’esposizione delle bandiere LGBT e «Black Lives Matter» (BLM) presso le ambasciate statunitensi e altre strutture del Dipartimento di Stato e ha posto fine a tutti i mesi di «consapevolezza culturale» basati sull’identità, incluso il «mese dell’Orgoglio» LGBT.

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Terrorismo

Assassinio Kirk, munizioni trovate con l’arma recano messaggi «transgender e antifascisti»

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Le forze dell’ordine hanno trovato un fucile vicino al campus dove è stato colpito l’attivista conservatore americano Charlie Kirk, con cartucce tutte «incise» con espressioni di «ideologia transgender e antifascista».   Ieri il podcaster Steven Crowder ha pubblicato su X un’e-mail ottenuta in esclusiva dall’American Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF), in cui condivideva le scoperte interne sull’arma utilizzata dall’assassino di Kirk, ancora non identificato.  

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«Il sospettato ha sparato un colpo da una posizione elevata sul tetto di un edificio adiacente al campus e il video di sorveglianza mostra il sospettato saltare giù e fuggire a piedi dalla zona», si legge nel messaggio dell’ATF.   Le forze dell’ordine, tra cui l’ATF, «hanno trovato un vecchio modello di fucile a otturatore girevole-scorrevole Mauser calibro .30-06 importato, avvolto in un asciugamano in una zona boscosa vicino al campus», in un luogo che «sembra corrispondere al percorso di viaggio dei sospettati», continua il messaggio.   «La cartuccia esplosa era ancora nella camera di cartuccia, oltre a tre colpi non sparati nel caricatore superiore. Tutte le cartucce recano incise delle scritte che esprimono l’ideologia transgender e antifascista».   Giovedì mattina gli investigatori dello Utah hanno dichiarato di aver ottenuto un filmato dell’assassino di Kirk, ma sarebbe ancora stato reso pubblico.   Come riportato da Renovatio 21, l’ufficio FBI di Salt Lake City ha pubblicato poi le immagini del sospettato ripreso da telecamere di sorveglianza.   È noto che il Kirk è stato colpito alla gola proprio mentre dibatteva con uno studente riguardo alle stragi scolastiche perpetrate dai transessuali.   L’ex agente dell’FBI Stuart Kaplan ritiene che l’assassinio di Kirk abbia i tratti di un «omicidio professionale». «Si è trattato di un piano molto ben pianificato e orchestrato, messo in atto giorni prima. Questo individuo aveva un piano di fuga… l’assassinio di Charlie Kirk, per me, è indicativo di un omicidio professionale», ha dichiarato Kaplan a Fox News.   Kirk, cristiano evangelico, ha avuto un’influenza straordinaria sia politica che culturale. Gli è stato attribuito il merito di aver aiutato Donald Trump a ottenere un secondo mandato presidenziale ed è anche noto per aver coinvolto con rispetto gli studenti nei campus di tutto il Paese su un’ampia varietà di temi, tra cui l’aborto, il cristianesimo e la Costituzione. Si dice che di recente abbia partecipato ad una messa cattolica con la moglie e i figli e abbia affermato di voler essere ricordato per il «coraggio dimostrato nella mia fede».   Frotte di internauti di sinistra e non solo hanno gioito oscenamente online dinanzi alle immagini della morte del ragazzo, reo di essere «nazista» o «sionista».

