Geopolitica
Il candidato vicepresidente JD Vance: non voglio la guerra con la Russia

Gli Stati Uniti non sono in guerra con la Russia e non dovrebbero cercarne una, ha affermato il candidato repubblicano alla vicepresidenza JD Vance.
Al senatore dell’Ohio è stato chiesto durante la sua apparizione al programma Meet the Press della NBC domenica se vedesse il leader russo «come un alleato o un nemico». Putin è «chiaramente un avversario, è un concorrente», ma Washington deve essere «intelligente anche in materia di diplomazia», ha risposto Vance.
«Solo perché non ci piace qualcuno non significa che non possiamo occasionalmente intavolare conversazioni con quella persona», ha suggerito.
La conduttrice Kristen Welker lo ha incalzato ulteriormente chiedendogli se avrebbe mai chiamato Putin direttamente un nemico.
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«Non siamo in guerra con lui. E non voglio essere in guerra con la Russia di Vladimir Putin», ha detto il senatore. «Penso che dovremmo cercare di perseguire vie di pace».
La stessa logica si applica alla Cina, ha detto Vance, aggiungendo che la percepisce come una minaccia maggiore per gli interessi americani rispetto alla Russia. Gli Stati Uniti potrebbero non gradire dover parlare con i propri rivali, ma nel caso del conflitto in Ucraina, risolverlo richiederà delle negoziazioni, ha sottolineato il senatore.
Quando gli è stato chiesto se l’ex presidente Donald Trump avrebbe ritirato gli Stati Uniti dalla NATO, Vance ha assicurato che non lo avrebbe fatto. Se il suo compagno di corsa tornasse in carica, il Paese onorerebbe il suo impegno nei confronti dell’organizzazione, ma il blocco «non è solo un cliente del welfare, dovrebbe essere una vera alleanza», ha detto.
Vance si riferiva alle critiche di Trump sulla spesa insufficiente per la difesa da parte dei suoi membri europei.
L’attuale amministrazione democratica degli Stati Uniti ha promesso di sostenere Kiev «finché sarà necessario» per sconfiggere la Russia e ha spinto altre nazioni a fare lo stesso. Nonostante le centinaia di miliardi di dollari spesi in armi e aiuti per l’Ucraina, le truppe di Kiev si stanno attualmente ritirando lungo molte parti del fronte.
Trump ha affermato durante la campagna elettorale che avrebbe posto fine alle ostilità in 24 ore, se eletto.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
La Tunisia dice che la Flottilla è presa di mira in un «attacco deliberato»

El barco “Alma”, parte de la Flotilla Global Sumud que zarpó con activistas y ayuda humanitaria para Gaza, es el navío que fue alcanzado por un dron en aguas tunecinas la noche del martes, según el grupo.
Video: Global Sumud Flotilla/AFP pic.twitter.com/7EKCkaBmwt — NMás (@nmas) September 10, 2025
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“The main boat belonging to the Global Sumud Flotilla (GSF), known as the “Family Boat”, has been damaged by what the participants claim to be a drone while in Tunisian waters.” pic.twitter.com/pKA08JwpCR
— Steephill. Truth to the Battlefield. (@BcSteephill) September 9, 2025
Qualcosa questa mattina ha colpito la nave della Global Sumud Flotilla “Family”, si crede sia un drone, le autorità tunisine smentiscono, alle 10.00 la Flottilla terrà una conferenza stampa. Gli organizzatori hanno dichiarato che le intimidazioni non li fermeranno! pic.twitter.com/5HlwSP9Z0n
— Gianni Lini (@GianniLini) September 9, 2025
Kapal The Family dari Flotilla dibom idf saat masih di perairan Tunisia. Kapal ini ditumpangi Greta Thunberg. Semuanya selamat. pic.twitter.com/WByLJKPNtW
— Yasmina (@TunggalWar51509) September 8, 2025
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Geopolitica
La Von der Leyen vole che l’UE rimuova il diritto di veto dei singoli Paesi sulla politica estera

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha richiesto l’eliminazione dell’unanimità nel processo decisionale di politica estera dell’UE, sottolineando la necessità per l’Unione di agire più rapidamente su sanzioni, aiuti militari e altre misure.
Nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo di mercoledì, von der Leyen ha dichiarato che è arrivato il momento di «liberarsi dalle catene dell’unanimità» e di adottare il voto a maggioranza qualificata in alcuni settori della politica estera.
Con l’attuale sistema, tutti i 27 Stati membri devono essere d’accordo per approvare le decisioni. La Von der Leyen ha sostenuto che questo meccanismo ha rallentato la risposta dell’UE alle crisi e ha affermato che il voto a maggioranza eviterebbe che singoli governi possano bloccare azioni sostenute dalla maggioranza.
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Le sue parole hanno immediatamente suscitato l’opposizione di Slovacchia e Ungheria, che hanno entrambe minacciato di utilizzare il diritto di veto per bloccare politiche considerate dannose per i loro interessi nazionali. Il premier slovacco Robert Fico ha avvertito che l’abolizione del diritto di veto «segnerebbe la fine del blocco» e potrebbe persino essere «il precursore di un enorme conflitto militare».
Il premier ungherese Viktor Orbán ha definito la proposta di Bruxelles come un’iniziativa di «burocrati» e ha sostenuto che abbandonare il consenso minerebbe la sovranità, rischiando di trascinare gli Stati membri in guerre contro la loro volontà. Ha previsto che l’UE non sopravvivrà un altro decennio senza riforme strutturali e senza un disimpegno dalla guerra in Ucraina.
La settimana scorsa Ursula aveva accusato la Russia di aver disturbato il GPS del suo aereo, vicenda poi smentita da parte bulgara e dal sito Flightradar24.
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Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni prima la Von der Leyen aveva definito Putin «un predatore».
Come riportato da Renovatio 21, la Von der Leyen due mesi fa aveva accusato la combo costituita da Putin e no-vax come mandanti del voto di sfiducia che l’ha interessata nella vicenda dei messaggini al capo di Pfizer Albert Bourla per le forniture di sieri mRNA (peraltro specialità del marito) cancellati e spariti per sempre.
La Von der Leyen chiede un ingresso accelerato di Kiev in Europa, a cui si oppone il premier ungherese Vittorio Orban sostenendo che ciò trascinerebbe in guerra l’intero blocco.
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Immagine di European Commission via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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