Essere genitori
Le morti in culla improvvise e inspiegate sono state sottostimate: nuovo studio JAMA
Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.
Quando un bambino di 12 mesi o più muore improvvisamente e nessuno riesce a capire perché, la morte viene registrata sotto la generica denominazione di «morte infantile improvvisa e inspiegata» (SUDC, Sudden Infant Death in Childhood).
Il Center for Disease Control and Prevention (CDC) afferma che quasi 400 bambini sono morti improvvisamente e senza una causa chiara nel 2017 e 2018, ma un nuovo studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA) mette in discussione i dati del CDC. Secondo i ricercatori universitari e gli esperti medici e forensi che firmano lo studio, le numerose incongruenze nei certificati di morte lasciano pensare che gli ufficiali sanitari americani stanno sottovalutando la frequenza dei decessi.
Le numerose incongruenze nei certificati di morte lasciano pensare che gli ufficiali sanitari americani stanno sottovalutando la frequenza dei decessi
I maschi rappresentano la maggior parte dei casi di SUDC, e il rischio è doppio nei bambini afroamericani rispetto agli altri gruppi.
Nonostante il CDC monitori i decessi improvvisi fino ai 18 anni, l’età media delle morti è due anni (32 mesi nello studio del JAMA).
Quasi tutti i bambini erano nati a termine, sviluppati normalmente e «in stato di buona salute prima del decesso»– che spesso avviene durante il sonno.
I maschi rappresentano la maggior parte dei casi di SUDC, e il rischio è doppio nei bambini afroamericani rispetto agli altri gruppi.
Senza elementi su cui lavorare, le morti impreviste «eludono la conoscenza scientifica», afferma l’autore dello studio JAMA.
Registrazione disfunzionale delle morti
Secondo i professionisti che si occupano della registrazione delle morti, «il processo per creare e inserire le cause di morte nei pubblici registri è complicato, contorto e politicizzato» che conduce a un «quadro inaccurato e non esaminato di ciò che causa la morte». La revisione da parte di JAMA di 100 autopsie, SUDC Registry and Research Collaborative, per ulteriori indagini (92% degli Stati Uniti, 8% dal Canada o dal Regno Unito) corroborano questa osservazione.
Gli autori hanno mostrato che in quattro casi su dieci la causa della morte non coincideva con quella del verdetto originale, con numerosi disaccordi (61% dei casi) su come interpretare gli esiti delle analisi
Dopo aver esaminato attentamente i rapporti medici, il contesto della morte, le autopsie, gli esami supplementari e i dati genetici a disposizione, gli autori hanno mostrato che in quattro casi su dieci la causa della morte non coincideva con quella del verdetto originale, con numerosi disaccordi (61% dei casi) su come interpretare gli esiti delle analisi.
Non solo i certificati di morte hanno riportato cause «non confermate da esami successivi», ma i ricercatori hanno definito «inspiegate» 28 morti che i certificati dichiaravano «accidentali» o «naturali».
Gli autori del JAMA e altri esperti hanno evidenziato alcune falle nel processo di certificazione dei decessi per quanto attiene al SUDC. Nello specifico:
- Una «carenza cronica» di medici legali disponibili negli USA. Dopo che il National Research Council aveva evidenziato il problema nel 2009, l’epidemia di oppiacei ha creato un «eccesso di casi» che ha aggravato la situazione. A febbraio, il New York Times ha riportato che i primari di medicina legale delle principali città «hanno rassegnato le dimissioni in segno di protesta contro l’insopportabile carico di lavoro e l’insufficienza di finanziamenti e risorse». Da una recente analisi dei ricercatori del CDC sulle «morti improvvise nei giovani» (SDY, Sudden Death in the Young) è emerso che la rinuncia dei medici legali era una ragione comune per l’assenza dei risultati delle autopsie.
Non solo i certificati di morte hanno riportato cause «non confermate da esami successivi», ma i ricercatori hanno definito «inspiegate» 28 morti che i certificati dichiaravano «accidentali» o «naturali»
- Scarsa attenzione per l’istologia degli organi. Anche se il cervello e il cuore sono frequentemente implicati nella morte improvvisa, gli autori di JAMA hanno scoperto che le analisi su questi due organi erano «al di sotto degli standard», almeno il 28% delle volte nel caso del cervello e del 21% per il cuore. Le scoperte sui tessuti del cuore e del cervello sono state tra i principali motivi di disaccordo tra i patologi e i revisori. Nella revisione dei casi di SDY da parte del CDC, «possibili morti cardiache» era una motivazione frequente per classificare una morte infantile improvvisa come «inspiegata».
- Pressioni per trovare una spiegazione. Gli autori del JAMA suggeriscono che gli esaminatori preferiscono attribuire la morte improvvisa dei bambini a cause accidentali o naturali o a patologie minori come bronchiti, anziché dichiararla «inspiegata», per «evitare il limbo di una certificazione inspiegata» e l’apparenza di una «indagine incompleta» o una in cui «l’informazione è stata trascurata». Citando un medico legale che dice: «Dovevo scrivere qualcosa» osservano che «la pressione reale o percepita per identificare la causa del decesso può portare a determinazioni immotivate».
