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Vaccini

Il vaccino contro la febbre gialla: più domande che risposte

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Renovatio 21 pubblica la traduzione di questo articolo di Children’s Health Defense

 

 

Nel gennaio 2019, i mezzi di informazione hanno riportato la notizia della morte di un importante ricercatore in campo oncologico del Regno Unito, che ha subito il collasso totale degli organi non molto tempo dopo aver ricevuto un vaccino contro la febbre gialla (Yellow Fever, o YF). Sia il Regno Unito che gli Stati Uniti raccomandano la vaccinazione da febbre gialla per chiunque a partire dai nove mesi di età stia progettando di recarsi in un paese in cui la febbre gialla è endemica nell’Africa sub-sahariana o in Sud America.

 

«Deliri ed allucinazioni dopo aver fatto la vaccinazione»

Le autorità sanitarie pubbliche ammettono che il vaccino YF (un vaccino a virus vivo attenuato), può, in casi «rari», “avere effetti collaterali gravi e talvolta fatali” e che i rischi sono circa quattro volte superiori in individui a partire dai 60 anni, ma molti viaggiatori più anziani continuano comunque a ricevere il vaccino.

 

Lo scienziato deceduto nell’evento fatale di gennaio aveva 67 anni; dopo la sua morte, l’istituto di ricerca medica presso cui lavorava ha incaricato The Guardian di modificare il suo articolo e di affermare che la morte è avvenuta «successivamente», piuttosto che «come risultato di», la vaccinazione contro la febbre gialla.

 

All’inizio degli anni 2000, i giornalisti avevano evidentemente un po’ più di margine di discrezionalità nel divulgare i rischi del vaccino. Una cronaca del 2001 sui decessi legati al vaccino YF in tre paesi ha concluso che le morti «hanno evidenziato ancora una volta che non esiste un vaccino completamente sicuro».

 

Una recente ricerca di «reazioni avverse da vaccino contro la febbre gialla» in PubMed (il motore di ricerca gratuito della National Library of Medicine) ha raccolto 168 risultati di ricerca di studi pubblicati negli ultimi due decenni. Considerando che circa il 99% degli eventi avversi legati al vaccino non viene mai segnalato, forse è giunto il momento di riesaminare i rischi del vaccino contro la febbre gialla.

 

E’ difficile immaginare che un’inoculazione comunemente somministrata contro una malattia… possa avere un effetto così terribilmente devastante su un essere umano. Eppure eccola qui, registrata in tutto il dolore, la miseria e l’angoscia che tutti noi possiamo vedere.

 

Morte, follia e insufficienza multiorgano

Il Regno Unito non è estraneo a storie drammatiche sulla vaccinazione contro la febbre gialla andata male.

 

Un ex corrispondente estero della BBC ha recentemente descritto il suo viaggio nella psicosi dopo la vaccinazione YF, sottolineando che anche altre persone lo hanno contattato riferendo di aver sofferto di «deliri e allucinazioni dopo aver fatto la vaccinazione». Egli aveva effettuato la vaccinazione in Grecia, dove, in modo piuttosto insolito, «i medici… gli avevano detto di credere che avesse avuto una reazione avversa al vaccino». Dopo un periodo difficile di trattamento e di guarigione finale, il giornalista della BBC ha scritto un libro e realizzato un film sull’esperienza «kafkiana» e sta cercando di far sì che il produttore del vaccino, Sanofi Pasteur, «ammetta la responsabilità per quello che gli è successo». Commentando il film, una persona ha dichiarato: «E’ difficile immaginare che un’inoculazione [comunemente somministrata] contro una malattia….possa avere un effetto così terribilmente devastante su un essere umano. Eppure eccola qui, registrata in tutto il dolore, la miseria e l’angoscia che tutti noi possiamo vedere».

 

Secondo un rapporto del 2012 redatto da ricercatori del CDC e altri, YEL-AVD è fatale in oltre il 60% dei casi segnalati, con una mediana di 10 giorni dalla vaccinazione al momento della morte…

 

Quando gli scienziati sono giunti ad ammettere che i moderni vaccini contro la febbre gialla possono causare «malattie invasive e disseminate in… individui altrimenti sani, con elevata letalità», essi hanno coniato diversi termini per descrivere il fenomeno.

 

La disfunzione acuta multipla degli organi subita dal ricercatore britannico in campo oncologico è chiamata malattia viscerotropica associata al vaccino contro la febbre gialla (YEL-AVD). Studi pubblicati riportano anche gravi effetti collaterali come la malattia neurotropica associata al vaccino contro la febbre gialla (YEL-AND), per esempio meningite o encefalomielite acuta disseminata, così come «ipersensibilità immediata o reazioni anafilattiche».

