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Il Tirannosauro potrebbe essere stato il 70% più grande di quanto si pensasse in precedenza

Il tirannosauro, detto colloquialmente talvolta «T-Rex» potrebbe essere stato spaventosamente più colossale di quanto già non pensassimo.
Un team di ricercatori ha preso in considerazione fattori quali le dimensioni della popolazione, il tasso di crescita, la durata della vita e la natura incompleta dei reperti fossili per determinare nuovamente le dimensioni del Tyrannosaurus Rex.
Secondo il nuovo studio, il re dei dinosauri – concetto doppiamente ribadito nel nome, che include sia la parola «tyrannus» che la parola «rex» – potrebbe essere stato il 70% più pesante e il 25% più lungo di quanto si pensasse in precedenza.
I paleontologi del Museo canadese della natura di Ottawa, Ontario, hanno affermato che il carnivoro T-Rex poteva pesare fino a 150 quintali, il che lo renderebbe il 35% più pesante di uno scuolabus di media grandezza. Come davanti ad altre simili comparazioni, Renovatio 21 ci tiene a precisare che oggidì non è detto che lo scuolabus sia meno letale di un rettile gigante.
Nel tentativo di determinare quanto grande potesse diventare il dinosauro, gli scienziati hanno prima esaminato i reperti fossili, che mostrano che un totale di circa 2,5 miliardi di tirannosauri un tempo vivevano sulla Terra. Tuttavia, sono stati sinora trovati solo 32 fossili adulti.
How big could T. rex get? How does bias in the fossil record affect our ability to sample the largest body sizes? I try to answer these questions with @Dave_Hone here:https://t.co/49tEuzj6Ed
With fantastic supporting artwork by @MarkWitton.#CMNPalaeo pic.twitter.com/gpJkPZ3Hxu— Jordan Mallon (@Jordan_Mallon) July 24, 2024
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Il T-Rexo più grande mai registrato è un esemplare chiamato «Scotty», che pesava circa 88 quintali quando era in vita. Tuttavia, il tirannosauro più grande «sarebbe stato circa il 70% più grande» di Scotty, ha affermato il coautore dello studio Jordan Mallon, ricercatore scientifico e responsabile della paleobiologia presso il Canadian Museum of Nature.
«Il nostro studio suggerisce che, per grandi animali fossili come il tirannosauro, non abbiamo davvero idea, dal registro fossile, delle dimensioni assolute che potrebbero aver raggiunto», ha affermato il professor Mallon, il cui team ha preso in considerazione anche altri fattori tra cui le dimensioni della popolazione, il tasso di crescita, la durata della vita e la natura incompleta del registro fossile.
«È divertente pensare a un T-Rex da 15 tonnellate, ma le implicazioni sono interessanti anche dal punto di vista biomeccanico o ecologico», ha affermato.
Gli scienziati ottawani non sembrano tuttavia aver toccato il tema più scottante nella paleontologia del Tirannosauro, ossia il suo orientamento sessuale.
Come riportato da Renovatio 21, il mondo della paleontologia sta affrontando una crisi provocata dalla teoria del gender, con alcuni scienziati che chiedono di abbandonare i nomi dei dinosauri poiché intrinsecamente «sessisti». Immaginiamo che Tyrannosaurus queen, o ancora meglio Tyrannosaurus queer sarebbe meglio: anzi, essendo di fatto un dinosauro un drago, chiamiamoli direttamente drag queen e pace fatta.
Un passato articolo di Renovatio 21 sull’argomento, in cui si invocava la canzone la controversa canzone dell’Ambrogino d’oro 1984 L’elefante gay, cagionò un messaggio elettronico alla redazione da parte dell’autore dell’indimenticato brano, Gianni Greco, che qui salutiamo, esortandolo, a questo punto, a comporne un seguito, cioè Il dinosauro gay.
«Guarda lì / guarda là /guarda com’è grosso / Guarda lì / guarda là / fauci di lamé».
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Grave crisi nel mondo degli avvoltoi, il Sudafrica si dispera. Mentre continua la violenza razzista contro i bianchi

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Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi

