Storia
Le origini ucronaziste della vicepremier del Canada, alta dirigente del World Economic Forum
Lo scandalo della standing ovation riservata dalla Camera dei Comuni canadese e dal governo Trudeau – ospite il presidente ucraino Zelens’kyj – al veterano delle SS Yaroslav Hunka non cessa di destare scandalo ed imbarazzo.
Tuttavia, nel clamore e nella vergogna, c’è un personaggio centrale di questa storia – è fotografata mentre si spella le mani applaudendo dietro al premier canadese e al suo ospite – che sta spiccando per il suo silenzio: parliamo, ovviamente diChrystia Freeland, vice primo ministro canadese.
La Freeland conosce la popolazione ucraino-canadese (molti ucraini sono riparati in Nordamerica alla fine della Seconda Guerra Mondiale) meglio di qualsiasi altro politico, ed è considerata più vicina a Zelens’kyj, con cui parla in ucraino, di chiunque altro a Ottawa.
Varie testate dicono che il nonno ucraino della Freeland lavorava per i nazisti. Era l’editore del giornale Krakivski Visti («Notizie su Cracovia») che nel 1943 pubblicò l’appello del Comitato Centrale Ucraino (UCC) affinché gli ucraini si unissero alla divisione Waffen-SS – e Hunka scrive di essersi unito sulla base delle istruzioni dell’UCC.
La Freeland da parlamentare canadese si era unita nel 2014 alla manifestazione di Piazza Maidan a Kiev che portarono al colpo di Stato.
Ora vicepremier, la Freeland dice che suo nonno Mykhailo Khomiak (che avrebbe anglicizzato il suo nome in Michael Chomiak una volta emigrato in Canada) sapeva che i russi sarebbero arrivati nel 1939, quindi ha pensato di andarsene per poter lavorare per un’Ucraina democratica.
La vicepremier non menziona che il nonno era partito per il quartier generale nazista a Cracovia, dove fu assunto per dirigere il Krakivski Visti, la voce pubblica non ufficiale dell’UCC. Lavorò per il propagandista nazista Emil Gassner, che riferiva al famigerato governatore generale nazista in Polonia Hans Frank, poi giustiziato a Norimberga per i suoi crimini di guerra.
Sostieni Renovatio 21
L’accademico canadese professore di storia e geografia ucraina Lubomyr Luciuk, spiega che «il ministro Freeland è stato messo alla berlina per la cattiva condotta non dimostrata in tempo di guerra di suo nonno, un redattore di Krakivski Visti». «Anni fa, un altro giornalista mi disse che i redattori del giornale non avevano alcuna affinità con gli obiettivi nazisti ma usavano le loro posizioni per sostenere la resistenza ucraina» continua Luciuk.
Tuttavia, EIRN riporta come il 18 giugno 1941, quattro giorni prima dell’invasione nazista dell’Unione Sovietica, il giornale pubblicò l’articolo «Il problema ebraico in Ucraina», dove si apprende che gli ebrei trasformano gli ucraini in alcolizzati, «hanno benedetto gli abitanti degli altipiani di Verkhovina con la sifilide e li hanno resi schiavi». Il pezzo «profetizzava» che «gli ebrei sarebbero stati schiacciati come un mucchio di vermi parassiti». Le liquidazioni di massa degli ebrei ucraini iniziarono 12 giorni dopo.
Il 22 giugno 1941, il giorno dell’invasione, pubblicò «In quest’ora significativa», di Volodymyr Kubijovych, capo del Comitato Centrale Ucraino:
«Il 22 giugno 1941 è un giorno di enorme importanza, in quanto segna una svolta tanto attesa nella nostra storia. Su ordine del Führer del grande popolo tedesco, le sue forze armate si sono avviate verso l’Est, dirette verso quel regno delle tenebre e della degenerazione ebraico-bolscevica».
15 luglio 1941: mentre le uccisioni di massa si diffondono in tutta l’Ucraina, l’articolo «All Juda» spiegava che «la depressione del dopoguerra [la prima guerra mondiale] fu il risultato dei piani e degli intrighi degli ebrei. Anche se la colpevolezza degli ebrei era stata dimostrata e resa chiara a tutti, nessuno riusciva a pensare a un modo radicale per rimuovere una volta per tutte quella causa intrinseca dei passati fiaschi catastrofici. Molto recentemente, il Cancelliere Adolf Hitler ha delineato un chiaro programma d’azione riguardo al problema ebraico… Questa guerra significherà una catastrofica caduta di Giuda come distruttore del sistema mondiale».