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La personalizzazione delle armi automatiche sembra un tratto distintivo degli assassini trans. La recente sparatoria in chiesa a Minneapolis, che ha ammazzato due bambini, ha visto il perpetratore «Robin Westman», mostrare sui social la quantità di armi e caricatori adornati con scritte di vario tipo, con slogan e nomi pure in cirillico.   Parimenti altamente personalizzate erano le armi utilizzate dalla transessuale Audrey Hale nella strage scolastica di Nashville, dove uccise due bambini e due adulti. Le armi della ragazza erano adornate e colorate quasi fossero un diario adolescenziale, con in più una modifica alla sua pistola Smith & Wesson M&P Shield EZ per rendere il grilletto più morbido, particolare che dice molto rispetto alla realtà di una ragazza che crede di essere divenuta un maschio.   È nota la passione per il simbolo dell’AR-15, finito avvolto dalla bandiera transessualista pure in grafiche varie. Vi sono stati vari casi di transessuali prominenti che hanno esortato i loro simili ad armarsi per difendere «l’uguaglianza», come recita una toppa vista in giro.   Tuttavia è presto per capire chi sia stato: la traccia trans potrebbe essere una trappola, una falsa pista per ingannare il pubblico sul vero mandate dell’orrendo omicidio pubblico.

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Immagine di KSL News Utah via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International  
 
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Terrorismo

L’FBI pubblica le immagini del presunto assassino di Charlie Kirk

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L’FBI ha rilasciato un nuovo video del sospettato nell’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk, che ritrae l’individuo armato mentre si getta dal tetto della Utah Valley University prima di dileguarsi in un’area boschiva.

 

L’incidente si è verificato poco dopo le 12:20 (ora locale del Mountain Time) di mercoledì, quando il sospettato ha esploso un unico colpo di fucile dal tetto di un edificio del campus, ferendo Kirk al collo mentre quest’ultimo stava parlando a un gruppo di studenti.

 

Le immagini appena pubblicate mostrano la figura che corre sul tetto e balza giù dall’edificio, abbandonando impronte di mani, tracce presumibilmente contenenti DNA e un’impronta di suola, come indicato dall’FBI. Il sospettato appare quindi mentre attraversa un prato adiacente a un parcheggio e svanisce tra gli alberi circostanti.

 

 

Immagini fisse dalle telecamere di sorveglianze che ritraevano il sospetto attentatore erano già state diffuse dagli uffici FBI di Salt Lake City.

 


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Secondo fonti delle forze dell’ordine riportate da ABC News, in quell’area boschiva è stato rinvenuto un fucile Mauser ad alta potenza con meccanismo a otturatore girevole-scorrevole, unitamente a munizioni recanti slogan come «transgender» e «antifascista».

 

Il governatore dello Utah Spencer Cox ha invitato la popolazione a collaborare attivamente nella ricerca del fuggitivo, evidenziando che all’FBI sono già pervenute oltre 7.000 segnalazioni, il numero più elevato dall’attentato alla maratona di Boston del 2013.

 

«In questo momento non possiamo svolgere il nostro compito senza il sostegno del pubblico», ha dichiarato Cox durante una conferenza stampa giovedì. Il governatore ha inoltre reso noto che lo Utah «perseguirà la pena di morte» nei confronti del sospettato una volta che verrà catturato.

 

L’ufficio dell’FBI di Salt Lake City prosegue nella diffusione delle foto della persona di interesse e mette in palio fino a 100.000 dollari per informazioni che conducano all’arresto del fuggitivo. Le evidenze raccolte finora comprendono impronte di scarpe, un’impronta dell’avambraccio e un’impronta palmare rinvenuta sul tetto da cui è partito il colpo.

