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Il vaccino contro la febbre gialla: più domande che risposte

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Renovatio 21 pubblica la traduzione di questo articolo di Children’s Health Defense

 

 

Nel gennaio 2019, i mezzi di informazione hanno riportato la notizia della morte di un importante ricercatore in campo oncologico del Regno Unito, che ha subito il collasso totale degli organi non molto tempo dopo aver ricevuto un vaccino contro la febbre gialla (Yellow Fever, o YF). Sia il Regno Unito che gli Stati Uniti raccomandano la vaccinazione da febbre gialla per chiunque a partire dai nove mesi di età stia progettando di recarsi in un paese in cui la febbre gialla è endemica nell’Africa sub-sahariana o in Sud America.

 

«Deliri ed allucinazioni dopo aver fatto la vaccinazione»

Le autorità sanitarie pubbliche ammettono che il vaccino YF (un vaccino a virus vivo attenuato), può, in casi «rari», “avere effetti collaterali gravi e talvolta fatali” e che i rischi sono circa quattro volte superiori in individui a partire dai 60 anni, ma molti viaggiatori più anziani continuano comunque a ricevere il vaccino.

 

Lo scienziato deceduto nell’evento fatale di gennaio aveva 67 anni; dopo la sua morte, l’istituto di ricerca medica presso cui lavorava ha incaricato The Guardian di modificare il suo articolo e di affermare che la morte è avvenuta «successivamente», piuttosto che «come risultato di», la vaccinazione contro la febbre gialla.

 

All’inizio degli anni 2000, i giornalisti avevano evidentemente un po’ più di margine di discrezionalità nel divulgare i rischi del vaccino. Una cronaca del 2001 sui decessi legati al vaccino YF in tre paesi ha concluso che le morti «hanno evidenziato ancora una volta che non esiste un vaccino completamente sicuro».

 

Una recente ricerca di «reazioni avverse da vaccino contro la febbre gialla» in PubMed (il motore di ricerca gratuito della National Library of Medicine) ha raccolto 168 risultati di ricerca di studi pubblicati negli ultimi due decenni. Considerando che circa il 99% degli eventi avversi legati al vaccino non viene mai segnalato, forse è giunto il momento di riesaminare i rischi del vaccino contro la febbre gialla.

 

E’ difficile immaginare che un’inoculazione comunemente somministrata contro una malattia… possa avere un effetto così terribilmente devastante su un essere umano. Eppure eccola qui, registrata in tutto il dolore, la miseria e l’angoscia che tutti noi possiamo vedere.

 

Morte, follia e insufficienza multiorgano

Il Regno Unito non è estraneo a storie drammatiche sulla vaccinazione contro la febbre gialla andata male.

 

Un ex corrispondente estero della BBC ha recentemente descritto il suo viaggio nella psicosi dopo la vaccinazione YF, sottolineando che anche altre persone lo hanno contattato riferendo di aver sofferto di «deliri e allucinazioni dopo aver fatto la vaccinazione». Egli aveva effettuato la vaccinazione in Grecia, dove, in modo piuttosto insolito, «i medici… gli avevano detto di credere che avesse avuto una reazione avversa al vaccino». Dopo un periodo difficile di trattamento e di guarigione finale, il giornalista della BBC ha scritto un libro e realizzato un film sull’esperienza «kafkiana» e sta cercando di far sì che il produttore del vaccino, Sanofi Pasteur, «ammetta la responsabilità per quello che gli è successo». Commentando il film, una persona ha dichiarato: «E’ difficile immaginare che un’inoculazione [comunemente somministrata] contro una malattia….possa avere un effetto così terribilmente devastante su un essere umano. Eppure eccola qui, registrata in tutto il dolore, la miseria e l’angoscia che tutti noi possiamo vedere».

 

Secondo un rapporto del 2012 redatto da ricercatori del CDC e altri, YEL-AVD è fatale in oltre il 60% dei casi segnalati, con una mediana di 10 giorni dalla vaccinazione al momento della morte…

 

Quando gli scienziati sono giunti ad ammettere che i moderni vaccini contro la febbre gialla possono causare «malattie invasive e disseminate in… individui altrimenti sani, con elevata letalità», essi hanno coniato diversi termini per descrivere il fenomeno.

 

La disfunzione acuta multipla degli organi subita dal ricercatore britannico in campo oncologico è chiamata malattia viscerotropica associata al vaccino contro la febbre gialla (YEL-AVD). Studi pubblicati riportano anche gravi effetti collaterali come la malattia neurotropica associata al vaccino contro la febbre gialla (YEL-AND), per esempio meningite o encefalomielite acuta disseminata, così come «ipersensibilità immediata o reazioni anafilattiche».

