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Sanità

I malori della 6ª settimana 2025

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San Donà di Piave, città metropolitana di Venezia: «Accusa un malore e accosta nella corsia d’emergenza: morto un camionista». Lo riporta VeneziaToday.

 

Grisignano, provincia di Vicenza: «Malore al volante, autista di 39 anni ferma il camion in mezzo all’A4 e muore». Lo riporta Il Giornale di Vicenza.

 

Zubiena, provincia di Biella: «Muore in casa per un malore: trovato dai vigili del fuoco». Lo riporta La Stampa.

 

Valdobbiadene, provincia di Treviso: «Malore mentre gioca a softair: 52enne padovano si accascia a terra e muore». Lo riporta TrevisoToday.

 

Valdobbiadene, provincia di Treviso: «Il malore in auto, mamma è morta tra le mie braccia». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Olbia, provincia di Sassari: «Muore per un malore ex centrocampista olbiese, è scomparso per un malore improvviso nella notte tra il 31 gennaio e il primo febbraio 2025. Aveva compiuto 65 anni». Lo riporta La Nuova Sardegna.

 

Campli, provincia di Teramo: «Si accascia in casa e muore a soli 42 anni giovane padre». Lo riporta Certa Stampa.

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Genova: «Malore davanti alla stazione, muore 48enne». Lo riporta GenovaToday.

 

Fondi, provincia di Latina: «Malore in piscina a Fondi, il piccolo muore a tre anni». Lo riposta La Stampa.

 

Roma: «Ha un malore nel centro analisi e muore, non c’erano medico e defibrillatore. Si indaga». Lo riporta RomaToday.

 

Roma: «Tragedia in metro, accusa malore e muore davanti ai passeggeri. Linea A interrotta per due ore». Lo riporta RomaToday.

 

Bari: «Malore fra i viali del cimitero, cade e urta la testa: morto 56enne». Lo riporta BariToday.

 

Foggia: «Ha un malore sulla bici, si accascia e muore: aveva 49 anni ed era un infermiere del Policlinico». Lo riporta FoggiaToday.

 

Monte Morello, città metropolitana di Firenze: «Accusa un malore, escursionista muore sul monte Morello». Lo riporta La Nazione.

 

Tezze sul Brenta, provincia di Vicenza: «Malore fatale in cantiere: muore operaio sessantenne». Lo riporta VicenzaToday.

 

Macerata: «Malore fatale in centro storico, oggi l’ultimo saluto». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Massa Carrara: «Colto da un malore improvviso. Muore giovane padre di famiglia». Lo riporta La Nazione.

 

Ferrandina, provincia di Matera: «Operaio muore mentre lavora al depuratore, forse un malore». Lo riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.

 

Piedimonte San Germano, provincia di Frosinone: «Comunità attonita, sabato i funerali della mamma deceduta per un malore». Lo riporta Radio Cassino.

 

Pontecorvo, provincia di Frosinone: «Stroncato da un malore nel sonno. Addio ad Ernesto Sarro». Lo riporta Ciociaria Oggi.

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Livorno: «Muore in casa per un malore: se ne accorgono dopo 5 mesi». Lo riporta il Corriere Fiorentino.

 

Roveredo in piano, provincia di Treviso: «Bandiere a mezz’asta per i funerali, morta a soli 20 anni per un malore». Lo riporta TrevisoToday.

 

Milano: «Bimbo di 6 anni morto dopo malore, la madre aveva chiamato il 118 ma poi aveva revocato la richiesta d’aiuto». Lo riporta Il Fatto Quotidiano.

 

Molfetta, città metropolitana di Bari: «Malore fatale per strada, muore il presidente della squadra di basket». Lo riporta il Quotidiano di Puglia.

 

Palermo: «Malore alla guida, con l’auto finisce contro un palo: morto un uomo in via Basile». Lo riporta PalermoToday.

 

Godega di Sant’Urbano, provincia di Treviso: «A 90 anni ha un malore al volante, perde il controllo e finisce con l’auto cappottata». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Caserta: «Stroncato da un malore fulminante muore a 30 anni. Fissati i funerali». Lo riporta CasertaNews.

 

Massa: «Un malore improvviso si porta via nota insegnante». Lo riporta La Voce Apuana.

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Morgano, provincia di Treviso: «Morto per un malore a 75 anni: una settimana fa i ladri gli erano entrati in camera». Lo riporta Il Gazzettino.

