Politica
La Le Pen accusa Macron di preparare un «colpo di Stato»

Il presidente francese Emmanuel Macron sta intraprendendo un rimpasto dell’ultimo minuto nelle agenzie governative per impedire al leader del Rassemblement National (RN) Jordan Bardella di governare come desidera, secondo l’ex leader del partito Marine Le Pen. Si prevede che il RN otterrà la pluralità al ballottaggio di domenica.
La scorsa settimana, il RN e i suoi alleati si sono assicurati la testa della classifica al primo turno delle elezioni parlamentari anticipate, mentre le proiezioni dei media francesi prevedono che il partito alla fine vincerà tra 230 e 280 seggi nei 577 dell’Assemblea nazionale.
«È una specie di colpo di Stato amministrativo», ha detto martedì Le Pen alla radio France Inter, commentando i resoconti della stampa che sostenevano che Macron si stava affrettando a nominare alti funzionari pubblici, compresi i massimi incarichi nell’UE.
Negli ultimi giorni, Macron avrebbe nominato diversi alti funzionari, tra cui il governatore militare di Parigi, il nuovo capo di Stato maggiore dell’aeronautica militare francese, il nuovo direttore dell’UE presso il Ministero degli Affari Esteri e tre ambasciatori. La scorsa settimana ha anche proposto a Bruxelles di rinominare Thierry Breton come commissario europeo della Francia.
Secondo la Le Pen, «l’obiettivo» di tali nomine è «impedire a Jordan Bardella di governare il Paese come desidera», qualora il RN ottenesse la maggioranza al ballottaggio di domenica. La Pen ha affermato che se il suo partito arrivasse al potere, annullerebbe queste nomine in modo da «poter governare».
«Quando si vuole contrastare il voto dell’elettorato, i risultati delle elezioni, nominando persone proprie, in modo che ti impediscano all’interno dello Stato di portare avanti la politica che i francesi vogliono… Io lo chiamo colpo di Stato amministrativo», ha dichiarato la Le Pen.
Macron ha indetto elezioni parlamentari anticipate dopo la solida performance del RN alle elezioni del Parlamento europeo del mese scorso. Il partito precedentemente guidato da Le Pen e ora da Bardella ha vinto 30 degli 81 seggi francesi nella legislatura UE.
Il primo turno delle elezioni parlamentari anticipate si è tenuto il 30 giugno. Il RN e i suoi alleati sono arrivati primi con il 33,15% dei voti. L’alleanza di sinistra New Popular Front si è piazzata al secondo posto con il 27,99%, mentre la coalizione Ensemble di Macron ha ottenuto solo il 20,04%.
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Immagine di European Parliament via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Politica
Il Giappone elegge una donna conservatrice come primo ministro

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Politica
Elezioni in Bolivia, il Paese si sposta a destra

Domenica si è svolto in Bolivia il ballottaggio per le elezioni presidenziali, che ha visto contrapporsi due candidati di destra: il senatore centrista Rodrigo Paz Pereira e l’ex presidente conservatore Jorge Quiroga.
I risultati preliminari indicano che Paz ha ottenuto il 54,6% dei voti, mentre Quiroga si è fermato al 45,4%. Sebbene sia prevista un’analisi manuale delle schede, è improbabile che il risultato definitivo differisca significativamente dal conteggio iniziale, basato sul 97% delle schede scrutinate.
Le elezioni segnano la fine del ventennale dominio del partito di sinistra Movimiento al Socialismo (MAS), che ha subito una pesante sconfitta nelle elezioni di fine agosto. Il presidente uscente Luis Arce – che ha recentemente accusato gli USA di controllare l’America latina sotto la maschera della «guerra alla droga» – non si è ricandidato, e il candidato del MAS, il ministro degli Interni Eduardo del Castillo, ha raccolto solo il 3,16% dei voti, superando di poco la soglia necessaria per mantenere lo status legale del partito.
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Nel primo turno, la destra ha dominato: Paz ha ottenuto il 32,1% dei voti e Quiroga il 26,8%. Il magnate di centro-destra Samuel Doria Medina, a lungo favorito nei sondaggi, si è classificato terzo con il 19,9% e ha subito appoggiato Paz per il ballottaggio.
Entrambi i candidati hanno basato la loro campagna sullo smantellamento dell’eredità del MAS, differendo però nei metodi. Paz ha promesso riforme graduali, mentre Quiroga ha sostenuto cambiamenti rapidi, proponendo severe misure di austerità per affrontare la crisi.
Il MAS non si è mai ripreso dai disordini del 2019, quando l’ex presidente Evo Morales fu deposto da un colpo di Stato subito dopo aver ottenuto un controverso quarto mandato. In precedenza, Morales aveva perso di misura un referendum per modificare la norma costituzionale che limita a due i mandati presidenziali e vicepresidenziali. Più di recente, Morales ha accusato tentativi di assassinarlo ed è entrato in sciopero della fame, mentre i suoi sostenitori hanno dato vita ad una ribellione. Il Morales, recentemente accusato anche di stupro (accuse che lui definisce «politiche»), in una lunga intervista aveva detto che dietro il suo rovesciamento nel 2019 vi erano «la politica dell’impero, la cultura della morte» degli angloamericani.
Il colpo di Stato portò al potere la politica di destra Jeanine Áñez, seconda vicepresidente del Senato. Tuttavia, il MAS riconquistò terreno nelle elezioni anticipate dell’ottobre 2020, mentre Áñez fu incarcerata per i crimini commessi durante la repressione delle proteste seguite al golpe.
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Il passaggio storico è stato definito da alcuni come la prima «guerra del litio», essendo il Paese ricco, come gli altri Stati limitrofi, della sostanza che rende possibile la tecnologia di computer, telefonini ed auto elettriche.
Come riportato da Renovatio 21, un tentato colpo di Stato vi fu anche l’anno scorso quando la polizia militare e veicoli blindati hanno circondato il palazzo del governo nella capitale La Paz.
Sotto il presidente Arce la Bolivia si era avvicinata ai BRICS e aveva iniziato a commerciare in yuan allontanandosi dal dollaro.
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Immagine screenshot da YouTube
Politica
Sarkozy sarà messo in cella di isolamento

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