 

Secondo un rapporto del 2012 redatto da ricercatori del CDC e altri, YEL-AVD è fatale in oltre il 60% dei casi segnalati, con una mediana di 10 giorni dalla vaccinazione al momento della morte; YEL-AVD grave è caratterizzato da bassa pressione sanguigna, «emorragia, insufficienza renale acuta e insufficienza respiratoria acuta». Nel 2015 una donna dell’Oregon di 60 anni è morta entro nove giorni dal vaccino contro la febbre gialla dopo aver subito una grave reazione che ha comportato danni al cuore e insufficienza renale.

 

Il rapporto del CDC afferma che YEL-AVD è il risultato di «diffusione e replicazione» fuori controllo del virus del ceppo vaccinale, con studi che hanno documentato il virus vaccinale «in un certo numero di tessuti post mortem ottenuti da pazienti con YEL-AVD». I ricercatori sostengono inoltre che YEL-AND è il risultato di «un’invasione virale indotta direttamente dal virus del vaccino nel sistema nervoso centrale» o, in alcuni casi, di una reazione autoimmune.

Gavi (l’alleanza internazionale per il vaccino guidata dalla Bill & Melinda Gates Foundation, dall’OMS, dall’UNICEF e dalla Banca Mondiale) sta spingendo per una maggiore copertura del vaccino YF in Africa dal 2011.

 

Quanti casi? Chi lo sa?

A partire dal 2010, un gruppo di lavoro internazionale ha identificato 60 rapporti di YEL-AVD (pubblicati e non pubblicati) provenienti da Asia, Australia, Europa, Nord e Sud America. Stime prudenziali basate su questi rapporti suggeriscono che ci possono essere 3-4 casi di YEL-AVD per milione di dosi distribuite, con 14-18 casi per milione di dosi in individui con più di 60 anni e ben 117 per milione riportati in uno studio che coinvolge un singolo lotto di vaccino.

 

Tuttavia, molti fattori ostacolano l’identificazione e la segnalazione di eventi avversi in seguito a vaccini contro la febbre gialla (e altri), tra cui «differenze nelle definizioni, organizzazione del sistema di sorveglianza, metodi di segnalazione dei casi, somministrazione di [vaccino YF] insieme con altri vaccini, informazioni incomplete sui denominatori, intervalli di tempo per la segnalazione degli eventi, il tasso di segnalazione passiva, accesso alle risorse diagnostiche e differenze nei termini di segnalazione».

 

In una revisione sistematica degli studi pubblicati fino al 2016, concentrandosi sui casi di YEL-AVD nei paesi sviluppati, i revisori hanno identificato 62 casi, ma non avevano prove sufficienti per fornire «certezza diagnostica» per altri 70 casi ed hanno escluso altre tre dozzine di casi a causa di una classificazione «imprecisa».

 

I revisori hanno poi riferito di non essere in grado di calcolare un tasso complessivo a causa dell’incompletezza delle informazioni. In combinazione con il noto problema delle sottonotificazioni degli eventi avversi del vaccino, le statistiche ufficiali potrebbero sottostimare significativamente l’incidenza reale delle reazioni avverse dopo la vaccinazione YF.

 

Un vaccino contro la febbre gialla di precedente generazione, che era ampiamente somministrato nell’Africa francofona, fu interrotto nel 1982 a causa di “instabilità genetica” e “alti tassi di encefalite post-vaccinazione nei bambini.

 

A seguito delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre due dozzine di Paesi in Africa e molti dell’America Latina e dei Caraibi includono la vaccinazione YF nei loro programmi di vaccinazione infantile, raccomandando generalmente un vaccino iniziale a 9-12 mesi di età e un richiamo ogni 10 anni.

 

Gavi (l’alleanza internazionale per il vaccino guidata dalla Bill & Melinda Gates Foundation, dall’OMS, dall’UNICEF e dalla Banca Mondiale) sta spingendo per una maggiore copertura del vaccino YF in Africa dal 2011.

 

Il tasso di vaccinazione contro la febbre gialla in Africa è irregolare, tuttavia, un vaccino YF di precedente generazione, che era ampiamente somministrato nell’Africa francofona, fu interrotto nel 1982 a causa di «instabilità genetica» e «alti tassi di encefalite post-vaccinazione nei bambini».

 

Attualmente, il verificarsi di gravi eventi avversi in Africa è un dato che nessuno conosce, perché l’individuazione di eventi avversi nei paesi a basso reddito è particolarmente dispendiosa in termini di tempo e di risorse. Le persone che soffrono di reazioni avverse potrebbero anche avere scarse possibilità di ricevere cure sanitarie, rendendo ancora meno probabile che gli eventi avversi siano studiati e pubblicati.