 

San Colombano al Lambro, città metropolitana di Milano: «Era uscita a cena con il marito, muore per un malore improvviso una 58enne». Lo riporta Il Cittadino di Lodi.

 

Genova: «Colti da malore fatale a Genova: 60enne muore al supermercato a Molassana. Altro decesso in strada per un 48enne a Brignole». Lo riporta Il Secolo XIX.

 

Livorno: «Detentuto muore in cella, si ipotizza per malore». Lo riporta Telegranducato di Toscana.

 

Genova: «Muore per un malore mentre percorre in MTB i sentieri del Peralto». Lo riporta Telenord.

 

Venezia: «Malore improvviso mentre è in barca a pesca, Benito Tiozzo Pagio muore a 64 anni». Lo riporta Il Gazzettino.

 

San Fior, provincia di Treviso: «Malore improvviso: addio a imprenditrice stimata». Lo riporta La Piazza Web.

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Angolo Terme, provincia di Brescia: «Trovato morto in un campo: l’ipotesi del malore fatale». Lo riporta Il Giorno.

 

Osoppo, ente di decentramento regionale di Udine: «Malore alla guida a Osoppo, morto l’ex assessore». Lo riporta Il Friuli.

 

Curtarolo, provincia di Padova: «Malore improvviso prima di andare al lavoro, muore a 55 anni». Lo riporta Il Mattino di Padova.

 

Rovigo: «Giallo di Borgo Veneto, la morte e il malore: tutto è successo nel giro di 45 minuti». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Milano: «Uomo trovato morto all’interno di una baracca in un parco di Milano: l’ipotesi di un malore». Lo riporta Fanpage.

 

Casale Monferrato, provincia di Alessandria: «Accusa un malore e muore seduto sul suo trattore». Lo riporta Il Monferrato.

 

Stradella, provincia di Pavia: «Malore fatale all’autogrill, muore una donna». Lo riporta Voghera Sei Tu.

 

Sacile, provincia di Treviso: «malore improvviso alla casa del clero: addio alla voce della radio diocesana». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Castellamare, città metropolitana di Napoli: «Castellammare, malore fatale per un runner: si accascia e muore». Lo riporta Agro 24.

 

Fivizzano, provincia di Massa e Carrara: «Malore fatale, tragedia in strada. Aveva 63 anni». Lo riporta La Nazione.

 

Albinia, provincia di Grosseto: «Malore durante la lezione in palestra. Studentessa operata alla testa. È ricoverata in gravi condizioni». Lo riporta La Nazione.

 

Treviso: «Ha un malore a pranzo all’osteria: muore fra le braccia della figlia». Lo riporta Il Gazzettino.

 

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Cagliari: «Malore su una nave: la Guardia Costiera di Cagliari soccorre una 33enne colta da ictus». Lo riporta Sardegna Live.

 

Comiso, città metropolitana di Catania: «Accusa un malore e muore mentre lavora nei campi». Lo riporta il Giornale Ibleo.

 

Saronno: «Automedica alla stazione di Saronno centro per un grave malore». Lo riporta Il Saronno.

 

Bologna: «In ospedale in visita a un parente ha un malore: rianimato con il defibrillatore». Lo riporta Radio Bruno.

 

Vercelli: «Malore in casa, i soccorritori si calano dal tetto». Lo riporta Infovercelli24.it.

 

Milano: «Disagi in metro a Milano: passeggero sta male, linea sospesa». Lo riporta MilanoToday.

 

Cadrezzate, provincia di Varese: «Malore improvviso in bicicletta a Cadrezzate: 69enne trasportato d’urgenza in ospedale». Lo riporta La Provincia di Varese.

 

Forlì: «Infermiera fuori servizio salva 45enne colpito da malore». Lo riporta il Corriere Romagna.

 

Montegranaro, provincia di Fermo: «Salvato in farmacia dopo un malore: provvidenziale l’elettrocardiogramma». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

Villasanta, provincia di Monza e della Brianza: «Malore in strada, 59enne soccorso in gravissime condizioni». Lo riporta Prima Monza.

 

Madonna di Campiglio, provincia autonoma di Trento: «Medico catanese salva uno sciatore colto da malore a Madonna di Campiglio». Lo riporta CataniaToday.

 

Ancona: «Accusa un malore in un negozio, un’ambulanza di passaggio viene fermata e la trasporta in ospedale». Lo riporta AnconaToday.

