Vaccini
Il vaccino contro la febbre gialla: più domande che risposte
Renovatio 21 pubblica la traduzione di questo articolo di Children’s Health Defense
Nel gennaio 2019, i mezzi di informazione hanno riportato la notizia della morte di un importante ricercatore in campo oncologico del Regno Unito, che ha subito il collasso totale degli organi non molto tempo dopo aver ricevuto un vaccino contro la febbre gialla (Yellow Fever, o YF). Sia il Regno Unito che gli Stati Uniti raccomandano la vaccinazione da febbre gialla per chiunque a partire dai nove mesi di età stia progettando di recarsi in un paese in cui la febbre gialla è endemica nell’Africa sub-sahariana o in Sud America.
«Deliri ed allucinazioni dopo aver fatto la vaccinazione»
Le autorità sanitarie pubbliche ammettono che il vaccino YF (un vaccino a virus vivo attenuato), può, in casi «rari», “avere effetti collaterali gravi e talvolta fatali” e che i rischi sono circa quattro volte superiori in individui a partire dai 60 anni, ma molti viaggiatori più anziani continuano comunque a ricevere il vaccino.
Lo scienziato deceduto nell’evento fatale di gennaio aveva 67 anni; dopo la sua morte, l’istituto di ricerca medica presso cui lavorava ha incaricato The Guardian di modificare il suo articolo e di affermare che la morte è avvenuta «successivamente», piuttosto che «come risultato di», la vaccinazione contro la febbre gialla.
All’inizio degli anni 2000, i giornalisti avevano evidentemente un po’ più di margine di discrezionalità nel divulgare i rischi del vaccino. Una cronaca del 2001 sui decessi legati al vaccino YF in tre paesi ha concluso che le morti «hanno evidenziato ancora una volta che non esiste un vaccino completamente sicuro».
Una recente ricerca di «reazioni avverse da vaccino contro la febbre gialla» in PubMed (il motore di ricerca gratuito della National Library of Medicine) ha raccolto 168 risultati di ricerca di studi pubblicati negli ultimi due decenni. Considerando che circa il 99% degli eventi avversi legati al vaccino non viene mai segnalato, forse è giunto il momento di riesaminare i rischi del vaccino contro la febbre gialla.
E’ difficile immaginare che un’inoculazione comunemente somministrata contro una malattia… possa avere un effetto così terribilmente devastante su un essere umano. Eppure eccola qui, registrata in tutto il dolore, la miseria e l’angoscia che tutti noi possiamo vedere.
Morte, follia e insufficienza multiorgano
Il Regno Unito non è estraneo a storie drammatiche sulla vaccinazione contro la febbre gialla andata male.
Un ex corrispondente estero della BBC ha recentemente descritto il suo viaggio nella psicosi dopo la vaccinazione YF, sottolineando che anche altre persone lo hanno contattato riferendo di aver sofferto di «deliri e allucinazioni dopo aver fatto la vaccinazione». Egli aveva effettuato la vaccinazione in Grecia, dove, in modo piuttosto insolito, «i medici… gli avevano detto di credere che avesse avuto una reazione avversa al vaccino». Dopo un periodo difficile di trattamento e di guarigione finale, il giornalista della BBC ha scritto un libro e realizzato un film sull’esperienza «kafkiana» e sta cercando di far sì che il produttore del vaccino, Sanofi Pasteur, «ammetta la responsabilità per quello che gli è successo». Commentando il film, una persona ha dichiarato: «E’ difficile immaginare che un’inoculazione [comunemente somministrata] contro una malattia….possa avere un effetto così terribilmente devastante su un essere umano. Eppure eccola qui, registrata in tutto il dolore, la miseria e l’angoscia che tutti noi possiamo vedere».
Secondo un rapporto del 2012 redatto da ricercatori del CDC e altri, YEL-AVD è fatale in oltre il 60% dei casi segnalati, con una mediana di 10 giorni dalla vaccinazione al momento della morte…
Quando gli scienziati sono giunti ad ammettere che i moderni vaccini contro la febbre gialla possono causare «malattie invasive e disseminate in… individui altrimenti sani, con elevata letalità», essi hanno coniato diversi termini per descrivere il fenomeno.