 

Ricercatori del CDC hanno accertato che le reazioni si sono verificate in individui di età compresa tra 5 e 88 anni. Il 9% degli eventi avversi sono stati classificati come «gravi», tra cui morte, anafilassi, sindrome di Guillain-Barré e insufficienza multiorgano

 

 

Rischi per fasce d’età

Sebbene paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti avvertano dei rischi del vaccino YF solo per gli anziani o altri gruppi vulnerabili come gli individui immunocompromessi, la letteratura pubblicata dimostra il rischio di eventi avversi in individui sani in tutte le fasce di età. Per esempio:

 

 

  • Uno studio del 2017 di ricercatori polacchi ha riportato un caso di meningite associata al vaccino YF in un maschio di 39 anni “senza evidenza di fattori di rischio significativi”.

Il tasso di vaccinazione contro la febbre gialla in Africa è irregolare, tuttavia, un vaccino YF di precedente generazione, che era ampiamente somministrato nell’Africa francofona, fu interrotto nel 1982 a causa di «instabilità genetica» e «alti tassi di encefalite post-vaccinazione nei bambini».

  • Ricercatori del CDC che hanno analizzato gli eventi avversi segnalati al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) a seguito della vaccinazione primaria o secondaria contro la febbre gialla (N=938) dal 2007 al 2013 hanno accertato che le reazioni si sono verificate in individui di età compresa tra 5 e 88 anni. Il 9% degli eventi avversi sono stati classificati come “gravi”, tra cui morte, anafilassi, sindrome di Guillain-Barré e insufficienza multiorgano.

 

  • Nel 2017, ricercatori di Singapore hanno riportato eventi avversi sistemici in oltre il 63% degli adulti di età compresa tra i 21 e i 50 anni che avevano ricevuto il vaccino YF; hanno notato una correlazione significativa tra la stimolazione da parte del vaccino di una potente risposta immunitaria e la probabilità di un evento avverso.

 

 

Dai polli alla coltivazione del tabacco

Alcuni dei primi tentativi di sviluppare vaccini si sono concentrati sulla febbre gialla (anche se un vaccino sviluppato nel 1901 uccise il 7% dei volontari su cui fu testato e fece ammalare un altro 19%).

 

Negli anni ’30, gli scienziati del settore iniziarono a fare esperimenti con vaccini contro la febbre gialla preparati a partire da colture di cervelli di topo ed embrioni di pollo. I vaccini YF sono ancora preparati coltivando il virus della febbre gialla negli embrioni di pollo e aggiungendo sostanze come sorbitolo e gelatina come stabilizzanti. Anche se ci sono state alcune modifiche successive al processo di produzione, le due materie prime utilizzate per produrre i vaccini contro la febbre gialla oggi risalgono entrambe al lavoro svolto dal Rockefeller Institute durante la seconda guerra mondiale.

 

Negli Stati Uniti, l’unico vaccino YF autorizzato dalla FDA è YF-Vax di Sanofi Pasteur. Tuttavia, YF-Vax è attualmente esaurito, quindi la FDA ha temporaneamente approvato l’uso dell’altro vaccino YF di Sanofi, Stamaril, quello che ha provocato la psicosi nel giornalista della BBC. Quando al responsabile dell’innovazione vaccinale di Sanofi sono state chieste informazioni sugli eventi avversi, ha «ammesso… che il vaccino non era stato controllato per molti anni».

F-Vax è attualmente esaurito, quindi la FDA ha temporaneamente approvato l’uso dell’altro vaccino YF di Sanofi, Stamaril, quello che ha provocato la psicosi nel giornalista della BBC. Quando al responsabile dell’innovazione vaccinale di Sanofi sono state chieste informazioni sugli eventi avversi, ha «ammesso… che il vaccino non era stato controllato per molti anni»

 

I rapporti sui decessi a seguito della vaccinazione YF, che attirano l’attenzione, «hanno suscitato l’interesse a sviluppare un vaccino contro la febbre gialla più sicuro, che può essere facilmente incrementato per soddisfare… l’aumento della domanda globale».

 

I ricercatori negli Stati Uniti e in Brasile pensano di aver trovato la risposta, proponendo un vaccino geneticamente modificato (ricombinante) prodotto utilizzando «agricoltura molecolare» basato sul tabacco.

 

Finora, le sperimentazioni di tali vaccini hanno dimostrato un’efficacia inferiore rispetto ai vaccini vivi attenuati, spingendo i ricercatori a interrogarsi sulla necessità di includere potenti adiuvanti. Resta da vedere se un vaccino coltivato in tabacco con potenti adiuvanti, che potrebbero provocare una serie di altri problemi, si rivelerà un miglioramento rispetto ai pericolosi vaccini vivi attualmente in uso.

 

 

 

© 21 febbraio 2019, Children’s Health Defense, Inc. Questo lavoro è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

 

 

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