 

Messina: «Malore mentre è a lavoro, grave carabiniere di 56 anni». Lo riporta MessinaToday.

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Napoli: «Malore per un tifoso, i sostenitori di Napoli e Brescia si uniscono in segno di rispetto». Lo riporta NapoliToday.

 

Rimini: «Colpito da un malore: ricoverato in ospedale in condizioni gravissime il presidente di Confcommercio». Lo riporta RiminiToday.

 

Venezia: «Esce dal lavoro e si mette al volante: poi il malore improvviso e lo schianto. 56enne grave in terapia intensiva». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Bosco Chiesanuova, provincia di Verona: «Escursionista colto da un malore viene salvato dal Soccorso alpino. L’uomo di 61 anni e originario di Mantova è stato poi accompagnato in ospedale per accertamenti». Lo riporta Verona Sera.

 

Budrio, città metropolitana di Bologna: «Malore fatale. Strazio del Mezzolara calcio. Una notizia improvvisa che ha lasciato sgomenta la comunità di Budrio: si è spento, a soli 58 anni, lascia la moglie e i figli». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Collesalvetti, provincia di Livorno: «malore lungo l’autostrada A12: camionista portato in ospedale. L’autotrasportatore un cinquantacinquenne piemontese, per fortuna è riuscito a fermarsi in una piazzola». Lo riporta Il Tirreno.

 

Altopascio, provincia di Lucca: «Calcio, grave malore per calciatore 23enne in provincia di Lucca». Lo riporta l’agenzia ANSA.

 

Gallio, provincia di Vicenza: «Colta da malore durante la passeggiata di famiglia». Lo riporta VicenzaToday.

 

Rovigo: «”Siamo della Chiesa evangelica”, finti religiosi tentano di rubarle gli anelli dalle mani, ma lei gli chiude la porta in faccia. Poi il malore». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Roma: «Malore per l’ex Iena Dino Giarrusso, paura in casa e d’urgenza in ospedale: “Non sto bene, è stato potente”». Lo riporta Virgilio Notizie.

 

Roma: «Malore per il figlio di Antonio Tajani, il padre al Gemelli: “Fuori pericolo, ma un grande spavento”». Lo riporta RaiNews.

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Sanità

«Momento spartiacque»: Kennedy rifiuta gli obiettivi sanitari delle Nazioni Unite che «ignorano» l’aumento globale delle malattie croniche

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Gli Stati Uniti hanno respinto la dichiarazione delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili, sostenendo che i suoi obiettivi sono deboli e insufficienti. In un discorso tenuto la scorsa settimana all’ONU, il Segretario alla Salute statunitense Robert F. Kennedy Jr. ha avvertito che la dichiarazione ignora il ruolo degli alimenti ultra-processati nell’aumento globale delle malattie croniche e lascia l’industria franca.   La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno respinto la dichiarazione politica delle Nazioni Unite (ONU) sulle malattie non trasmissibili, una proposta che non è sufficientemente efficace nel contrastare il «flagello» delle malattie croniche, ha dichiarato giovedì il Segretario alla Salute degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr. all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.   La dichiarazione non vincolante stabilisce «obiettivi specifici ma modesti per la riduzione delle malattie croniche entro il 2030», ha riportato The Hill.   Gli obiettivi includono la riduzione del consumo di tabacco e del numero di persone affette da ipertensione di 150 milioni a livello globale entro il 2030, l’aumento del numero di persone con accesso all’assistenza sanitaria mentale dello stesso numero e la risposta all’aumento globale di malattie non trasmissibili come cancro, diabete e malattie cardiache.   Kennedy ha definito gli obiettivi insufficienti perché ignorano il contributo degli alimenti ultraprocessati all’aumento globale delle malattie croniche.   «Le malattie croniche sono più che raddoppiate in una sola generazione», ha affermato Kennedy. «Milioni di bambini ora perdono anni di salute prima di raggiungere l’età adulta”, ha aggiunto Kennedy. “Questa crisi non si ferma ai confini dell’America».  

