Militaria
La NATO inaugura il nuovo quartier generale della Marina a Rostock, ex porto della Germania dell’Est

La NATO e il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius hanno inaugurato congiuntamente il nuovo quartier generale della Combined Task Force Baltic della NATO presso la base navale di Rostock della Marina tedesca il 21 ottobre. Lo riporta EIRN.
Secondo un articolo di cronaca del NATO Maritime Command (MARCOM), tuttavia le operazioni della nuova base sarebbero iniziate il 1° ottobre. Con il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius c’era il vice comandante del MARCOM, il vice ammiraglio Didier Maleterre.
«CTF Baltic (Comando della Task Force del Baltico, ndr) ha due missioni principali: pianificare esercitazioni e operazioni marittime e guidare le forze navali assegnate dalla NATO in tempo di pace, crisi e guerra», spiega il MARCOM. «Inoltre, svolgerà un ruolo chiave nel promuovere la cooperazione tra le marine alleate nella regione del Mar Baltico».
È tuttavia evidentre, anche solo guardando una mappa, che la NATO nel Baltico ha due obiettivi interconnessi: isolare l’exclave russa di Kaliningrad dal resto della Russia e imbottigliare e neutralizzare la flotta russa del Mar Baltico.
La CTF Baltic è comandata da un ammiraglio tedesco il cui vice è un ufficiale di bandiera polacco, e il capo di stato maggiore del comando è un ufficiale svedese. Attualmente include personale proveniente da Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Svezia e Regno Unito tra i suoi 60 ufficiali di stato maggiore.
Mosca vede l’istituzione della CTF Baltic sul territorio dell’ex Repubblica Democratica Tedesca come una violazione del trattato. Il ministero degli Esteri russo ha annunciato di aver convocato oggi l’ambasciatore tedesco Alexander Graf Lambsdorff: «l’ambasciatore è stato informato che questo passo da parte dei circoli dominanti tedeschi rappresenta la continuazione di una revisione strisciante degli esiti della Seconda Guerra Mondiale e fa parte degli sforzi per militarizzare quel Paese».
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«Questa azione costituisce una grave violazione dello spirito e della lettera del Trattato sulla risoluzione definitiva nei confronti della Germania (l’Accordo Due Più Quattro) firmato il 12 settembre 1990. In base all’articolo 5, paragrafo 3 di tale trattato, la Germania è tenuta a non consentire lo stazionamento o lo spiegamento di truppe straniere sul territorio dell’ex RDT. A Berlino è stato chiesto di fornire immediatamente chiarimenti esaustivi».
«Questa mossa riporta alla mente tragici parallelismi con la Germania che rimilitarizzava la Renania nel 1936 in violazione del Trattato di Versailles del 1919. La parte russa ha sottolineato che non solo i politici europei, ma anche i loro supervisori a Washington, sembrano essere colpiti da amnesia storica e hanno dimenticato la catastrofe che ha devastato i popoli d’Europa, inclusa la Germania, ed è stata causata dal tacito consenso di Parigi e Londra, guidato da un odio cieco verso l’Unione Sovietica, alle azioni del Terzo Reich» continua la dichiarazione del ministero russo.
«Ora, nel contesto storico odierno, gli ex alleati occidentali non solo hanno sanzionato la violazione palese di un documento legale internazionale fondamentale da parte di Berlino, ma hanno agito come complici in questa violazione. Washington, Bruxelles e Berlino devono essere pienamente consapevoli del fatto che la diffusione dell’infrastruttura militare della NATO nel territorio dell’ex RDT avrà conseguenze totalmente negative e non rimarrà senza risposta», conclude la nota ministeriale di Mosca.
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La Svezia farà scorta di cibo per la Terza Guerra Mondiale

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Lotteria per la naja in Germania

