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Danno da vaccino, una testimonianza

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Renovatio 21 pubblica questa testimonianza giunta alla dottoressa Gatti e al dottor Montanari.

Si tratta di una coppia di genitori toscani, il cui nome ometteremo. Si tratta, come sempre, di una storia straziante, che indica non solo la malvagità dello Stato vaccinatore, ma anche la incompetenza dei medici, che talvolta pare addirittura sfociare in una gratuita perfidia.

 

 

 

Siamo i genitori di uno splendido bambino, Lorenzo, che ad oggi nel 2019 ha 9 anni. Dopo le drammatiche sofferenze che abbiamo passato in tutti questi anni e le immense difficoltà che stiamo vivendo, abbiamo deciso , per coscienza, di rendere pubblica al mondo intero la nostra storia.

 

Quando è nato Lorenzo eravamo dei genitori felicissimi come tutti i papà e mamma di questa terra. Il nostro piccolo è nato a termine dopo parto cesareo per nostra scelta, nessuna sofferenza pre-natale, niente di niente. All’ospedale viene classificato con APGAR alla nascita di 10/10, il massimo.

 

Bello, allegro, sorridente, vivace… i suoi primi sorrisi, le sue primissime lallazioni, le sue prime pappine, insomma, una crescita regolare fino al giorno della vaccinazione esavalente. Il bambino, come testimoniano i fogli medici, fino a prima del vaccino dei sei mesi, aveva regolarmente  raggiunto tutte le tappe dello sviluppo.

 

Nessun tipo di febbre aveva mai colpito nostro figlio, a parte la febbre a 38 durata un giorno venuta subito dopo somministrazione del primo vaccino dei 3 mesi. Cosa drammatica invece quello che è successo dopo seconda vaccinazione. Ci rechiamo alla Asl di competenza e, da quel giorno, la nostra vita è cambiata per sempre!!!

Il bambino, come testimoniano i fogli medici, fino a prima del vaccino dei sei mesi, aveva regolarmente  raggiunto tutte le tappe dello sviluppo

 

Stiamo parlando della vaccinazione ESAVALENTE con INFRANRIX HEXA (6 dosi) e ANTIPNEUMOCOCCICA con PREVANAR (1 dose).

 

Chiedemmo espressamente di non fare tutti i vaccini ma solo quelli obbligatori, ma ci dissero che non era possibile perché la fiala dell’esavalente comprende tutte e sei sostanze e non si potevano dividere. Vennero somministrati tutti i vaccini in una unica seduta.

 

Il bambino, dopo poche ore dalla vaccinazione, ha presentato febbre altissima (40°). Il bambino era spossato e prendeva paracetamolo (tachipirina) come da indicazioni. La febbre scendeva di qualche grado per poi rialzarsi dopo poco. Al telefono lo studio pediatrico del dottore di base, facendoci sentire dei genitori apprensivi, ci disse che era una cosa assolutamente normale che venisse la febbre dopo il vaccino e di continuare con la tachipirina senza darci troppo ascolto. Il giorno successivo ancora febbre altissima.

 

Preoccupati della situazione chiamammo una pediatra del SSN. La Dottoressa visitò nel tardo pomeriggio nostro figlio. Bronchi, polmoni, gola: il bambino era tutto ok, non aveva niente di anomalo; solo febbre alta definita da lei: ”febbre da vaccinazione” e con tranquillità ci disse che era del tutto normale e i di continuare con la tachipirina. La febbre alta è durata purtroppo tanti giorni (4 giorni di seguito). Dal quinto giorno in poi tutto sembrava fosse passato e credevamo di aver superato il momento critico.

 

Lorenzo era mogio, non rideva più… non faceva più le lallazioni che faceva prima, non diceva più niente, evidenziava debolezza fisica e ipotonia muscolare. La sua testina non stava sorretta e cadeva all’indietro

Intanto però Lorenzo era mogio, non rideva più… non faceva più le lallazioni che faceva prima, non diceva più niente, evidenziava debolezza fisica e ipotonia muscolare. La sua testina non stava sorretta e cadeva all’indietro. Pensavamo ad un calo momentaneo vista la grande febbre passata ma invece non fu così…

 

Il bambino non si muoveva più come prima, alle sue pappe non riusciva a deglutire come aveva sempre fatto, ad otto mesi non gattonava e non stava neanche seduto! Più volte abbiamo segnalato al nostro pediatra questa drammatica situazione, facendoli sempre notare il cambiamento e la febbre alta che aveva avuto dopo la vaccinazione.

