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Il cardinale Burke parla dell’«abbandono pratico della salvezza in Cristo» nella Chiesa e nella società

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Il cardinale Raimondo Leone Burke ha lanciato un allarme contro «l’abbandono pratico della salvezza in Cristo» e «la tanta infedeltà» nella Chiesa cattolica e nella società. Lo riporta LifeSite.

 

«Oggi, nella società e nella Chiesa, siamo testimoni di tanta infedeltà, dell’abbandono pratico della salvezza in Cristo e della ricerca della felicità nelle cose del mondo, della felicità dove non si può mai trovare», ha scritto in un recente post su X l’ex prefetto della Segnatura Apostolica, il più alto tribunale della Chiesa cattolica.

 

Il cardinale Burke ha sottolineato che l’infedeltà a Cristo porta alla confusione e a mali sociali come la violenza.

 

«Tale infedeltà genera divisione, errore e violenza», ha detto. «Conduce all’alienazione da Dio e dal prossimo, all’isolamento e alla desolazione di un cuore sprezzante della maternità spirituale del Cuore Immacolato di Maria e ribelle di fronte al Cuore gloriosamente trafitto di Gesù».

 


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Il suo post si è concluso esortando le persone a unirsi alla sua novena di nove mesi alla Madonna di Guadalupe, che implora la sua «intercessione contro l’oscurità e il peccato che sempre più avvolgono il mondo e minacciano la Chiesa» e per la conversione quotidiana della vita a Gesù.

 

La novena, a cui ci si può unire in qualsiasi momento, può essere trovata qui. Le immagini di preghiera e i poster della novena possono essere trovati qui.

 

Il post del cardinale Burke è arrivato pochi giorni dopo che papa Francesco aveva affermato che «ogni religione è una via per arrivare a Dio», apparentemente negando che il cattolicesimo sia l’unica vera religione e che Gesù Cristo sia la via universale di salvezza (Gv 14, 6).

 

Le diverse religioni «sono come lingue diverse per arrivare a Dio», ha detto Francesco a un evento interreligioso a Singapore. «Sikh, musulmano, indù, cristiano: sono percorsi diversi».

 

I commenti di Bergoglio contraddicono la fede cattolica, che professa che la Chiesa cattolica è necessaria per la salvezza e che Gesù Cristo è l’unico Mediatore di salvezza per tutta l’umanità, come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica. La Chiesa condanna l’errore dell’indifferentismo e la falsa idea che «una religione vale l’altra».

 

I commenti di Papa Francesco hanno incontrato forti critiche da parte di prelati come il vescovo Joseph Strickland , ex vescovo di Tyler, Texas, e il vescovo Marian Eleganti, ex vescovo ausiliare di Coira, Svizzera. Tuttavia, Francesco ha continuato a disprezzare l’insegnamento cattolico, affermando la scorsa settimana che le diverse «identità religiose» sono «un dono di Dio».

 

In una recente omelia, il cardinale Burke ha lamentato «la ribellione all’interno della Chiesa stessa, nell’apostasia da Cristo, dalla Tradizione apostolica» e ha invitato i cattolici a «trasformare la situazione del mondo e della Chiesa superando nelle nostre vite ogni peccato e oscurità, rivolgendoci quotidianamente a Cristo e cercando di seguirlo con tutto il nostro cuore», riecheggiando la sua novena alla Madonna di Guadalupe.

 

Il cardinale ha affermato in un’intervista a EWTN Live che oltre 150.000 persone si sono ufficialmente iscritte per pregare la novena, che è stata tradotta in 11 lingue, e che «800.000 visitano il nostro sito web».

 

«In questa situazione, che sembra apocalittica – sembra che stiamo solo affondando sempre più nell’oscurità e nel peccato – le persone stanno ricevendo la grazia della speranza attraverso questa preghiera», ha detto nell’intervista. «Ecco perché ho deciso che dovrebbero essere nove mesi. La situazione è tale che bisogna entrare il più profondamente possibile».