Vaccini – informazioni «ignorate»
I ricercatori sulla mortalità infantile hanno notato che, anche se i dati delle autopsie e di esami supplementari erano disponibili, un significativo numero di morti improvvise nei bambini è rimasto inspiegato. Alla fine del 2019, i patologi forensi giapponesi che scrivevano sull’American Journal of Forensic Medicine and Pathology hanno evidenziato una potenziale causa di morte improvvisa che i ricercatori americani avevano ignorato o sottovalutato: i vaccini.
Un significativo numero di morti improvvise nei bambini è rimasto inspiegato
Partendo dal fatto che la revisione dei soli certificati di morte era «infruttuosa» per le indagini, gli esperti forensi giapponesi hanno esaminato le autopsie per determinare a potenziale relazione tra morte infantile improvvisa e vaccinazione nei bambini con meno di due anni.
Tra i bambini la cui storia vaccinale era disponibile, 22% sono morti entro sette giorni e 25% entro un mese dalla somministrazione di uno o più vaccini.
Il vaccino contro l’Haemophilus Influenzae di tipo b (Hib) «era quello più citato come ultima immunizzazione prima del decesso», scoperta coerente con numerosi studi svolti in tutto il mondo che hanno riportato decessi di bambini dopo il vaccino pentavalente o esavalente contenente Hib.
Tra i bambini la cui storia vaccinale era disponibile, 22% sono morti entro sette giorni e 25% entro un mese dalla somministrazione di uno o più vaccini
Pur sapendo le difficoltà di giudicare se un decorso fatale sia «veramente determinato dal vaccino» – così come è quasi impossibile individuare quale vaccino sia responsabile in caso di somministrazione multipla – gli autori giapponesi affermano che «esistono casi sospetti» e spingono i patologi forensi a inserire nella loro analisi di routine le vaccinazioni, anziché attendere la richiesta dei genitori.
Il COVID-19 ha fornito l’opportunità per un interessante «esperimento naturale» per osservare la correlazione tra vaccinazione e morte improvvisa nei bambini. Come scritto sul Health Choice in giugno, con i lockdown della primavera scorsa, le morti infantili sono diminuite del 30%, nello stesso periodo in cui i sanitari hanno registrato un declino nelle visite pediatriche, quando vengono somministrati i vaccini. Applaudendo il fatto che 200 giovani vite sono state salvate ogni settimana, Health Choice suggerisce che questo risultato «mette in discussione l’azione stessa – obbligo vaccinale per tutti – che le malattie infettive e la comunità medica hanno portato avanti per anni».
Un segnale d’allarme: le convulsioni febbrili
Nel sottolineare lo stato complessivo di buona salute dei bambini deceduti, gli autori di JAMA hanno identificato come possibile segnale d’allarme per la morte infantile improvvisa un’anamnesi famigliare o personale di convulsioni febbrili. (Questo contrasta con le rassicurazioni immotivate di molti esperti secondo cui le convulsioni non rappresentino eventi di cui preoccuparsi.)
Il vaccino contro l’Haemophilus Influenzae di tipo b (Hib) «era quello più citato come ultima immunizzazione prima del decesso», scoperta coerente con numerosi studi svolti in tutto il mondo che hanno riportato decessi di bambini dopo il vaccino pentavalente o esavalente contenente Hib
In una precedente analisi su 391 casi di SUDC tra 1 e 6 anni (sempre pubblicato su JAMA) lo stesso gruppo di ricerca ha scoperto che il 29% dei bambini aveva sofferto di convulsioni febbrili, «dieci volte di più della popolazione in generale». Nello studio del 2020 si spingono a ipotizzare una correlazione con la morte improvvisa nell’epilessia (SUDEP), citando «uno sviluppo cerebrale lievemente anormale» in alcuni bambini vittime di SUDC (che potrebbe essere la causa o l’effetto delle convulsioni), ma non spendono neanche una parola sui vaccini.
Il ruolo dei vaccini come fattore di rischio per le convulsioni febbrili dovrebbe, ormai, essere noto.
Uno studio del 2013 condotto da ricercatori italiani, ad esempio, mostra apertamente che i vaccini sono la seconda causa delle convulsioni febbrili e non nasconde le preoccupazioni sull’«apprensione del pubblico» che la scoperta potrebbe causare.
Su 391 casi di SUDC tra 1 e 6 anni (sempre pubblicato su JAMA) lo stesso gruppo di ricerca ha scoperto che il 29% dei bambini aveva sofferto di convulsioni febbrili, «dieci volte di più della popolazione in generale»
Il foglio illustrativo dei vaccini mostra che 19 vaccini – tra cui quello per l’influenza e la maggior parte delle formulazioni dei vaccini programmati per l’infanzia – hanno dato luogo a convulsioni febbrili sia durante la sperimentazione sia dopo la commercializzazione. Nel 2010, l’Australia ha sospeso l’utilizzo del vaccino per l’influenza stagionale nei bambini al di sotto dei 5 anni dopo molte «reazioni gravi e impreviste e convulsioni febbrili».