 

Il pediatra di famiglia, che nelle visite precedenti al secondo vaccino decantava tanto la bellezza, la reattività e i progressi del bambino, ci continuava a dire che era soltanto un problema passeggero, che con il passare dei giorni nostro figlio tornava ad essere in forma come era prima. Ci diceva che eravamo un papà ed una mamma troppo ansiosi (… primo figlio). Eravamo insomma ansiosi e basta, una “rottura di scatole” , e che ci stavamo preoccupando per niente.

 

Purtroppo così non è stato. Lorenzo era assente, era diventato come un “SACCO DI PATATE ”: dove lo mettevi stava, e successivamente al vaccino sono subentrate crisi epilettiche di assenza con revulsione degli occhi. Il bambino si bloccava con lo sguardo perso nel vuoto. Guardava noi ed il mondo che lo circondava stranito, cosa che non aveva mai fatto prima.

 

Nessun medico, in primis il pediatra di famiglia, che dovrebbe essere il punto di riferimento di ogni genitore, ci ha mai detto di compilare una REAZIONE AVVERSA per la febbre alta che il bambino ha vissuto dopo la somministrazione del vaccino. Anzi, ad ogni nostra domanda ed ad ogni nostro dubbio, il dottore di famiglia ha sempre sostenuto ed insistito affinchè le vaccinazioni proseguissero per la copertura del bambino dicendoci e facendoci credere che era molto dannoso interrompere i richiami delle vaccinazioni già in corso.

Successivamente al vaccino sono subentrate crisi epilettiche di assenza con revulsione degli occhi

 

Il pediatra finalmente, al compimento di un anno del bambino, si rese conto del ritardo e della gravità della situazione e sopratutto della trascuratezza del problema. Subito ci preparò una richiesta urgente per visita neuropsichiatria infantile presso la nostra ASL. È da qui che il suo comportamento verso di noi è cambiato.

 

Di punto in bianco, se prima ci aveva detto che il bambino era sano e non aveva niente ma soltanto una reazione passeggera alla febbre, da ora in poi ha completamente cambiato versione alle cose alludendo a inesistenti possibili malattie genetiche con le quali il bambino, a detta sua, c’era nato facendoci crollare il mondo addosso.

 

Per svariati mesi, (fino alla risposta NEGATIVA di tutti gli esami genetici), ci hanno fatto credere cose assurde. Mandati da un ospedale all’altro a giro per l’Italia, ipotizzate svariate sindromi rare anche gravissime, che potevano portare alla morte del bambino… Non dormivamo più la notte: il mondo ci è crollato addosso. Abbiamo passato mesi in condizioni psicologiche devastanti credendo di poter perdere nostro figlio per sempre. Ci hanno sconsigliato di fare altri bambini!!!

Il dottore di famiglia ha sempre sostenuto ed insistito affinchè le vaccinazioni proseguissero per la copertura del bambino dicendoci e facendoci credere che era molto dannoso interrompere i richiami delle vaccinazioni già in corso

 

Da qui la nostra vita è cambiata radicalmente. Abbiamo iniziato un iter assurdo. Il pediatra, ma anche altri medici ci guardavano negli occhi e non sapendo cosa dirci, ci volevano convincere a tutti i costi che il bambino era nato con problemi , quando invece non è assolutamente così. Quando raccontavamo la nostra storia e veniva fuori la febbre elevata dopo vaccinazione, nessuno ha mai preso in esame volutamente questa cosa forse per non esporsi alle complicanze di “gestire” la cosa.

 

Noi, naturalmente, abbiamo sempre continuato ad informarli, uno dopo l’altro, sopratutto il nostro pediatra, della grande febbre che il vaccino aveva scatenato nel bambino e l’evidente regressione che avevamo notato subito dopo con subito comparsa di crisi epilettiche. “Coincidenze!”, ripetevano tutti.