La disfunzione acuta multipla degli organi subita dal ricercatore britannico in campo oncologico è chiamata malattia viscerotropica associata al vaccino contro la febbre gialla (YEL-AVD). Studi pubblicati riportano anche gravi effetti collaterali come la malattia neurotropica associata al vaccino contro la febbre gialla (YEL-AND), per esempio meningite o encefalomielite acuta disseminata, così come «ipersensibilità immediata o reazioni anafilattiche».
Secondo un rapporto del 2012 redatto da ricercatori del CDC e altri, YEL-AVD è fatale in oltre il 60% dei casi segnalati, con una mediana di 10 giorni dalla vaccinazione al momento della morte; YEL-AVD grave è caratterizzato da bassa pressione sanguigna, «emorragia, insufficienza renale acuta e insufficienza respiratoria acuta». Nel 2015 una donna dell’Oregon di 60 anni è morta entro nove giorni dal vaccino contro la febbre gialla dopo aver subito una grave reazione che ha comportato danni al cuore e insufficienza renale.
Il rapporto del CDC afferma che YEL-AVD è il risultato di «diffusione e replicazione» fuori controllo del virus del ceppo vaccinale, con studi che hanno documentato il virus vaccinale «in un certo numero di tessuti post mortem ottenuti da pazienti con YEL-AVD». I ricercatori sostengono inoltre che YEL-AND è il risultato di «un’invasione virale indotta direttamente dal virus del vaccino nel sistema nervoso centrale» o, in alcuni casi, di una reazione autoimmune.
Gavi (l’alleanza internazionale per il vaccino guidata dalla Bill & Melinda Gates Foundation, dall’OMS, dall’UNICEF e dalla Banca Mondiale) sta spingendo per una maggiore copertura del vaccino YF in Africa dal 2011.
Quanti casi? Chi lo sa?
A partire dal 2010, un gruppo di lavoro internazionale ha identificato 60 rapporti di YEL-AVD (pubblicati e non pubblicati) provenienti da Asia, Australia, Europa, Nord e Sud America. Stime prudenziali basate su questi rapporti suggeriscono che ci possono essere 3-4 casi di YEL-AVD per milione di dosi distribuite, con 14-18 casi per milione di dosi in individui con più di 60 anni e ben 117 per milione riportati in uno studio che coinvolge un singolo lotto di vaccino.
Tuttavia, molti fattori ostacolano l’identificazione e la segnalazione di eventi avversi in seguito a vaccini contro la febbre gialla (e altri), tra cui «differenze nelle definizioni, organizzazione del sistema di sorveglianza, metodi di segnalazione dei casi, somministrazione di [vaccino YF] insieme con altri vaccini, informazioni incomplete sui denominatori, intervalli di tempo per la segnalazione degli eventi, il tasso di segnalazione passiva, accesso alle risorse diagnostiche e differenze nei termini di segnalazione».
In una revisione sistematica degli studi pubblicati fino al 2016, concentrandosi sui casi di YEL-AVD nei paesi sviluppati, i revisori hanno identificato 62 casi, ma non avevano prove sufficienti per fornire «certezza diagnostica» per altri 70 casi ed hanno escluso altre tre dozzine di casi a causa di una classificazione «imprecisa».
I revisori hanno poi riferito di non essere in grado di calcolare un tasso complessivo a causa dell’incompletezza delle informazioni. In combinazione con il noto problema delle sottonotificazioni degli eventi avversi del vaccino, le statistiche ufficiali potrebbero sottostimare significativamente l’incidenza reale delle reazioni avverse dopo la vaccinazione YF.
Un vaccino contro la febbre gialla di precedente generazione, che era ampiamente somministrato nell’Africa francofona, fu interrotto nel 1982 a causa di “instabilità genetica” e “alti tassi di encefalite post-vaccinazione nei bambini.
A seguito delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre due dozzine di Paesi in Africa e molti dell’America Latina e dei Caraibi includono la vaccinazione YF nei loro programmi di vaccinazione infantile, raccomandando generalmente un vaccino iniziale a 9-12 mesi di età e un richiamo ogni 10 anni.
