Spazio
Il telescopio James Webb scatta una foto ad una stella che sta per esplodere
Il telescopio spaziale James Webb della NASA ha catturato una spettacolare immagine di una stella che sta per esplodere a circa 15.000 anni luce di distanza, nella costellazione del Sagittario.
L’immagine mostra la stella che espelle quantità astronomiche di materiale mentre si prepara a divenire una supernova, uno spettacolo estremamente raro catturato con incredibili dettagli dal telescopio.
La stella trovata in raro stato terminale, nominata WR 124, è una classificazione speciale di una stella nota come «Wolf-Rayet». Si tratta di stelle eccezionalmente massicce – 30 volte la massa del nostro Sole, in questo caso – che stanno attraversando una fase finale e transitoria della loro evoluzione prima di esplodere in una supernova.
Tuttavia, non tutte le stelle in grado di diventare supernova diventano Wolf-Rayet. Una stella dovrebbe già essere enorme per qualificarsi, ma una Wolf-Rayet è così grande che si stacca continuamente da enormi porzioni della sua massa, circondandosi di uno spettro vivido e scintillante di polvere e gas.
There is beauty in transience. ????
Webb’s stunning image of a super bright, massive Wolf-Rayet star calls forth the ephemeral nature of cherry blossoms. The Wolf-Rayet phase is a fleeting stage that only some stars go through, soon before they explode: https://t.co/ZOAmKgtshI pic.twitter.com/fC0tL24iUe
— NASA Webb Telescope (@NASAWebb) March 14, 2023
Finora, WR 124 ha perso circa dieci masse solari.
La loro luminosità supera la maggior parte delle stelle dell’universo, ma ciò non le rende comunque meno sfuggenti per gli astronomi. Ne esistono poche nella nostra galassia, e l’intensità della loro esplosione significa che vivono solo poche centinaia di migliaia di anni, un tempo relativamente piccolo su scala cosmica.
Data la rarità della scoperta, gli astronomi sono ansiosi di sfruttare le enormi capacità del James Webb per esaminare questo corpo celeste. In particolare, sono interessati al contributo di WR 124 al cosiddetto «bilancio della polvere» dell’universo.
Come spiega Futurism, la polvere fluttuante è necessaria per formare pianeti, facilitare la creazione di molecole e proteggere le stelle appena nate, ha affermato la NASA. Il grande mistero è che gli scienziati non riescono a conciliare la quantità di polvere nell’universo con le teorie esistenti su come si forma la polvere.
In altre parole, ce n’è semplicemente più di quanta dovrebbe essercene, per quanto ne sappiamo.
«L’universo sta operando con un surplus di budget di polvere», ha scritto l’agenzia.
Fino ad ora, i telescopi non erano abbastanza potenti per indagare sulle mistiche proprietà di emissione di polvere di Wolf-Rayets e «se i granelli di polvere fossero abbastanza grandi e abbondanti da sopravvivere alla supernova e diventare un contributo significativo al budget complessivo della polvere», sostiene l’Agenzia Spaziale americana. «Ora queste domande possono essere esaminate con dati reali».
Tra le osservazioni recenti dei telescopi astronomici, abbiamo visto lo strano comportamento di una delle stelle più luminose del cielo, la supergigante rossa appartenente alla costellazione di Orione chiamata Betelgeuse.
Parimenti sono impressionanti gli ingrandimenti del sole visto l’anno scorso dal telescopio solare Inoyue. Altri dettagli unici erano stati rivelati dal Solar Orbiter dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Come riportato da Renovatio 21, anche il telescopio spaziale Webb l’anno scorso è stato accusato di omofobia, cagionando le dimissioni di un consigliere NASA.
Immagini da Twitter
Misteri
La NASA attiva l’Earth Defense Group per le preoccupazioni alla cometa con possibile tecnologia aliena
Un gruppo di «difesa planetaria», supportato dalla NASA, ha avviato operazioni per determinare l’esatta posizione della cometa 3I/ATLAS dopo aver rilevato un comportamento anomalo dell’oggetto.
La cometa, delle dimensioni di Manhattan e potenzialmente dotata di tecnologia aliena, è stata classificata come minaccia dall’International Asteroid Warning Network (IAWN). Questo network, una coalizione globale di esperti e agenzie coordinata dalla NASA, si occupa di monitorare asteroidi e oggetti vicini alla Terra potenzialmente pericolosi, valutandone i rischi di impatto.
Secondo il New York Post, si tratta della prima volta che un oggetto interstellare viene incluso in una campagna di questo tipo, spingendo il gruppo a perfezionare le proprie capacità e a preparare il mondo a una possibile minaccia spaziale.