È interessante notare come una condizione fatale chiamata «morte per aritmia improvvisa» (SADS, Sudden Arrhythmia Death Syndrome) – un’improvvisa interruzione del ritmo cardiaco che uccide circa 4.000 tra bambini, adolescenti e giovani adulti ogni anno – ha come principale segnale d’allarme gli svenimenti.
Come le convulsioni febbrili, lo svenimento (sincope) è una reazione post-vaccino molto frequente, associata a 27 vaccini diversi.
Uno studio del 2013 condotto da ricercatori italiani, ad esempio, mostra apertamente che i vaccini sono la seconda causa delle convulsioni febbrili e non nasconde le preoccupazioni sull’«apprensione del pubblico» che la scoperta potrebbe causare
Lo svenimento è particolarmente frequente negli adolescenti e nei giovani vaccinati. Il sito web del CDC descrive «una tendenza crescente delle sincopi che coincide con la diffusione di 3 vaccini per gli adolescenti: papillomavirus (HPV), meningite (MenACWY) e Tdap (tetano, difterite, pertosse)». Il foglio illustrativo collega i tre vaccini al decesso dei bambini e giovani.
Ragionamento circolare
Dove si parla di morti infantili improvvise e vaccinazioni, il ragionamento circolare abbonda. Ad esempio, i ricercatori del CDC hanno citato il fatto che «molti vaccini vengono somministrati ai bambini (spesso contemporaneamente) durante i controlli di routine» per motivare i decessi che avvengono «in un breve lasso di tempo in seguito alla vaccinazione» alla «mera casualità», ammettendo altresì che la maggior parte dei decessi registrati al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) si riferisce ai bambini più piccoli.
Secondo l’agenzia sanitaria pubblica, anche se il 79% dei bambini i cui decessi sono registrati al VAERS a partire dal 2013 hanno ricevuto più vaccini contemporaneamente, «non si rileva nessun modello degno di preoccupazione».
Il foglio illustrativo dei vaccini mostra che 19 vaccini – tra cui quello per l’influenza e la maggior parte delle formulazioni dei vaccini programmati per l’infanzia – hanno dato luogo a convulsioni febbrili sia durante la sperimentazione sia dopo la commercializzazione
La scoperta degli autori di JAMA di una mancanza di certificazione originale del decesso e della relativa revisione è allarmante, dato che le statistiche sulla mortalità del CDC «vengono compilate in base alle informazioni reperite negli uffici dei medici legali».
Come scrive il New York Times, «il sistema di indagine medico-legale… è la fonte principale di dati che guida la nostra comprensione di quello che ci uccide, e non dovrebbe».
Secondo un operatore delle registrazioni dei decessi, sono solo gli individui «incredibilmente rari» e «integerrimi» – gente che vada «oltre le regole imposte dal protocollo» e «pensa fuori dagli schemi delle procedure standard»– che registrano una reazione avversa al vaccino sul certificato di morte e, anche allora, non come la causa determinante.
Finché la situazione non cambia, «inspiegata» rimarrà l’insoddisfacente parola chiave in molte diagnosi per la morte improvvisa dei bambini.
Finché la situazione non cambia, «inspiegata» rimarrà l’insoddisfacente parola chiave in molte diagnosi per la morte improvvisa dei bambini.
Il Team di Children’s Health Defense
Traduzione di Alessandra Boni
© 5 novembre 2020, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Autismo
Tutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
Il Segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., ha difeso le sue affermazioni espresse venerdì durante una riunione di gabinetto, dopo che alcuni critici lo avevano accusato di suggerire un legame tra circoncisione e autismo. Successivamente ha precisato che si riferiva al paracetamolo (Tylenol) somministrato ai neonati dopo la circoncisione, non alla procedura stessa.
In precedenza, il presidente Donald Trump aveva sostenuto parti di questa teoria, invitando le donne in gravidanza a evitare il Tylenol e sottolineando la necessità di valutarne la sicurezza.
«Due studi indicano che i bambini circoncisi precocemente presentano un tasso di autismo doppio», ha dichiarato Kennedy durante la riunione. «Non è una prova definitiva. Stiamo conducendo studi per verificarla», ha aggiunto Kennedy.
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Le sue parole hanno scatenato reazioni immediate. Il deputato Jerrold Nadler ha scritto su X che «l’ossessione di Kennedy per le teorie del complotto ha nuovamente superato il limite, sconfinando in un territorio pericoloso e antisemita». Il dottor Peter Hotez, dottore ultravaccinista che rifiuta i confronti e chiede l’esercito contro gli antivaccinisti definiti come «grande forza omicida», ha definito la teoria «assurda». La ricercatrice sull’autismo Helen Tager-Flusberg ha dichiarato: «Niente di tutto ciò ha senso». A settembre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito che non esistono prove scientifiche conclusive che colleghino il paracetamolo in gravidanza all’autismo.