 

Nessuno ci ha consigliato di sospendere le vaccinazioni, anche e sopratutto dopo l’insorgenza di crisi epilettiche. Nessuno ci ha mai dato ascolto. Nessuno ci ha mai presi sul serio. Il nostro bambino è stato sottoposto ad una serie di analisi ed esami infiniti: esami genetici DNA e molti, molti altri. Per avere le risposte degli esami genetici abbiamo dovuto aspettare 12 mesi!

 

In questi dodici mesi il bambino doveva essere sottoposto al terzo richiamo Esavalente e successivamente al MPR. Il nostro pediatra ci disse che se fermavamo le vaccinazioni facevamo un danno molto grande e ci consigliò fortemente di farle. Abbiamo fatto TUTTE le vaccinazioni previste e direi imposte dal SSN. Dopo aver fatto tutto il protocollo vaccinale arrivarono le risposte di tutti gli esami fatti: TUTTO NEGATIVO! nessun problema di DNA, nessun tipo di sindrome genetica, niente di niente!

Ci hanno fatto credere cose assurde. Mandati da un ospedale all’altro a giro per l’Italia, ipotizzate svariate sindromi rare anche gravissime, che potevano portare alla morte del bambino… Non dormivamo più la notte

 

Nel viso del bambino non c’è nessun tratto dismorfogenetico da poter far pensare ad una sindrome come qualcuno voleva farci credere, è un bambino bellissimo.

 

Contro tutto e tutti abbiamo iniziato a leggere libri, studiare, navigare in rete e prendere contatti con altri genitori nelle nostre stesse situazioni, viaggiare e far visitare il bambino da medici specialisti ed immunologi che, confermandoci la reazione dopo vaccinazione, ci hanno consigliato alcune terapie e strade per il miglioramento di nostro figlio che fortunatamente in parte è avvenuto!

 

Svariati esami hanno messo in risalto come il bambino è inquinato da metalli pesanti tanto da creare seri problemi al suo sistema immunitario. La nostra vita ormai è annientata, nessuna persona può minimamente capire il dolore, la fatica e il nostro stato d’animo sennò chi purtroppo ha vissuto esperienze simili di disabilità. Al momento il quadro complessivo di nostro figlio è molto complicato.

 

Per le crisi epilettiche sorte dopo vaccinazione è stato prescritto il Depakin (anticonvulsivo) che è stato poi sospeso perché riscontrati gravi disturbi all’assunzione del farmaco. Il bambino ormai, dopo la grande febbre, risulta avere REAZIONI ALLERGICHE importanti ai medicinali. Per questo motivo siamo passati a cure con metodi alternativi (OMEOPATIA…). Abbiamo più volte segnalato ai medici come ad esempio il Depakin , fin da subito, interagiva in modo anomalo su nostro figlio.

 

L’assunzione giornaliera portava nel bambino, oltre che inappetenza , forte sonnolenza e tremori, una diminuzione della temperatura corporea fino ad ipotermia e casi di bradicardia. Anche lo Zarontin, prescritto e imposto successivamente al posto del Depakin per le crisi , alterava di gran lunga lo stato emotivo del bambino rendendolo aggressivo , oltre che a insorgenza di reazioni cutanee.

 

Se i medici ci avessero dato subito un po’ più di ascolto ci saremmo fermati in tempo con le successive vaccinazioni ed il danno sarebbe stato sicuramente più contenuto.

Lorenzo è un bambino dolce, sensibile, bello, affetto da un’importante ritardo psicomotorio con assenza della parola (riesce ad emettere solo vocalizzi, urli e a stento le parole mammamama, babbaba, ta-ta ta, “TI” per il Si, “O” per il NO ) e compromissione dell’uso funzionale delle mani e del movimento in generale. Lorenzo sta seguendo cure specifiche per detossificare l’organismo dal danno subito dopo vaccinazione e un cambiamento alimentare accompagnato da integratori che stanno aiutando a colmare le sue carenze e cercare di ripristinare la severa intossicazione.

 

La situazione generale, dopo tutti i nostri sforzi e cure, per fortuna ha portato ai dei grossi miglioramenti e si spera che migliori ancora, consolidando sempre più come il “danno” neurologico del bambino sia stato creato dall’encefalopatia post vaccinica e non da altre malattie.