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Kennedy ha affermato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump «vuole guidare lo sforzo globale contro gli alimenti ultra-processati e le malattie mediche e fisiche a essi associate».   «Chiediamo alla comunità internazionale di unirsi per combattere questo flagello. Siamo pronti a guidare, collaborare e innovare con ogni nazione impegnata per un futuro più sano», ha affermato Kennedy.   Sayer Ji, presidente del Global Wellness Forum e fondatore di GreenMedInfo, ha applaudito la decisione di Kennedy di respingere la dichiarazione, che ha definito un «momento spartiacque nella difesa della sovranità e della verità».   «Questa è stata la mossa giusta, anzi, l’unica che potesse onorare sia la Costituzione che la salute dei cittadini. La dichiarazione è un cavallo di Troia. Non nomina mai i veri colpevoli della crisi globale delle malattie croniche: i cartelli degli alimenti ultra-processati, le industrie chimiche tossiche e le pratiche aziendali predatorie» ha aggiunto.   Kennedy non ha semplicemente respinto una dichiarazione. Ha tracciato un confine di cui il mondo ha disperatamente bisogno: l’ONU può consigliare, ma non dettare. Può coordinare, ma non può costringere. Questa distinzione è la sottile linea tra democrazia e tecnocrazia. Il fatto che un funzionario americano abbia finalmente avuto il coraggio di dirlo – in modo chiaro, inequivocabile, sulla scena mondiale – segna l’inizio di un nuovo capitolo.   Prendere di mira gli alimenti ultra-processati è uno degli elementi chiave del programma Make America Healthy Again (MAHA) di Kennedy, che mira a invertire l’epidemia di malattie croniche.

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La dichiarazione porterebbe a una «gestione oppressiva» da parte degli organismi internazionali

Kennedy ha affermato che, invece di concentrarsi sui rischi che gli alimenti ultra-processati pongono alla salute umana, la dichiarazione delle Nazioni Unite conteneva «disposizioni su tutto, dalle tasse alla gestione oppressiva», ha riportato The Hill.   Secondo Kennedy, queste disposizioni, se promulgate, limiterebbero la sovranità nazionale, dando luogo a una «gestione oppressiva da parte degli organismi internazionali» delle questioni di salute pubblica globale.   Kennedy ha messo in discussione il ruolo delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – un’agenzia delle Nazioni Unite – nella leadership sanitaria globale. «La bozza di dichiarazione non avrebbe dovuto essere inclusa nell’ordine del giorno di oggi».   «L’approccio delle Nazioni Unite è mal indirizzato. Tenta di fare sia troppo poco che troppo. Va oltre il ruolo che spetta alle Nazioni Unite, ignorando i problemi sanitari più urgenti. Ed è per questo che gli Stati Uniti lo respingeranno. L’OMS non potrà rivendicare credibilità o leadership finché non subirà una riforma radicale» ha aggiunto.   Gli Stati Uniti avevano già criticato la dichiarazione proposta. In un promemoria del 18 settembre, la Missione statunitense presso le Nazioni Unite ha affermato che la bozza di dichiarazione «non è stata concordata in anticipo per consenso» e pertanto «non dovrebbe essere sottoposta all’approvazione della riunione ad alto livello».   L’avvocato olandese Meike Terhorst, attiva su questioni di salute e sovranità medica, ha affermato: «la salute dovrebbe essere affrontata a livello nazionale, non a livello di ONU o OMS», ha affermato Terhorst. «Mi oppongo all’acquisizione di maggiori diritti da parte di organismi indipendenti basati su trattati come ONU e OMS, senza alcun sistema di controlli e contrappesi».   Shabnam Palesa Mohamed, direttore esecutivo di Children’s Health Defense Africa e fondatore di Transformative Health Justice, ha sottolineato la necessità di contestare gli sforzi delle Nazioni Unite per ampliare la propria autorità.   «È importante mettere in discussione l’estensione dell’attenzione delle Nazioni Unite oltre il suo mandato ufficiale», ha affermato. «L’allargamento delle missioni, senza la conoscenza e il consenso dell’opinione pubblica, rappresenta una minaccia per la salute, la sovranità nazionale e la cooperazione internazionale».   Secondo la National Public Radio (NPR), Kennedy non fu il solo a mettere in discussione le proposte della dichiarazione.   «Alcuni paesi e sostenitori hanno espresso preoccupazioni riguardo al testo, come il fatto che il documento non tratti delle bevande zuccherate nonostante il ruolo che svolgono nell’aumento dei tassi di obesità infantile», ha riferito NPR.   «La posizione di Kennedy ha aperto la porta ad altri», ha detto Ji. «Molte nazioni, soprattutto nel Sud del mondo, sanno in prima persona quanto queste istituzioni le abbiano deluse. Forse non lo diranno ancora apertamente, ma trarranno conforto dal fatto che l’America abbia tracciato una linea rossa».

