Spirito
Immagini della FSSPX al pellegrinaggio di Chartes
Per la terza, i pellegrini sono partiti proprio all’alba. A differenza dei due giorni precedenti, sono stati i bambini a lasciare per primi il bivacco, verso le 6 del mattino, per prendere gli autobus che li avrebbero portati al punto di partenza. Poco dopo, la colonna di adulti e adolescenti ha seguito l’esempio, con la regione Poitou-Charentes in testa.
Indispensabili, agiscono nell’ombra
Senza di loro, il pellegrinaggio non esisterebbe: questi sono i volontari. Diverse centinaia di persone in paramenti variopinti che lavorano giorno e notte per tre giorni – e molto di più – per aiutare i pellegrini: trasportando borse, montando le tende, cucinando, mantenendo pulito il bivacco e così via.
Come eroi leggendari, operano nell’ombra. Mentre gli ultimi pellegrini se ne vanno, Trou Moreau pullula di volontari che stanno riordinando il luogo. Per evitare di interrompere il pellegrinaggio, il tempo stringe, ma né la stanchezza né il carico di lavoro possono smorzare il buonumore dei volontari!
Pellegrini da tutto il mondo
Domenica pomeriggio, le due colonne si sono incontrate all’ippodromo di Longchamp. Il programma prevedeva un meritato pranzo, seguito dalla preparazione del corteo. Gli organizzatori hanno approfittato di questa pausa per offrire una piccola dedica ai pellegrini stranieri.
«Quest’anno sono arrivati 200 pellegrini dalla Germania, 200 dalla Svizzera e 200 dai Paesi del Benelux. Abbiamo anche 40 irlandesi, 12 inglesi, 10 polacchi, 2 americani, 2 spagnoli, uno scozzese, un cileno e un seminarista keniota», ha annunciato l’oratore tra un fragoroso applauso.
Il pellegrinaggio ha registrato anche 500 partecipanti in più rispetto al 2024 e lo scorso anno ne aveva già registrati 1.500 in più rispetto all’anno precedente, segno di una fede e di una devozione rinnovate.
La tradizionale processione per le vie di Parigi
Dopo la pausa pranzo, i pellegrini, ai quali si unirono numerose famiglie e numerosi passeggiatori, si rimisero coraggiosamente in cammino verso l’ultima tappa di questo pellegrinaggio: prossima tappa, Place Vauban, per la solenne messa di chiusura del pellegrinaggio.
Al ritmo della fanfara, l’interminabile colonna avanza nella capitale sotto lo sguardo stupito, e a volte meravigliato, dei passanti. In testa, le truppe scout seguite dai lupetti, dai lupetti e dalle guide, poi i gruppi dei bambini e, infine, la colonna degli adulti si unisce agli Invalides recitando il rosario.
Trocadéro, Pont de l’Alma e, naturalmente, la Torre Eiffel, la colonna è entrata in Place Vauban intorno alle 16:00, applaudita dai servizi di sicurezza. Poi è iniziata la messa solenne, celebrata da Padre Peignot.
Al termine della Messa, dopo la consacrazione del distretto di Francia al Sacro Cuore di Gesù, i pellegrini sono invitati a continuare il loro apostolato «per la nostra madre la Santa Chiesa», dando appuntamento con loro l’anno prossimo, ma prima ancora a Roma per il giubileo del prossimo agosto!

Articolo apparso su FSSPX.News
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Immagine da FSSPX.News
Spirito
Il vescovo Strickland denuncia Papa Leone e i vescovi per aver scandalizzato i fedeli
Dear Faithful Catholics-
These words came to me after awakening this morning. They are words I should have said to break the silence after my intervention at the USCCB meeting. I say them now to Pope Leo, to the bishops and to all who claim to be disciples of Jesus Christ. “How… pic.twitter.com/5zyW2g9YrR — Bishop Joseph Strickland @ Pillars of Faith (@BishStrick) November 14, 2025
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Spirito
Quarto incontro tra la Curia romana e i vescovi tedeschi
Il 12 novembre 2025 si è tenuto a Roma un nuovo incontro tra la Conferenza episcopale tedesca (DBK) e la Curia, incentrato sull’attuazione del Cammino sinodale tedesco, in particolare sull’istituzione dell’organismo previsto dal Sinodo tedesco. Questo organismo includerebbe vescovi e laici per affrontare questioni dottrinali, pastorali e disciplinari.