 

Secondo un rapporto del 2012 redatto da ricercatori del CDC e altri, YEL-AVD è fatale in oltre il 60% dei casi segnalati, con una mediana di 10 giorni dalla vaccinazione al momento della morte; YEL-AVD grave è caratterizzato da bassa pressione sanguigna, «emorragia, insufficienza renale acuta e insufficienza respiratoria acuta». Nel 2015 una donna dell’Oregon di 60 anni è morta entro nove giorni dal vaccino contro la febbre gialla dopo aver subito una grave reazione che ha comportato danni al cuore e insufficienza renale.

 

Il rapporto del CDC afferma che YEL-AVD è il risultato di «diffusione e replicazione» fuori controllo del virus del ceppo vaccinale, con studi che hanno documentato il virus vaccinale «in un certo numero di tessuti post mortem ottenuti da pazienti con YEL-AVD». I ricercatori sostengono inoltre che YEL-AND è il risultato di «un’invasione virale indotta direttamente dal virus del vaccino nel sistema nervoso centrale» o, in alcuni casi, di una reazione autoimmune.

Gavi (l’alleanza internazionale per il vaccino guidata dalla Bill & Melinda Gates Foundation, dall’OMS, dall’UNICEF e dalla Banca Mondiale) sta spingendo per una maggiore copertura del vaccino YF in Africa dal 2011.

 

Quanti casi? Chi lo sa?

A partire dal 2010, un gruppo di lavoro internazionale ha identificato 60 rapporti di YEL-AVD (pubblicati e non pubblicati) provenienti da Asia, Australia, Europa, Nord e Sud America. Stime prudenziali basate su questi rapporti suggeriscono che ci possono essere 3-4 casi di YEL-AVD per milione di dosi distribuite, con 14-18 casi per milione di dosi in individui con più di 60 anni e ben 117 per milione riportati in uno studio che coinvolge un singolo lotto di vaccino.

 

Tuttavia, molti fattori ostacolano l’identificazione e la segnalazione di eventi avversi in seguito a vaccini contro la febbre gialla (e altri), tra cui «differenze nelle definizioni, organizzazione del sistema di sorveglianza, metodi di segnalazione dei casi, somministrazione di [vaccino YF] insieme con altri vaccini, informazioni incomplete sui denominatori, intervalli di tempo per la segnalazione degli eventi, il tasso di segnalazione passiva, accesso alle risorse diagnostiche e differenze nei termini di segnalazione».

 

In una revisione sistematica degli studi pubblicati fino al 2016, concentrandosi sui casi di YEL-AVD nei paesi sviluppati, i revisori hanno identificato 62 casi, ma non avevano prove sufficienti per fornire «certezza diagnostica» per altri 70 casi ed hanno escluso altre tre dozzine di casi a causa di una classificazione «imprecisa».

 

I revisori hanno poi riferito di non essere in grado di calcolare un tasso complessivo a causa dell’incompletezza delle informazioni. In combinazione con il noto problema delle sottonotificazioni degli eventi avversi del vaccino, le statistiche ufficiali potrebbero sottostimare significativamente l’incidenza reale delle reazioni avverse dopo la vaccinazione YF.

 

Un vaccino contro la febbre gialla di precedente generazione, che era ampiamente somministrato nell’Africa francofona, fu interrotto nel 1982 a causa di “instabilità genetica” e “alti tassi di encefalite post-vaccinazione nei bambini.

 

A seguito delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre due dozzine di Paesi in Africa e molti dell’America Latina e dei Caraibi includono la vaccinazione YF nei loro programmi di vaccinazione infantile, raccomandando generalmente un vaccino iniziale a 9-12 mesi di età e un richiamo ogni 10 anni.

 

Gavi (l’alleanza internazionale per il vaccino guidata dalla Bill & Melinda Gates Foundation, dall’OMS, dall’UNICEF e dalla Banca Mondiale) sta spingendo per una maggiore copertura del vaccino YF in Africa dal 2011.

 

Il tasso di vaccinazione contro la febbre gialla in Africa è irregolare, tuttavia, un vaccino YF di precedente generazione, che era ampiamente somministrato nell’Africa francofona, fu interrotto nel 1982 a causa di «instabilità genetica» e «alti tassi di encefalite post-vaccinazione nei bambini».

 

Attualmente, il verificarsi di gravi eventi avversi in Africa è un dato che nessuno conosce, perché l’individuazione di eventi avversi nei paesi a basso reddito è particolarmente dispendiosa in termini di tempo e di risorse. Le persone che soffrono di reazioni avverse potrebbero anche avere scarse possibilità di ricevere cure sanitarie, rendendo ancora meno probabile che gli eventi avversi siano studiati e pubblicati.