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Terrorismo

Assassinato Charlie Kirk. L’America piomba nella violenza politica

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  Charlie Kirk, prominente sostenitore del presidente Donald Trump e direttore esecutivo di Turning Point USA, è deceduto dopo essere stato ferito da un colpo di arma da fuoco durante un discorso alla Utah Valley University, secondo quanto annunciato dal presidente degli Stati Uniti.   L’attivista e influencer di 31 anni è stato raggiunto da un proiettile al collo mentre rispondeva alle domande di un pubblico riunito nel cortile dell’università. Secondo un portavoce dell’università, il colpo sarebbe stato sparato da un edificio situato a circa 200 metri dal luogo in cui Kirk si trovava, dopo che aveva parlato per circa 20 minuti, scrive il New York Times.   Diversi video dell’agghiacciante omicidio politico sono circolati in rete. Molti, che mostravano fiotti di sangue uscire dal collo del ragazzo, sono ora spariti da X.   «Il grande, e persino leggendario, Charlie Kirk è morto. Nessuno ha capito o posseduto il cuore dei giovani negli Stati Uniti d’America meglio di Charlie. Era amato e ammirato da TUTTI, soprattutto da me, e ora non è più con noi», ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social, porgendo le condoglianze alla moglie di Kirk, Erika, e alla famiglia.   Riconosciuto per il suo ruolo chiave nella recente vittoria presidenziale di Donald Trump, Kirk ha galvanizzato i giovani elettori, soprattutto maschi, attraverso un’intensa attività di mobilitazione nei campus universitari, dibattiti virali sui social media e un instancabile impegno di sensibilizzazione. Durante il primo mandato di Trump, ha instaurato un rapporto stretto con l’ex presidente e la sua famiglia, diventando una figura di spicco nel definire la politica giovanile conservatrice negli Stati Uniti.   Sposato e padre di due figli piccoli, Kirk era considerato un esponente del christian nationalism che promuoveva valori tradizionali contro le istanze progressiste, mentre i detrattori della sinistra lo vedevano come una figura divisiva nelle guerre culturali americane.   Di fatto, il Kirk è stato ucciso mentre rispondeva una domanda sulla correlazione tra transessualismo e stragi massive. Video mostrano che anche all’evento all’università dello Utah vi erano oppositori che sventolavano la bandiera omotransessualista.  

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Kirk si trovava nello stand della sua iniziativa Prove me wrong, un banchetto da cui sfida al dibattito gli studenti di sinistra per poi creare video da mandare sui social. Il chiosco era transennato ed apparentemente molto presidiato da guardie del corpo.   Kirk aveva sostenuto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima delle elezioni del 2016 e del voto del 2024.   Il governatore dello Utah Spencer Cox ha dichiarato ai media: «Voglio essere molto chiaro, questo è un assassinio politico». «Voglio ricordarvi che qui nello stato dello Utah abbiamo ancora la pena di morte».   Un portavoce dell’università ha dichiarato che «un singolo colpo è stato sparato dalla cima di un edificio vicino, a circa 200 metri dal luogo dell’evento», circa 20 minuti dopo l’inizio dell’evento. «La polizia sta ancora indagando. Il campus rimarrà chiuso per il resto della giornata».   «Kirk ha iniziato la sua ascesa alla ribalta quando nel 2012 ha co-fondato Turning Point USA, un’organizzazione che si descrive come un «movimento studentesco nazionale dedicato a identificare, organizzare e responsabilizzare i giovani affinché promuovano i principi del libero mercato e del governo limitato».   All’ora in cui scriviamo la polizia brancola nel buio. L’FBI ha smentito le dichiarazioni precedenti che indicavano l’arresto di un sospettato in relazione all’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk, comunicando mercoledì sera che la persona, inizialmente definita «soggetto di interesse», è stata rilasciata dopo un interrogatorio.   «Il soggetto in custodia è stato rilasciato dopo un interrogatorio da parte delle forze dell’ordine. La nostra indagine prosegue e continueremo a diffondere informazioni nell’interesse della trasparenza», ha scritto il direttore del Bureau Kash Patel in un tweet.  