I funzionari tedeschi sono divisi sulle proposte di introdurre un sistema di coscrizione basato su una lotteria, mentre il governo del Cancelliere Friedrich Merz preme per potenziare l’esercito. Lo riporta Der Spiegel. Il dibattito si inserisce nel contesto delle accuse di Mosca, che ha definito le mosse di Berlino un tentativo di creare un «Quarto Reich».
Secondo l’agenzia di stampa, il disaccordo riguarda le modalità per rafforzare la Bundeswehr. Berlino mira ad aumentare le forze armate a 460.000 effettivi, di cui 260.000 attivi e 200.000 riservisti, rispetto agli attuali 182.000 soldati attivi.
I rappresentanti della coalizione SPD-CDU/CSU hanno suggerito di obbligare tutti i diciottenni a compilare un questionario per valutare salute, idoneità fisica, istruzione e disponibilità al servizio militare, con partecipazione volontaria per le donne. In caso di carenza di volontari, il Bundestag potrebbe attivare una selezione tramite sorteggio; se il problema persistesse, si potrebbe reintrodurre la coscrizione obbligatoria, abolita nel 2011.
Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha criticato la proposta, definendola irrealizzabile, e ha invitato i legislatori a puntare sull’espansione del volontariato attraverso incentivi più efficaci, come migliori benefit e salari più alti.
Berlino giustifica il potenziamento militare con la presunta minaccia russa. Mosca, tuttavia, ha ripetutamente negato intenzioni di attaccare Paesi NATO, liquidando tali affermazioni come allarmismo per giustificare l’aumento dei bilanci della difesa nel blocco.
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Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha condannato il riarmo tedesco, accusando Berlino di mostrare «chiari segni di rinazificazione» e di perseguire «l’obiettivo di Hitler: dominare l’Europa» e infliggere una «sconfitta strategica» a Mosca. La Russia tre mesi fa ha posto fine agli accordi di difesa con la Germania.
«Quando qualcuno in un Paese responsabile dei crimini del nazismo, del fascismo, dell’Olocausto e del genocidio afferma che la Germania deve tornare a essere una grande potenza militare, dimostra un’atrofia della memoria storica, e questo è estremamente pericoloso», ha dichiarato Lavrov il mese scorso, sostenendo che la Germania e l’Unione Europea nel complesso stanno scivolando verso un «Quarto Reich», caratterizzato da una crescente russofobia e da una militarizzazione senza freni.
Come riportato da Renovatio 21, a luglio era emerso che la Germania stava pianificando di introdurre un servizio militare volontario di sei mesi per raddoppiare il numero dei riservisti.
Nel frattempo, altri Paesi come Gran Bretagna e Croazia si muovono verso il ritorno della naja. La Svezia prevede di aumentare drasticamente a 70 anni l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari nell’ambito di un ampio sforzo per espandere le sue forze armate. La Danimarca, in grande stile di equità sociale nordica, è andata oltre estendendo il servizio militare anche alle donne.
La coscrizione obbligatoria era stata abolita in Germania dal 2011. Il ritorno alla naja nel Paese (che ad inizio conflitto si disse aveva munizioni per appena due giorni di guerra) è stato ripetutamente annunciato in questi anni di conflitto russo-ucraino, dichiarazioni cicliche quanto i piani di guerra contro la Russia trapelati sui grandi giornali tedeschi.
Come riportato da Renovatio 21, la ri-militarizzazione della Germania, tra diecine di miliardi in armi e nazionalizzazione dell’industria delle armi (che va a sostituire quella dell’auto tedesca, oramai in crisi irreversibile) è un fatto incontrovertibile. Come lo è il fatto chela NATO stessa era stata creata per evitare il risorgere della Germania come potenza militare («Keep Europe in, Russia out, Germany Down»). È una delle più evidenti eterogenesi dei fini regalateci dai signori del vapore, il cui impulso alla distruzione arriva a disfare le tele che hanno tessuto per decenni.
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Immagine di w?odi via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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Bunker militare segreto israeliano piazzato in un quartiere popolato di Tel Aviv

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