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La dichiarazione darebbe il via a «infrastrutture per una biosorveglianza completa»

Scrivendo su Substack, Ji ha affermato che la dichiarazione conteneva diversi «meccanismi progettati per trasferire l’autorità dalle nazioni alle istituzioni globali».   Sarebbe necessario lo sviluppo di quella che Ji ha descritto come una «infrastruttura di sorveglianza digitale». Ha affermato che i paragrafi 61 e 73-74 della dichiarazione propongono una «sorveglianza integrata» con «interoperabilità tra piattaforme sanitarie digitali».   Questa proposta creerebbe «un’infrastruttura per una biosorveglianza completa», ha scritto Ji.   La dichiarazione chiede inoltre ai paesi di «introdurre o aumentare le tasse», anche su prodotti come tabacco e alcol, cosa che Ji ha descritto come una rinuncia alla sovranità fiscale nazionale.   L’appello della dichiarazione a un approccio che coinvolga «l’intera società» minerebbe ulteriormente la sovranità nazionale, creando strutture di «governance parallela» in cui organizzazioni non governative, aziende e altre organizzazioni internazionali «plasmano la politica nazionale senza mandato democratico, aggirando la responsabilità dei cittadini», ha scritto Ji.   Secondo Ji, Kennedy non ha avuto altra scelta che rifiutare la dichiarazione.    «Le implicazioni vanno ben oltre la politica sanitaria. La posizione di Kennedy segnala che l’America non subordinerà più la sua Costituzione, i suoi processi democratici o i diritti dei suoi cittadini a organismi internazionali non eletti, indipendentemente dal linguaggio umanitario utilizzato per giustificare tale subordinazione» ha scritto.   La dichiarazione “introduce di nascosto mandati di sorveglianza generalizzata, controlli fiscali e schemi di ingegneria comportamentale che concentrano il potere in mani non elette, fingendo di ‘salvare vite'”, ha detto Ji a The Defender.

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Il rifiuto della dichiarazione da parte degli Stati Uniti impone il voto all’Assemblea generale

Il rifiuto della dichiarazione proposta da parte degli Stati Uniti significa che, invece di essere approvata per consenso, ovvero senza votazione, la proposta dovrà essere sottoposta a votazione dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.   Secondo Health Policy Watch, questa votazione si terrà «molto probabilmente» il mese prossimo. Il Guardian ha riportato che la dichiarazione dovrebbe essere concordata «nelle prossime settimane», nonostante il rifiuto degli Stati Uniti.   In alcune dichiarazioni citate da NPR, la presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite Annalena Baerbock, che ha ricoperto la carica di ministro degli Esteri della Germania come membro del Partito Verde tra il 2021 e il 2025, ha affermato che «gli altri governi andranno avanti, agiranno e porteranno avanti il ​​loro impegno».   «C’è la determinazione di non lasciare che questo ostacoli l’azione urgentemente necessaria», ha affermato Baerbock.   Health Policy Watch ha riferito che la dichiarazione, che è stata «negoziata con grande impegno», ha il sostegno della maggior parte degli stati membri delle Nazioni Unite, comprese coalizioni chiave come il Gruppo dei 77, che comprende la Cina e comprende 130 economie emergenti.   Jeremy Farrar, Ph.D., vicedirettore generale dell’OMS, ha affermato che la dichiarazione ha ancora slancio tra gli Stati membri delle Nazioni Unite. Ha dichiarato a Health Policy Watch:   «Anche se dobbiamo dire che nessuno è contento, tutti stanno andando avanti. E in definitiva, a qualcuno a Ho Chi Minh City, a Giacarta o a Londra importa davvero cosa c’è in quella dichiarazione? Ciò che conta è ciò che i governi ora tornano a fare nella propria giurisdizione, ed è questo che conta davvero».   Farrar ha già avuto un ruolo nello sviluppo di politiche chiave durante la pandemia di COVID-19, tra cui la vaccinazione di massa.