Gavi (l’alleanza internazionale per il vaccino guidata dalla Bill & Melinda Gates Foundation, dall’OMS, dall’UNICEF e dalla Banca Mondiale) sta spingendo per una maggiore copertura del vaccino YF in Africa dal 2011.
Il tasso di vaccinazione contro la febbre gialla in Africa è irregolare, tuttavia, un vaccino YF di precedente generazione, che era ampiamente somministrato nell’Africa francofona, fu interrotto nel 1982 a causa di «instabilità genetica» e «alti tassi di encefalite post-vaccinazione nei bambini».
Attualmente, il verificarsi di gravi eventi avversi in Africa è un dato che nessuno conosce, perché l’individuazione di eventi avversi nei paesi a basso reddito è particolarmente dispendiosa in termini di tempo e di risorse. Le persone che soffrono di reazioni avverse potrebbero anche avere scarse possibilità di ricevere cure sanitarie, rendendo ancora meno probabile che gli eventi avversi siano studiati e pubblicati.
Ricercatori del CDC hanno accertato che le reazioni si sono verificate in individui di età compresa tra 5 e 88 anni. Il 9% degli eventi avversi sono stati classificati come «gravi», tra cui morte, anafilassi, sindrome di Guillain-Barré e insufficienza multiorgano
Rischi per fasce d’età
Sebbene paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti avvertano dei rischi del vaccino YF solo per gli anziani o altri gruppi vulnerabili come gli individui immunocompromessi, la letteratura pubblicata dimostra il rischio di eventi avversi in individui sani in tutte le fasce di età. Per esempio:
- Nel 2001 The Lancet ha riportato due casi mortali di febbre emorragica associata alla vaccinazione YF in un bambino di 5 anni e in un individuo di 22 anni in Brasile, attribuendo la morte a fattori «particolari» dei soggetti.
- Uno studio del 2017 di ricercatori polacchi ha riportato un caso di meningite associata al vaccino YF in un maschio di 39 anni “senza evidenza di fattori di rischio significativi”.
Il tasso di vaccinazione contro la febbre gialla in Africa è irregolare, tuttavia, un vaccino YF di precedente generazione, che era ampiamente somministrato nell’Africa francofona, fu interrotto nel 1982 a causa di «instabilità genetica» e «alti tassi di encefalite post-vaccinazione nei bambini».
- Ricercatori del CDC che hanno analizzato gli eventi avversi segnalati al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) a seguito della vaccinazione primaria o secondaria contro la febbre gialla (N=938) dal 2007 al 2013 hanno accertato che le reazioni si sono verificate in individui di età compresa tra 5 e 88 anni. Il 9% degli eventi avversi sono stati classificati come “gravi”, tra cui morte, anafilassi, sindrome di Guillain-Barré e insufficienza multiorgano.
- Nel 2017, ricercatori di Singapore hanno riportato eventi avversi sistemici in oltre il 63% degli adulti di età compresa tra i 21 e i 50 anni che avevano ricevuto il vaccino YF; hanno notato una correlazione significativa tra la stimolazione da parte del vaccino di una potente risposta immunitaria e la probabilità di un evento avverso.
Dai polli alla coltivazione del tabacco
Alcuni dei primi tentativi di sviluppare vaccini si sono concentrati sulla febbre gialla (anche se un vaccino sviluppato nel 1901 uccise il 7% dei volontari su cui fu testato e fece ammalare un altro 19%).
Negli anni ’30, gli scienziati del settore iniziarono a fare esperimenti con vaccini contro la febbre gialla preparati a partire da colture di cervelli di topo ed embrioni di pollo. I vaccini YF sono ancora preparati coltivando il virus della febbre gialla negli embrioni di pollo e aggiungendo sostanze come sorbitolo e gelatina come stabilizzanti. Anche se ci sono state alcune modifiche successive al processo di produzione, le due materie prime utilizzate per produrre i vaccini contro la febbre gialla oggi risalgono entrambe al lavoro svolto dal Rockefeller Institute durante la seconda guerra mondiale.