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Mercoledì mattina, il Patel aveva annunciato che un «soggetto» era in custodia, scatenando la diffusa notizia che l’uomo armato era stato catturato. Anche il governatore dello Utah, Spencer Cox, ha affermato che «non ci sono informazioni che ci portino a credere che ci sia una seconda persona coinvolta», sebbene il commissario per la sicurezza pubblica dello Utah, Beau Mason, abbia insistito sul fatto che l’indagine rimanesse aperta.   Le dichiarazioni contrastanti hanno alimentato la confusione circa il fatto che le forze dell’ordine stiano ancora inseguendo un sospettato attivo. Le autorità non hanno ancora fornito una descrizione o l’identità dell’uomo armato.   Il presidente Donald Trump ha dichiarato l’intenzione di perseguire non solo l’assassino dell’attivista conservatore Charlie Kirk, ma anche coloro che, a suo avviso, finanziano e fomentano la violenza politica della «sinistra radicale» negli Stati Uniti.   In un video pubblicato mercoledì sera su Truth Social, Trump ha definito Kirk, 31 anni, un «patriota» e un «martire della verità e della libertà», lodandolo per aver ispirato i giovani americani attraverso dibattiti nei campus universitari di tutto il Paese.   «Charlie era il meglio dell’America, e il mostro che lo ha attaccato stava attaccando tutto il nostro Paese», ha detto Trump. «Un assassino ha cercato di metterlo a tacere con un proiettile, ma ha fallito, perché insieme faremo in modo che la sua voce, il suo messaggio e la sua eredità vivano per innumerevoli generazioni a venire».  

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Il presidente ha collegato l’omicidio di Kirk a quelli che ha definito anni di demonizzazione dei conservatori da parte della sinistra, avvertendo che «la violenza e l’omicidio sono la tragica conseguenza della demonizzazione di coloro con cui non si è d’accordo, giorno dopo giorno, anno dopo anno».   «Per anni, la sinistra radicale ha paragonato meravigliosi americani come Charlie ai nazisti e ai peggiori assassini di massa e criminali del mondo. Questo tipo di retorica è direttamente responsabile del terrorismo a cui assistiamo oggi nel nostro Paese. E deve finire subito», ha dichiarato Trump.   Trump ha quindi  promesso di usare tutto il peso della sua amministrazione per indagare non solo sui colpevoli, ma anche «sulle organizzazioni che li finanziano e li sostengono, così come su coloro che perseguono i nostri giudici, le forze dell’ordine e chiunque altro porti ordine nel nostro Paese».   Trump ha citato altri incidenti attribuiti all’estremismo di sinistra, tra cui il tentato omicidio nei suoi confronti avvenuto nel 2024 a Butler, in Pennsylvania, la sparatoria del leader della maggioranza alla Camera Steve Scalise nel 2017, gli attacchi agli agenti dell’ICE e il recente omicidio di un dirigente sanitario a New York.   «Questo è un momento buio per l’America», ha detto Trump, esortando all’unità attorno «ai valori americani per i quali Charlie Kirk visse e morì: i valori della libertà di parola, della cittadinanza, dello stato di diritto, della devozione patriottica e dell’amore per Dio».   Di fatto, gli Stati Uniti sembrano piombati in una stagione di violenza politica.   I commenti in rete sono polarizzati, tra utenti di sinistra che gioiscono oscenamente (magari sghignazzando sul fatto che Kirk si batteva per la libera circolazione della armi prevista dal 2° Emendamento della Costituzione USA) e chi accusa i progressisti di essere divenuti sostenitori di una vera e propria politica di odio e morte.   Elon Musk ha accusato la sinistra radicale di alimentare un clima che incoraggia la violenza contro i conservatori, definendola il «partito dell’omicidio». «La sinistra è il partito dell’omicidio», ha scritto Musk in un post su X, riecheggiando le affermazioni più ampie degli alleati repubblicani che sostengono che la retorica democratica e le narrazioni dei media hanno da tempo alimentato l’ostilità verso le figure conservatrici. Elon aveva detto le stesse cose ancora un’anno fa.   Musk ha anche condiviso un altro post in cui affermava che «i media mainstream di sinistra, così come personaggi come Gavin Newsom che sostengono che Trump intenda diventare un dittatore, hanno creato un clima di isteria contro le figure di destra che potrebbe radicalizzare un numero qualsiasi di persone instabili spingendole a impegnarsi nella violenza politica».   La crescente «cultura dell’assassinio» tra gli americani di sinistra è stata evidenziata in un sondaggio di aprile del Network Contagion Research Institute (NCRI), che ha rilevato che il 48% degli intervistati «di centro-sinistra» ha affermato che sarebbe «in qualche modo giustificato» assassinare il presidente Trump. Circa il 55% ha affermato lo stesso di Musk. All’inizio di quest’anno, attivisti radicali hanno preso di mira i proprietari di Tesla, accusando il miliardario di favorire il «fascismo» e chiedendo il boicottaggio delle sue aziende.   A questo punto, molti hanno cominciato a fare nomi di una possibile «purga» in arrivo. Il noto commentatore politico Mike Cernovich ha scritto che la punizione andrebbe assegnata «non solo alla “sinistra”, ma anche chi la finanzia. Come Soros, Bill Gates e Reid Hoffman. Un baby boomer impostore radicalizzato dall’agitprop non è certo il responsabile di oggi per chi è intelligente».