 

Riesce a comunicare con noi con la mimica facciale e con segni che gli abbiamo insegnato con il metodo ABA per chiedere le cose. Ha iniziato a gattonare a 18 mesi e a muovere i primi passi a circa 2 anni e mezzo (uso di tutori e plantari per piedi valgopronati) ed è traballante, insicuro e presenta tremori diffusi agli arti superiori ed inferiori. La camminata appare goffa incerta e atassica.

 

Sono presenti stereotipie come lo sfarfallio delle mani nei momenti in cui il bambino è particolarmente emozionato e felice, tapparsi le orecchie nei momenti di difficoltà e l’emissione continua di urla e stereotipie vocali.

 

LORENZO è un bambino sensibilissimo solare e molto affettuoso. Se i medici ci avessero dato subito un po’ più di ascolto ci saremmo fermati in tempo con le successive vaccinazioni ed il danno sarebbe stato sicuramente più contenuto. Abbiamo scritto questa testimonianza per aiutare altri genitori a non mollare per nessun motivo mettendo a disposizione le nostre esperienze, per tutte le persone che ci hanno conosciuto “prima” e ci hanno visto morire dentro e cambiare senza rendersi conto di cosa realmente ci stesse accadendo

 

Babbo e Mamma .

 

 

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Vaccini

AstraZeneca ritira il vaccino COVID in tutto il mondo

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AstraZeneca ha annunciato il ritiro del suo vaccino contro il COVID-19 dai mercati globali, sostenendo che il farmaco è stato messo da parte dalle alternative.

 

Lo sviluppo arriva dopo che il produttore del farmaco ha recentemente ammesso che il vaccino può causare coaguli di sangue potenzialmente fatali in rari casi.

 

In una dichiarazione di mercoledì, citata da diversi media, un portavoce di AstraZeneca ha affermato che dall’inizio della pandemia sono state sviluppate molteplici varianti del vaccino, portando a un calo della domanda di Vaxzevria, che non viene più prodotto o sviluppato. Il portavoce ha anche citato stime indipendenti secondo cui «oltre 6,5 milioni di vite sono state salvate solo nel primo anno di utilizzo e oltre 3 miliardi di dosi sono state fornite a livello globale».

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Il vaccino AstraZeneca è stato lanciato all’inizio del 2021, poco dopo che l’epidemia di COVID-19 era stata dichiarata pandemia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. AstraZeneca ha ritirato volontariamente l’autorizzazione all’immissione in commercio del vaccino nell’UE lo scorso marzo, con la conferma dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).

 

Poco dopo il lancio, AstraZeneca si è trovata al centro di polemiche dopo che numerosi Paesi occidentali hanno sospeso l’uso del suo vaccino per il timore che potesse aver causato lo sviluppo di coaguli di sangue in alcuni pazienti. Tuttavia, i funzionari sanitari dell’UE dell’epoca insistevano sul fatto che i benefici dell’inoculazione superavano ancora i rischi.

 

È possibile ricordare per l’Italia non solo il caso della 18enne Camilla Canepa, morta dopo l’iniezione, ma anche quello di altri casi partiti nel primo 2021.

 

Negli ultimi mesi, l’azienda farmaceutica ha combattuto una dura battaglia legale in Gran Bretagna, con una class action in cui si sostiene che il vaccino AstraZeneca è «difettoso» e meno sicuro del previsto. La società ha negato l’accusa.

 

I querelanti hanno insistito sul fatto che il vaccino ha causato la trombosi con sindrome trombocitopenica (TTS), una rara condizione in cui una persona ha coaguli di sangue, che possono ridurre il flusso sanguigno, combinato con un basso numero di piastrine, che può causare difficoltà nell’arrestare l’emorragia. Si ritiene che la TTS causata dal vaccino sia collegata a diverse dozzine di morti solo nel Regno Unito, con centinaia di altre persone che hanno riportato ferite gravi.

 

Sebbene inizialmente l’azienda avesse negato un legame tra la condizione e l’uso del prodotto, ha ammesso nei documenti giudiziari presentati all’Alta Corte del Regno Unito lo scorso febbraio che «il vaccino AZ può, in casi molto rari, causare TTS», aggiungendo che «il meccanismo causale non è noto». È stato inoltre affermato che il vaccino ha «un profilo di sicurezza accettabile».

 

Come riportato da Renovatio 21le cause in Gran Bretagna che sostengono che il siero abbia causato morti e lesioni gravi sono molteplici. Autopsie su cittadini morti erano giunti a conclusioni sulla coagulazione del sangue dei vaccinati ancora due anni fa. Ricerche supponevano una correlazione tra coaguli e vaccino ancora nel 2021.

