Politica
La Casa Bianca dice che i video con Biden confuso son Deepfake
La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha affermato che i recenti video che mostrano il presidente degli Stati Uniti Joe Biden confuso durante eventi pubblici sono stati manipolati, descrivendoli come «falsi a buon mercato».
I commenti della Jean-Pierre arrivano dopo che diversi video di Biden sono diventati virali sui social media nelle ultime settimane. In una clip, si poteva vedere il presidente avere difficoltà a sedersi durante un evento commemorativo del D-Day in Francia. Numerosi commentatori hanno suggerito che il leader americano fosse «completamente perso» o che stesse vivendo un episodio di incontinenza.
Un altro video mostrava Biden insieme ai leader del G7 in Italia mentre guardavano una dimostrazione di paracadutismo. Ad un certo punto, il presidente degli Stati Uniti si è allontanato dal gruppo, prima che il primo ministro italiano Giorgia Meloni lo prendesse per mano per ricondurlo dagli altri membri.
Once again Biden wanders off and Giorgia Meloni needs to retrieve him and direct him back.
He seems confused as hell.
How? HOW is this man president?
How EMBARRASSING?! ????????????pic.twitter.com/rwcZ4JdLIo
— Kat Kanada (@KatKanada_TM) June 13, 2024
In un’altra clip di un evento di raccolta fondi a Los Angeles con l’ex presidente Barack Obama e il conduttore notturno Jimmy Kimmel, Biden sembrava «congelarsi» mentre salutava la folla. Si è quindi potuto vedere Obama prendere per mano Biden e dargli una pacca sulla spalla mentre lo conduceva fuori dal palco.
“Another day, another Biden freeze” Over the weekend in LA Biden stood motionless with his awkward grin plastered on his face, staring blankly at the audience, until Obama led him off the stage ! How long will the Democrats keep pretending this is normal? pic.twitter.com/3aAlKzKgIZ
— April Color (@ColorApril) June 17, 2024
È apparsa anche una clip di un concerto del Juneteenth (una nuova festività civile americana che celebra i neri) alla Casa Bianca che mostrava il presidente 81enne goffamente congelato mentre tutti intorno a lui ballavano al ritmo della musica.
????????Karine Jean-Pierre addresses the recent videos showing Biden in less than optimal condition.
“They are ‘Cheap Fakes Videos’ they are done in bad faith…
The right-wing critics of the president have a credibility problem.
Because the fact-checkers have repeatedly caught… pic.twitter.com/m8VUpfd4lW— Attentive Media (@AttentiveCEE) June 18, 2024
Parlando ai giornalisti durante un evento stampa della Casa Bianca lunedì, la portavoce lesbica afroamericana Jean-Pierre ha affermato che «stiamo vedendo questi deepfake, questi video manipolati, e ancora una volta, sono fatti in malafede». L’addetto stampa ha affermato che le notizie su questi incidenti sono «attacchi» a Biden che dimostrano la «disperazione» dei repubblicani che rifiutano di riconoscere i risultati del presidente.
Alla richiesta di commentare specificamente gli incidenti con Meloni e Obama, che sembravano dare a Biden «direttive di scena», Jean-Pierre ha insistito che si trattava di «cheap fakes», ovvero «video falsi a buon mercato» e che «questo non è accaduto, nel senso di quello che la gente diceva di loro. vedevamo o ciò che veniva falsamente riferito».
Ha anche respinto le affermazioni secondo cui Biden si sarebbe bloccato durante il concerto del Juneteenth, suggerendo che il presidente semplicemente non voleva ballare. «Mi scusi, non sapevo che non ballare fosse un problema di salute mentale. È una cosa strana da segnalare», ha detto la Jean-Pierra.
Secondo numerosi sondaggi recenti, la salute mentale di Biden è stata una preoccupazione di lunga data tra gli elettori americani, molti dei quali credono che sia mentalmente e fisicamente inadatto alla carica.
Un recente rapporto del Wall Street Journal ha inoltre affermato che, a parte le sue frequenti gaffe mentali in pubblico, Biden ha mostrato «segni di cedimento» negli incontri a porte chiuse con i legislatori statunitensi.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Sarkozy è già fuori di galera
Lunedì l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha ottenuto gli arresti domiciliari, meno di tre settimane dopo l’inizio della condanna a cinque anni per un complotto finalizzato a ottenere fondi segreti per la campagna elettorale dal defunto leader libico Muammar Gheddafi.
Sarkozy, condannato a settembre per associazione a delinquere per il finanziamento della sua campagna del 2007, è stato trasferito agli arresti domiciliari.
I procuratori francesi hanno richiesto una stretta sorveglianza giudiziaria per Sarkozy in attesa del processo d’appello. All’ex presidente sarà proibito qualsiasi contatto con testimoni o altri imputati e non potrà lasciare la Francia nel frattempo.
Sarkozy ha sempre negato qualsiasi illecito. «Ho risposto scrupolosamente a tutte le convocazioni… Questa prova mi è stata imposta e l’ho sopportata», ha dichiarato Sarkozy in una conferenza stampa dopo l’udienza in tribunale di lunedì, secondo l’emittente francese BFM TV. «È dura, molto dura, certamente lo è per qualsiasi prigioniero; direi addirittura che è estenuante».
Durante la breve detenzione dell’ex presidente nell’ala di isolamento di La Santé, sono emerse riprese di altri detenuti che lo insultavano di notte da altre sezioni della prigione. Alcuni video contenevano minacce di «vendicare Gheddafi».
Sarkozy, che ha guidato la Francia dal 2007 al 2012, è stato in prima linea nell’operazione di cambio di regime sostenuta dalla NATO che ha distrutto la Libia e portato alla morte di Gheddafi nel 2011.
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L’ex presidente francese ha visitato Bengasi per sostenere i gruppi ribelli dopo che il blocco militare a guida USA ha imposto una no-fly zone e un blocco navale alla Libia. La guerra ha portato migliaia di combattenti jihadisti nel Paese, ha devastato l’economia libica e ha aperto una rotta migratoria verso l’Europa meridionale che rimane la principale via d’accesso alla crisi migratoria.
Come riportato da Renovatio 21, all’inizio del 2025 gli era stata revocata la Legion d’Onore. In Italia alcuni hanno scherzato dicendo che ora «Sarkozy non ride più», un diretto riferimento a quando una sua risata fatta con sguardo complice ad Angela Merkel precedette le dimissioni del premier Silvio Berlusconi nel 2011 e l’installazione in Italia (sotto la ridicola minaccia dello «spread») dell’eurotecnocrate bocconiano Mario Monti.
Nell’affaire Gheddafi finì accusata di «falsificazione di testimonianze» e «associazione a delinquere allo scopo di preparare una frode processuale e corruzione del personale giudiziario» anche la moglie del Sarkozy, l’algida ex modella torinese Carla Bruni, la quale, presentatole il presidente dall’amico comune Jacques Séguela (pubblicitario autore delle campagne di Mitterand e Eltsin) secondo la leggenda avrebbe confidato «voglio un uomo dotato della bomba atomica».
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Immagine di Jacques Paquier via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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