Una controversia legata alla gestione di un focolaio di influenza aviaria ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica canadese. Tutto ha avuto inizio nel 2024, quando i proprietari di un’azienda agricola a conduzione familiare nella Columbia Britannica hanno rilevato sintomi compatibili con l’influenza aviaria in alcuni struzzi del loro allevamento. La malattia si è diffusa rapidamente tra gli uccelli, causando la morte di 69 esemplari nel giro di un mese.
Gli struzzi rimasti, tuttavia, non hanno mostrato segni di malattia nei mesi successivi, suggerendo lo sviluppo di una possibile immunità naturale. Nonostante ciò, l’Agenzia canadese per l’ispezione alimentare (CFIA) ha disposto l’abbattimento dell’intero stormo sopravvissuto, considerandolo un rischio per la salute pubblica e per l’industria avicola nazionale.
La decisione ha suscitato una forte reazione da parte della famiglia proprietaria dell’allevamento, che da mesi si oppone al provvedimento attraverso vie legali e mediatiche. La vicenda ha avuto un nuovo sviluppo lo scorso mercoledì, quando la Corte Suprema del Canada ha concesso una sospensione temporanea dell’abbattimento, bloccando l’operazione in attesa di ulteriori decisioni giudiziarie.
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Nonostante la sospensione, gli agenti della CFIA – coadiuvati da oltre 100 agenti di polizia – continuano a presidiare la proprietà, impedendo ogni accesso non autorizzato agli animali. Secondo i proprietari, l’agenzia ha anche vietato loro di effettuare test diagnostici indipendenti sugli uccelli sopravvissuti, con la minaccia di sanzioni che includono multe fino a 200.000 dollari e pene detentive fino a sei mesi per ogni esemplare testato senza autorizzazione.
La CFIA sostiene che la presenza degli struzzi costituisca ancora una minaccia biologica. Tuttavia, alcuni osservatori hanno sollevato dubbi sulle modalità di gestione della situazione. In particolare, è stato segnalato che, nei giorni iniziali dell’intervento, alcuni operatori dell’agenzia sarebbero entrati nell’area senza adeguati dispositivi di protezione individuale, adottando misure di sicurezza più rigorose solo successivamente. Anche le forze dell’ordine, secondo quanto riferito, non avrebbero utilizzato equipaggiamenti protettivi durante le operazioni di sorveglianza.
La famiglia proprietaria della fattoria, denuncia quella che definisce una violazione dei propri diritti. La figlia dei titolari, ha dichiarato: «Non si tratta solo dei nostri struzzi. È una questione più ampia che riguarda i diritti degli agricoltori e la libertà di gestire le proprie terre».
Il caso ha acceso un dibattito pubblico sull’equilibrio tra misure di biosicurezza e diritti individuali, sollevando interrogativi sulla proporzionalità dell’intervento governativo e sulla trasparenza delle valutazioni scientifiche alla base delle decisioni.
Rimane il fatto che il Canada, anche per i grandi pennuti, è capitale dell’eutanasia di Stato che si dirige verso l’eliminazione dei bambini autistici (anche senza consenso dei genitori), i malati mentali in genere, i disabili, i depressi da lockdown, gli angosciati, i poveri – etc. Con contorno di record per le predazioni di organi.
Due anni fa il Canada registrò che una persona su 25 moriva per MAiD, il nome della pubblica eutanasia canadese.
Come riportato da Renovatio 21, un altro caso di eutanasia animale sconvolse gli USA, forse spostando anche qualche voto delle presidenziali: quello dello scoiattolo Peanut, strappato dalle amorevoli braccia del suo addestratore ed eutanatizzato dalle autorità statunitensi.
Perché per il malvagio squirrello che invece terrorizza la California, al momento, non è richiesta la morte di Stato?
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Immagine di Mostafameraji via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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Scoiattolo malvagio terrorizza intero quartiere

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A California neighborhood has been overtaken by an aggressive squirrel that has attacked nearly half a dozen residents. One local woman told @ElisePrestonTV of the moment the squirrel suddenly jumped on her leg and ended up sending her to the ER.
“It was biting and scratching,”… pic.twitter.com/fuwomCV0Xj — CBS Evening News (@CBSEveningNews) September 28, 2025
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