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Salute

I malori della 29ª settimana 2025

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Busseto, provincia di Parma: «Se n’è andato a 58 anni il dottore, stimato osteopata cremonese, stroncato da un improvviso malore». Lo riporta Cremona Sera.

 

Cadoneghe, provincia di Padova: «Malore improvviso: addio all’agente. È morto nella sua abitazione lasciando senza parole la moglie e i figli». Lo riporta Padova Oggi.

 

Rimasco di Alto Sermenza, provincia di Vercelli: «Gozzano, grande cordoglio per la scomparsa del professore, sessantadue anni, a causa di un malore improvviso, con ogni probabilità un infarto, che lo ha colto nella sua abitazione». Lo riporta Cusio24.

 

Roma: «È morto per un malore improvviso il presidente del gruppo Giomi e fondatore della Icot di Latina, l’imprenditore aveva 85 anni». Lo riporta Etruria News.

 

Mortara, provincia di Pavia: «Malore mentre guida lo scooter, addio al sindaco di Mortara. Aveva 70 anni». Lo riporta La Stampa.

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Oderzo, provincia di Treviso: «trovata morta in casa a 40 anni: forse un malore, disposta l’autopsia». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Bari: «Cadavere di un uomo sconosciuto recuperato in mare a Bari: ipotesi malore». Lo riporta BariToday. 

 

Vairano Patenora, provincia di Caserta: «Tragedia sulla panoramica, muore 60enne pietravairanese. Viaggiava su una carrozzina motore quando è stato colto da improvviso malore». Lo riporta Paese News.

 

Aragona, provincia di Agrigento: «Colto da malore con il furgone finisce contro il palco allestito in piazza». Lo riporta Giornale Centro Sicilia.

 

Mocomero di Vernasca, provincia di Piacenza: «Malore alla guida, auto fuori strada». Lo riporta IlPiacenza.

 

Diegaro, provincia di Cesena: «Colto da malore al volante, finisce nel fosso e muore». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Castel Focognano, provincia di Arezzo: «Si perde nel bosco a 92 anni. Ritrovata morta tra i rovi. Stroncata da un malore». Lo riporta La Nazione.

 

Carovigno, provincia di Brindisi: «Bimbo di 5 mesi morto in un resort a Carovigno, trovato senza vita nel letto accanto ai genitori». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

Varese: «Auto contro muro: morto 84enne. Ipotesi malore fatale». Lo riporta Malpensa24.

 

Piacenza: «Auto contro un palo in via Colombo, malore del conducente». Lo riporta Piacenza Sera.

 

 

San Benedetto del Tronto, provincia di Ascoli Piceno: «malore in acqua. Bagnino e infermiere-bagnante salvano un turista di 50 anni». Lo riporta La Nuova Riviera.

 

Limite sull’Arno, città metropolitana di Firenze: «Si sente male al ristorante. ‘È crollato sul tavolo’, tanta paura per un 59enne». Lo riporta La Nazione.

 

Cesenatico: «Malore fatale: muore in spiaggia un bagnante». Lo riporta Living Cesenatico.

 

Cantù, provincia di Como: «Malore a Cantù: grave un giovane di 27 anni». Lo riporta Prima Como.

 

Comacchio, provincia di Ferrara: «Tragedia in riva al mare, turista muore dopo essersi accasciato». Lo riporta FerraraToday.

 

Triscina di Selinunte di Castelvetrano, provincia di Trapani: «Morto a Triscina, malore in mare mentre nuotava per recuperare il pallone del figlio». Lo riporta Virgilio.

 

Abbadia Lariana, provincia di Lecco: «Ha un malore mentre fa il bagno, ragazzo muore annegato al lago». Lo riporta MilanoToday.

 

Teglio, provincia di Sondrio: «Tragedia nei boschi di Teglio. Anziano muore dopo una caduta. La vittima era uscita a cercare funghi quando è scivolato forse a causa di un malore». Lo riporta Il Giorno.