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Trump aveva proposto settimane fa di usare la legge RICO, utilizzata per debellare le mafie, contro i finanziatori della sinistra radicale come Soros e suo figlio. Nelle stesse ore la Fondazione Gates aveva tagliato i ponti con Arabella, una ONG considerata vicina alla sinistra rivoltosa. Bill Gates è quindi apparso a fianco di Trump ad una cena alla Casa Bianca con i grandi della tecnologia.   Reid Hoffman è il fondatore di Linkedin, già nella cosiddetta «Paypal Mafia», cioè il gruppo di ragazzi divenuti milionari vendendo PayPal ad eBay – quindi di fatto un tempo socio e collaboratore di Peter Thiel e dello stesso Musk.   Hoffman, che ha avuto estensivi rapporti con Jeffrey Epstein, ha finanziato cause contro Trump.   È presto per commentare sui possibili mandanti. Sarà possibile capire quale macchinazione vi è dietro solo quando verrà preso davvero il primo sospettato, che potrebbe essere il vero attentatore o un Lee Harvey Oswald qualsiasi. In America, vi è una parola precisa per il capro espiatorio poco intelligente di queste situazioni, «patsy».   Chi sarà il patsy? Potrebbe, certamente, essere come si aspettano tutti un’attivista di sinistra – epperò con un bel tiro: colpo dritto alla gola da almeno 100 iarde, cioè 90 metri. Se la sua colorazione sarà fortemente pro-pal, sapremo cosa potrebbe esserci sotto.   Al contempo, potrebbe saltare fuori che l’assassino viene invece da destra,  magari è un groyper, il modo in cui si chiamano i seguaci del giovane attivista Nick Fuentes. Il Fuentes, che si dichiara razzista (ma vi sono parecchie personalità tra i neri che lo seguono e lo sostengono) era avversario di Kirk, definito come un gatekeeper che preveniva i conservatori dal realizzare l’influsso degli ebrei sulla società americana e sulla geopolitica mondiale. In diverse occasioni Fuentes ha canzonato Kirk, il quale ha sempre rifiutato un dibattito con il giovane antisemita, nonostante la crescente popolarità di quest’ultimo.   Se uscisse che l’assassino è un groyper, un incel, partirebbe una purga a destra di vaste dimensioni.   Kirk era un profondo sostenitore di Israele, al punto che con la sua organizzazione Turning Point USA vi mandava studenti per i classici tour dati ai cristiani evangelici americani allo scopo di sedimentare il  loro filosionismo.   Tuttavia all’indomani della strage del rave del 7 ottobre 2023 si chiese come fosse possibile che i terroristi di Hamas fossero penetrati oltre un confine che lui stesso aveva visto varie volte presidiato da militari di leva israeliani 18enni ogni dieci metri. Varie voci si levarono quindi contro Kirk accusandolo di antisemitismo. Il ragazzo quindi tornò all’ovile, al punto da sostenere Israele ancora oggi.   Kirk aveva inoltre recepito l’ordine da parte di Trump di non parlare più del caso Esptein. Anche quello, secondo più di qualcuno, sarebbe legato allo Stato di Israele.

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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic 
   
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