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La novena si concluderà con un atto di consacrazione presso il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe del cardinale Burke a La Crosse, nel Wisconsin, il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, «che significa che le nostre vite continueranno a essere vite sotto la cura, la protezione e la direzione di Nostra Signora di Guadalupe», ha affermato il prelato.

 

Come riportato da Renovatio 21, in un messaggio della settimana scorsa il cardinale americano si chiedeva se «sono questi i tempi ultimi» rispondendosi che «sembra proprio di sì».

 

Come riportato da Renovatio 21, Burke è stato attaccato varie volte da Bergoglio, sia perché critico del Sinodo che per la scelta di non vaccinarsi, per la quale il gesuita argentino sembra averlo preso pure in giro malvagiamente dopo l’ospedalizzazione dello statunitense. Francesco ha inoltre manovrato per togliere stipendio ed appartamento al cardinale.

 

Il cardinale Burke fu tra i protagonisti del convegno organizzato a Roma da Renovatio 21 nel marzo 2019 «Fede, Scienza e Coscienza», dove si trattò – prima della pandemia – del tema dei vaccini prodotti con feti abortiti.

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Papa Leone ribadisce la condanna della Chiesa contro l’usura: «corruzione del cuore umano»

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Papa Leone XIV ha ribadito la condanna dell’usura da parte della Chiesa durante l’incontro con i membri della Consulta Nazionale Antiusura, tenutosi sabato.   Nel discorso del 18 ottobre al Consiglio anti-usura, il pontefice ha condannato fermamente la pratica dell’usura come un peccato «molto grave» che “«rimanda al tema della corruzione del cuore umano», sottolineando che in ultima analisi schiavizza i più vulnerabili della popolazione. L’usura, ovvero la pratica di applicare tassi di interesse eccessivi sui prestiti, è stata costantemente condannata dalla Chiesa.   «Il fenomeno dell’usura rimanda al tema della corruzione del cuore umano. È una storia dolorosa e antica, già attestata nella Bibbia» ha continuato il romano pontefice. «I profeti, infatti, hanno denunciato l’usura, insieme allo sfruttamento e ad ogni forma di ingiustizia nei riguardi dei poveri. Il profeta Isaia, a nome del Signore, pone questa domanda: “Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?” (Is 58,6)».   «Quanto è lontano da Dio l’atteggiamento di chi schiaccia le persone fino a renderle schiave! Si tratta di un peccato grave, a volte molto grave, perché non è riducibile a mera questione di contabilità; l’usura può portare crisi nelle famiglie, può logorare la mente e il cuore al punto da indurre a pensare al suicidio come unica via d’uscita».

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Il Santo Padre ha sottolineato che uno degli aspetti peggiori dell’usura è che spesso i creditori pretendono di aiutare le persone più vulnerabili, ma poi l’aumento del debito peggiora il loro peso soffocante.   «C’è un’usura che apparentemente sembra voler aiutare chi è in difficoltà economiche, ma che ben presto si rivela per quello che è: un macigno che soffoca. Ne pagano le conseguenze soprattutto le persone fragili, come chi è vittima del gioco d’azzardo. Essa colpisce però anche chi deve affrontare momenti difficili, come ad esempio cure mediche straordinarie, spese impreviste oltre le possibilità proprie e della famiglia. Ciò che dapprima si presenta come un aiuto, in realtà, a lungo andare, diventa un tormento».     «Questo capita anche a livello di Paesi nel mondo. Purtroppo, sistemi finanziari usurari possono mettere in ginocchio interi popoli. Ugualmente, non si possono trascurare «quanti nei commerci usano pratiche usurarie e mercantili che provocano la fame e la morte dei loro fratelli in umanità» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2269): le loro responsabilità sono gravi e alimentano strutture di peccato inique».   La Chiesa cattolica ha costantemente insegnato che l’usura è un peccato mortale. Oltre al Catechismo , come citato da Papa Leone, diversi santi hanno fatto dichiarazioni forti sull’usura.   San Tommaso d’Aquino sosteneva nella Summa Theologica che applicare interessi equivaleva a vendere l’uso del denaro separatamente dal denaro stesso. Sosteneva che il denaro, in quanto parte dell’ordine inanimato e improduttivo, non dovesse generare ulteriore denaro attraverso gli interessi, ma piuttosto essere utilizzato solo per scopi produttivi.   Il pensatore cattolico distributista Hilaire Belloc definiva analogamente l’usura come «qualsiasi interesse, per quanto basso, richiesto per un prestito improduttivo».   «Quando prevale la ricerca del guadagno, gli altri non sono più persone, non hanno più volto, sono solo oggetti da sfruttare; e così si finisce per perdere anche sé stessi e la propria anima» ha continuato Leone citando la storia di Zaccheo, capo dei pubblicani di Gerico (Lc 19,1-10). «La conversione di chi si macchia di usura è altrettanto importante della vicinanza a chi soffre per l’usura subìta».  

