Nucleare
Il nuovo presidente della Finlandia elogia le armi nucleari americane. Putin: «ci saranno problemi»
Il presidente finlandese Alexander Stubb si è vantato del fatto che l’adesione alla NATO offre al suo paese un «vero deterrente nucleare» sotto forma di missili americani. Lo riporta RT.
Venerdì, al suo insediamento, Stubb ha promesso di guidare la nazione nordica in una «nuova era» di partnership militare con l’Occidente.
Stubb, nominato dal Partito della Coalizione Nazionale (Kansallinen Kokoomus, o KOK) di centrodestra, ha sconfitto Pekka Haavisto, un candidato indipendente sostenuto dalla Vihreä liitto («Lega Verde») di centrosinistra, con il 51,6% dei voti rispetto al 48,4% il mese scorso. Venerdì ha ufficialmente preso il posto di Sauli Niinistö, che ricopriva la carica dal 2012 e che lo scorso anno aveva supervisionato l’adesione del Paese alla NATO.
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Durante la sua campagna elettorale, Stubb ha affermato che sarebbe disposto a consentire il trasporto delle armi nucleari americane attraverso – ma non lo stoccaggio – sul territorio finlandese, definendo queste armi di distruzione di massa «una garanzia di pace». Parlando ai giornalisti dopo la cerimonia di insediamento, ha raddoppiato il suo entusiasmo per la NATO e per le armi nucleari.
«La Finlandia deve avere un vero deterrente nucleare, ed è quello che abbiamo, perché la NATO ci offre praticamente tre deterrenti attraverso la nostra adesione», ha detto. «Il primo è militare, cioè i soldati, il secondo sono i missili, cioè le munizioni, e il terzo è un deterrente nucleare, che viene dagli Stati Uniti».
Durante la cerimonia stessa, ha dichiarato che la Finlandia «sta affrontando una nuova era».
«Come risultato del nostro allineamento militare e dell’adesione alla NATO, abbiamo fatto il passo finale verso la comunità di valori occidentali, a cui la nostra repubblica appartiene spiritualmente durante tutta la sua indipendenza», ha affermato il neopresidente finnico.
Stubb è stato primo ministro finlandese dal 2014 al 2015 e ministro degli Esteri dal 2008 al 2011. La sua nuova posizione è in gran parte cerimoniale, sebbene il presidente finlandese abbia un ruolo nella formulazione della politica estera e serva come comandante in capo delle forze armate del Paese.
Dopo che la Finlandia si è unita all’alleanza lo scorso anno, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la creazione di un nuovo distretto militare al confine con la nazione nordica. «Non c’erano problemi» prima che la Finlandia entrasse nel blocco, ha detto a dicembre, aggiungendo: «ora ci saranno».
All’inizio di questa settimana, Putin ha affermato che la Russia rafforzerà la sua presenza militare lungo le frontiere occidentali «al fine di neutralizzare le minacce create dall’ultima espansione della NATO ad est con il coinvolgimento di Svezia e Finlandia nell’alleanza».
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Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato dopo la vittoria elettorale di Stubb che Mosca rispetta la scelta democratica del popolo finlandese, ma non si aspetta alcun miglioramento dei rapporti con il sostituto di Niinistö.
Lo stesso Peskov due anni fa aveva ridimensionato le parole del vicesegretario del Consiglio di Sicurezza Russo Dmitrij Medvedev che aveva parlato di minaccia nucleare contro le new entry NATO Svezia e Finlandia.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa Helsinki aveva congelato circa 187 milioni di euro di beni russi per sanzioni correlate alla guerra ucraina. Nel 2022 il Paese aveva interrotto il trasporto merci su rotaia con la Russia.
La Finlandia, oltre ad entrare nella NATO senza alcun referendum popolare (decisione presa su pressioni londinesi dal governo della controversa premier Sanna Marin, poi sconfitta alle urne), è un Paese dove perfino i politici possono andare a processo per aver citato la Bibbia.
