Ambiente
Il presidente della Toyota: le auto elettriche non domineranno mai il mercato globale
Il presidente ed ex amministratore delegato della Toyota, Akio Toyoda, nipote del fondatore della più grande casa automobilistica del mondo, ha dichiarato in un evento aziendale questo mese che i veicoli elettrici non raggiungeranno mai il 30% della quota di mercato globale. Lo riporta il quotidiano britannico Telegraph.
Il Toyoda ha spiegato che i veicoli a benzina e ibridi (di cui Toyota è da decenni pioniera), insieme ai veicoli a celle a combustibile a idrogeno, conquisteranno il mercato, ma non quelli puramente alimentati a batteria, perché c’è una domanda da farsi: come possono i veicoli elettrici essere il futuro quando un miliardo di persone sulla Terra non hanno elettricità?
«Sono i clienti, non i regolamenti o la politica, a prendere questa decisione» ha dichiarato l’industriale. Nel corso degli anni, Toyota ha apertamente dimostrato sfida nei confronti dei governi e delle ONG che spingevano per il 100% di veicoli elettrici in pochi decenni, se non prima.
Non si tratta delle prime dichiarazioni in questo senso, quindi. Ad ottobre, Toyoda aveva detto ai giornalisti in un salone dell’auto in Giappone che i veicoli elettrici non sono la soluzione miracolosa contro i presunti mali delle emissioni di carbonio che spesso vengono considerati tali.
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Toyota è da sempre all’avanguardia nell’adozione di nuove tecnologie. Tuttavia, la sua lenta adozione dei veicoli elettrici è dovuta alla sua sfiducia nei confronti delle batterie agli ioni di litio e si è posizionata come leader nei veicoli ibridi.
La tesi del Toyoda è stata in qualche modo confermata dal recente crollo della domanda di veicoli elettrici: Ford ha annunciato l’intenzione di ridurre la produzione del suo F-150 Lightning completamente elettrico in aprile «per raggiungere l’equilibrio ottimale tra produzione, crescita delle vendite e redditività», mentre il costo delle Tesla sta scendendo sensibilmente.
I prezzi delle Tesla usate probabilmente scenderanno ulteriormente poiché la società di noleggio auto Hertz Global Holdings ha deciso di vendere 20.000 veicoli elettrici sul mercato delle auto usate già in declino.
«I motori rimarranno sicuramente» ha dichiarato l’erede dell’impero automobilistico nipponico.
Parole simili trovano eco anche in dichiarazioni di un anno fa da parte di Stefano Domenicali, popolare CEO della Formula Uno nel 2021, dopo quattro anni come presidente di Lamborghini.
«Noi non passeremo mai all’elettrico» aveva detto in un’intervista con Il Sole 24 ore parlando della Formula Uno. «La politica non si sta comportando in modo corretto perché fissa degli obiettivi impossibili. E soprattutto in modo ideologico: l’elettrico è diventato un dogma incontestabile».
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Immagine di HGEsch / Toyota via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
Ambiente
L’Iran prova la geoingegneria contro la siccità
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Ambiente
Viganò: «non vi è alcuna emergenza climatica, Prevost profeta del globalismo massonico»
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato al social X una riflessione su Chiesa e cambiamento climatico.
«Se vi fosse veramente un’emergenza climatica – alla quale le organizzazioni globaliste rispondono con mezzi non adeguati, mentre la Chiesa Cattolica propone soluzioni ragionevoli e coerenti con il Vangelo e con la sua Dottrina sociale – si potrebbe credere che in questi appelli della Santa Sede vi sia una qualche buona intenzione.
«Ma non vi è alcuna emergenza climatica: gli allarmi dei globalisti sono pretestuosi – come sappiamo dalle ammissioni degli stessi fautori di questa frode – e servono a creare un pretesto per legittimare politiche di dissoluzione del tessuto sociale e di distruzione dell’economia delle Nazioni, volte a consentire il controllo della popolazione mondiale» dichiara Sua Eccellenza.
«Per questo motivo gli appelli di Prevost costituiscono una forma di scandalosa complicità con gli artefici del golpe globalista, perché ratificano una menzogna colossale, invece di denunciare il loro crimine contro Dio e contro l’umanità».
Se vi fosse veramente un’emergenza climatica – alla quale le organizzazioni globaliste rispondono con mezzi non adeguati, mentre la Chiesa Cattolica propone soluzioni ragionevoli e coerenti con il Vangelo e con la sua Dottrina sociale – si potrebbe credere che in questi appelli… pic.twitter.com/thIv4fsrKa
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) November 18, 2025
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«E nel frattempo migliaia di piccole imprese e milioni di famiglie si trovano condotte al fallimento o distrutte, a tutto vantaggio delle multinazionali facenti capo a BlackRock, Vanguard, StateStreet… La menzogna è il marchio distintivo di tutto ciò che fa e dice l’élite globalista».
«Prevost si pone come profeta del globalismo massonico e prosegue la linea di totale asservimento tracciata dal predecessore Bergoglio. La Chiesa di Roma è divenuta ostaggio dei suoi nemici e le viene lasciata libertà solo nella misura in cui essa ratifica i crimini e le menzogne del globalismo: transizione green, sostituzione etnica, politiche vaccinali, parità di genere, agenda LGBTQ+».
Negli scorsi anni monsignor Viganò ha attaccato con veemenza la «frode climatica, religiosa, pastorale» di Bergoglio, accusando l’«ideologia ambientalista e neomalthusiano del Vaticano», scagliandosi contro il green deal il cui programma è «decimare la popolazione, rendere schiavi i superstiti».
Nelle scorse settimane il prelato lombardo aveva dichiarato che «Leone ambisce al ruolo di presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Glonale di matrice massonica».
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Ambiente
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