 

Villa Verucchio, provincia di Rimini: «Terribile incidente sulla Marecchiese, morto un uomo dopo essere stato investito da un’auto. L’uomo potrebbe essere stato colpito da un malore, per poi accasciarsi a terra e venire investito». Lo riporta RiminiToday.

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Pordenone: «Scende dal letto e accusa un forte dolore alla testa, poi i tentativi di rianimazione e la corsa disperata in ospedale: la piccola è morta a soli 7 anni per un malore». Lo riporta Il Dolomiti.

 

Giugliano in Campania, città metropolitana di Napoli: «Giugliano, malore in casa: muore a 55 anni». Lo riporta TeleclubItalia.

 

Porto d’Ascoli di San Benedetto del Tronto, provincia di Ascoli Piceno: «Colto da malore si schianta contro un camion in sosta». Lo riporta La Nuova Riviera.

 

Prato: «Muore guardia giurata della Galleria degli Alberti. Stroncato da un infarto appena arrivato sul posto di lavoro». Lo riporta Il Tirreno.

 

Senigallia, provincia di Ancona: «Malore mentre fa il bagno, turista milanese muore». Lo riporta TGcom24.

 

Rimini: «Cadavere trovato in mare a pochi metri dalla riva: possibile malore per un 59enne ravennate. Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

 

Osimo, provincia di Ancona: «Malore fatale mentre sta effettuando una consegna: l’imprenditore muore a 46 anni». Lo riporta AnconaToday.

 

Caletta di Castiglioncello di Rosignano Marittimo, provincia di Livorno: «colpito da un malore mentre è in mare, muore annegato». Lo riporta La Repubblica.

 

Ferrara: «Tragedia in famiglia. Colto da malore nella culla, muore bimbo di 3 mesi». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Merate, provincia di Lecco: «Malore in ditta, soccorso un lavoratore di 40 anni». Lo riporta Prima Merate.

 

Delémont, Svizzera: «Lutto in Sabina, trovato morto in Svizzera il Don: aveva 46 anni, era in vacanza». Lo riporta il Corriere di Rieti.

 

Campobasso: «Choc a Campobasso, muore operatore sanitario: stroncato da un malore a 48 anni». Lo riporta Il Giornale del Molise.

 

Cagliari: «tragica scoperta: trovato morto in casa. Una morte, come emerso dai primi accertamenti, che sarebbe avvenuta tre giorni fa per una crisi cardiovascolare». Lo riporta L’Unione Sarda.

 

Cecina, provincia di Livorno: «Paracadutista accusa un malore durante l’atterraggio: ricoverato in codice rosso a Livorno». Lo riporta Livorno Press.

 

Pinarella di Cervia, provincia di Ravenna: «Ha un malore mentre fa il bagno a Pinarella: muore un 78enne». Lo riporta RavennaToday.

 

Introdacqua, provincia di L’Aquila: «Va in campagna per coltivare l’orto e muore stroncato da un malore». Lo riporta Rete Abruzzo.

 

Lodi: «Malore all’alba, un 62enne in auto trovato schiantato contro il guard rail». Lo riporta Il Cittadino.

 

Recanati, provincia di Macerata: «Calcio marchigiano in lutto: è morto a 74 anni. Dirigente stimato e conosciuto in tutta la regione è morto oggi dopo aver accusato un malore ieri». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

 

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Porto Sant’Elpidio, provincia di Fermo: «Ha un malore e precipita con il parapendio in una piscina: pilota morto, ferita una ragazza». Lo riporta Cronache Ancona.

 

Mar Mediterraneo: «Malore a bordo della fregata Carabiniere, muore il capo di terza classe: aveva 35 anni». Lo riporta la Città della Spezia.

 

Fossalta di Portogruaro, città metropolitana di Venezia: «Automobilista colto da malore, travolge sulla SS14 motociclista 73enne deceduto poi in ospedale». Lo riporta il Giornale Nord Est.