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L’opinione pubblica riconosce i «pericoli della cessione della sovranità alle istituzioni catturate»

Gli Stati membri dell’ONU si trovano ora di fronte a una «scelta binaria» tra accettare la dichiarazione e rinunciare alla propria sovranità nazionale oppure unirsi agli Stati Uniti nel rifiutare la dichiarazione, ha scritto Ji.   Rifiutando la dichiarazione, i paesi «manterrebbero la sovranità nazionale, affronterebbero le cause profonde (cibo ultra-processato), rifiuterebbero la cattura delle multinazionali, chiederebbero una riforma dell’OMS e darebbero priorità alla salute rispetto alla burocrazia», ha scritto Ji.   La decisione di respingere la dichiarazione arriva solo pochi mesi dopo altre decisioni dell’amministrazione Trump che mettono in discussione il ruolo delle Nazioni Unite e dell’OMS nella governance sanitaria globale.   A gennaio, Trump ha ordinato agli Stati Uniti di ritirarsi dall’OMS, citando la «cattiva gestione della pandemia di COVID-19» da parte dell’organizzazione. Il processo di ritiro sarà completato l’anno prossimo.   A luglio, gli Stati Uniti hanno respinto gli emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) dell’OMS. Kennedy affermò all’epoca che gli emendamenti avrebbero conferito un’autorità senza precedenti a «un’organizzazione internazionale non eletta che potrebbe ordinare lockdown, restrizioni di viaggio o qualsiasi altra misura che riterrà opportuna».   Per quanto riguarda la proposta delle Nazioni Unite, Ji ha affermato: «Questo documento rispecchia lo stesso schema di erosione della sovranità che abbiamo visto con gli emendamenti al RSI dell’OMS e il trattato sulla pandemia: burocrati e i loro partner aziendali che costruiscono il consenso, per poi imporre quadri di conformità alle nazioni senza mandato democratico».

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A giugno, il governo degli Stati Uniti ha ritirato i finanziamenti a GAVI, The Vaccine Alliance, la principale organizzazione globale per la promozione delle vaccinazioni. La Fondazione Bill & Melinda Gates ha co-fondato GAVI nel 2000 ed è uno dei membri permanenti del suo consiglio di amministrazione e il suo maggiore donatore. GAVI è il terzo maggiore donatore dell’OMS.   L’UNICEF, la Banca Mondiale e l’OMS – il cui secondo maggiore donatore è la Fondazione Gates – detengono gli altri seggi permanenti. Anche la Clinton Health Access Initiative fa parte del consiglio di amministrazione.   Mohamed ha detto:   «Questo ecosistema di dichiarazioni, emendamenti e accordi funge da sofisticata distrazione. Crea l’illusione di progresso, consentendo al contempo alle aziende che hanno dominato l’ultima pandemia, come i progetti guidati e finanziati da Gates, di preservare l’architettura che consentirà loro di dominare altre presunte emergenze».   Secondo Ji, la decisione di respingere gli sforzi globali di sanità pubblica guidati dalle Nazioni Unite gode di un ampio sostegno pubblico negli Stati Uniti. Ha affermato:   «Solo sulla piattaforma di advocacy digitale di Stand For Health Freedom, mezzo milione di attivisti americani hanno già preso iniziative nell’ultimo anno per chiedere agli Stati Uniti di uscire dall’OMS proprio per queste ragioni: la gente ha riconosciuto i pericoli di cedere la sovranità a istituzioni sottomesse».   Michael Nevradakis Ph.D.   © 29 settembre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.  

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Sanità

Down morto di fame in un ospedale britannico

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L’emittente britannica ITV ha diffuso un’inchiesta che documenta il caso di Adrian Poulton, un uomo di 56 anni con sindrome di Down, morto per malnutrizione in un ospedale del Servizio Sanitario Nazionale (NHS) nel 2021.

 

L’uomo era stato ricoverato a settembre dello stesso anno al Poole Hospital in seguito alla frattura di un’anca. Nonostante la frattura stesse guarendo, i medici avevano emesso la direttiva «nil by mouth», «niente per via orale», che impedisce l’alimentazione del paziente per bocca.

 

Secondo quanto riferito dalla famiglia a ITV, Poulton non ricevette nutrizione per nove giorni. I familiari credevano che stesse venendo alimentato tramite flebo, ma successivamente è emerso che ciò non stava avvenendo. Il padre, Derek Poulton, ha dichiarato: «Non essendo medici, pensavamo naturalmente che ricevesse nutrimento. Ma a quanto pare, lo stavano facendo morire di fame». La sorella, Lesley Bungay, ha affermato che Adrian era consapevole delle sue condizioni e temeva per la propria vita.