 

Ricercatori del CDC hanno accertato che le reazioni si sono verificate in individui di età compresa tra 5 e 88 anni. Il 9% degli eventi avversi sono stati classificati come «gravi», tra cui morte, anafilassi, sindrome di Guillain-Barré e insufficienza multiorgano

 

 

Rischi per fasce d’età

Sebbene paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti avvertano dei rischi del vaccino YF solo per gli anziani o altri gruppi vulnerabili come gli individui immunocompromessi, la letteratura pubblicata dimostra il rischio di eventi avversi in individui sani in tutte le fasce di età. Per esempio:

 

 

  • Uno studio del 2017 di ricercatori polacchi ha riportato un caso di meningite associata al vaccino YF in un maschio di 39 anni “senza evidenza di fattori di rischio significativi”.

Il tasso di vaccinazione contro la febbre gialla in Africa è irregolare, tuttavia, un vaccino YF di precedente generazione, che era ampiamente somministrato nell’Africa francofona, fu interrotto nel 1982 a causa di «instabilità genetica» e «alti tassi di encefalite post-vaccinazione nei bambini».

  • Ricercatori del CDC che hanno analizzato gli eventi avversi segnalati al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) a seguito della vaccinazione primaria o secondaria contro la febbre gialla (N=938) dal 2007 al 2013 hanno accertato che le reazioni si sono verificate in individui di età compresa tra 5 e 88 anni. Il 9% degli eventi avversi sono stati classificati come “gravi”, tra cui morte, anafilassi, sindrome di Guillain-Barré e insufficienza multiorgano.

 

  • Nel 2017, ricercatori di Singapore hanno riportato eventi avversi sistemici in oltre il 63% degli adulti di età compresa tra i 21 e i 50 anni che avevano ricevuto il vaccino YF; hanno notato una correlazione significativa tra la stimolazione da parte del vaccino di una potente risposta immunitaria e la probabilità di un evento avverso.

 

 

Dai polli alla coltivazione del tabacco

Alcuni dei primi tentativi di sviluppare vaccini si sono concentrati sulla febbre gialla (anche se un vaccino sviluppato nel 1901 uccise il 7% dei volontari su cui fu testato e fece ammalare un altro 19%).

 

Negli anni ’30, gli scienziati del settore iniziarono a fare esperimenti con vaccini contro la febbre gialla preparati a partire da colture di cervelli di topo ed embrioni di pollo. I vaccini YF sono ancora preparati coltivando il virus della febbre gialla negli embrioni di pollo e aggiungendo sostanze come sorbitolo e gelatina come stabilizzanti. Anche se ci sono state alcune modifiche successive al processo di produzione, le due materie prime utilizzate per produrre i vaccini contro la febbre gialla oggi risalgono entrambe al lavoro svolto dal Rockefeller Institute durante la seconda guerra mondiale.

 

Negli Stati Uniti, l’unico vaccino YF autorizzato dalla FDA è YF-Vax di Sanofi Pasteur. Tuttavia, YF-Vax è attualmente esaurito, quindi la FDA ha temporaneamente approvato l’uso dell’altro vaccino YF di Sanofi, Stamaril, quello che ha provocato la psicosi nel giornalista della BBC. Quando al responsabile dell’innovazione vaccinale di Sanofi sono state chieste informazioni sugli eventi avversi, ha «ammesso… che il vaccino non era stato controllato per molti anni».

F-Vax è attualmente esaurito, quindi la FDA ha temporaneamente approvato l’uso dell’altro vaccino YF di Sanofi, Stamaril, quello che ha provocato la psicosi nel giornalista della BBC. Quando al responsabile dell’innovazione vaccinale di Sanofi sono state chieste informazioni sugli eventi avversi, ha «ammesso… che il vaccino non era stato controllato per molti anni»

 

I rapporti sui decessi a seguito della vaccinazione YF, che attirano l’attenzione, «hanno suscitato l’interesse a sviluppare un vaccino contro la febbre gialla più sicuro, che può essere facilmente incrementato per soddisfare… l’aumento della domanda globale».

 

I ricercatori negli Stati Uniti e in Brasile pensano di aver trovato la risposta, proponendo un vaccino geneticamente modificato (ricombinante) prodotto utilizzando «agricoltura molecolare» basato sul tabacco.

 

Finora, le sperimentazioni di tali vaccini hanno dimostrato un’efficacia inferiore rispetto ai vaccini vivi attenuati, spingendo i ricercatori a interrogarsi sulla necessità di includere potenti adiuvanti. Resta da vedere se un vaccino coltivato in tabacco con potenti adiuvanti, che potrebbero provocare una serie di altri problemi, si rivelerà un miglioramento rispetto ai pericolosi vaccini vivi attualmente in uso.

 

 

 

© 21 febbraio 2019, Children’s Health Defense, Inc. Questo lavoro è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

 

 

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Cancro

I vaccini COVID sono «sostanzialmente un omicidio»: parla il maggior oncologo giapponese

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Uno dei maggiori medici oncologi del Giappone ha recentemente criticato le iniezioni mRNA anti-COVID-19 definendole «opera del male» che ha causato «sostanzialmente un omicidio».