Fotografata il 21 luglio dal telescopio spaziale Hubble, 3I/ATLAS presenta caratteristiche atipiche per una cometa, come riportato dal Post. Tra i fenomeni insoliti, spicca un’anti-coda, un getto di particelle diretto verso il Sole, contrariamente al comportamento tipico delle comete. Inoltre, la cometa emette una colonna di quattro grammi di nichel al secondo, senza tracce di ferro, un’anomalia per questi corpi celesti, secondo il Post.
Come riportato da Renovatio 21, astrofisico di Harvard, il dottor Avi Loeb, intervistato dal New York Post, ha notato che il tetracarbonile di nichel è associato a processi industriali umani. In precedenza, Loeb aveva suggerito che l’accelerazione non gravitazionale e la traiettoria anomala dell’oggetto, che lo porta insolitamente vicino a Marte, Giove e Venere, potrebbero indicare che si tratta di una sonda aliena in missione di ricognizione sulla Terra.
Secondo il giornale neoeboraceno, l’IAWN condurrà una «campagna sulle comete» dal 27 novembre 2025 al 27 gennaio 2026 per determinare con precisione la posizione di 3I/ATLAS.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Misteri
3I/Atlas potrebbe non essere un asteroide: parla l’astronomo harvardiano
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Spazio
Aereo passeggeri colpito da presunti detriti spaziali
Un Boeing 737 MAX 8 della United Airlines è stato colpito in volo da un oggetto non identificato, che alcuni ritengono possa essere un detrito spaziale.
Il volo United 1093, partito giovedì da Denver, Colorado, con 140 persone a bordo e diretto a Los Angeles, ha effettuato una discesa imprevista circa 40 minuti dopo il decollo mentre sorvolava lo Utah, venendo poi dirottato su Salt Lake City.
Immagini non verificate circolate sui social media mostrano danni alla fusoliera, vetri rotti nella cabina di pilotaggio e sangue sul braccio del pilota. Secondo il sito di notizie aeronautiche AvBrief.com, il capitano ha riferito che l’aereo è stato colpito da «detriti spaziali».
🚨United Boeing 737 MAX 8 (N17327) flight UA1093 from Denver to Los Angeles diverted to Salt Lake City after reportedly hitting “metal space debris” at 36,000 ft. 😳
The crew noticed a crack in one layer of the windshield and landed safely.
A replacement aircraft later continued… pic.twitter.com/OIDl5rq942— Turbine Traveller (@Turbinetraveler) October 18, 2025
Sostieni Renovatio 21
AvBrief ha aggiunto che gli investigatori stanno valutando l’ipotesi che l’aereo abbia urtato un frammento di un pallone meteorologico.
La passeggera Heather Ramsey ha dichiarato a FOX 11 che l’equipaggio ha comunicato tramite l’interfono che l’aereo era «entrato in collisione con un oggetto».
Il National Transportation Safety Board (NTSB) ha annunciato domenica di aver avviato un’indagine sul parabrezza danneggiato dell’aereo. United ha confermato il danno al parabrezza, ma non ha fornito ulteriori dettagli.
Il fenomeno dei detriti spaziali che cadono sulla terra è in aumento con la quantità di nuovi lanci spaziali della nostra epoca.
Come riportato da Renovatio 21, a gennaio un razzo SpaceX era esploso in una pioggia di detriti spaziali. Sette mesi prima un video che mostrava apparentemente i detriti di un veicolo spaziale che colpisce il suolo in un’area popolata era stato caricato sulla piattaforma di social media cinese Weibo. Altre volte la Repubblica Popolare Cinese ha avuto problemi con detriti spaziali precipitati sulla Terra.
Anche l’India, Paese che spinge per divenire potenza spaziale (sfruttando anche il settore privato), ha incontrato inconvenienti simili.
La vera questione rimane quella dei detriti spaziali orbitanti, il cui affastellarsi potrebbe provocare quella che chiamano la sindrome di Kessler, una condizione di pericolo costante a causa di spazzatura cosmica che renderebbe impossibile per l’umanità di uscire dall’atmosfera per secoli o perfino per millenni.
Una guerra spaziale, va ricordato, potrebbe impedire all’umanità l’accesso allo spazio per secoli o millenni, a causa dei detriti e della conseguente sindrome di Kessler. Tuttavia, pare che gli eserciti si stiano davvero preparando alla guerra orbitale.
-



Pensiero1 settimana faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Sanità2 settimane faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura7 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Oligarcato1 settimana faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
-



Salute2 settimane faI malori della 42ª settimana 2025
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Politica1 settimana faI vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi
-



Pensiero2 giorni faMiseria dell’ora legale, contro Dio e la legge naturale













