Intelligence
Gli Stati Uniti spiano il ministero della Difesa tedesco
Lo spionaggio USA sugli «alleati» continua imperterrito, anche dopo gli immani scandali a riguardo causati dieci anni fa dalle rivelazioni di Edward Snowden.
Le spie americane infatti hanno continuato a intercettare l’esercito tedesco anche un decennio dopo lo scandalo dell’a NSA del 2013, hanno riferito ieri Die Zeit e il canale TV ARD, citando un nuovo documento di «fughe di notizie dal Pentagono» che dettagliava le informazioni che l’intelligence statunitense aveva raccolto, sui colloqui tra i tedeschi e militari cinesi.
Il documento descrive un incontro di febbraio tra funzionari del ministero della Difesa tedesco e una delegazione cinese dell’Esercito di Liberazione del Popolo.
Die Zeit e ARD considerano il documento trapelato «autentico», anche se Washington non lo ha confermato ufficialmente. La vicenda è grave, però, poiché il documento top secret trapelato reca un marchio di «signal intelligence», che indica che le informazioni in esso contenute sono state ottenute tramite sorveglianza elettronica.
Ciò potrebbe significare che l’Intelligence statunitense aveva intercettato le e-mail del ministero della Difesa tedesco o aveva violato i sistemi IT, hanno riferito i media tedeschi.
Il ministero della Difesa tedesco della vicenda ha offerto un’altra narrativa: «il documento pubblicato in questione è chiaramente una trascrizione parziale di un giro di colloqui che ha avuto luogo presso l’ambasciata americana a Berlino», e non era spionaggio da parte degli Stati Uniti, il ministero ha detto alla agenzia Deutsche Presse Agentur il 27 aprile.
«Poiché queste informazioni sono state condivise da noi direttamente con gli Stati Uniti, i sospetti di spionaggio sono infondati a questo proposito», ha detto il portavoce. Alcuni media tedeschi, tra cui t-online, tuttavia, hanno notato che il ministero non spiega il marchio «signal intelligence» sul documento.
Non è la prima volta che Washington viene accusata di spiare i suoi alleati, cosa venuta alla luce nel 2013, grazie in gran parte all’informatore della NSA Edward Snowden.
Tra le altre cose, i documenti che lo Snowden, ora rifugiato in Russia, ha fatto trapelare hanno rivelato che il cellulare privato del cancelliere tedesco Angela Merkel era stato sorvegliato.
Come ricorda Der Spiegel, l’agenzia di Intelligence interna tedesca e il controspionaggio militare avevano indagato se gli Stati Uniti abbiano spiato il ministero della Difesa nel febbraio 2023. Tuttavia, i funzionari dell’Intelligence tedesca hanno deciso di rivolgersi discretamente alle loro controparti americane per chiarimenti.
Le rivelazioni che colpiscono la Difesa tedesca fanno parte dei nuovi Pentagon Leaks, una serie di documenti messi su un server Discord – servizio popolare tra i gamer – dal 21enne in forza dell’Aviazione militare USA Jack Texeira.
Sul valore delle rivelazioni, e sulla loro vera origine, in molti sono cauti: potrebbe trattarsi di un artifizio per confondere la Russia riguardo alla prossima offensiva ucraina.
Tuttavia, nei documenti sono comprese altre storie imbarazzanti, come questa che si configura come ennesimo episodio di umiliazione di Berlino cagionato dall’occupante americano.
Immagine di Thomess via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)
Cina
Pechino, la Germania e lo scontro sulle spie
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Quattro arresti in poche ore tra i quali anche uno stretto collaboratore del leader di Alternative für Deutschland nella corsa al Parlamento europeo. Le criticità nei programmi di ricerca congiunti tra università tedesche e istituti cinesi con background militare. La replica del portavoce del ministero degli Esteri cinese: «diffamazioni».
L’arresto per spionaggio di quattro persone in Germania a pochi giorni dal viaggio a Pechino del cancelliere tedesco Olaf Scholz ha portato in primo piano in queste ore in Europa la questione già caldissima della sicurezza dei rapporti con la Repubblica popolare cinese.
Il caso più clamoroso è quello del cittadino tedesco di origine cinese Guo Jian (郭建), 42 anni, assistente di un politico del partito populista di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), arrestato martedì mattina nella sua residenza di Dresda.
Guo Jian lavorava per Maximilian Krah, il candidato di spicco dell’AfD alle prossime elezioni europee di giugno. Secondo il procuratore, Guo è accusato di aver fornito all’agenzia di Intelligence cinese informazioni su discussioni e negoziati nel Parlamento Europeo e di aver spiato i dissidenti cinesi che vivono in Germania
Il cancelliere Scholz ha commentato: «Non possiamo accettare lo spionaggio contro di noi, da qualsiasi Paese provenga». Ha inoltre affermato che le accuse contro l’AfD sono «molto preoccupanti».
Maximilian Krah – che continua la sua campagna elettorale – ha dichiarato di aver saputo dell’arresto di Guo solo dai notiziari e ha affermato di non essere a conoscenza delle sue attività. Nella sua azione politica al Parlamento europeo, però, Krah ha votato contro una risoluzione che denunciava gli abusi dei diritti umani nello Xinjiang e ha affermato che Taiwan appartiene al governo di Pechino.