 

In un’intervista video pubblicata lo scorso il 19 aprile, il dottor Masanori Fukushima, che ha guidato il primo ambulatorio oncologico presso l’Università di Kyoto e ha lanciato lì il primo corso di farmacoepidemiologia, ha elencato una serie di problemi con i vaccini con mRNA del COVID, evidenziando quello che ha definito un malvagio «abuso della scienza».

 

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Il dottor Fukushima sottolineato che i «turbocancri» sono un tipo di tumore «precedentemente mai visto dai medici» che progredisce estremamente rapidamente e sono in genere allo stadio quattro quando vengono diagnosticati, hanno iniziato a comparire dopo il lancio della vaccinazione globale.

 

Tali «tumori turbo» stanno emergendo insieme all’eccesso di mortalità dovuto al cancro in generale, che secondo Fukushima non può essere spiegato solo con la perdita di opportunità di screening o trattamento durante i lockdown del biennio pandemico.

 

Come tragico esempio del pericolo mortale delle iniezioni di COVID, l’oncologo ha condiviso la storia di un uomo di 28 anni che è stato trovato morto dalla moglie mentre cercava di svegliarlo la mattina, cinque giorni dopo aver ricevuto il secondo vaccino mRNA.

 

«Il medico che ha eseguito l’autopsia ha detto che quando ha cercato di rimuovere il cuore, era morbido e si era disintegrato», ha detto il Fukushima. «E anche un solo caso come questo dimostra quanto pericoloso possa essere questo vaccino».

 

L’oncologo ha sottolineato che questi gravi danni, inclusa la morte, hanno afflitto persone – dopo il vaccino – che avevano una storia di buona salute.

 

«È serio. È essenzialmente un omicidio. Alla fine voglio affermare chiaramente che questo è il mio punto di vista» ha dichiarato il dottor Fukushima.

 

Si è lamentato del fatto che i media, compresi i giornali, in genere non hanno riferito di questi danni e che, di fatto, coloro che mettono in dubbio la sicurezza dei vaccini anti-COVID – proprio come quelli antinfluenzali – sono stati definiti «eretici» antiscientifici. Tuttavia, ha descritto l’atteggiamento di coloro che zittiscono le voci critiche del «vaccino» come tutt’altro che scientifico e “più simile alla fede, all’isteria o addirittura al comportamento settario».

 

«Ora sono profondamente preoccupato non solo per la grave crisi della medicina ma anche della scienza e della democrazia», ​​ha detto Fukushima, ribadendo il fatto che i Paesi che hanno spinto in modo più aggressivo il vaccino COVID, come Israele, hanno registrato i tassi di morte e infezione più alti, come dimostrato da studi che confrontano i Paesi del Medio Oriente, tra cui Giordania, Siria ed Egitto.

 

«Israele è stato leader nella vaccinazione precoce e diffusa, ma ha anche registrato i più alti tassi di mortalità e infezione. Le aree vaccinate in modo meno aggressivo hanno subito meno danni», ha detto Fukushima, sostenendo che «Israele si è affrettato a fermare il vaccino».

 

C’erano problemi, inoltre, con la stessa tecnologia utilizzata per somministrare l’mRNA – le nanoparticelle lipidiche – che secondo il medico provocano «effetti fuori bersaglio» su vari organi, tra cui ovaie, cervello, fegato e midollo osseo.

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Quel che è peggio, le proteine ​​​​spike prodotte dall’mRNA sono state rilevate nel corpo umano più di un anno dopo la somministrazione del vaccino COVID, ha osservato l’oncologo, indicando «un grave problema».

 

Il medico ha preso di mira l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per aver spinto «frettolosamente» i vaccini COVID senza un’adeguata indagine, e inoltre per aver cercato di imporre un approccio unico per tutti in Paesi con varie «circostanze, abitudini e sistemi medici», una cosa definita dallo scienziato come «un po’ assurda».

 

È «fondamentale» che l’OMS si assuma la responsabilità dei danni causati dai vaccini anti-COVID, dice il medico nipponico, parlando di «abuso, uso improprio della scienza e pratica malvagia della scienza, a dire il vero».

 

Il dottor Fukushima ha dichiarato che l’OMS è «consapevole» dei danni derivanti dai cosiddetti vaccini perché stanno compensando questi danni in alcuni Paesi, e tuttavia non stanno affrontando adeguatamente la morte e le lesioni indotte dall’iniezione di COVID attraverso un’indagine e un rapporto.

 

«Immagina di trovare il tuo coniuge morto al mattino. Non è uno scherzo. Un vaccino che provoca tali conseguenze, anche un solo decesso, è inaccettabile», ha affermato Fukushima, aggiungendo che solo in Giappone il governo ha documentato 2.134 decessi segnalati a causa del vaccino COVID, che è probabilmente una stima bassa.

 

«Ci sono decine di migliaia di persone che devono consultare un medico a causa di problemi legati al vaccino», ha continuato, affermando che una grossa fetta di loro – il 30% – «soffre di ME (encefalomielite mialgica) o sindrome da stanchezza cronica».