Dalla visita ad limina dei vescovi tedeschi nel novembre 2022, le discussioni tra Roma e la DBK si sono incentrate sul «Consiglio sinodale» deciso dal Cammino sinodale il 10 settembre 2022, un concilio considerato a livello nazionale. Le discussioni si sono incentrate su questo concilio, poiché Roma aveva sottolineato l’impossibilità di affidare un ruolo magisteriale o disciplinare ai laici.
Si tratta della quarta volta che la Santa Sede e la DBK si incontrano su questo tema, dopo gli incontri del 26 luglio 2023, del 22 marzo 2024 e del 28 giugno dello stesso anno.
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Rappresentanti qualificati
In rappresentanza della Curia Romana erano presenti: il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e i Cardinali Víctor Manuel Fernández (Dicastero per la Dottrina della Fede), Kurt Koch (Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani) e Arthur Roche (Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti). Era presente anche mons. Filippo Iannone O’Carm, nuovo Prefetto del Dicastero per i Vescovi.
Per la parte tedesca: mons. Georg Bätzing di Limburgo, Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca (DBK), e i vescovi Stephan Ackermann di Treviri, Bertram Meier di Augusta e Franz-Josef Overbeck di Essen. Anche mons. Stefan Oster di Passau è stato invitato, nonostante la sua posizione decisamente critica nei confronti del cammino sinodale. Infine, erano presenti anche Beate Gilles, segretaria generale della DBK, e il portavoce Matthias Kopp.
Negoziati sul Consiglio Sinodale
La dichiarazione congiunta, pubblicata mercoledì 12, ha indicato che l’incontro è stato «ancora una volta caratterizzato da un’atmosfera onesta, aperta e costruttiva». I partecipanti hanno discusso vari punti riguardanti il futuro statuto di un organismo sinodale per la Chiesa in Germania. Va notato che questo organismo ora si chiama «Conferenza Sinodale».
Questa è almeno una piccola vittoria per la Curia, che, nella riunione del giugno 2024, aveva richiesto «un cambio di nome e diverse modifiche alla bozza esistente» del Consiglio Sinodale, come previsto dal Cammino Sinodale e discusso dal Comitato Sinodale istituito per attuare le decisioni prese al Sinodo. La discussione a Roma si è concentrata sulla «sua natura, composizione e poteri».
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I temi dibattuti riguardavano la natura giuridica della futura «Conferenza sinodale», la sua precisa composizione e il grado di partecipazione e diritto di voto dei laici, nonché i suoi effettivi poteri in relazione alle conferenze episcopali diocesane e al diritto universale della Chiesa.
Il Comitato sinodale, composto in egual misura da chierici e laici, incaricato di preparare la futura «Conferenza sinodale», si riunirà a Fulda nei prossimi giorni per discutere gli statuti di questo organismo. Tuttavia, il comunicato non rivela dettagli sostanziali sugli aspetti modificati rispetto alla bozza discussa a Roma nel giugno 2024.
Il tono altamente diplomatico del comunicato suggerisce che i negoziati siano in corso, ma non offre alcun chiarimento pubblico sui limiti che Roma è disposta ad accettare. Il Vaticano sembra voler evitare uno scontro frontale, sperando senza dubbio che negoziati prolungati portino a limitare o riformulare le richieste tedesche, impedendo così uno scisma.
Su quest’ultimo punto, la posizione di Roma è comprensibile, maè troppo tardi per evitare uno scisma. Il modo in cui viene portato avanti il Cammino Sinodale, con la partecipazione attiva dei laici che non vogliono rinunciare a quanto già deciso, produrrà un’inevitabile catastrofe: o perché alla fine otterranno ciò che desiderano, o perché il loro rifiuto porterà a una frattura irreparabile.
Infatti, come è stato ripetutamente affermato su questo sito – e altrove – la Chiesa in Germania è già in uno stato di scisma.
Articolo apparso su FSSPX.News
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Immagine di Martin Kraft via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Gender
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