 

San Vincenzo, provincia di Livorno: «Turista lombardo di 65 anni muore in mare per un malore». Lo riporta Go News.

 

Rimini: «Malore per il vescovo emerito Francesco Lambiasi, ricoverato dopo un’infezione in ospedale a Riccione». Lo riporta RiminiToday.

 

 

Lecco: «Notte di emergenze a Lecco: tanti soccorsi tra risse e malori». Lo riporta LeccoToday.

 

Sant’Arcabgelo di Romagna, provincia di Rimini: «Scontro frontale tra un camion frigo e una bisarca, autista colto da malore trasportato al Bufalini». Lo riporta RiminiToday.

 

San Rossore, provincia di Pisa: «Anziana muore in mare per un malore, salvato un uomo». Lo riporta il Corriere Toscano.

 

Iglesias, provincia del Sud Sardegna: «malore alla guida: donna si schianta contro il totem dei parcheggi». Lo riporta L’Unione Sarda.

 

Valmadrera, provincia di Lecco: «Malore sul sentiero per San Tomaso: soccorsa donna di 70 anni». Lo riporta LeccoToday.

 

Ancona: «Accusa un malore poco prima di salire sul traghetto, 15enne trasportato in ospedale». Lo riporta AnconaToday.

 

Ancona: «Accusa un malore dopo il bagno notturno: soccorso un 45enne». Lo riporta Cronache Ancona.

 

Osnago, provincia di Lecco: «Malore nella notte per strada, soccorso un uomo». Lo riporta Prima Merate.

 

Sirolo, provincia di Ancona: «Malore alla spiaggia del Frate, soccorsi complicati dal mare mosso: paura per un 50enne». Lo riporta AnconaToday.

 

Isola del Giglio, provincia di Grosseto: «Isola del Giglio, malore mentre fa il bagno». Lo riporta Il Tirreno.

 

Trani: «Tragedia in spiaggia: donna di 69 anni muore in mare a causa di un malore». Lo riporta il Corriere del Mezzogiorno.

 

Passo Dordona, Foppolo, provincia di Bergamo: «Malore in moto sul passo Dordona: muore a 42 anni». Lo riporta Bergamo News.

 

Leporano, provincia di Taranto: «malore alla guida: donna si schianta contro auto parcheggiata». Lo riporta Antenna Sud.

 

Ferentino, provincia di Frosinone: «Muore a soli 44 anni per un malore improvviso». Lo riporta La Provincia Frosinone.

 

Mogliano Veneto, provincia di Treviso: «Autista colto da malore sul Passante di Mestre, salvato da Polizia e Ausiliari». Lo riporta La Piazza Web

 

Turgovia, Canton Turgovia, Svizzera: «Colpito da malore, muore mentre sta andando in bicicletta». Lo riporta Ticino Online.

 

Sant’Antioco, provincia di Sud Sardegna: «Accusa un malore in mare: trasportato d’urgenza a Cagliari con l’elisoccorso». Lo riporta L’Unione Sarda.

 

Caserta: «Malore alla guida con il figlio, lo salva Toni Servillo». Lo riporta Agro24.