 

Questo è solo l’inizio, secondo Fukushima, perché i tassi di tutti i tipi di malattie sono aumentati da quando è stato lanciato il vaccino COVID, comprese «malattie autoimmuni, malattie neurodegenerative, cancro e infezioni».

 

«È come se avessimo aperto il vaso di Pandora… Dobbiamo prendere sul serio questi danni e affrontarli seriamente. Qualsiasi tentativo di liquidare questi danni come se non fossero accaduti è francamente opera del male. Questo è un esempio per eccellenza della pratica malvagia della scienza», ha detto Fukushima.

 

Fukushima ha invitato le istituzioni scientifiche e mediche, guidate dall’OMS, ad affrontare direttamente questi risultati attraverso sforzi di ricerca al fine di «accendere la luce della scienza» sui vaccini.

 

«Non dovremmo mai più usare tali vaccini», ha detto. «Questa è una vergogna per l’umanità. È una vergogna che abbiamo fatto questo».

 

Il Giappone, rispetto ad altri Paesi, sembra percorso da fremiti maggiori nell’affrontare i danni della vaccinazione mRNA.

 

Una grande manifestazione contro l’ordine mondiale dell’OMS si è avuta a Tokyo nelle scorse settimane. Tra i relatori della manifestazione, il professor Inoue.

 


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Secondo un recente studio, circa il 70% delle persone morte in Giappone dopo aver fatto un vaccino mRNA BNT162b2 contro il COVID-19 ha perso la vita nei primi 10 giorni successivi al vaccino, con un aumento significativo di morti per cancro dopo la terza dose.

 

Come riportato da Renovatio 21, uno studio nipponico pubblicato pochi mesi fa ha chiesto la sospensione delle banche del sangue a causa di problemi di contaminazione del sangue trasfusionale.

 

Due anni fa il governo di Tokyo aveva parlato di «possibili gravi effetti collaterali» del vaccino sui più giovani. In Giappone erano state studiate in dettaglio le miocarditi secondo le fasce d’età dei vaccinati.

 

Tuttavia, recentemente il Giappone ha approvato il primo vaccino al mondo mRNA auto-amplificante contro il COVID-19, sebbene il produttore non abbia pubblicato dati sulla sicurezza o sull’efficacia del vaccino.

 

Il Paese nel 2022 ha investito due miliardi di dollari nel progetto di creazione di vaccini pandemici in 100 giorni.

 

Come riportato da Renovatio 21, intervenendo alla conferenza del Consiglio Mondiale per la Salute di marzo, il dottor Masayasu Inoue, professore emerito alla Scuola di medicina dell’Università di Osaka, dove si è specializzato in patologia molecolare e medicina, ha avvertito che la portata delle violazioni dei diritti umani durante la pandemia di COVID-19 sarà eclissata da una futura pandemia di «Malattia X» discussa alla conferenza di Davos all’inizio di quest’anno.

 

 

«La pandemia è stata usata come falso pretesto dall’OMS per promuovere le vaccinazioni di tutti i popoli del mondo», ha dichiarato il professor Inoue.

 

«Con il pretesto di risparmiare tempo è stato scelto un metodo estremamente pericoloso (…) Cioè, si tratta iniezione intramuscolare di geni virali per produrre proteine ​​​​spike tossiche direttamente nei tessuti umani per stimolare il sistema immunitario. Perché questo è un metodo completamente nuovo e mal concepito che non è mai stato applicato prima nella storia umana».

 

I vaccini anti-COVID-19 non sufficientemente testati, che sono stati prodotti e distribuiti in tutta fretta, hanno provocato «danni indotti dai farmaci che non sono mai stati visti nella storia umana», afferma l’Inoue. «Credo che l’uso fraudolento della terapia genica sperimentale su persone sane, in particolare su bambini sani, costituisca un’estrema violazione dei diritti umani».

 

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Sanità

Il Trattato Pandemico OMS mira a «menomare e uccidere» e a «stabilire un governo mondiale»: parla il medico kenyota che lottò contro i vaccini sterilizzanti

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Un noto medico del Kenya ha dichiarato la scorsa settimana che il cosiddetto Trattato Pandemico proposto dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) mira ad aprire la strada a un nuovo virus artificiale letale e ad un vaccino, nonché a istituire un governo globale minando la sovranità nazionale. Lo riporta LifeSite.   Il dottor Wahome Ngare ha spiegato davanti alla Seconda Conferenza Interparlamentare africana sui valori della famiglia e sulla sovranità che il vero scopo del trattato in sospeso, che raggiungerebbe un controllo medico senza precedenti dell’OMS su tutti i suoi Paesi membri, è la riduzione della popolazione umana.   Il dottore keniano ha sottolineato che esiste una storia sostanziale di sforzi di riduzione della popolazione in Africa nonostante il fatto che sia dimostrato che non è sovrappopolata. Per ribadire questo concetto, ha spiegato che la massa terrestre dell’Africa può corrispondere a quella degli Stati Uniti, della Cina, dell’India e del Giappone, ma contiene solo circa un quarto della popolazione di tutti questi paesi messi insieme.   «Il problema con l’Africa non è la crescita della sua popolazione, che è in realtà una risorsa. Il problema sono gli avidi proprietari delle multinazionali che sono interessati ad appropriarsi delle nostre risorse naturali», ha affermato il dottor Ngare.  