27 luglio 1941, articolo, «La macchia di sangue di tutti gli ebrei»: «Un colpo letale è stato inferto agli ebrei del mondo. I “cavalieri di Gerusalemme” con il naso adunco e le orecchie pendenti… ricevono oggi la loro giusta ricompensa. Il destino degli ebrei in Ucraina e in tutta Europa è stato rivisto una volta per tutte».
6 novembre 1941: dopo quattro mesi di uccisioni di massa: «oggi a Kiev non ne è rimasto nemmeno uno, mentre sotto i bolscevichi ce n’erano 350.000». Gli ebrei «hanno avuto la loro punizione».
Chomiak ha pubblicato anche alcuni brani della serie di Julian Tarnovych «Fuori dalle grinfie di Satana», in cui gli ebrei venivano regolarmente definiti «mafia yid» («ebraica, ndr), «bastardi», «feccia marcia», «bacilli», «marmaglia», «nido di ebrei striscianti» e «mucchio di vermi che si contorcono».
Non mancherebbe prove del ruolo di Chomiak nell’incitamento all’odio razziale cieco. Non è chiaro se Luciuk sappia cosa troverebbe o se si sia preso la briga di guardare. Nel 1944, con l’avvicinarsi dell’esercito sovietico, Gassner portò Chomiak a Vienna per continuare a pubblicare. Chomiak partì con l’esercito nazista in ritirata nel 1945, arrendendosi agli americani in Baviera.
Aiuta Renovatio 21
Fu collocato con la sua famiglia in una speciale struttura dell’Intelligence militare statunitense e nel maggio 1948 i Chomiak si trasferirono in Canada. Divenne l’editore del giornale cattolico di Edmonton. Sua figlia era la madre di Chrystia Freeland.
La Freeland, che ora è alto dirigente del World Economic Forum, quando viene menzionato il passato di suo nonno, urla pavlovianamente alla «disinformazione russa!» I peccati di suo nonno non devono ricadere su di lei, certo.
Tuttavia la storia è strana: guarda che coincidenza, sembra proprio lei ad applaudire questo 98enne veterano che, hanno detto, aveva combattuto la Russia nella Seconda Guerra Mondiale. Visto che Gran Bretagna e USA per la maggior parte della guerra sono state alleate dalla Russia, chi mai può essere un uomo che ha lottato contro l’armata rossa? Questa semplice, logica domanda, pare che i vertici di un Paese del G7 non se la siano posta…
Al contempo, tuttavia, c’è la storia, parallela, del nonnino…
La vicepremier si era presentata ad una manifestazione filoucraina di piazza con una sciarpa rossonera tipica degli ucronazisti.
La Freeland, già fra gli architetti del congelamento dei conti correnti dei dissidenti durante la protesta dei camionisti anti-vaccino, è conosciuta per il suo coinvolgimento ravvicinato nel World Economic Forum, dove ha un ruolo diretto nel consiglio di fondazione.
Documenti canadesi emersi l’anno scorso rivelerebbero il piano di usare il COVID per portare avanti l’agenda del WEF. Le strane entrature del WEF nella sanità canadese durante il COVID sono state denunciate dal neopremier dello Stato Canadese dell’Alberta Danielle Smith.
Come riportato da Renovatio 21, i legami del nazionalismo integralista ucraino con la CIA e con i servizi segreti inglesi sono noti da decenni.
All’ultima edizione del WEF a Davos, la Freeland in una tavola rotonda del World Economic Forum a Davos ha chiarito che guerra dell’Ucraina contro la Russia è necessaria per rilanciare l’economia globale.
«Non si tratta di fare un favore all’Ucraina. Ciò di cui stiamo parlando, fornendo armi all’Ucraina, come ha sottolineato in modo molto cruciale il presidente Zelens’kyj, fornendo all’Ucraina i soldi di cui ha bisogno per vincere la guerra, è in definitiva nel nostro stesso interesse».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
Intelligence
Le origini della CIA e la nascita delle operazioni coperte
Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Storia
Milei pubblica i documenti segreti di Adolfo Eichmann
All’inizio del 2025 il presidente argentino Javier Milei ha declassificato e reso pubblici oltre 1.850 fascicoli (migliaia di pagine) che documentano gli sforzi dell’Argentina per individuare e monitorare migliaia di criminali nazisti rifugiatisi in Sud America dopo la Seconda guerra mondiale. L’iniziativa è partita su pressione del senatore repubblicano statunitense Chuck Grassley e del Simon Wiesenthal Center.
Come riportato da Renovatio 21, la pubblicazione dei file nazisti era stata annunziata dalle autorità argentine ad inizio anno.