Negli Stati Uniti, l’unico vaccino YF autorizzato dalla FDA è YF-Vax di Sanofi Pasteur. Tuttavia, YF-Vax è attualmente esaurito, quindi la FDA ha temporaneamente approvato l’uso dell’altro vaccino YF di Sanofi, Stamaril, quello che ha provocato la psicosi nel giornalista della BBC. Quando al responsabile dell’innovazione vaccinale di Sanofi sono state chieste informazioni sugli eventi avversi, ha «ammesso… che il vaccino non era stato controllato per molti anni».
F-Vax è attualmente esaurito, quindi la FDA ha temporaneamente approvato l’uso dell’altro vaccino YF di Sanofi, Stamaril, quello che ha provocato la psicosi nel giornalista della BBC. Quando al responsabile dell’innovazione vaccinale di Sanofi sono state chieste informazioni sugli eventi avversi, ha «ammesso… che il vaccino non era stato controllato per molti anni»
I rapporti sui decessi a seguito della vaccinazione YF, che attirano l’attenzione, «hanno suscitato l’interesse a sviluppare un vaccino contro la febbre gialla più sicuro, che può essere facilmente incrementato per soddisfare… l’aumento della domanda globale».
I ricercatori negli Stati Uniti e in Brasile pensano di aver trovato la risposta, proponendo un vaccino geneticamente modificato (ricombinante) prodotto utilizzando «agricoltura molecolare» basato sul tabacco.
Finora, le sperimentazioni di tali vaccini hanno dimostrato un’efficacia inferiore rispetto ai vaccini vivi attenuati, spingendo i ricercatori a interrogarsi sulla necessità di includere potenti adiuvanti. Resta da vedere se un vaccino coltivato in tabacco con potenti adiuvanti, che potrebbero provocare una serie di altri problemi, si rivelerà un miglioramento rispetto ai pericolosi vaccini vivi attualmente in uso.
© 21 febbraio 2019, Children’s Health Defense, Inc. Questo lavoro è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Cancro
I vaccini COVID sono «sostanzialmente un omicidio»: parla il maggior oncologo giapponese
Uno dei maggiori medici oncologi del Giappone ha recentemente criticato le iniezioni mRNA anti-COVID-19 definendole «opera del male» che ha causato «sostanzialmente un omicidio».
In un’intervista video pubblicata lo scorso il 19 aprile, il dottor Masanori Fukushima, che ha guidato il primo ambulatorio oncologico presso l’Università di Kyoto e ha lanciato lì il primo corso di farmacoepidemiologia, ha elencato una serie di problemi con i vaccini con mRNA del COVID, evidenziando quello che ha definito un malvagio «abuso della scienza».
WOAH 🇯🇵
Japan’s most senior cancer expert is now sounding the alarm on the mRNA injections.
Doctors are suddenly seeing turbo cancer that was unheard of before.
The mainstream media is not showing you this.
SHARE – The TRUTH is finally coming out 👇pic.twitter.com/Zw0LqqCWre
— PeterSweden (@PeterSweden7) April 29, 2024
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Il dottor Fukushima sottolineato che i «turbocancri» sono un tipo di tumore «precedentemente mai visto dai medici» che progredisce estremamente rapidamente e sono in genere allo stadio quattro quando vengono diagnosticati, hanno iniziato a comparire dopo il lancio della vaccinazione globale.
Tali «tumori turbo» stanno emergendo insieme all’eccesso di mortalità dovuto al cancro in generale, che secondo Fukushima non può essere spiegato solo con la perdita di opportunità di screening o trattamento durante i lockdown del biennio pandemico.
Come tragico esempio del pericolo mortale delle iniezioni di COVID, l’oncologo ha condiviso la storia di un uomo di 28 anni che è stato trovato morto dalla moglie mentre cercava di svegliarlo la mattina, cinque giorni dopo aver ricevuto il secondo vaccino mRNA.
«Il medico che ha eseguito l’autopsia ha detto che quando ha cercato di rimuovere il cuore, era morbido e si era disintegrato», ha detto il Fukushima. «E anche un solo caso come questo dimostra quanto pericoloso possa essere questo vaccino».
L’oncologo ha sottolineato che questi gravi danni, inclusa la morte, hanno afflitto persone – dopo il vaccino – che avevano una storia di buona salute.