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Durante un’intervista di inizio 2022 il professor Sir Andrew Pollard, direttore dell’Oxford Vaccine Group e presidente del Comitato Congiunto Britannico per la Vaccinazione e l’Immunizzazione (JCVI), aveva affermato che il lancio del vaccino contro il COVID dovrebbe essere frenato per «concentrarsi sui vulnerabili» piuttosto che iniettare infiniti booster all’intera popolazione.

 

«Non possiamo vaccinare il pianeta ogni quattro o sei mesi. Non è sostenibile o conveniente» aveva detto lo scienziato.

 

Come riportato da Renovatio 21, ancora tre anni fa per i periti della Procura, la morte della giovane Camilla per trombosi – una vicenda che sconvolse l’Italia allora in piena campagna di vaccinazione genica universale – «è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti COVID». La 18enne ligure si era vaccinata con un siero AstraZeneca.

 

«Non avevo mai visto un cervello ridotto in quelle condizioni da una trombosi così estesa e grave» dichiarò a La Stampa il direttore della clinica neurotraumatologica che aveva seguito il caso genovese.

 

I genitori di Camilla avevano ripetuto che la ragazza, morta dopo la prima dose, non aveva patologie pregresse, né assumeva farmaci di qualsiasi tipo. La famiglia aveva poi assentito all’espianto degli organi della ragazza.

 

Il padre di Camilla è morto per un malore improvviso nel marzo 2022, a neanche un anno dalla tragica scomparsa della figlia. Il nonno paterno di Camilla era morto a poche settimane di distanza dalla nipote ancora nell’estate 2021.

 

In Italia, ad ogni modo, sui giornali sono molti i casi finiti sui giornali, casi che riguardano anziani, adulti e pure i giovani. Effetti avversi gravi e mortali sono stati discussi anche in Canada, in Austria e in tantissimi altri Paesi.

 

Tre anni fa la somministrazione del vaccino AZ alle donne incinte fu sospesa in Brasile, mentre la Corea del Sud ha rifiutato il siero AZ per gli over 65. Degna di nota la mossa degli USA che nel 2021 inviarono dosi extra di AstraZeneca in Messico e in Canada.

 

AstraZeneca, la grande farmaceutica a cui l’allora ministro della saluta Speranza aveva detto nel 2020 di aver ordinato 400 milioni di dosi, era già nota anche in Italia per vicende controverse riprese anche in Parlamento. Nel 2013, il presidente della commissione antitrust italiana Giovanni Pitruzzella, nella relazione annuale presentata al Parlamento, stigmatizzò il comportamento dominante di alcune multinazionali farmaceutiche tra cui l’AstraZeneca.

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Immagine di Julieth Méndez/Presidencia de la República de Costa Rica via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International 

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Animali

Gorilla vaccinato muore improvvisamente per attacco cardiaco

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Un gorilla di pianura occidentale è morto di infarto durante il fine settimana allo zoo di Saint Louis, Stato americano del Missouri. Lo zoo aveva recentemente somministrato vaccini COVID-19 a molti dei suoi animali.   Secondo quanto riferito, il primate di nome «Little Joe» (cioè «Giuseppino») che aveva 26 anni, era in cura per una malattia cardiaca quando ha avuto un infarto ed è morto nel sonno domenica.   L’annuncio è stato dato dalla stessa struttura zoologica nel suo profilo Instagram.  
 