I documenti, digitalizzati e caricati sul sito dell’Archivio generale della nazione, coprono soprattutto gli anni tra la fine dei Cinquanta e gli Ottanta e includono decreti presidenziali segreti dal 1957 al 2005. Sono organizzati in sette grandi sezioni dedicate ai principali ricercati: Adolf Eichmann (catturato a Buenos Aires nel 1960 dal Mossad sotto il falso nome di Ricardo Klement), con prove che il governo peronista sapeva della sua presenza e in alcuni casi lo protesse; Josef Mengele, il medico di Auschwitz che visse per anni in Argentina prima di riparare in Paraguay e Brasile; Martin Bormann, Ante Pavelić, Rudolf Höss e Klaus Barbie.
Harley Lippman, membro della Commissione statunitense per il patrimonio americano all’estero e del board dell’Associazione Ebraica Europea, ha sottolineato l’importanza storica della pubblicazione: «Da un lato è vergognoso che l’Argentina abbia tenuto nascosti questi documenti per decenni; dall’altro va riconosciuto il coraggio dell’attuale governo nel renderli accessibili. Più che per gli ebrei, è fondamentale che gli argentini stessi facciano i conti con il proprio passato».
Sostieni Renovatio 21
A maggio 2025, durante il trasferimento degli archivi della Corte Suprema, sono state scoperte nel seminterrato 83 casse sigillate dal 1941: contenevano materiale di propaganda nazista intercettato alla dogana argentina su una nave giapponese diretta all’ambasciata tedesca di Buenos Aires. Il governo Milei ha annunciato che anche questi documenti saranno digitalizzati e declassificati.
Il capo di gabinetto Guillermo Francos ha spiegato la decisione di Milei: «Non esiste più alcun motivo per continuare a nascondere queste informazioni; non è nell’interesse della Repubblica Argentina mantenere tali segreti».
Lippman ha collegato la declassificazione al ritorno dell’antisemitismo globale: «Dopo l’“età dell’oro” di circa 80 anni in cui l’odio antiebraico sembrava sopito, il 7 ottobre 2023 e la successiva narrazione che dipinge israeliani ed ebrei come “genocidi” hanno riaperto vecchie ferite. Molti giovani sotto i 30 anni ignorano l’Olocausto o ne sottovalutano la portata: questi documenti possono ricordare che lo sterminio sistematico di sei milioni di ebrei è avvenuto appena 80 anni fa».
I fascicoli, ha aggiunto Lippman, potrebbero anche fare luce sul ruolo delle banche svizzere e argentine nel riciclaggio dell’oro e dei beni sottratti agli ebrei, nonché sul destino degli U-Boot carichi di valori nazisti arrivati in Argentina e sulle cosiddette «ratlines» che, con la complicità di alcuni governi locali, permisero a migliaia di criminali di guerra di rifarsi una vita in Sud America.
Come riportato da Renovatio 21, della conversione al giudaismo di Javier Milei si parla da tanto tempo, e abbondano immagini e video in cui il personaggio sventola in pubblico grandi bandiere israeliane, invita l’ambasciatore dello Stato Ebraico alle riunioni emergenziali di gabinetto, piange copiosamente sul muro del Pianto, rituale inflitto a tutti i politici nordamericani ed ora pure sudamericani. Vari giornali argentini hanno ricostruito i rapporti di Milei con rabbini influenti e con oligarchi ebrei legati a Giorgio Soros.
Come riportato da Renovatio 21, la scorsa primavera documenti CIA hanno rivelato la ricerca segreta di Hitler negli anni Cinquanta.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Intelligence
Breve storia dei fratelli Dulles, tra nazismo e CIA
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Scuola1 settimana faScuola: puerocentrismo, tecnocentrismo verso la «società senza contatto». Intervento di Elisabetta Frezza al convegno di Asimmetrie.
-



Spirito1 settimana faGiovane convertita esorta papa Leone a non andare all’inferno
-



Geopolitica1 settimana faCandace Owens afferma che il governo francese ha dato il «via libera» al suo assassinio
-



Salute2 settimane faIl malori della 47ª settimana 2025
-



Bioetica6 giorni faMons. Viganò loda Alberto di Monaco, sovrano cattolico che non ha ratificato la legge sull’aborto
-



Spirito2 settimane faIl cardinale Zen mette in guardia dalla sinodalità: «Non è forse questo il suicidio della Chiesa cattolica?»
-



Immigrazione1 settimana faLe ciabatte degli immigrati e l’anarco-tirannia
-



Vaccini2 settimane faGoogle ha censurato le informazioni sui vaccini molto prima del COVID: quali sono i suoi legami con le farmaceutiche?