Kennedy ha poi risposto su X, citando uno studio danese del 2015 che mostrava tassi di autismo più alti nei ragazzi circoncisi. Ha sostenuto che lo studio indica il paracetamolo come probabile causa, sottolineando che può provocare danni neurologici se combinato con lo stress ossidativo, definendo le prove «schiaccianti».
Kennedy ha accusato i media di distorsione: «USA Today ha riportato in modo parziale le mie parole, usando un’inquadratura fuorviante. Il New York Post ha completamente travisato il mio discorso con il suo titolo, insinuando che avessi detto che la circoncisione causa l’autismo».
As usual, the mainstream media attacks me for something I didn’t say in order to distract from the truth of what I did say.
At yesterday’s Cabinet meeting, I said: “There are two studies that show children who are circumcised early have double the rate of autism, and it’s highly…
— Secretary Kennedy (@SecKennedy) October 10, 2025
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Travisato o no, lo studio danese, intitolato «Ritual circumcision and risk of autism spectrum disorder in 0- to 9-year-old boys: national cohort study in Denmark» («Circoncisione rituale e rischio di disturbo dello spettro autistico nei bambini da 0 a 9 anni: studio di coorte nazionale in Danimarca») esiste.
«Abbiamo confermato la nostra ipotesi secondo cui i ragazzi sottoposti a circoncisione rituale potrebbero correre un rischio maggiore di sviluppare ASD», cioè il disturbo dello spettro autistico, scrive lo studio dei ricercatori Morten Frisch e Jacob Simonsen. «Questa scoperta, e l’inaspettata osservazione di un aumento del rischio di disturbo da iperattività tra i ragazzi circoncisi in famiglie non musulmane, meritano attenzione, soprattutto perché i limiti dei dati hanno molto probabilmente reso le nostre stime di rischio per attività fisica conservative. Considerata la diffusa pratica della circoncisione non terapeutica nell’infanzia e nella prima infanzia in tutto il mondo, gli studi di conferma dovrebbero essere considerati prioritari».
Un altro studio del 2013, «Prenatal and perinatal analgesic exposure and autism: an ecological link» («Esposizione prenatale e perinatale ad analgesici e autismo: un legame ecologico») esplorava «larelazione tra l’esposizione precoce neonatale al paracetamolo e l’autismo/ASD, i tassi di prevalenza media ponderata della popolazione maschile per tutti i paesi disponibili e gli stati degli Stati Uniti sono stati confrontati con i tassi di circoncisione maschile, una procedura per la quale il paracetamolo è stato ampiamente prescritto dalla metà degli anni Novanta», concludendo che «l’analisi ha identificato correlazioni a livello nazionale tra indicatori di esposizione prenatale e perinatale al paracetamolo e autismo/ASD. È stata inoltre identificata una correlazione a livello statale per l’indicatore di esposizione perinatale al paracetamolo e autismo/ASD.
La questione va molto al di là del problema dell’autismo, e riguarda la civiltà occidentale stessa, che ha rifiutato la circoncisione sin dai primissimi anni della cristianità. Scrive la lettera di San Paolo ai Romani: «La circoncisione è utile se tu segui la Legge, ma se tu sei trasgressore della Legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione. Se dunque l’incirconciso osserva i comandamenti della Legge, la sua incirconcisione non sarà valutata come circoncisione? e chi di nascita è incirconciso, osservando la Legge, giudicherà te che, con la tua lettera della Legge e la tua circoncisione, ne sei trasgressore. Non è adunque quello che apparisce il vero Giudeo, nè è vera circoncisione quella che è palese nella carne; ma il Giudeo è quello che è tale entro di sè, ed è la circoncisione del cuore, nello spirito non nella lettera, quella la cui lode non è dagli uomini ma da Dio» (Rm, 2, 25-29).
Strano che il mondo «laico», che ritiene il battesimo dei bambini come una forzatura religiosa su di una persona che non può decidere in autonomia, non abbia niente da dire contro questa oscena mutilazione genitale infantile – e dobbiamo ancora trovare qualcuno che ci convinca del fatto che la circoncisione sia diversa dall’infibulazione, quella sì, per qualche motivo, invisa alla società.
«Il taglio genitale non terapeutico priva il bambino, quando diventerà l’adulto, dell’opportunità di rimanere geneticamente immodificato (o intatto)» hanno scritto due bioeticisti oxoniani i due bioeticisti Lauren Notini e Brian D. Earp «Plausibilmente, la persona le cui “parti private” saranno permanentemente influenzate dal taglio dovrebbe avere la possibilità di valutare se è ciò che desidera, alla luce delle loro preferenze e valori a lungo termine»
Di fatto, l’individuo circonciso perde per sempre la sua integrità, vedendosi amputata una parte del corpo straordinariamente ricca di terminazione nervose, che sono quelle che danno il piacere durante l’atto sessuale.