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  Immagine di Catholic Church England and Wales via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
 
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La sinodalità come sovversione. Mons. Viganò con i Figli del Santissimo Redentore

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Renovatio 21 pubblica questa dichiarazione dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. La lettera di ripudio della chiesa sinodale da parte della comunità dei Figli del Santissimo Rendentore è stata pubblicata pochi giorni fa.

 

«Tolle Missam, tolle Ecclesiam»

Dichiarazione dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò a proposito della Comunità religiosa dei Figli del Santissimo Redentore

 

 

Verrà il giorno,
in cui non si sopporterà più la sana dottrina,
ma, per il prurito di udire qualcosa di nuovo,
gli uomini si circonderanno di maestri
secondo le proprie voglie,
rifiutando di dare ascolto alla verità.

2 Tim 4, 3

 

Pochi giorni or sono, dopo diciassette anni di tensioni con il Vaticano e con il vescovo di Christchurch in Nuova Zelanda, culminate con un ordine di espulsione dalla Diocesi confermato con un decreto dalla Santa Sede, la Comunità dei Redentoristi Transalpini ha diramato una Lettera Aperta nella quale denuncia i principali errori della chiesa conciliare-sinodale, la sua aperta ostilità nei riguardi della Messa Apostolica e le malversazioni di cui i Figli del Santissimo Redentore sono stati oggetto. Nella Lettera Aperta i padri Redentoristi affermano che «si è spezzata la catena di comando» all’interno della Gerarchia: «Quando un superiore si allontana dalla propria obbedienza a Cristo Re, il suo comando non è più il braccio di Cristo, ma il gesto di un uomo. (IIa IIæ, q. 104, a. 5)».

 

La crisi dell’Autorità nella Chiesa Cattolica è ormai palese. Nel piano degli eversori, essa deve condurre alla dissoluzione del corpo ecclesiale, per sostituire la Chiesa Cattolica Apostolica Romana con un surrogato di origine umana e di ispirazione massonica. Strumento principale di questo sovvertimento è la sinodalità, ossia l’applicazione dei principi rivoluzionari della democrazia e della rappresentatività popolare ad una istituzione di origine divina che il suo Fondatore Gesù Cristo ha voluto monarchica e gerarchica. In questo modo, spezzato il vincolo di obbedienza a Dio, l’Autorità diventa assoluta e tirannica, non dovendo rispondere delle proprie decisioni né a Nostro Signore Gesù Cristo né al popolo cristiano.

 

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Questa rivoluzione permette di manipolare i fedeli e far loro credere che le innovazioni e le eresie introdotte dalla Gerarchia siano richieste dalla base, mentre in realtà sono imposte da una lobby di deviati nella Fede e nella Morale.

