Bizzarria
Deputato morto promuove un candidato per il suo seggio sui social media

Gli account sui social media del defunto deputato democratico dello Stato americano della Virginia Gerry Connolly hanno scioccato Internet questa settimana, apparentemente resuscitando il deputato per appoggiare il suo ex capo di gabinetto, James Walkinshaw, come candidato al suo posto. Lo riporta Axios.
Connolly aveva appoggiato Walkinshaw prima della sua morte, avvenuta a maggio, ma il suo nome è stato ripetutamente utilizzato nella campagna elettorale dopo la sua morte per promuovere il suo potenziale successore.
Tra queste rientrano le email di raccolta fondi inviate dalla campagna congressuale di Connolly per promuovere Walkinshaw e i collegamenti alla sua pagina ActBlue, sistema di donazioni pro Partito Democratico USA.
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Il sito web della campagna elettorale di Connolly per il Congresso ora mostra una foto dei due uomini, insieme alla lettera di Connolly in cui appoggiava Walkinshaw prima della sua morte.
Gli account politici di Connolly su X e Facebook hanno pubblicato martedì post in cui si affermava: «Il voto anticipato inizia OGGI in VA-11» e si sottolineava che Connolly appoggiava Walkinshaw.
«Onoriamo questa eredità e votiamo per una leadership coraggiosa che lotterà per noi ogni giorno», diceva il post su X, con un collegamento al sito web di Walkinshaw e includendo la stessa foto trovata sul sito web di Connolly.
Oltre a Connolly, Walkinshaw gode del sostegno schiacciante dell’establishment politico democratico della Virginia, intendendo i vivi.
Non è nemmeno la prima volta quest’anno che i social media di un deputato democratico deceduto tornano inaspettatamente in vita. L’account del defunto deputato democratico texano Sylvester Turner su X aveva iniziato a seguire altri membri del Congresso e giornalisti nonostante la sua scomparsa avvenuta il mese prima.
Tuttavia, la politica statunitense ha offerto casi ancora più estremi di questo, come quello in cui gli elettori hanno votato, e fatto vincere, un defunto.
Come riportato da Renovatio 21, nel novembre 2022 il rappresentante della Pennsylvania Tony DeLuca ha vinto la sua corsa per il Congresso di Stato con una vittoria schiacciante, pur essendo defunto il mese prima all’età di 85 anni.
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Le vittorie postume non sono del tutto rare nella politica americana, con una che si è verificata sempre nel 2022 quando gli elettori di Palmhurst, in Texas, hanno scelto di rieleggere il loro sindaco deceduto, morto poco prima delle elezioni.
Il rappresentante dello Stato del North Dakota David Andahl ha anche vinto durante le primarie repubblicane del 2020 settimane dopo la sua morte, mentre il legislatore dello stato del Wyoming Roy Edwards è morto solo un giorno prima di vincere la gara elettorale lo stesso anno.
È quindi pensabile la grande democrazia americana è a un passo dalla Nord Corea, dove la mummia del fondatore della Nazione, il cosiddetto «grande leader» Kim Il-sung (1912-1994) ricopre il ruolo di «Presidente eterno della Repubblica Popolare Democratica di Corea». È possibile incontrare la mummia-presidente per l’eternità, nonché nonno del noto Kim Jong-un detto Ciccio Kim, in un mausoleo di Pyongyang, dove si è ricevuti da torme di prefiche di Stato urlanti (per l’eternità).
La differenza tra USA e Corea del Nord è, tuttavia, che i nordcoreani il morto non lo votano, gli americani continuano a farlo. Del resto, si tratta anche lì di una grande istituzione democratica: il nome del regime comunista di Pyongyang è «Repubblica Popolare Democratica di Corea», in pratica tre sinonimi del concetto di «democrazia» nel nome dello Stato.
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Immagine di AFGE via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Bizzarria
Trump contro la trionfale copertina di TIME: «mi hanno fatto sparire i capelli»

