Nucleare
Il sindaco di Seul dice che la Corea del Sud ha bisogno di armi atomiche

La Corea del Sud deve dotarsi di un deterrente nucleare per tenere sempre a bada il suo vicino settentrionale, ha affermato il sindaco di Seul, Oh Se-hoon.
In un post su Facebook di venerdì, Oh ha denunciato quelle che ha definito «minacce insopportabili» contro la sua città, riferendosi ai commenti fatti da Kim Jong-un, che di recente ha definito la Corea del Sud una «nazione ostile».
Una foto pubblicata dall’agenzia di stampa statale Korean Central News Agency mostrava il leader supremo nordcoreano mentre si consultava con i suoi alti funzionari su una mappa di Seul.
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Lo Oh ha detto di aver provato «rabbia» e «profonda frustrazione» quando ha visto Pyongyang «fare ripetutamente minacce» contro la sua città, situata a circa 50 km dal confine.
«La Corea del Nord ha inviato palloncini carichi di spazzatura oltre il confine, causando danni alla proprietà e incendi in vari luoghi. Non molto tempo fa, hanno persino bombardato aree proprio di fronte alla nostra zona demilitarizzata e alla costa orientale», ha detto. Il fenomeno dei palloni carichi di spazzatura, talvolta a quanto si dice carta igienica usata, investe la capitale sudcoreana da mesi, arrivando a toccare anche palazzi governativi.
Secondo il sindaco seulita, la Corea del Nord ha osato impegnarsi in queste «azioni sfacciate e provocatorie» solo perché possiede armi nucleari, mentre la Corea del Sud no, creando quella che ha definito una situazione «asimmetrica».
«Ecco perché dobbiamo aumentare urgentemente le nostre capacità di deterrenza nucleare… Non c’è altro modo per raggiungere la pace se non rafforzando la difesa nazionale», ha detto, senza spiegare come intende realizzare tale impresa.
Oh è stato uno dei politici sudcoreani di più alto profilo a sostenere l’acquisizione di un arsenale nucleare da parte di Seul. Tuttavia, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha affermato che il paese non cerca di creare le proprie armi nucleari, ribadendo il suo impegno a raddoppiare gli sforzi per affinare una strategia di deterrenza nucleare con gli Stati Uniti, che hanno fornito a Seul un ombrello nucleare sin dagli anni Cinquanta.
Le tensioni nella penisola coreana sono aumentate nelle ultime settimane, con Pyongyang che ha minacciato di vendicarsi per quello che ha detto essere un drone militare sudcoreano che si è schiantato sul suo suolo. Ha anche fatto saltare in aria strade e linee ferroviarie al confine come parte della «separazione completa graduale» del Nord e del Sud, citando una «grave situazione di sicurezza».
Il Nord ha anche accusato il Sud di aver inviato droni oltre il confine per spargere volantini pieni di «propaganda politica e calunnia».
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Anche la Corea del Nord ha ripetutamente denunciato le esercitazioni militari congiunte della Corea del Sud con gli Stati Uniti, considerandole una preparazione per una possibile invasione.
Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa Kim ha dichiarato che la Corea del Nord sta diventando una «superotenza militare nucleare». Lo scorso mese Pyongyang ha pubblicamente testato un altro missile balistico con testata «super grande».
Durante l’anno Kim ha altresì testato la tecnologia di innesco nucleare all’interno delle sue simulazioni di «attacco nucleare tattico simulato».
Come riportato da Renovatio 21, oltre alle armi atomiche, Pyongyang disporrebbe da ben due anni anche, a suo dire, di missili con tecnologia ipersonica, tecnologia che ancora sfugge agli americani.
Ancora più preoccupante, specie per gli USA sono i ripetuti test da parte della Corea del Nord di armi in grado di provocare tsunami radioattivi in grado di affondare la flotta nemica e distruggere basi e città costiere.
La Corea del Sud in estate si era trovata a vietare una canzone di elogio del presidente nordcoreano divenuta virale su TikTok.
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Immagine di 서울특별시 소방재난본부 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Nucleare
«Non c’è vittoria nella guerra nucleare»: parla l’esperto in armamenti del MIT

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Nucleare
Trump reagisce all’offerta di trattato nucleare di Putin

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accolto favorevolmente la proposta del presidente russo Vladimir Putin di estendere di un ulteriore anno l’ultimo trattato di controllo degli armamenti tra i due Paesi.
Domenica, mentre conversava con i giornalisti fuori dalla Casa Bianca, a Trump è stato chiesto cosa pensasse dell’offerta di Putin riguardo al New START. «Mi sembra una buona idea», ha risposto.
Le parole di Trump sono state apprezzate da Kirill Dmitriev, consigliere economico di Putin e figura centrale negli sforzi per migliorare le relazioni con Washington.
Dmitriev ha scritto su Telegram che la posizione del presidente statunitense indica che Washington e Mosca sono «abbastanza propense» a prorogare l’accordo.
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Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso Putin aveva espresso la disponibilità di Mosca a estendere di un anno il Trattato sulla riduzione delle armi strategiche del 2010 (New START), a patto che gli Stati Uniti rispondano positivamente e si astengano da azioni che potrebbero alterare l’equilibrio nucleare.
All’inizio di questa settimana, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che Washington non ha ancora fornito una risposta ufficiale alla proposta.
L’ultimo trattato di riduzione degli armamenti tra Stati Uniti e Russia, che limita ciascuna parte a un massimo di 1.550 testate nucleari strategiche e 700 sistemi di lancio schierati, scadrà a febbraio, salvo un’eventuale proroga.
Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa, all’apice delle tensioni per la guerra ucraina, il ministero degli Esteri russo aveva accusato la «flagrante» violazione del trattato Start da parte di Washingtone. Nell’agosto 2022 la Russia aveva quindi annunciato la sospensione delle ispezioni nucleari con il nuovo trattato START.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Nucleare
La Russia resta il principale fornitore di combustibile all’uranio per gli Stati Uniti

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