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«È con incredibile tristezza che condividiamo la notizia che il gorilla di pianura occidentale Little Joe, che era in cura per una malattia cardiaca, è morto di infarto durante la notte del 4 maggio», ha scritto, offrendo un ritratto della bestia, il giardino zoologico missouriano sul popolare social media basato sulle fotografie.   «Sulla base del monitoraggio video, sembra che sia morto nel sonno». Un malore, non diverso da quello di tante persone secondo le cronache recenti, ha colpito lo scimmione nottetempo, cagionandone il triste decesso.   La morte del gorilla Little Joe arriva quando lo zoo di St. Louis nel settembre 2021 ha lanciato un ambizioso sforzo di «cura preventiva» somministrando vaccini COVID-19 alla sua popolazione di grandi scimmie e ad altre specie di primati.   La campagna anti-COVID per le bestie in gabbia era stata spiegata dallo stesso direttore della struttura in un video ancora visibile su YouTubo.     «Il 29 settembre 2021, lo scimpanzé maschio adulto “Jimiyu” è stato il primo animale del nostro zoo ad essere vaccinato contro il COVID-19», spiegava all’epoca lo zoo sul proprio sito web. «Nei prossimi mesi, prevediamo di somministrare il vaccino COVID-19 a due dosi in un lancio graduale a quasi 100 primati, grandi felini, lontre di fiume, cani dipinti e volpi dalle orecchie di pipistrello, che portano tutti un potenziale rischio di essere infettati da SARS-CoV-2, il virus che causa la malattia COVID-19» assicurava il direttore del giardino zoologico.   Lo zoo di San Luigi aveva inoltre spiegato che il produttore del vaccino veterinario Zoetis aveva «donato 11.000 dosi di vaccino COVID-19 a dozzine di zoo, incluso lo zoo di Saint Louis, e organizzazioni animaliste in tutta la nazione».   «L’uso sperimentale di questo vaccino COVID-19 di Zoetis è autorizzato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e dal veterinario dello stato del Missouri», aveva aggiunto lo zoo.

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Come riportato da Renovatio 21, a fine 2020 diversi gorilla dello zoo safari di San Diego erano risultati positivi al coronavirus, manifestando – riferivano le cronache – perfino alcuni sintomi della malattia.   Non si tratta solo dei gorillazzi: il tampone COVID non lasciava scampo nemmeno ai grandi felini. Ad aprile 2020 una tigre malese di quattro anni di nome Nadia era risultata positiva allo zoo del Bronx a New York e, poco dopo, anche altre tre tigri e tre leoni allo zoo erano risultate positive. Bashir, una tigre malese di 11 anni allo zoo di Knoxville nel Tennessee, era risultata positiva al coronavirus in ottobre ed era entrata in quarantena con le tigri malesi Arya, 6 anni, e Tanvir, 11 anni, che mostravano anche tosse lieve, letargia e una diminuzione dell’appetito. Il mese prima, NeeCee, un leopardo delle nevi di cinque anni allo zoo di Louisville nel Kentucky, era risultato positivo.   Il dramma si fece totale quando, sempre a cavallo tra fine 2020 e inizio 2021, una tigre e due leoni avrebbero preso il COVID in giardino zoologico in Svezia. La sfortunata tigre scandinava positiva al tampone, una femmina di età avanzata (a 17 anni un felino giovane non è) fu quindi vittima di una specialità di certi Paesi del Nord, cioè l’eutanasia. Gli svedesi ci tennero a far sapere che la povera bestia aveva gravi sintomi respiratori e pure neurologici, senza spiegare quali – soprattutto i resoconti dicono che la tigre era di «età avanzata» e aveva «scarse possibilità di guarigione».   Il paradosso è che ci siamo a lungo lamentati dell’eutanasia che rende gli uomini degli animali da abbattere a piacimento, purtuttavia assistemmo allora al fatto che era ben avviato anche il contrario: l’umanizzazione dell’animale, «anziano» e «malato incurabile» pur di procedere con la puntura della morte, sotto l’imperativo terrorista COVID.   SCB. Sono cose belle.   Ad ogni modo, qualche lettore ci ricordi di aggiungere il gorilla Peppino nella lista dei malori della 19ª settimana 2024. Grazie.

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Immagine di Rachel via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic  
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Cancro

Finestra di Overton mRNA e turbocancro: il pubblico è pronto per la verità sui vaccini COVID?

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

RealClear Health questo mese ha pubblicato un editoriale del dottor Pierre Kory, presidente e direttore medico della Front Line COVID-19 Critical Care Alliance, e della giornalista Mary Beth Pfeiffer che ha sollevato domande sui vaccini COVID-19 e sull’aumento dei tassi di cancro. È un segno che i media mainstream sono finalmente pronti a consentire il dibattito sui vaccini?

 

I media mainstream e il pubblico stanno diventando più aperti alle notizie e alle prospettive che contraddicono la narrativa dell’establishment su COVID-19, i vaccini e le politiche sanitarie pubbliche prevalenti degli ultimi quattro anni?