«È serio. È essenzialmente un omicidio. Alla fine voglio affermare chiaramente che questo è il mio punto di vista» ha dichiarato il dottor Fukushima.
Si è lamentato del fatto che i media, compresi i giornali, in genere non hanno riferito di questi danni e che, di fatto, coloro che mettono in dubbio la sicurezza dei vaccini anti-COVID – proprio come quelli antinfluenzali – sono stati definiti «eretici» antiscientifici. Tuttavia, ha descritto l’atteggiamento di coloro che zittiscono le voci critiche del «vaccino» come tutt’altro che scientifico e “più simile alla fede, all’isteria o addirittura al comportamento settario».
«Ora sono profondamente preoccupato non solo per la grave crisi della medicina ma anche della scienza e della democrazia», ha detto Fukushima, ribadendo il fatto che i Paesi che hanno spinto in modo più aggressivo il vaccino COVID, come Israele, hanno registrato i tassi di morte e infezione più alti, come dimostrato da studi che confrontano i Paesi del Medio Oriente, tra cui Giordania, Siria ed Egitto.
«Israele è stato leader nella vaccinazione precoce e diffusa, ma ha anche registrato i più alti tassi di mortalità e infezione. Le aree vaccinate in modo meno aggressivo hanno subito meno danni», ha detto Fukushima, sostenendo che «Israele si è affrettato a fermare il vaccino».
C’erano problemi, inoltre, con la stessa tecnologia utilizzata per somministrare l’mRNA – le nanoparticelle lipidiche – che secondo il medico provocano «effetti fuori bersaglio» su vari organi, tra cui ovaie, cervello, fegato e midollo osseo.
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Quel che è peggio, le proteine spike prodotte dall’mRNA sono state rilevate nel corpo umano più di un anno dopo la somministrazione del vaccino COVID, ha osservato l’oncologo, indicando «un grave problema».
Il medico ha preso di mira l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per aver spinto «frettolosamente» i vaccini COVID senza un’adeguata indagine, e inoltre per aver cercato di imporre un approccio unico per tutti in Paesi con varie «circostanze, abitudini e sistemi medici», una cosa definita dallo scienziato come «un po’ assurda».
È «fondamentale» che l’OMS si assuma la responsabilità dei danni causati dai vaccini anti-COVID, dice il medico nipponico, parlando di «abuso, uso improprio della scienza e pratica malvagia della scienza, a dire il vero».
Il dottor Fukushima ha dichiarato che l’OMS è «consapevole» dei danni derivanti dai cosiddetti vaccini perché stanno compensando questi danni in alcuni Paesi, e tuttavia non stanno affrontando adeguatamente la morte e le lesioni indotte dall’iniezione di COVID attraverso un’indagine e un rapporto.
«Immagina di trovare il tuo coniuge morto al mattino. Non è uno scherzo. Un vaccino che provoca tali conseguenze, anche un solo decesso, è inaccettabile», ha affermato Fukushima, aggiungendo che solo in Giappone il governo ha documentato 2.134 decessi segnalati a causa del vaccino COVID, che è probabilmente una stima bassa.
«Ci sono decine di migliaia di persone che devono consultare un medico a causa di problemi legati al vaccino», ha continuato, affermando che una grossa fetta di loro – il 30% – «soffre di ME (encefalomielite mialgica) o sindrome da stanchezza cronica».
Questo è solo l’inizio, secondo Fukushima, perché i tassi di tutti i tipi di malattie sono aumentati da quando è stato lanciato il vaccino COVID, comprese «malattie autoimmuni, malattie neurodegenerative, cancro e infezioni».
«È come se avessimo aperto il vaso di Pandora… Dobbiamo prendere sul serio questi danni e affrontarli seriamente. Qualsiasi tentativo di liquidare questi danni come se non fossero accaduti è francamente opera del male. Questo è un esempio per eccellenza della pratica malvagia della scienza», ha detto Fukushima.
Fukushima ha invitato le istituzioni scientifiche e mediche, guidate dall’OMS, ad affrontare direttamente questi risultati attraverso sforzi di ricerca al fine di «accendere la luce della scienza» sui vaccini.
«Non dovremmo mai più usare tali vaccini», ha detto. «Questa è una vergogna per l’umanità. È una vergogna che abbiamo fatto questo».
