Militaria
Israele prepara un bunker sotterraneo per l’attacco iraniano
L’agenzia di sicurezza israeliana Shin Bet ha allestito un bunker sotto Gerusalemme, dove lavoreranno i leader politici del Paese nel caso di un attacco su vasta scala allo Stato ebraico, ha riferito sabato il giornalista israeliano Ben Caspit.
Il «bunker di comando e controllo» appena preparato è «destinato alla condotta di guerre da parte dell’élite politico-di sicurezza dello Stato», ha scritto Caspit, aggiungendo che la struttura sotterranea è «collegata alla fossa» sotto la base militare di Kirya a Tel Aviv e a «tutti gli altri bunker» sparsi in Israele.
«Permette una lunga permanenza ed è immune a tutti i tipi di armi», ha aggiunto Caspit, senza citare alcuna fonte.
Israele si sta attualmente preparando per un attacco da parte dell’Iran, che i funzionari iraniani hanno giurato di lanciare come rappresaglia per il presunto assassinio da parte di Israele del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran all’inizio di questa settimana.
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I funzionari statunitensi hanno detto ad Axios sabato che si aspettano che l’attacco inizi già oggi e che le forze libanesi di Hezbollah potrebbero prendere parte alla vendetta per l’uccisione da parte di Israele del loro comandante, Fuad Shukr, a Beirut martedì scorso.
Non è chiaro che tipo di strumento militare l’Iran intenda usare contro Israele. Tuttavia, le fonti di Axios hanno suggerito che Teheran probabilmente seguirà lo stesso copione di aprile, quando ha lanciato centinaia di missili e droni contro Israele in risposta al bombardamento israeliano del suo consolato in Siria.
Il bombardamento è stato per lo più contrastato dai sistemi di difesa aerea Iron Dome, ma un certo numero di missili ha raggiunto i loro obiettivi, infliggendo quello che Israele ha detto essere un danno minimo alle installazioni militari.
I massimi comandanti militari israeliani hanno già condotto la guerra da bunker sotterranei. La campagna aerea delle Forze di difesa israeliane (IDF) a Gaza nel 2021 è stata orchestrata dal complesso sotto la base di Kirya, un bunker a prova di nucleare soprannominato la «Fortezza di Sion».
In un rapporto sulla «Fortezza di Sion», il New York Times ha menzionato l’esistenza di un altro bunkerro vicino a Gerusalemme «per i leader politici di Israele». Non è chiaro se Caspin e il NYT si riferissero alla stessa struttura.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha incontrato domenica alti funzionari militari e della difesa per discutere su come «fissare un prezzo per i tentativi di attacco da parte dell’Iran e dei suoi delegati», ha affermato il ministero della Difesa in una nota.
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Immagine di Israel Defense Forces via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0
Militaria
La parte orientale di Kupyansk sotto il controllo russo
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Militaria
La bozza del piano della naja tedesca scatena una protesta di massa
Gli attivisti tedeschi hanno dichiarato l’intenzione di organizzare proteste su scala nazionale contro il possibile ripristino della coscrizione militare, sostenendo che il Paese deve diventare «capace di pace, non di guerra».
La Germania si prepara a reintrodurre il servizio militare obbligatorio, mentre il governo mira a rafforzare le sue forze armate. La leva obbligatoria è stata sospesa dal 2011, ma una nuova legge in vigore dal 1° gennaio partirà da un modello volontario che potrebbe evolvere in una coscrizione più estesa.
Il possibile ritorno alla leva è motivato dalla grave carenza di personale nelle forze armate, con i giovani che preferiscono sempre più carriere civili a quelle militari.
Gli attivisti per la pace stanno pianificando una giornata di azione nazionale per il 5 dicembre, mobilitandosi contro quella che definiscono la «militarizzazione totale della società» da parte del governo.
«I preparativi bellici del governo tedesco e il massiccio accumulo di armamenti, con le loro drastiche conseguenze sociali, rendono imperativo intensificare le azioni congiunte del movimento per la pace», si legge nell’iniziativa, emersa dopo un incontro tenutosi nel fine settimana a Kassel.
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Gli attivisti, con lo slogan «La Germania non deve diventare capace di guerra, ma di pace», hanno chiesto di contrastare quella che ritengono propaganda, rivolta a sindacati, organizzazioni sociali e università.
«La militarizzazione viene presentata come “politica di sicurezza”, mentre in realtà erode le politiche sociali, sanitarie ed educative, nonché le infrastrutture», ha affermato il movimento.
L’imminente reintroduzione della coscrizione obbligatoria si inserisce in un più ampio sforzo UE di rapida militarizzazione in vista di un potenziale scontro con la Russia, che Mosca ha bollato come distrazione dai problemi interni dell’Europa.
Il cancelliere Friedrich Merz ha promesso di rendere le forze armate «il più forte esercito convenzionale d’Europa». I funzionari tedeschi hanno fissato il 2029 come scadenza per renderlo «pronto alla guerra», citando la percepita «minaccia russa». La Germania è il secondo fornitore di armi all’Ucraina dopo gli Stati Uniti.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha accusato Merz di voler trasformare la Germania nuovamente nella «principale macchina militare d’Europa», sostenendo che le azioni di Berlino dimostrano il suo «coinvolgimento diretto» in una guerra per procura contro la Russia.
Ciò avviene mentre la Germania affronta un declino economico «drammatico», secondo gli economisti, con crescita stagnante e un’industria in indebolimento.
Come riportato da Renovatio 21, il Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.
La Germania è diventata il secondo maggiore fornitore di armi all’Ucraina dopo gli Stati Uniti, consegnando i carri armati Leopard, impiegati nella fallita incursione di Kiev nella regione russa di Kursk. Merz aveva autorizzato anche l’impiego di armi tedeschi per colpire la Russia in profondità, mentre il suo ministro della Difesa Boris Pistorius aveva dichiarato che le truppe germaniche sono pronte ad uccidere i russi.
Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja (definita dalla deputata Sajra Wagenknecht come il «casinò della guerra»), con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.
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Immagine di ippnw Deutschland via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0
Militaria
149.000 adolescenti belgi invitati al servizio militare «volontario»
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