 

Se sì, tale cambiamento incrementale potrà alla fine portare a una trasformazione degli atteggiamenti pubblici?

 

Almeno un esperto medico la pensa così. Scrivendo su Substack, il dottor Pierre Kory, presidente e direttore medico della Front Line COVID-19 Critical Care Alliance , ha citato la pubblicazione del 25 aprile di un editoriale di RealClear Health scritto insieme alla giornalista Mary Beth Pfeiffer come esempio di come la narrazione pubblica potrebbe cambiare.

 

L’editoriale ha analizzato le prove che dimostrano che i vaccini a mRNA sono la causa di un picco significativo di tumori tra i giovani.

 

Kory ha scritto che questo è il quinto editoriale che lui e Pfeiffer hanno pubblicato nei notiziari mainstream e ampiamente letti dall’agosto 2023 su argomenti correlati.

 

«Sembra che l’appetito del pubblico per un’analisi obiettiva e indipendente dei danni dei vaccini sia in aumento», ha scritto Kory su Substack.

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Ampliare la «finestra di Overton»

Kory ha suggerito che la volontà dei media come RealClear Health di pubblicare articoli critici nei confronti delle politiche e dei vaccini contro il COVID-19 suggerisce un ampliamento della «Finestra di Overton», un concetto che «si riferisce specificamente al tipo di politiche che i politici possono “legittimamente” sostenere nel tempo senza rischiare il sostegno elettorale».

 

Scrivendo per il Brownstone Institute il 17 aprile, Jeffrey Tucker ha affermato che il concetto di Overton Window – dal nome del ricercatore Joseph Overton, che ha lavorato presso il Mackinac Center for Public Policy – ​​«nasce dalla cultura dei think tank, che privilegia l’efficacia e i parametri di misurazione come un mezzo di finanziamento istituzionale».

 

Secondo Tucker, Overton «ha scoperto che era inutile nel suo lavoro sostenere posizioni che non poteva reclutare politici per dire dall’aula legislativa o durante la campagna elettorale». Invece, Overton ha riscontrato maggiore successo quando «ha elaborato idee politiche che si adattavano ai media prevalenti e alla cultura politica».

 

Altri studiosi successivamente svilupparono ulteriormente il concetto di Overton. Oggi, la finestra di Overton comprende cinque fasi attraverso le quali le idee attraversano prima di diventare politiche, passando da «impensabile» a «radicale» ad «accettabile» a «sensato» a “popolare».

 

Secondo il Mackinac Center, ha scritto Kory, la gamma di idee accettabili all’interno della finestra di Overton può cambiare nel tempo, poiché «può sia spostarsi che espandersi, aumentando o riducendo il numero di idee che i politici possono sostenere senza rischiare eccessivamente il loro sostegno elettorale».

 

Parlando con The Defender, Kory ha applicato il concetto alle narrazioni sul COVID-19. «Stiamo assistendo all’accettazione di sollevare domande e discutere l’insolito aumento dei tassi di morte e disabilità tra le popolazioni che includono alcune delle persone più sane e produttive», ha detto Kory, citando l’editoriale dell’agosto 2023 che ha co-scritto per USA Today.

 

Kory ha affermato che l’editoriale di USA Today, che ha presentato i dati delle compagnie assicurative che mostrano un drammatico aumento delle morti in eccesso nell’autunno del 2021 – morti che non possono essere completamente attribuite alle infezioni da COVID-19 – ha rappresentato «la prima volta [che] qualcuno del nostro La nostra “parte” è entrata nei media mainstream per sollevare questo tipo di domande».

 

«Accettare di avere una conversazione come questa su USA Today sarebbe sembrato impossibile nel 2022», ha detto Kory. La successiva pubblicazione del suo ultimo editoriale, su RealClear Health, «mostra quanta strada abbiamo fatto», ha affermato.

 

«Se tieni gli occhi sulla finestra… potresti riuscire ad espanderla un po’ qua e là e quindi raggiungere i tuoi obiettivi alla fine», ha scritto Tucker.

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Tuttavia ha aggiunto che «viviamo in tempi in cui la maggior parte di ciò che pensavamo di sapere sulle strategie per il cambiamento sociale e politico è andato in fumo… Tutto è rotto, inclusa qualunque immaginazione avessimo sull’esistenza di questa finestra di Overton».