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Salute

Studio rivela che l’inchiostro dei tatuaggi si accumula nei linfonodi

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Un nuovo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS) dimostra che l’inchiostro dei tatuaggi viene drenato nel sistema linfatico e si accumula nei linfonodi, riducendo l’efficacia delle cellule immunitarie. Questo accumulo di pigmento innesca un’infiammazione sia locale che sistemica che persiste per mesi.   «Nonostante le preoccupazioni sulla sicurezza relative alla tossicità dell’inchiostro per tatuaggi, nessuno studio ha riportato le conseguenze del tatuaggio sulla risposta immunitaria. In questo lavoro, abbiamo caratterizzato il trasporto e l’accumulo di diversi inchiostri per tatuaggi nel sistema linfatico utilizzando un modello murino», ha scritto la ricercatrice Arianna Capucetti nello studio.   «Dopo un rapido drenaggio linfatico, abbiamo osservato che i macrofagi catturano principalmente l’inchiostro nel linfonodo (LN)» scrive la scienziata. «Una reazione infiammatoria iniziale a livello locale e sistemico segue la cattura dell’inchiostro. In particolare, il processo infiammatorio si mantiene nel tempo, poiché abbiamo osservato chiari segni di infiammazione nel LN drenante 2 mesi dopo il tatuaggio. Inoltre, la cattura dell’inchiostro da parte dei macrofagi è stata associata all’induzione di apoptosi sia nei modelli umani che murini. Infine, l’ inchiostro accumulato nel LN ha alterato la risposta immunitaria contro due diversi tipi di vaccini».

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«Da un lato, abbiamo osservato una risposta anticorpale ridotta in seguito alla vaccinazione con un vaccino contro la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2) basato sull’acido ribonucleico messaggero (mRNA), che è stato associato a una ridotta espressione della proteina spike nei macrofagi nel linfonodo drenante».   «Al contrario, abbiamo osservato una risposta più efficace quando siamo stati vaccinati con il vaccino antinfluenzale inattivato dai raggi ultravioletti (UV)» dice lo studio.   «Considerata la tendenza inarrestabile dei tatuaggi nella popolazione, i nostri risultati sono fondamentali per informare i programmi di tossicologia, i decisori politici e il pubblico in generale in merito al potenziale rischio della pratica del tatuaggio associato a una risposta immunitaria alterata».   Molti inchiostri per tatuaggi contengono sostanze chimiche classificate come cancerogene dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.   Mentre gli inchiostri neri per tatuaggi utilizzano il nerofumo, gli inchiostri colorati contengono pigmenti progettati per applicazioni industriali come plastica e vernici. Ancora più preoccupante, gli inchiostri per tatuaggi sono molto meno regolamentati rispetto ai prodotti farmaceutici.   Uno studio svedese del 2024 che ha monitorato circa 12.000 persone ha scoperto che gli individui con tatuaggi avevano un rischio del 21% più alto di linfoma maligno rispetto a quelli senza inchiostro.   Uno studio danese sui gemelli, pubblicato all’inizio di quest’anno, ha rilevato tendenze simili. I partecipanti tatuati hanno mostrato tassi più elevati di cancro alla pelle.   Come riportato da Renovatio 21, un recente studio ha rilevato che chi porta tatuaggi corre un rischio del 29% superiore di ammalarsi di una variante aggressiva di tumore cutaneo.   L’inchiostro tatuato è percepito dal corpo come un corpo estraneo, scatenando una reazione immunitaria: i pigmenti vengono racchiusi dalle cellule del sistema immunitario e convogliati ai linfonodi per lo stoccaggio.

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Secondo i dati disponibili, il numero di italiani tatuati sarebbe stimato intorno ai 7 milioni, pari a circa il 12,8-13% della popolazione over 12 anni. Questa cifra proviene principalmente da un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 2015, su un campione di oltre 7.600 persone rappresentative della popolazione italiana dai 12 anni in su, e confermata in report successivi di altri enti. Se si includono gli “ex-tatuati” (chi ha rimosso il tatuaggio), la percentuale sale al 13,2%.   In Italia le donne sono leggermente più tatuate (13,8%) rispetto agli uomini (11,7-11,8%). I minorenni (12-17 anni) costituirebbero circa il 7,7-8% dei tatuati, con l’età media del primo tatuaggio intorno ai 25 anni. La fascia d’età in cui il tattoo è più diffuso è quella dei 35-44 anni (23,9% tra i tatuati).   Alcuni articoli e sondaggi parlano di un 48% della popolazione tatuata, che renderebbe l’Italia il paese più tatuato al mondo, prima di Svezia 47% e USA 46%. Tuttavia alcuni non ritengono questa cifra attendibile.   Secondo quanto riportato solo il 58,2% degli italiani è informato sui rischi (infezioni, allergie, ecc.). Il 17-25% dei tatuati vorrebbe rimuoverlo, per un totale di oltre 1,5 milioni di potenziali rimozioni.  