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Il medico kenyota sostiene che sono in corso sforzi per ridurre la popolazione del continente attraverso guerre, carestie, malattie e persino organismi geneticamente modificati (OGM), spiegando che «il problema più grande con gli OGM è che il seme è brevettato – è di proprietà di qualcuno. E una volta che lo usi abbastanza a lungo e il tuo seme naturale è scomparso, possono ritirare il loro seme e ucciderti con la fame. In effetti, le iniziative sostenute da Bill Gates in Africa hanno spinto per anni le colture OGM, con il pretesto che metterebbero fine alla fame in Africa».   Il dottor Ngare ha continuato sostenendo che l’epidemia di COVID-19 è stata deliberatamente utilizzata per spopolare il mondo, compresa l’Africa, e che questo era solo un preludio a ciò che è previsto per seguire il prossimo Accordo Pandemico dell’OMS.   Durante il COVID-19, ha osservato, alle persone veniva detto che un numero «spaventoso» sarebbe morto a causa del virus, che la malattia era incurabile e che «l’immunità naturale non può proteggerci e salvarci».   «Ci è stato detto di non stringerci la mano, ci è stato detto di mantenere la distanza sociale, ci è stato detto di restare a casa… Se ti venissero sottoposte questa tortura psicologica per sei mesi e poi ti dicessero che c’è un vaccino, cosa faresti? Correresti a farti il vaccino!» ha detto il Ngare.   La vaccinazione poi «è diventata obbligatoria attraverso la coercizione», perché la prova della vaccinazione era necessaria per accedere a beni e servizi, ha affermato il dottor Ngare, suggerendo che ciò dimostra che «Il gioco finale dell’intero fiasco COVID era vaccinare tutti… Questo è ciò di cui si trattava col COVID».   Il problema di questi vaccini, ha spiegato il medico, è che erano talmente pericolosi da costituire «un rischio per la sicurezza nazionale». Perché? Innanzitutto, solo i produttori sapevano cosa contenessero esattamente i vaccini e solo i laboratori coinvolti nella loro creazione potevano testarli ed esaminarli.   La presunta base della loro utilità si fondava anche su un fondamento errato, ha dichiarato il dottor Ngare, perché la proteina spike creata dal vaccino era modellata sulla stessa proteina che causava la malattia nel COVID-19. L’iniezione è stata anche spinta avanti con l’affermazione che l’immunità naturale non è protettiva – e tuttavia, lo stesso vaccino era basato sulla capacità del corpo di «organizzare una risposta immunitaria all’agente patogeno!»   Quel che è peggio è che i dati dei processi di iniezione rilasciati da un’ordinanza del tribunale negli Stati Uniti hanno rivelato un numero preoccupante di morti e feriti causati almeno dall’iniezione Pfizer. Secondo il dottor Ngare, 61 persone sarebbero morte di ictus e cinque persone sarebbero morte per danni al fegato durante gli studi, mentre l’80% delle madri incinte avrebbe perso i propri bambini durante i primi tre mesi di gravidanza dopo aver ricevuto le iniezioni di COVID. Inoltre, le iniezioni avrebbero causato danni al sistema riproduttivo sia degli uomini che delle donne, danneggiando il numero e la motilità degli spermatozoi, le ovaie, i cicli mestruali e la placenta.   «Questo era noto al momento della registrazione dei vaccini, ma non era noto ai medici», ha detto il dottor Ngare.