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C’è poi la questione della sicurezza dell’operazione mutilativa: i casi di bambini morti per circoncisione abbondano, anche in Italia, Nel 2023 bambino nigeriano è morto pochi giorni fa in zona Castelli Romani dopo una circoncisione fatta in casa. A Tivoli, nel 2018, morì un altro bambino nigeriano di appena due anni: aveva subito la circoncisione da parte di un sedicente medico; in quel caso, almeno, si salvò il gemello, portato d’urgenza in ospedale. Reggio Emilia, marzo 2019: neonato di famiglia ghanese, cinque mesi, morto dopo «diverse ore di agonia». Monterotondo, provincia di Roma, tre mesi prima: bimbo nigeriano di due anni morto per lo stesso motivo. Genova, aprile 2019, neonato morto nel quartiere Quezzi, e condannato a otto anni di carcere il nigeriano 34enne che aveva eseguito il taglio del prepuzio. Torino, giugno 2016: bebè di genitori ghanesi, circonciso in casa, morto in ospedale. Treviso, ottobre 2008: bimbo di due mesi morto per emorragia. Bari, luglio 2008: bambino deceduto per grave emorragia, «causata probabilmente da circoncisione fatta a domicilio».
Secondo dati ripetuti in questi giorni da tutti i giornali, le circoncisioni clandestine in Italia costituirebbero il 40% del totale. Su più di 15.000 circoncisioni richieste all’anno solo 8.500 vengono eseguite su territorio nazionale, mentre 6.500 operazioni di taglio del prepuzio sono effettuate nei Paesi d’origine dove gli immigrati tornano per «turismo etnico» (talvolta, come si è appreso, anche quando si dichiarano «rifugiati» e stanno facendo il percorso burocratico per essere riconosciuti tali totalmente a spese del contribuente italiano).
Secondo una sigla di medici stranieri operanti in Italia, il 99% delle famiglie musulmane circoncide il bambino quando ha ancora pochi mesi. La realtà è che tuttavia la circoncisione è di fatto istituzionalizzata grazie agli accordi tra lo Stato italiano e la minoranza ebraica.
Come riportato in passato da Renovatio 21, grazie alla legge 101 del 1989 che ratifica l’intesa tra l’Italia e le comunità ebraiche italiane, i maschi di religione ebraica e musulmana possono usufruire di alcuni progetti «clinico-culturali» ed essere circoncisi per 400 euro da un medico in regime di attività libero professionale. La prestazione è da considerarsi al di fuori dei LEA (Livelli essenziali assistenziali). Tra i sottoscrittori il Policlinico Umberto I di Roma, l’Associazione internazionale Karol Wojtyla, la Comunità ebraica di Roma e il Centro islamico culturale d’Italia.
La pressione ebraica si dice abbia fatto cambiare rotta anche all’Islanda, che aveva tentato di liberarsi della pratica barbara. Si tratta della stessa procedura per cui ora, per aver parlato della circoncisione, Kennedy è definito «antisemita».
«Ogni individuo, non importa di che sesso o di quanti anni dovrebbe essere in grado di dare il consenso informato per una procedura che è inutile, irreversibile e può essere dannosa», aveva dichiarato nel 2018 la deputata Silja Dögg Gunnarsdóttir, 44 anni, del Partito progressista dell’Althing, il Parlamento islandese. «Il suo corpo, la sua scelta». «Autonomia» corporale: è lo slogan delle femministe e dell’aborto. È un dogma inscalfibile del mondo moderno.
Il disegno di legge non passò, perché le microcomunità ebraiche e musulmane alzarono un polverone: «l’impatto di questa legge sarebbe sentito molto al di là dei confini dell’Islanda», scriveva una lettera dello spaventatissimo Comitato degli affari esteri della Camera dei Rappresentanti, spiegando che la «mossa renderebbe l’Islanda la prima e unica nazione europea a mettere fuori legge la circoncisione. Mentre le popolazioni ebraiche e musulmane in Islanda possono essere poco numerose, il divieto di questo paese sarebbe sfruttato da coloro che alimentano la xenofobia e l’antisemitismo in Paesi con popolazioni più diversificate».
La circoncisione nel mondo è tollerata, forse, anche per la sua straordinaria diffusione presso la popolazione americana. Contrariamente a ciò che possono pensare beceramente alcuni, la questione in nessun modo è legata ai rapporti tra l’ebraismo e gli USA. La fonte della pratica è la stessa dei cereali che con probabilità il lettore consuma il mattino: John Harvey Kellogg (1852-1943).
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Il Kellogg era un dottore nutrizionista, oltre che un imprenditore di successo e un gran cultore dell’eugenetica. Tuttavia, un pensiero lo ossessionava: quello della riduzione della masturbazione presso la popolazione maschile.
Ecco quindi che raccomandò la circoncisione come rimedio: si taglia subito il prepuzio al bambino e lui non si toccherà crescendo. La cosa ancora più allucinante è che anche i cereali da lui commerciati (da qualche mese di proprietà della Ferrero) avevano in teoria lo stesso scopo: erano sostanze che riteneva «anafrodisiache» e che quindi andavano impiegate in massa per scoraggiare l’onanismo.