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Essere genitori

Livelli pericolosamente elevati di metalli tossici nei giocattoli di plastica per bambini

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Un recente studio brasiliano ha rilevato concentrazioni allarmanti di metalli tossici nei giocattoli per bambini commercializzati nel Paese. Lo riporta Science Daily.

 

Ricercatori di due università brasiliane hanno esaminato un vasto campionario di giocattoli di plastica, sia di produzione nazionale che importati, conducendo l’indagine più completa mai realizzata sulla contaminazione chimica di questi articoli.

 

Il dato più inquietante riguarda il bario: in molti campioni la sua concentrazione è risultata fino a 15 volte superiore al limite di sicurezza previsto dalla normativa brasiliana. L’esposizione prolungata al bario è associata a gravi danni cardiaci e neurologici, inclusa la paralisi.

 

«Sono state rilevate anche elevate quantità di piombo, cromo e antimonio. Il piombo, associato a danni neurologici irreversibili, problemi di memoria e riduzione del QI nei bambini, ha superato il limite nel 32,9% dei campioni, con alcune misurazioni che hanno raggiunto quasi quattro volte la soglia accettata» scrive Science Daily. «L’antimonio, che può scatenare problemi gastrointestinali, e il cromo, un noto cancerogeno, erano presenti al di sopra dei livelli accettabili rispettivamente nel 24,3% e nel 20% dei giocattoli».

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Attraverso la spettrometria di massa al plasma, lo studio ha identificato ben 21 elementi tossici: argento (Ag), alluminio (Al), arsenico (As), bario (Ba), berillio (Be), cadmio (Cd), cerio (Ce), cobalto (Co), cromo (Cr), rame (Cu), mercurio (Hg), lantanio (La), manganese (Mn), nichel (Ni), piombo (Pb), rubidio (Rb), antimonio (Sb), selenio (Se), tallio (Tl), uranio (U) e zinco (Zn).

 

«Questi dati rivelano uno scenario preoccupante di contaminazione multipla e mancanza di controllo. Tanto che nello studio suggeriamo misure di controllo più severe, come analisi di laboratorio regolari, tracciabilità dei prodotti e certificazioni più stringenti, soprattutto per i prodotti importati», ha dichiarato uno degli autori principali della ricerca.

 

Gli studiosi hanno inoltre calcolato i tassi di rilascio delle sostanze: la percentuale che effettivamente passa dal giocattolo al bambino durante l’uso normale (inclusa la pratica di portarli alla bocca). I valori oscillano tra lo 0,11% al 7,33%, quindi solo una piccola parte del contaminante viene assorbita. Tuttavia, le elevatissime concentrazioni iniziali e l’esposizione quotidiana prolungata (per mesi o anni) rendono il rischio sanitario comunque significativo.

 

I ricercatori ritengono che i metalli pesanti entrino nei giocattoli soprattutto durante la produzione, in particolare con le vernici e i pigmenti utilizzati. Le correlazioni tra gli elementi rilevati suggeriscono, in molti casi, una fonte comune di contaminazione.

 

In studi precedenti, lo stesso gruppo aveva già documentato la presenza nei giocattoli di interferenti endocrini (sostanze che alterano l’equilibrio ormonale), associati a problemi di fertilità, disturbi metabolici e aumento del rischio oncologico.

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Salute

Le microplastiche potrebbero causare malattie cardiache

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Le microplastiche causano la formazione di placche arteriose nei topi, una condizione che porta a malattie cardiache. Lo riporta un nuovo studio.   Uno studio pubblicato sulla rivista Environment International ha rilevato un marcato aumento dell’accumulo di placca nelle arterie di topi maschi esposti a microplastiche, a dosi paragonabili a quelle riscontrabili nell’ambiente reale.   I ricercatori hanno inoltre osservato alterazioni a livello cellulare e nell’espressione genica direttamente associate alla formazione di placca.