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Il medico kenyota ha proseguito raccontando come in Africa esiste da tempo un precedente di imposizione di vaccini non necessari, nonché di promozione di vaccini che danneggiano la fertilità, in particolare attraverso il vaccino antitetanico.   Si tratta di una storia drammatica, allucinante di cui Renovatio 21 ha spesso parlato: le campagne vaccinali antitetaniche in Kenya sono state accusate di essere responsabili della sterilizzazione di quantità enormi di donne. Le campagne di vaccinazioni erano spinte dai soliti enti transnazionali con i soliti oligarchi miliardari «filantrocapitalisti». Secondo alcuni, si sarebbe trattato di un esperimento per studiare la possibilità di infliggere definitivamente la sterilità alla popolazione umana attraverso i vaccini.   Come noto, nel caso dello scandalo dei vaccini sterilizzanti era stata proprio la Conferenza Episcopale kenyota a denunciare a livello internazionale l’incredibile vicenda, seguiti dai medici cattolici del Paese che hanno sconsigliato il vaccino e denunciato il ruolo di Bill Gates.   Il dottor Ngare ha raccontato durante la campagna per debellare il tetano in Africa, le donne dai 14 ai 49 anni venivano vaccinate ogni sei mesi contro il tetano, con iniezioni che in realtà erano contraccettive, all’insaputa delle donne. Questo siero sarebbe intenzionalmente progettato e sviluppato dalle Nazioni Unite, dall’OMS e dalla Banca Mondiale per ridurre la fertilità, ha aggiunto il medico, affermando che è stato pubblicato un articolo che dimostra la natura contraccettiva di questi vaccini contro il tetano, che è stato letto più di 300.000 volte.   Lo Ngare ha suggerito che questi sforzi per spopolare l’Africa e il mondo attraverso i vaccini siano i precedenti per un’imminente campagna di spopolamento che sarà avviata attraverso il Trattato Pandemico. Secondo il medico africano, gli emendamenti ai regolamenti sanitari internazionali (IHR) che sono parte integrante del trattato determineranno il modo in cui l’OMS gestirà le pandemie o le malattie che attraversano i confini nazionali.   «L’OMS sta cercando di aumentare i suoi poteri in modo che il Direttore Generale possa dichiarare unilateralmente che esiste una pandemia, reale o immaginaria», ha detto il dottor Ngare. «Nel momento in cui lo dirà, le nuove norme gli permetteranno di farsi carico della gestione della pandemia in ogni Paese firmatario dell’OMS».   «Sarà il direttore Tedros che dirà quando entrerai in lockdown, se potrai mai andare a lavorare, quali vaccini ti verranno somministrati», ha spiegato. «Se l’OMS provoca così tanti danni con il suo attuale potere, potete immaginare cosa farebbe se le deste effettivamente più potere?».   «La mia conclusione è che l’OMS non è più un organismo che promuove la salute. È diventato un braccio dell’imperialismo degli interessi aziendali globali», ha affermato, aggiungendo che il trattato pandemico proposto e gli IHR «mirano a dare all’OMS il mandato legale per facilitare la creazione di una nuova pandemia… utilizzando nuovi virus artificiali, e l’uso delle vaccinazioni come contromisura, entrambe progettate per ridurre la popolazione mondiale attraverso la riduzione della fertilità, le mutilazioni e le uccisioni».   «Conferirà inoltre all’OMS il mandato di utilizzare la pandemia per stabilire un governo mondiale, cancellando totalmente la sovranità degli Stati membri e dei Paesi ed erodendo le libertà individuali dei cittadini», ha avvertito, esortando le nazioni africane a evitare questo immenso danno scrivendo prima «formalmente all’OMS» per respingere gli emendamenti e le IHR, e poi a «considerare l’uscita dall’OMS entro il 2024, ovvero quando dovrebbe entrare in vigore il trattato sulla pandemia».

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Il medico ha anche invitato i Paesi africani a «chiedere collettivamente la fine della ricerca sul guadagno di funzione», che ha descritto come assurda ed estremamente pericolosa.   «I Paesi africani dovrebbero fare un passo avanti e dire che è criminale per chiunque addestrare virus e batteri ad attaccare gli esseri umani come un modo per creare un vaccino nel caso in cui il virus scappi», ha detto. «Questa è stregoneria. Non è una medicina».   Ngare ha inoltre consigliato ai Paesi africani di «trattare collettivamente tutti i programmi di vaccinazione come un rischio per la sicurezza nazionale»: «se non riesci a determinare cosa c’è nel vaccino che viene somministrato alla tua gente, potresti aprire una porta per distruggere la popolazione africana».   Infine, il dottore ha esortato le nazioni africane a «rifiutare qualsiasi collegamento delle cartelle cliniche individuali, comprese le cartelle cliniche, all’identità digitale che viene ora loro imposta».   «Onorevoli membri, non permettete al governo di accedere alle informazioni sanitarie private come mezzo per determinare chi riceverà o meno i servizi sanitari. Non è etico dal punto di vista medico ed è contrario ai diritti umani fondamentali», ha affermato.   Come riportato da Renovatio 21, il dottor Ngare era stato invitato dal presidente ugandese Musuveni, noto per la sua fiera opposizione ai tentativi di omotransessualizzare il suo Paese e l’Africa, alla Conferenza interparlamentare internazionale sui valori della famiglia.   L’Africa ha largamente rifiutato il vaccino COVID, lasciando scadere i sieri arrivati come «aiuti umanitari» e respingendo quanto fatto da élite locali cooptate dagli occidentali per imporre la sierizzazione.   Il disgusto per il farmaco era trasversale: cittadini di tutte le classi sociali, di tutte le religioni presenti in Africa hanno scelto di non sottoporsi alla siringa mRNA. Il vescovo ortodosso di Nairobi già tre anni aveva tuonato: «la mia idea è che a un certo punto il vaccino porterà alla morte».   Un leader africano che si era opposto all’isteria COVID, il presidente della Tanzania, John Magufuli è morto durante la pandemia in circostanze che hanno sollevato in alcuni qualche dubbio.