 

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Poulton è deceduto il 28 settembre 2021. Un rapporto ufficiale dell’ospedale ha attribuito la causa della morte alla mancanza di nutrizione. La struttura ha espresso cordoglio e dichiarato di aver implementato modifiche operative in seguito all’accaduto, condividendole con i familiari.

 

Il caso riaccende l’attenzione su una questione più ampia riguardante il trattamento delle persone con disabilità intellettive nel sistema sanitario britannico. A settembre 2023, un rapporto commissionato dal governo ha rilevato che le persone con disabilità intellettive muoiono mediamente 20 anni prima della popolazione generale e che circa il 40% di questi decessi sarebbe evitabile.

 

La carenza di personale specializzato è un altro elemento critico: la forza lavoro infermieristica in questo settore è diminuita del 43% dal 2009, secondo quanto riportato in una lettera inviata da 16 organizzazioni di beneficenza al ministro della Salute, Wes Streeting.

 

«Se non cambia nulla, si prevede che entro il 2028 vi saranno pochissimi infermieri specializzati in disabilità intellettive in Inghilterra», si legge nella missiva, che sottolinea la necessità di un intervento urgente per evitare un collasso del settore.

 

Nel 2023, un altro caso simile ha coinvolto Louis Cartright, un ragazzo di 17 anni con sindrome di Down, morto dopo essere stato dimesso da un ospedale londinese senza ricevere cure appropriate. Cartright, inizialmente portato in ospedale per un malessere, non fu sottoposto a esami ematici poiché era ansioso all’idea del prelievo e i medici non ritennero opportuna la sedazione. Le sue condizioni peggiorarono progressivamente e morì a casa il 3 febbraio 2023. L’inchiesta del medico legale è ancora in corso.

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La madre, Jackie Cartright, ha riferito a ITV: «Non aveva mai avuto il COVID. Raramente si prende il raffreddore, non ha mai avuto un mal di stomaco. Era un bambino sanissimo». «Dicono di aver fatto tutto il possibile per Louis. Non crediamo che sia vero», ha detto suo padre Ian a ITV. «Aveva una disabilità, aveva la sindrome di Down, era un bambino spaventato. Avrebbero potuto fare qualcosa, e si sono rifiutati di farlo».

 

Organizzazioni e attivisti sottolineano che questi casi evidenziano criticità strutturali nel sistema sanitario e pongono interrogativi sull’equità delle cure fornite alle persone con disabilità. Paula McGowan, attivista e promotrice della formazione obbligatoria Oliver McGowan per il personale del NHS, ha affermato: «Le persone con disabilità intellettive continuano a morire per le stesse cause e gli stessi fallimenti. Il governo deve fare di più».

 

Il programma di formazione obbligatoria per il personale sanitario su disabilità intellettive e autismo è stato introdotto nel 2022, ma secondo ITV, NHS England fatica ancora a raggiungere gli obiettivi prefissati. Diverse fonti sottolineano che i problemi non derivano solo dalla mancanza di formazione, ma anche da una cultura sanitaria che, in alcuni casi, non riconosce appieno il valore della vita delle persone con disabilità.

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Bizzarria

Chirurgo del servizio sanitario pubblico britannico si è fatto amputare le gambe per «gratificazione sessuale»

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Le autorità britanniche hanno condannato il chirurgo Neil Hopper a 32 mesi di carcere dopo essersi amputato le gambe per gratificazione sessuale.   Il medico presso il Royal Cornwall Hospitals NHS Trust a Truro, in Cornovaglia, dove, secondo diverse fonti, ha effettuato centinaia di interventi di amputazione prima del 2019, anno in cui egli stesso ha subito l’amputazione di entrambe le gambe.   La Corte di Truro ha appreso che l’uomo ha mentito agli assicuratori sostenendo che le lesioni alle gambe erano dovute a sepsi e non autoinflitte. Si è appreso che nel maggio 2019 Hopper aveva subito amputazioni sotto il ginocchio a seguito di una «malattia misteriosa». In realtà, aveva usato ghiaccio e ghiaccio secco per congelarsi le gambe, quindi è stato necessario asportarle, ha affermato il procuratore Nicholas Lee.   I bizzarri dettagli del caso sono emersi durante il processo. Hopper era da tempo eccitato dall’idea di amputarsi le gambe, arrivando addirittura ad acquistare video pornografici di uomini che si facevano estrarre volontariamente i genitali. Secondo quanto appreso dalla corte, i reati di pornografia estrema erano collegati a video di mutilazioni corporee che lo Hopper aveva acquistato online e che non includevano bambini.