The living Israeli hostages held in Gaza have been freed under the first phase of Donald Trump’s peace plan, alongside a Palestinian prisoner release. The deal may become a signature achievement of Trump’s second term, and it could mark a strategic turning point for the Middle… pic.twitter.com/0bZDABIDGj
— TIME (@TIME) October 13, 2025
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Il figlio primogenito Don jr. ha raccontato durante un incontro pubblico con Charlie Kirk che, raggiunto al telefono dai figli dopo l’attentato subito a Butler in Virginia durante la campagna elettorale, Trump ha chiesto loro come in TV, in quel momento, fossero i suoi capelli. «I capelli vanno bene… c’è molto sangue, ma vanno bene» ha risposto il figlio. È lecito pensare che vi sia nel presidente statunitense una cifra sansonica, per cui il suo potere – a questo punto indiscutibile – è tratto proprio dalle sue bionde, inconfondibili, escrescenze tricologiche – che sono, lo sanno gli esperti, uno strumento di branding perfino superiore al baffetto dello Hitler, al baffone dello Stalin, alla pelata mussoliniana.Mika Brzezinski from MSNBC’s “Morning Joe” was once visibly fond of Donald Trump, even playfully running her fingers through his hair. Later on she compared him to Hitler. And now, after seven years of estrangement, apparently he’s no longer Hitler… pic.twitter.com/b9tepBUuSy
— MAGA Resource (@MAGAResource) November 18, 2024
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Bizzarria
Ai nordcoreani è stato ordinato di identificare le donne con tette «antisocialiste»

La Corea del Nord ha lanciato una severa campagna contro le donne sospettate di aver utilizzato protesi mammarie considerate «capitaliste», classificando tali interventi estetici come «antisocialisti» e «borghesi». Lo riporta il giornale britannico Telegraph.
Le forze di sicurezza del regime starebbero effettuando ispezioni invasive, con i responsabili dei comitati di quartiere incaricati di individuare donne che mostrano evidenti modifiche fisiche e di segnalarle per ulteriori accertamenti.
Nel regime guidato da Kim Jong-un, interventi come l’aumento del seno e la chirurgia delle palpebre sono ritenuti «atti non socialisti» e sono vietati. Chi viola queste norme rischia gravi conseguenze.
La notizia è emersa in concomitanza con un processo pubblico tenutosi nella sala culturale di Sariwon, dove un medico e due giovani donne sono stati processati per aver praticato e subito interventi al seno non autorizzati. Il medico, con scarsa esperienza, aveva abbandonato gli studi di medicina prima di completare la formazione chirurgica.
«A metà settembre, un processo pubblico si è svolto in un centro culturale nel cuore di Sariwon contro un medico che ha eseguito un’operazione illegale di mastoplastica additiva e due donne che si sono sottoposte all’intervento», ha riferito una fonte della provincia di North Hwanghae al quotidiano sudcoreano Daily NK.
I pubblici ministeri hanno accusato le donne di essere state «contaminate dalle usanze borghesi» e di aver adottato un «comportamento capitalista corrotto». Le imputate hanno dichiarato di voler «migliorare il loro aspetto», ma sono state definite una minaccia per il sistema socialista.
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Il giudice ha promesso «punizioni severe», mostrando come prove strumenti medici, silicone di contrabbando e denaro contante. Secondo quanto riferito, il giudice ha dichiarato che una delle imputate «non aveva alcuna intenzione di essere leale all’organizzazione e al collettivo, ma era ossessionata dalla vanità, diventando un’erba velenosa che minava il sistema socialista».
Una fonte ha inoltre riferito al Daily NK «che tra i residenti presenti al processo, si sono sentite critiche come “i medici fanno di tutto per denaro”, ma anche commenti di solidarietà, come “Non lo fa forse perché non ha altri mezzi per vivere?”»
Molte donne di Sariwon vivono nel timore di essere sottoposte a controlli se sospettate di aver effettuato interventi di chirurgia estetica.
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Animali
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