Kellogg, che come si è visto godeva di una certa influenza, era convinto sostenitore anche del vestirsi di bianco e dei clisteri, da praticare soprattutto se si erano assorbiti veleni come tè, caffè, cioccolato. Il Kelloggo, inoltre, scoraggiava il mescolarsi tra le razze: a fine carriera si dedicò alla creazione di una «Race Betterment Foundation, («Fondazione per il miglioramento della razza»), che propalava pure eugenetica razzista americana (registri genetici, sterilizzazioni delle «persone mentalmente difettose»), di quella che poi piacque assai allo Hitler, che – cosa poco nota – prese alcune leggi degli Stati americani come suo modello per la Germania nazionalsocialista.
L’America odierna, e il mondo tutto, si trova quindi ancora alle prese con l’eredità di questo tizio: circoncisione e colazione con cereali tostati. L’eugenetica, nel frattempo, la si fa con le provette.
Menzogne, follie, droghe, violenze, aberrazioni: ci spaventiamo se un mondo del genere affoga ogni giorno di più nello tsunami dell’autismo?
Roberto Dal Bosco
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Essere genitori
Un gran numero di bambini soli usa l’IA come amico surrogato
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Autismo
Vaccini, paracetamolo: Trump e Kennedy delineano il piano contro l’autismo. Momento storico
Il presidente Donald Trump, Robert F. Kennedy Jr. e altri alti funzionari dell’amministrazione hanno annunciato una serie di iniziative e primi successi nell’identificazione delle cause profonde dell’aumento vertiginoso dei casi di autismo nei bambini negli ultimi decenni. Hanno anche individuato un farmaco promettente per il trattamento.
Come riportato da Renovatio 21, le rivelazioni giungono annunciate nei mesi scorsi, e preparate dall’ostinata resistenza di Trump a quanti gli hanno messo pubblicamente pressione sul tema della Sanità in generale e dei vaccini in particolare.
Inutile nascondere che, per chi è antivaccinista o anche solo critico dell’industria farmaceutica e delle politiche attorno ad essa, si tratta di un momento da non credere, da pizzicotti per capire se si è svegli.
Invece, è successo: abbiamo qui un presidente americano che, dallo Studio Ovale, dichiara urbi et orbi che l’eccesso dei vaccini non può far bene ai bambini. Alle madri, Trump ha detto «non lasciare che tirino su il bambino con la più grande pila di roba che tu abbia mai visto… che entra nel delicato corpicino di un neonato». Il buonsenso, anzi, il senso materno, e paterno, è al potere.
🚨 PRESIDENT TRUMP TO MOTHERS: DO NOT let them pump your child full of vaccines
“Don’t let them pump your baby up with the largest pile of stuff you’ve ever seen… going into the delicate little body of a baby.”
“Break them up into 4 visits instead of 1.” pic.twitter.com/zul9UnBgwm
— Nick Sortor (@nicksortor) September 22, 2025
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Fin dall’inizio della sua attuale amministrazione, Trump ha fatto della prevenzione e del miglioramento del trattamento dell’autismo una priorità assoluta. Solo due settimane fa, ricordiamo, il presidente aveva condiviso un video sulla correlazione tra autismo e vaccini.
«Con effetto immediato, la FDA informerà i medici che l’uso di paracetamolo – comunemente noto come Tylenol [nome commerciale della sostanza in USA, ndr] – durante la gravidanza può essere associato a un rischio di aumento dell’autismo”, ha dichiarato Trump. «Per questo motivo, raccomandano vivamente alle donne di limitare l’uso di Tylenol durante la gravidanza».
.@POTUS: “Tylenol during pregnancy can be associated with a very increased risk of autism.” pic.twitter.com/FcSkZENubZ
— HHS.gov (@HHSGov) September 22, 2025
«Prendere il Tylenol non fa bene», ha detto Trump, che ha poi sottolineato: «Lo dico. Non fa bene».
President Trump Makes an Announcement on Medical and Scientific Findings for America’s Children https://t.co/aTq90Js06I
— The White House (@WhiteHouse) September 22, 2025
Kennedy, Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), ha ampliato i commenti del Presidente.
«Per rispondere alla sfida del presidente, ho ordinato all’HHS di lanciare uno sforzo senza precedenti, che coinvolga tutte le agenzie, per identificare tutte le cause dell’autismo, comprese le esposizioni a sostanze tossiche e farmaceutiche», ha affermato Kennedy.
«Su sollecitazione del presidente Trump, il NIH (National Institute of Health), la FDA (Food and Drug Administration), il CDC (Centers for Disease Control) e il CMS (Centers for Medicare and Medicaid Services) stanno facendo di tutto per identificare le (cause) dell’epidemia di autismo e capire come pazienti e genitori possano prevenire e invertire questa tendenza allarmante», ha affermato Kennedy.
«Abbiamo abbattuto i tradizionali compartimenti stagni che da tempo separavano queste agenzie e abbiamo accelerato la ricerca e la guida», ha spiegato. «Storicamente, il NIH si è concentrato quasi esclusivamente su ricerche politicamente sicure e del tutto infruttuose sui fattori genetici dell’autismo», ha osservato Kennedy. «Sarebbe come studiare i fattori genetici del cancro ai polmoni senza considerare le sigarette».