Come riportato da Renovatio 21, la Finlandia è anche la Nazione che ospita i tornei di hobbyhorsing, cioè gare di equitazione senza equini, dove gli atleti competono galoppando su cavalli immaginari.
Dai cavalli immaginari alle atomiche reali, il passo sembra, per il Paese che ha a lungo avuto un alto tasso di suicidi per abitante, essere breve assai.
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Immagine di Friends of Europe via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Nucleare
Tokyo, via libera al riavvio della più grande centrale nucleare al mondo
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Nucleare
Il Niger accusa il gruppo nucleare statale francese di «crimini di massa»
Il governo militare del Niger ha accusato l’azienda nucleare francese Orano di «inquinamento radioattivo» e «comportamento predatorio», dopo che i funzionari hanno annunciato di aver rinvenuto centinaia di barili di scorie radioattive abbandonati vicino a un vecchio sito estrattivo di uranio nel Nord del Paese.
Il ministero delle Miniere ha riferito che gli ispettori hanno individuato circa 400 barili contenenti elevati livelli di materiali radioattivi nel nucleo a Madaouela, in prossimità del polo uranifero di Arlit, un tempo gestito da Orano. Le rilevazioni sul posto hanno registrato valori fino a 10 microsievert all’ora, contro una media di 0,5, e le analisi hanno evidenziato sostanze tossiche in grado di provocare problemi respiratori.
Il ministro della Giustizia nigerino, Alio Daouda, ha annunciato martedì ai media che l’azienda sarà chiamata a rispondere in giudizio per «crimini di massa», tra cui lesioni all’ambiente, alla salute collettiva e alla sovranità nazionale.
«Questa discarica abusiva testimonia il disprezzo costante di Orano per il Niger e i suoi abitanti sin dall’avvio dell’estrazione uranifera», ha dichiarato Daouda, assicurando che «il Niger non arretrerà nella tutela della propria sovranità».
Orano, controllata al 90% dallo Stato francese, ha replicato all’agenzia Reuters affermando di «non detenere alcuna licenza operativa per il sito di Madaouela e di non avervi svolto operazioni di sorta».
Le imputazioni si inquadrano in un’escalation del contenzioso tra Niamey e Orano sul dominio delle miniere uranifere in questa nazione dell’Africa occidentale, ottavo produttore globale di yellowcake. In epoca di piena operatività, il Niger riforniva il 15-17% dell’uranio impiegato dalla Francia per la sua produzione energetica nucleare.
La settimana scorsa, il Niger avrebbe disatteso un’ordinanza del tribunale della Banca Mondiale, spostando oltre 1.000 tonnellate di uranio dalla miniera di Somair, controllata da Orano dal 1971 fino alla nazionalizzazione decisa a giugno.
L’azienda ha stigmatizzato l’operazione come una violazione delle decisioni giudiziarie, che vietavano all’ex colonia francese di «vendere, trasferire o anche solo consentire il trasferimento a terzi dell’uranio prodotto da Somair».
I leader militari hanno ribadito di agire nell’esercizio dei diritti sovrani. Oltre ad aver assunto il controllo effettivo di Somair – motivato dal «comportamento irresponsabile, illegale e iniquo» di Orano –, l’anno scorso il governo ha pure revocato all’azienda la concessione per il giacimento di Imouraren.
Come riportato d Renovatio 21, a maggio 2025 le forze di sicurezza nigerine avevano sequestrato attrezzature facendo irruzione nelle filiali di Orano.
Come riportato da Renovatio 21, dopo il golpe di due anni fa la giunta di Niamey ha subito sospeso le vendite di uranio ai francesi, che utilizzano il minerale estratto in Niger per coprire il del fabbisogno per la produzione di energia atomica, che viene peraltro venduta anche all’Italia, che ne è dipendente per il 6%.
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Immagine di Stuart Rankin via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0; immagine tagliata
Nucleare
L’ex vertice dell’esercito ucraino vuole le armi nucleari
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