Guo Jian era attivo nella cerchia dei dissidenti cinesi in Germania. Raramente, però, si trovano online dettagli e informazioni pubbliche su di lui. Pur avendo lavorato come assistente di un politico, non è un personaggio pubblico e usa raramente i social network. Una sua foto con il Dalai Lama sta circolando sui social network dopo l’arresto. Guo si è occupato di commercio con la Cina dopo essersi laureato in un’università tedesca e aveva un’azienda che importava prodotti LED dalla Cina. Nel 2019 è diventato assistente di Krah. I media tedeschi hanno rivelato che Krah ha visitato Pechino nel 2019 e le spese di viaggio sono state coperte da aziende cinesi.
L’arresto di Guo è avvenuto un giorno dopo quello di tre cittadini tedeschi per presunto spionaggio. I tre sono accusati di aver passato tecnologia militare ai servizi segreti cinesi in cambio di un pagamento. I procuratori hanno confermato che una coppia residente a Düsseldorf e un uomo di Bad Homburg sono stati reclutati dal ministero della Sicurezza di Stato cinese e hanno esportato tecnologia sensibile in Cina senza autorizzazione. Le operazioni sono durate circa due decenni, almeno fino al giugno 2022.
I tre sono stati accusati di aver acquistato un laser per la Cina. Inoltre, la coppia, che lavorava per una società affiliata a un’università, ha trasferito le informazioni di una parte di un macchinario che può essere utilizzato nelle navi militari. I servizi segreti tedeschi hanno dichiarato che il caso potrebbe essere «solo una punta dell’iceberg». Le università sono considerate un punto debole sotto l’influenza straniera e lo spionaggio industriale. I rapporti dicono che molte università tedesche hanno programmi di ricerca congiunti con istituti cinesi con background militare.
Interpellato su queste vicende il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha risposto che stanno «diffamando e intimidendo» la Cina. Wang ha anche accusato i Paesi europei di diffondere «false informazioni sulle cosiddette spie cinesi».
Questa settimana anche due uomini britannici sono stati accusati di aver consegnato documenti e informazioni alla Cina nel Regno Unito. Uno di loro lavorava come ricercatore per il Parlamento.
Negli ultimi mesi, i massicci attacchi informatici della Cina hanno attirato l’attenzione dei Paesi occidentali. Gli obiettivi degli attacchi vanno dalle aziende con tecnologie all’avanguardia nell’industria, ai politici e ai dissidenti cinesi all’estero.
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Intelligence
I politici americani temono che le agenzie di Intelligence mettano nei loro computer pedopornografia
Tucker Carlson just dropped a bombshell on Joe Rogan. His claim: politicians are afraid to do what is right in Congress because intel agencies will frame them for heinous acts. Wow.pic.twitter.com/zkPjVWBdNd
— Christian Garcia (@CricsConCarne) April 20, 2024
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Intelligence
Ex ambasciatore americano condannato come spia di Cuba
L’ex ambasciatore statunitense Victor Manuel Rocha è stato condannato a 15 anni di carcere per spionaggio a favore di Cuba. Lo hanno riportato la scorsa settimana i giornali statunitensi, citando documenti del tribunale.
Rocha, nato in Colombia e naturalizzato cittadino statunitense nel 1978, ha lavorato per il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dal 1981 al 2002, ricoprendo diversi incarichi diplomatici, tra cui quello di vicedirettore principale della Sezione di Interessi degli Stati Uniti a Cuba e successivamente come inviato degli Stati Uniti in Bolivia e Argentina.
Come riportato da Renovatio 21, Rocha era stato arrestato a Miami nel dicembre 2023.
L’ex diplomatico, 73 anni, è accusato di aver partecipato a una raccolta di informazioni di Intelligence contro Washington per conto del governo cubano. L’arresto è avvenuto dopo diversi incontri tra l’ex inviato e un agente sotto copertura dell’FBI che si spacciava per rappresentante della Direzione Generale dell’Intelligence di Cuba. Secondo i documenti del tribunale, durante questi incontri, Rocha si è riferito ripetutamente agli Stati Uniti come «il nemico», lodando il defunto leader cubano Fidel Castro e ammettendo il suo lavoro di spia.
Rocha inizialmente si è dichiarato non colpevole durante un’udienza a febbraio, ma in seguito ha cambiato la sua dichiarazione per evitare un processo.
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Venerdì scorso Rocha si è dichiarato colpevole di due accuse: cospirazione per frodare gli Stati Uniti come agente straniero e agire come agente illegale di un governo straniero senza registrarsi presso le autorità statunitensi. Altri 13 capi d’accusa contro di lui, tra cui menzogna agli investigatori e frode telematica, sono stati ritirati in base al patteggiamento. Oltre a 15 anni di carcere, che, data l’età di Rocha, costituiscono di fatto una condanna all’ergastolo, l’ex diplomatico rischia tre anni di rilascio controllato e una multa di 500.000 dollari.
I pubblici ministeri hanno affermato che, in base al patteggiamento, l’ex diplomatico dovrà condividere con le autorità statunitensi «una valutazione completa e dettagliata del danno commesso».
«L’appello di oggi pone fine a più di quattro decenni di tradimenti e inganni da parte del signor Rocha. Per gran parte della sua vita, il signor Rocha ha vissuto una bugia», ha detto David Newman, un alto funzionario della sicurezza nazionale presso il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, in una conferenza stampa a Miami dopo l’udienza di Rocha.
Commentando le azioni di Rocha, il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland le ha descritte come «una delle infiltrazioni di più ampia portata e di più lunga durata da parte di un agente straniero nel governo degli Stati Uniti».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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