 

Non posso che lodare il coraggio di questi Redentoristi, la cui denuncia si aggiunge alle altre che con sempre maggiore frequenza mostrano lo scandalo e il grande malessere del Clero e del popolo di Dio nei riguardi di una Gerarchia ribelle e apostata. Non siamo più all’ecumenismo conciliare verso le sette acattoliche (pur condannato dai Pontefici fino a Pio XII), ma all’accettazione e alla legittimazione di tutte le false religioni e idolatrie, e dei punti programmatici dell’Agenda globalista (pansessualismo LGBTQ+, immigrazionismo, ecologismo), ai quali la «chiesa sinodale» è totalmente allineata.

 

Questa crisi ha è di natura teologica e non canonica. Essa riguarda lo smantellamento sistematico della perenne Tradizione della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e la dissoluzione del Depositum Fidei: è dunque con argomenti teologici che può essere affrontata. Giudicare i singoli casi individualmente alla luce del Diritto Canonico, senza correlarli tra loro nel contesto più vasto di un’azione eversiva pianificata da decenni e attuata con la cooperazione attiva e consapevole di gran parte dell’Episcopato, non fa che dare riconoscimento ufficiale ad un’Autorità deviata e deviante, a usurpatori che si avvalgono del potere di cui si sono impadroniti contro la volontà di Nostro Signore Gesù Cristo, Capo del Corpo Mistico, ai danni dei Fedeli, per scopi opposti a quelli che Nostro Signore ha stabilito per la Sua Chiesa.

 

Esorto i Figli del Santissimo Redentore e i loro fedeli con le parole di San Pietro: Resistete forti nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi nel mondo (Pt 5, 9). La Fondazione Exsurge Domine – con la quale i Redentoristi Transalpini hanno già relazioni di fraterna amicizia – io stesso come arcivescovo e successore degli Apostoli; insieme ai Chierici della Fraternità della Familia Christi, anch’essi perseguitati e «cancellati» dalla «chiesa bergogliana»; insieme ai tanti Sacerdoti e Religiosi sparsi nel mondo che seguo stabilmente, assicuriamo loro il nostro pieno sostegno, nella latitanza e nel silenzio complice dei Pastori pavidi e codardi.

 

Poiché sta scritto: Se questi taceranno, grideranno le pietre (Lc 19, 40).

 

+ Carlo Maria Viganò

Arcivescovo

 

17 Ottobre MMXXV
S.ctæ Margaritæ Mariæ Virg.

 

NOTE

1) Togliete la Messa, distruggete la Chiesa. È una citazione di Martin Lutero tratta dal suo libello De abroganda missa privata Martini Lutheri sententia del 1522.

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Papa Leone XIII sarebbe pronto a sciogliere l’Opus Dei

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Papa Leone XIV sarebbe in procinto di dividere l’Opus Dei in parti indipendenti. Lo riporta InfoVaticana, un organo di stampa spagnolo legato alla prelatura personale.   Sono state completate le riforme che «comporterebbero la rottura definitiva della struttura originaria», hanno dichiarato due fonti indipendenti. Le fonti affermano che la rottura sarà avviata dal papa entro poche settimane.   Secondo quanto riferito, i nuovi statuti dividerebbero l’Opus Dei in tre parti distinte: una Prelatura Clericale, composta solo da sacerdoti incardinati dell’Opus Dei, ora «significativamente ridotta»; la Società Sacerdotale della Santa Croce, composta da sacerdoti diocesani che desiderano partecipare al carisma dell’Opus Dei, ora non è più affiliata alla prelatura; un’Associazione di fedeli laici, un’associazione ora completamente indipendente per tutti i membri laici, compresi numerari, associati, soprannumerari e cooperatori, che in precedenza erano inclusi nella prelatura.   Pertanto, l’Opus Dei «cesserà di esistere come entità giuridica e spirituale».   Bergoglio aveva già avviato una riforma strutturale dell’Opus Dei, emanando un motu proprio nel 2022, in cui stabiliva che non sarebbe più stata guidata da un vescovo, affermando che «è necessaria una forma di governo basata più sul carisma che sull’autorità gerarchica».

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  Immagine di Edgar Beltrán via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International 
 
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