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Aveva inviato a un altro personaggio, Marius Gustavson precedentemente incarcerato per aver guidato un’organizzazione di body modification estreme come il sito EunuckMaker («produttore di eunuchi»), una foto del suo pene eretto prima di procedere con l’amputazione delle gambe.   L’operazione ha seguito un iter specifico. Sotto la guida del Gustavson, Hopper aveva immerso i piedi nel ghiaccio secco mentre moglie e figli erano fuori casa. Quando i paramedici sono arrivati, hanno creduto che soffrisse di sepsi.   Lo Hopper ha ricevuto 466.000 sterline dagli assicuratori dopo aver accettato quella richiesta di risarcimento. «Sarà fantastico essere un doppio amputato», ha scritto Hopper in un messaggio di testo prima di commettere il suo crimine.   Prima che emergesse lo scandalo e la frode, il medico della Cornovaglia era stato definito «il più coraggioso di Bretagna» e aveva partecipato a programmi TV in cui raccontava la sua esperienza di amputato. Particolare degno di nota è quello per il quale, secondo quanto si apprende, il chirurgo vascolare prima di programmare la propria auto-amputazione aveva eseguito come medico statale centinaia di amputazioni.   La questione richiama alla mente la possibilità che molti dottori, e infermieri, le cui storie talvolta finiscono nelle cronache, esprimano durante la loro pratica medica impulsi sadici e perversi, arrivando persino a totalizzare, secondo calcoli, centinaia di vittime.   Il medico era stato arrestato nel marzo 2023 ed è sospeso dall’albo dei medici dal dicembre 2023. Lo Hopper soffriva di «disforia corporea» fin dall’infanzia e i suoi piedi rappresentavano per lui un «indesiderato inconveniente» e un «disagio persistente e senza fine», ha un dottore sentito dalla BBC.   Secondo quanto sentito in tribunale, lo Hopper aveva acquistato tre video dal sito web EunuchMaker, rispettivamente per 10 e 35 sterline, che mostravano uomini che si facevano rimuovere volontariamente i genitali, scambiando circa 1.500 messaggi con Gustavson sulle sue amputazioni degli arti inferiori e su come le aveva eseguite, chiedendogli anche quanto ghiaccio secco avesse usato. Gustavson è stato condannato all’ergastolo con una pena minima di 22 anni all’Old Bailey nel 2024 per aver guidato un’organizzazione di body modification estreme, come la castrazione.   Come riportato da Renovatio 21, il Gustavson era stato condannato all’ergastolo con una pena minima di 22 anni nel carcere dell’Old Bailey nel 2024 per aver guidato un’organizzazione che praticava modifiche corporee estreme.   Il sito Eunuch Maker contava circa 23.000 abbonati in tutto il mondo. Secondo la BBC, il sito gli aveva fruttato circa 375.000 dollari. Il Gustavsone e i suoi assistenti filmavano le procedure e le pubblicavano sul sito web dove erano disponibili in pay-per-view.   La presunta «disforia dell’integrità corporea» è un fenomeno in crescita in tutto il mondo. L’anno passato i medici hanno amputato il quarto e il quinto dito sani della mano sinistra di un ventenne del Quebecco perché credeva che non facessero parte del suo corpo.

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Le connessioni di tali pratiche di perversa «cura» amputante di una presunta «disforia» con la questione del transessualismo – promosse dallo Stato moderno e pagate dal contribuente – dovrebbe saltare agli occhi di tutti.   I casi di amputazioni inflitte, anche più prosaicamente, alle truffe di assicurazioni non sono infrequenti. Nel 2001 si parlò di un signore della provincia autonoma di Bolzano che si sarebbe fatto amputare una gamba dal cugino ottenere un risarcimento dalle assicurazioni, con le quali sarebbero state stipulati contratti da oltre un miliardo di lire in caso di invalidità permanente. Contrariamente all’ingegnoso programma, l’uomo perì sul posto, mentre il cugino fu arrestato e messo in carcere.   La vicenda ispirò, dal Trentino al Veronese ed oltre, diverse conversazioni, battute e probabilmente pure la canzone del gruppo rock di estrema destra scaligero «Truffa all’assicurazione» (2003).

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Immagine screenshot da YouTube
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