Il Giappone, rispetto ad altri Paesi, sembra percorso da fremiti maggiori nell’affrontare i danni della vaccinazione mRNA.
Una grande manifestazione contro l’ordine mondiale dell’OMS si è avuta a Tokyo nelle scorse settimane. Tra i relatori della manifestazione, il professor Inoue.
🛑 I am beyond delighted to see Japanese loud and clear rejection of the WHO facilitated power grab AND the #NewWorldOrder . Rally speakers include Prof Masayasu Inoue and Prof Chikatsu Hayashi. #ExitTheWHO #StopNWO@awakenindiamvmt @Africahealth24 @CHD_Africa @FreeWCH… pic.twitter.com/CkQgqLcTUz
— Shabnam Palesa Mohamed (@ShabnamPalesaMo) April 13, 2024
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Secondo un recente studio, circa il 70% delle persone morte in Giappone dopo aver fatto un vaccino mRNA BNT162b2 contro il COVID-19 ha perso la vita nei primi 10 giorni successivi al vaccino, con un aumento significativo di morti per cancro dopo la terza dose.
Come riportato da Renovatio 21, uno studio nipponico pubblicato pochi mesi fa ha chiesto la sospensione delle banche del sangue a causa di problemi di contaminazione del sangue trasfusionale.
Due anni fa il governo di Tokyo aveva parlato di «possibili gravi effetti collaterali» del vaccino sui più giovani. In Giappone erano state studiate in dettaglio le miocarditi secondo le fasce d’età dei vaccinati.
Tuttavia, recentemente il Giappone ha approvato il primo vaccino al mondo mRNA auto-amplificante contro il COVID-19, sebbene il produttore non abbia pubblicato dati sulla sicurezza o sull’efficacia del vaccino.
Il Paese nel 2022 ha investito due miliardi di dollari nel progetto di creazione di vaccini pandemici in 100 giorni.
Come riportato da Renovatio 21, intervenendo alla conferenza del Consiglio Mondiale per la Salute di marzo, il dottor Masayasu Inoue, professore emerito alla Scuola di medicina dell’Università di Osaka, dove si è specializzato in patologia molecolare e medicina, ha avvertito che la portata delle violazioni dei diritti umani durante la pandemia di COVID-19 sarà eclissata da una futura pandemia di «Malattia X» discussa alla conferenza di Davos all’inizio di quest’anno.
The WHO committed Planetary Genocide. THIS is why they need to stop Free Speech.
“The Pandemic was used as a false pretext by the WHO to drive vaccinations of all peoples in the world.” -Dr. Masayasu Inoue, Professor Osaka City University Medical School. pic.twitter.com/AmwekLBY9b
— Liz Churchill (@liz_churchill10) April 11, 2024
«La pandemia è stata usata come falso pretesto dall’OMS per promuovere le vaccinazioni di tutti i popoli del mondo», ha dichiarato il professor Inoue.
«Con il pretesto di risparmiare tempo è stato scelto un metodo estremamente pericoloso (…) Cioè, si tratta iniezione intramuscolare di geni virali per produrre proteine spike tossiche direttamente nei tessuti umani per stimolare il sistema immunitario. Perché questo è un metodo completamente nuovo e mal concepito che non è mai stato applicato prima nella storia umana».
I vaccini anti-COVID-19 non sufficientemente testati, che sono stati prodotti e distribuiti in tutta fretta, hanno provocato «danni indotti dai farmaci che non sono mai stati visti nella storia umana», afferma l’Inoue. «Credo che l’uso fraudolento della terapia genica sperimentale su persone sane, in particolare su bambini sani, costituisca un’estrema violazione dei diritti umani».
Sanità
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Vaccini
Bambini vaccinati, la protezione contro il COVID-19 crolla in pochi mesi: studio del CDC
La protezione vaccinale contro il COVID-19 tra i bambini crolla in pochi mesi. Lo riporta EpochTimes, cha analizza uno studio istituzionale uscito nelle scorse settimane.