«È ciò che l’NIH fa da 20 anni», ha aggiunto. «Di conseguenza, non abbiamo una risposta a questa domanda cruciale, nonostante l’impatto catastrofico dell’epidemia sui bambini del nostro Paese. Stiamo sostituendo la cultura istituzionale della scienza politicizzata e della corruzione con una medicina basata sull’evidenza».
«La FDA sta rispondendo a studi clinici e di laboratorio che suggeriscono una potenziale associazione tra l’uso di paracetamolo durante la gravidanza e risultati negativi sullo sviluppo, tra cui diagnosi successive di ADHD e autismo», ha osservato Kennedy.
«Oggi la FDA pubblicherà un avviso ai medici sui rischi del paracetamolo durante la gravidanza e avvierà la procedura per avviare una modifica dell’etichetta di sicurezza», ha affermato.
La FDA ha emesso due distinti comunicati stampa che confermano una risposta formale alle crescenti prove di rischi neurologici legati all’assunzione di paracetamolo durante la gravidanza. L’agenzia ha dichiarato di aver avviato una modifica dell’etichetta per tutti i prodotti contenenti paracetamolo, incluso il Tylenol, per riflettere gli studi che suggeriscono un’associazione con autismo e ADHD.
«Grazie anche alla politicizzazione della scienza, la sicurezza del paracetamolo contro il rischio di disturbi dello sviluppo precoce nei bambini piccoli non è mai stata convalidata», ha spiegato Kennedy.
Kennedy ha anche osservato che la ricerca ha dimostrato che una carenza di folati nel cervello di un bambino può portare all’autismo.
La ricerca ha indicato che fino al 60% dei bambini con carenza di folati può migliorare la comunicazione verbale se viene somministrato Leucovorin , una forma di acido folinico, attualmente approvata dalla FDA per contrastare gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici. La FDA ha dichiarato di aver avviato l’approvazione delle compresse di leucovorin calcio per i pazienti con deficit cerebrale di folati (CFD), una condizione legata a ritardi dello sviluppo e caratteristiche autistiche. Sebbene l’agenzia abbia avvertito che sono necessari ulteriori studi per valutare la piena efficacia del farmaco nelle popolazioni autistiche, ha affermato che l’iniziativa riflette una strategia più ampia volta a riutilizzare i farmaci esistenti.
«Dal 40% al 70% delle madri con figli autistici ritiene che il loro bambino sia stato danneggiato da un vaccino”, ha detto Kennedy. “Il presidente Trump ritiene che dovremmo ascoltare queste madri invece di manipolarle ed emarginarle come hanno fatto le amministrazioni precedenti».
Some 40-70% of mothers who have children with autism believe that their child was injured by a vaccine. President Trump believes that we should be listening to these mothers instead of gaslighting and marginalizing them like prior administrations. pic.twitter.com/f43Bzmlj30
— Secretary Kennedy (@SecKennedy) September 22, 2025
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In un editoriale pubblicato su Politico all’inizio della conferenza stampa alla Casa Bianca, il direttore del NIH, il dottor Jay Bhattacharya, il commissario della FDA, il dotor. Marty Makary, e l’amministratore del CMS, il dott. Mehmet Oz, hanno delineato le nuove e coraggiose iniziative che l’amministrazione Trump sta adottando per affrontare finalmente l’epidemia di autismo, in un momento in cui la sua prevalenza è aumentata drasticamente negli ultimi due decenni.
«Il presidente Donald Trump e il segretario dell’HHS Robert F. Kennedy Jr. ci hanno sfidato ad abbattere i muri tra le nostre agenzie per poter affrontare rapidamente le crisi sanitarie che affliggono il popolo americano», hanno scritto i tre. «Oggi annunciamo un approccio per fornire assistenza ai bambini nello spettro autistico».
«L’azione coraggiosa di questa amministrazione – aprire le porte al primo trattamento per l’autismo riconosciuto dalla FDA, affrontare i fattori di rischio ambientali e medici e investire in ricerche innovative – segue la scienza, ripristina la fiducia e darà speranza a milioni di famiglie”, hanno scritto i tre funzionari dell’amministrazione. “La prevalenza dell’autismo, quasi cinque volte maggiore negli ultimi decenni, richiede una risposta rapida, con una ricerca tempestiva e agendo sulle informazioni non appena disponibili».
Durante la conferenza stampa, Bhattacharya ha promesso di dare una spinta alla ricerca sull’autismo. «Il forte aumento della prevalenza dell’autismo merita una risposta urgente da parte della comunità scientifica», ha affermato Bhattacharya.
«Questo è l’inizio di un cambiamento storico nella cultura medica», ha affermato Makary.
In un editoriale pubblicato su Politico all’inizio della conferenza stampa alla Casa Bianca, il direttore del NIH, il dottor Jay Bhattacharya, il commissario della FDA, il dott. Marty Makary, e l’amministratore del CMS, il dott. Mehmet Oz, hanno delineato le nuove e coraggiose iniziative che l’amministrazione Trump sta adottando per affrontare finalmente l’epidemia di autismo, in un momento in cui la sua prevalenza è aumentata drasticamente negli ultimi due decenni.