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Va sottolineato che i topi non hanno sviluppato né obesità né ipercolesterolemia, fattori classicamente legati alla patologia aterosclerotica; del resto, l’«ipotesi lipidica-cardiaca» che attribuisce al colesterolo il ruolo di causa principale delle malattie cardiovascolari è stata largamente screditata fin dagli anni Cinquanta.   Curiosamente, le topi femmine non hanno mostrato lo stesso effetto in presenza delle microplastiche. Gli autori ipotizzano che l’ormone estrogeno, tipico dell’organismo femminile, possa svolgere un ruolo protettivo contro la formazione di placca.   «Questo studio mette in evidenza l’urgenza di ridurre drasticamente l’esposizione umana alle microplastiche e di adottare misure concrete per limitarne la produzione», ha dichiarato Timothy O’Toole, professore associato di medicina presso l’Università di Louisville.   «Sebbene le microplastiche siano state già rilevate nei vasi sanguigni e nei cuori di pazienti malati, e i loro livelli risultino correlati alla gravità della malattia e al rischio di eventi futuri, il loro ruolo diretto nello sviluppo delle patologie cardiovascolari è rimasto finora incerto», ha aggiunto.   Si calcola che tra il 1950 e il 2017 siano state prodotte oltre nove miliardi di tonnellate di plastica, più della metà delle quali dopo il 2004. La quasi totalità di questa plastica finisce prima o poi nell’ambiente, dove si frammenta – per azione degli agenti atmosferici, dei raggi UV e degli organismi viventi – in particelle sempre più piccole: microplastiche e, successivamente, nanoplastiche.   All’interno delle nostre case, le principali fonti di microplastiche sono le fibre sintetiche di abbigliamento, mobili e tappeti: si accumulano nella polvere domestica, restano sospese nell’aria e vengono inalate quotidianamente.   Nuovi studi continuano a uscire con regolarità e collegano l’esposizione alle microplastiche a pressoché tutte le principali malattie croniche: dalla sindrome dell’intestino irritabile all’obesità, dall’autismo al cancro, fino ad Alzheimer e infertilità.   Come riportato da Renovatio 21, il tema dell’infertilità, come quello del cancro, era stato toccato da altri studi che investigavano le microplastiche presenti nell’inquinamento atmosferico.   Gli scienziati stanno trovando tracce della plastica in varie parti del corpo umano, compreso il cervello. Un altro studio ha provato la presenza di plastica nelle nuvole della pioggia.
Come riportato da Renovatio 21, uno studio di mesi fa ha collegato l’esposizione a microplastiche alle nascite premature. Uno studio sottoposto a revisione paritaria, pubblicato sulla rivista Toxicological Sciences a inizio anno aveva trovato nella placenta umana microplastiche dannose, alcune delle quali sono note per scatenare l’asma, danneggiare il fegato, causare il cancro e compromettere la funzione riproduttiva.

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Come riportato da Renovatio 21, quantità di microplastica avrebbero raggiunto i polmoni umani con l’uso delle mascherine imposto durante il biennio pandemico.   La microplastica nell’intestino è stata correlata da alcuni studi a malattie infiammatorie croniche intestinali. Altre ricerche hanno scoperto che le microplastiche causano sintomi simili alla demenza.   Come riportato da Renovatio 21un nuovo studio emerso mesi fa ha stabilito che le comuni bustine da tè realizzate in fibre polimeriche rilasciano enormi quantità di micro e nanoplastiche tossiche nel liquido durante l’infusione.   L’onnipresenza della microplastica è provata dalla presenza nei polmoni degli uccelli e persino strati di sedimenti non toccati dall’uomo moderno.   Secondo nuove ricerche, le microplastiche sarebbero in grado inoltre di rendere batteri come l’E.Coli più resistente agli antibiotici.

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