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Vaccini

Bambini vaccinati, la protezione contro il COVID-19 crolla in pochi mesi: studio del CDC

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La protezione vaccinale contro il COVID-19 tra i bambini crolla in pochi mesi. Lo riporta EpochTimes, cha analizza uno studio istituzionale uscito nelle scorse settimane.

 

Secondo un nuovo studio dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (l’ente di controllo epidemico statunitense, chiamato solitamente CDC), i bambini che hanno ricevuto un vaccino originale contro il COVID-19 hanno scarsa protezione contro il ricovero ospedaliero pochi mesi dopo la vaccinazione.

 

Inizialmente i bambini avrebbero una protezione del 52% contro il ricovero in ospedale, ma l’efficacia stimata crollerebbe al 19% dopo quattro mesi, secondo lo studio.

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Anche la protezione contro le cosiddette malattie critiche è diminuita drasticamente, dal 57% al 25%, hanno scoperto i ricercatori.

 

I ricercatori includono dipendenti del CDC e il documento è stato pubblicato nel digest settimanale del CDC il 18 aprile.

 

Lo studio ha riguardato i bambini che hanno ricevuto due o più dosi dei vaccini originali Pfizer-BioNTech o Moderna COVID-19 dal 19 dicembre 2021 al 29 ottobre 2023.

 

Lo studio ha coinvolto bambini di età compresa tra 5 e 18 anni ricoverati in ospedale con COVID-19 acuto e risultati positivi alla malattia e li ha confrontati con un gruppo di controllo di bambini ricoverati in ospedale con sintomi simili a COVID-19 ma risultati negativi al COVID-19.

 

I ricercatori hanno estratto dati dalla rete Overcoming COVID-19, che comprende centri sanitari nella maggior parte degli Stati Uniti, e hanno ottenuto 1.551 casi di pazienti e 1.797 nel gruppo di controllo.

 

Lo studio ha rilevato che «la ricezione di ≥2 dosi originali di vaccino monovalente COVID-19 era associata a un minor numero di ricoveri correlati a COVID-19 nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 5 e 18 anni; tuttavia, la protezione dai vaccini originali non è stata mantenuta nel tempo», hanno scritto Laura Zambrano, epidemiologa del CDC, e i suoi coautori.

 

La ricerca ha anche registrato un calo simile nella protezione contro le malattie critiche, definite come sottoposte a ventilazione meccanica, infusioni vasoattive, ossigenazione della membrana extracorporea o morte.

 

I ricercatori affermano che i risultati evidenziano l’attuale guida del CDC secondo cui tutte le persone di età pari o superiore a 6 mesi ricevono uno dei più recenti vaccini COVID-19, introdotti nell’autunno del 2023 con dati clinici di soli 50 esseri umani e nessuna stima di efficacia. Il CDC pubblica documenti solo nel suo riassunto settimanale, il Morbidity and Mortality Weekly Report, dopo che sono stati modellati per «conformarsi alla politica del CDC». I documenti non sono sottoposti a peer review.

 

Le autorità statunitensi hanno spostato i vaccini COVID-19 su un modello una volta all’anno, simile ai vaccini antinfluenzali. Il modello prevede l’aggiornamento della formulazione dei vaccini su base annuale, riconoscendo che qualsiasi protezione fornita dai vaccini svanisce rapidamente. La formulazione viene generalmente aggiornata in autunno.

 

Secondo le stime del CDC, solo il 14% dei bambini e il 23% degli adulti hanno ricevuto uno dei vaccini più recenti al 6 aprile. I vaccini disponibili sono vaccini a base di RNA messaggero (mRNA) di Pfizer e Moderna e un’alternativa di Novavax.

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I limiti dichiarati del documento includono la mancata valutazione dell’immunità post-infezione e la mancanza di dati di sequenziamento.

 

«La sezione sul conflitto di interessi è composta da 688 parole e include alcuni autori che segnalano finanziamenti da Pfizer e Moderna o proprietà di azioni Pfizer» scrive Epoch Times.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’ente per il controllo del farmaco statunitense FDA nelle scorse settimane ha rilevato che i vaccini anti-COVID mRNA possono causare convulsioni nei bambini piccoli.

 

Nel frattempo, per i bambini stanno per venire lanciati vaccini RNA monodose multivalenti per COVID e influenza, un’operazione che ha spinto alcuni critici a parlare di «livelli di follia senza precedenti».

 

Secondo alcuni, per giustificare l’autorizzazione ai vaccini COVID per bambini degli anni scorsi il CDC avrebbe utilizzato dati errati provenienti da uno studio preliminare che esagerava il rischio di morte nei piccoli.

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