Secondo un nuovo studio dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (l’ente di controllo epidemico statunitense, chiamato solitamente CDC), i bambini che hanno ricevuto un vaccino originale contro il COVID-19 hanno scarsa protezione contro il ricovero ospedaliero pochi mesi dopo la vaccinazione.
Inizialmente i bambini avrebbero una protezione del 52% contro il ricovero in ospedale, ma l’efficacia stimata crollerebbe al 19% dopo quattro mesi, secondo lo studio.
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Anche la protezione contro le cosiddette malattie critiche è diminuita drasticamente, dal 57% al 25%, hanno scoperto i ricercatori.
I ricercatori includono dipendenti del CDC e il documento è stato pubblicato nel digest settimanale del CDC il 18 aprile.
Lo studio ha riguardato i bambini che hanno ricevuto due o più dosi dei vaccini originali Pfizer-BioNTech o Moderna COVID-19 dal 19 dicembre 2021 al 29 ottobre 2023.
Lo studio ha coinvolto bambini di età compresa tra 5 e 18 anni ricoverati in ospedale con COVID-19 acuto e risultati positivi alla malattia e li ha confrontati con un gruppo di controllo di bambini ricoverati in ospedale con sintomi simili a COVID-19 ma risultati negativi al COVID-19.
I ricercatori hanno estratto dati dalla rete Overcoming COVID-19, che comprende centri sanitari nella maggior parte degli Stati Uniti, e hanno ottenuto 1.551 casi di pazienti e 1.797 nel gruppo di controllo.
Lo studio ha rilevato che «la ricezione di ≥2 dosi originali di vaccino monovalente COVID-19 era associata a un minor numero di ricoveri correlati a COVID-19 nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 5 e 18 anni; tuttavia, la protezione dai vaccini originali non è stata mantenuta nel tempo», hanno scritto Laura Zambrano, epidemiologa del CDC, e i suoi coautori.
La ricerca ha anche registrato un calo simile nella protezione contro le malattie critiche, definite come sottoposte a ventilazione meccanica, infusioni vasoattive, ossigenazione della membrana extracorporea o morte.
I ricercatori affermano che i risultati evidenziano l’attuale guida del CDC secondo cui tutte le persone di età pari o superiore a 6 mesi ricevono uno dei più recenti vaccini COVID-19, introdotti nell’autunno del 2023 con dati clinici di soli 50 esseri umani e nessuna stima di efficacia. Il CDC pubblica documenti solo nel suo riassunto settimanale, il Morbidity and Mortality Weekly Report, dopo che sono stati modellati per «conformarsi alla politica del CDC». I documenti non sono sottoposti a peer review.
Le autorità statunitensi hanno spostato i vaccini COVID-19 su un modello una volta all’anno, simile ai vaccini antinfluenzali. Il modello prevede l’aggiornamento della formulazione dei vaccini su base annuale, riconoscendo che qualsiasi protezione fornita dai vaccini svanisce rapidamente. La formulazione viene generalmente aggiornata in autunno.
Secondo le stime del CDC, solo il 14% dei bambini e il 23% degli adulti hanno ricevuto uno dei vaccini più recenti al 6 aprile. I vaccini disponibili sono vaccini a base di RNA messaggero (mRNA) di Pfizer e Moderna e un’alternativa di Novavax.
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I limiti dichiarati del documento includono la mancata valutazione dell’immunità post-infezione e la mancanza di dati di sequenziamento.
«La sezione sul conflitto di interessi è composta da 688 parole e include alcuni autori che segnalano finanziamenti da Pfizer e Moderna o proprietà di azioni Pfizer» scrive Epoch Times.
Come riportato da Renovatio 21, l’ente per il controllo del farmaco statunitense FDA nelle scorse settimane ha rilevato che i vaccini anti-COVID mRNA possono causare convulsioni nei bambini piccoli.
Nel frattempo, per i bambini stanno per venire lanciati vaccini RNA monodose multivalenti per COVID e influenza, un’operazione che ha spinto alcuni critici a parlare di «livelli di follia senza precedenti».
Secondo alcuni, per giustificare l’autorizzazione ai vaccini COVID per bambini degli anni scorsi il CDC avrebbe utilizzato dati errati provenienti da uno studio preliminare che esagerava il rischio di morte nei piccoli.
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