«Il presidente Donald Trump e il segretario dell’HHS Robert F. Kennedy Jr. ci hanno sfidato ad abbattere i muri tra le nostre agenzie per poter affrontare rapidamente le crisi sanitarie che affliggono il popolo americano», hanno scritto i tre. «Oggi annunciamo un approccio per fornire assistenza ai bambini nello spettro autistico».
«L’azione coraggiosa di questa amministrazione – aprire le porte al primo trattamento per l’autismo riconosciuto dalla FDA, affrontare i fattori di rischio ambientali e medici e investire in ricerche innovative – segue la scienza, ripristina la fiducia e darà speranza a milioni di famiglie», hanno scritto i tre funzionari dell’amministrazione. «La prevalenza dell’autismo, quasi cinque volte maggiore negli ultimi decenni, richiede una risposta rapida, con una ricerca tempestiva e agendo sulle informazioni non appena disponibili».
Durante la conferenza stampa, Bhattacharya ha promesso di dare una spinta alla ricerca sull’autismo. «Il forte aumento della prevalenza dell’autismo merita una risposta urgente da parte della comunità scientifica», ha affermato Bhattacharya. «Questo è l’inizio di un cambiamento storico nella cultura medica», ha affermato Makary.
Nel frattempo, si registrano le reazioni dell’establishment e dei suoi schiavi.
In uno spettacolo orribile e terrificante anche solo a pensarsi, molte donne incinte affiliate al Partito Democratico USA hanno iniziato a ingollare quantità di paracetamolo come segno di opposizione a Trump – incuranti, ovviamente, di qualsiasi rischio possa incorrere il bambino che portano in grembo, che di fatto sono tranquillamente disposte genericamente ad uccidere, squartare ed aspirare (il «diritto» di ogni donna).
Autistic NewsNation host becomes visibly disturbed as he watches a pregnant doctor popping Tylenol just to “own the president.”
“It’s almost like there are people who HATE Trump more than they LOVE kids.”
– @LelandVittert pic.twitter.com/pk8i9AGR63
— Vigilant Fox 🦊 (@VigilantFox) September 25, 2025
🇺🇸‼️AUTOSABOTAGEM COLETIVA!
“O liberalismo é um verdadeiro transtorno mental. Essas crianças nunca terão uma chance. 😵💫Logo após o presidente Trump e o secretário de saúde associarem o Tylenol ao autismo, milhares de esquerdistas estão engolindo o remédio de forma desenfreada… pic.twitter.com/qJYBgwdtA2
— Conservatism And Elegance 🇺🇲 (@ThayzzySmith) September 25, 2025
Si sono visti così casi di donne gravide finite al pronto soccorso a causa della bravata dell’abbuffata del paracetamolo, in vari casi ripresa debitamente dal telefonino a favor di social network.
🚨 Pregnant liberal took so much Tylenol after hearing Donald Trump say it causes autism she’s now in the ICU and is going to die
Executive Director of American Frontline Nurses got a “very frantic call at 4am from a husband whose wife is now dying of liver failure on a… pic.twitter.com/TtQqdF2bo1
— Wall Street Apes (@WallStreetApes) September 25, 2025
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In Italia abbiamo virostar e interi canali istituzionali (TV, giornali, radio di associazioni economiche, etc.) che ridacchiano: perché mai, del resto, fermarsi un attimo e pensare se mai vi fosse una qualche ragione nel consiglio medico che viene dallo scranno più alto possibile (quello con il dito su migliaia di testate atomiche), visto che di mezzo c’è la salute dei bambini – in realtà di tutta la società occidentale, che, come detto, potrebbe collassare sotto il peso economico dello «tsunami dell’autismo».
I numeri, anche recenti, parlano chiarissimo: nel 2020 era nello spettro autistico 1 bambino su 36; nel 2022, la cifra è aumentata a 1 su 31. Nel 2000, secondo i dati, erano 1 su 150…. Chi segue Renovatio 21 sa pure che associata a questa crescita c’è, nemmeno più tanto dissimulata, la Finestra di Overton sull’eutanasia dei bambini autistici, con la pratica che sembra già realtà in alcuni Paesi.
Chi scrive ha alle spalle più di un decennio di battaglia antivaccinista, con correlata consapevolezza sulla vera dimensione dell’industria farmaceutica e del potere ad esso asservito: ebbene, mai avremmo pensato di aver visto un simile momento. Trump ha reso possibile anche questo.
La battaglia, tuttavia, è appena iniziata. Il sistema non si farà piegare, reagirà ignorando, sghignazzando, o, come abbiamo visto, intossicando ancora di più se stesso e la generazione dei nascituri. Non importa quanto ripida sia la salita: la strada è tracciata.
Fermarsi ora è impossibile. La rivelazione della verità, e la salvezza biologica di tanti bambini, è ormai visibile appena in fondo.
Roberto Dal Bosco
Immagine screenshot da Twitter
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