 

Nel suo articolo per il Brownstone Institute, Tucker ha affermato che mentre «la teoria della Finestra di Overton presuppone una connessione fluida tra l’opinione pubblica e i risultati politici», questa ipotesi è «gravemente in discussione» oggi.

 

«I politici fanno cose ogni giorno e ogni ora a cui i loro elettori si oppongono – ad esempio finanziano aiuti esteri e guerre – ma lo fanno comunque grazie a gruppi di pressione ben organizzati che operano al di fuori della consapevolezza pubblica», ha scritto Tucker.

 

Invece, Tucker ha chiesto di dire la verità in modo più audace. «Molte persone sapevano la verità – che tutti avrebbero preso questo virus, la maggior parte se lo sarebbe scrollato di dosso e poi sarebbe diventato endemico – ma avevano semplicemente paura di dirlo. Cita la Finestra di Overton quanto vuoi, ma ciò che è veramente in discussione è la volontà di esercitare coraggio morale».

 

Tucker non ha del tutto escluso l’esistenza della Finestra di Overton. «Penso che la Finestra di Overton esista, ma è in gran parte costruita. Abbattere i costrutti è il nostro compito, sia in modo incrementale che tutto in una volta», ha detto a The Defender.

 

Kory ha detto che la “direzione della verità” sta avvenendo – e sta diventando sempre più difficile da ignorare per i media mainstream.

 

«Le prove dell’eccesso di morti, dei danni da vaccini e della realtà di un lungo periodo di COVID stanno diventando innegabili per la maggior parte, indipendentemente da dove avrebbero potuto posizionarsi su questi temi qualche mese fa» ha detto.

 

«Aneddoticamente, e sfortunatamente, c’è un numero crescente di persone provenienti da tutti gli aspetti di questi problemi che conoscono qualcuno vicino a loro a cui è stata diagnosticata una condizione cronica di cui non hanno una storia familiare o che di solito è associato a qualcuno di molti anni più vecchio».

 

«Poiché purtroppo tutto ciò continua, sembra che sempre più persone si stiano aprendo almeno a sollevare domande ed esplorare ciò che una volta era considerata una “prova contraria” per trovare risposte».

 

Ampliamento incrementale delle narrazioni sul COVID accettate dai media mainstream

L’editoriale di RealClear Health, «Mentre i tumori salgono tra i giovani, la risposta pandemica deve essere sondata», ha messo apertamente in discussione le recenti affermazioni del governo statunitense secondo cui il rischio di convulsioni ed embolie polmonari causate dai vaccini COVID-19 valeva il beneficio per i bambini e gli adulti:

 

«Ci mettiamo in dubbio, con più di un milione di segnalazioni di potenziali danni da vaccino e 18.000 decessi dovuti al sistema di allerta precoce del governo, a lungo affidabile e probabilmente sottostimato. Questi, il governo si prende la briga di respingerli».

 

«Mentre le prove aumentano e cresce il movimento di persone danneggiate, l’amministrazione Biden deve riconoscere questo crescente problema di salute pubblica. Deve cessare di soffocare il dibattito che ha limitato ciò che i giornali stampano e ciò che il pubblico sa sulle conseguenze dei vaccini».

 

Più avanti nell’editoriale, Kory ha esaminato i dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) che secondo lui sono «la punta di un iceberg emergente» di «cancro favorito dai vaccini».

 

Kory ha osservato che le fonti tradizionali stanno ora riconoscendo un aumento insolito dei casi di «turbocancro» – «un fenomeno che i “fact-checker” dei vaccini hanno respinto».

 

«Anche la Cancer Society ha affermato pubblicamente che, al di là di molti di essi, questi tumori sono diversi. I tumori del colon-retto sono più grandi, più aggressivi e più difficili da trattare», ha scritto Kory.

 

Ha fatto riferimento a studi che dimostrano che le vaccinazioni ripetute possono «minare i meccanismi dell’immunità – anticorpi disabilitanti che combattono il cancro e persino il COVID – e forse facilitare la crescita del cancro».

 

Kory ha anche fatto riferimento alle recenti scoperte secondo cui i vaccini Pfizer e Moderna mRNA COVID-19 contengono frammenti di DNA estranei . «Le conseguenze dei vaccini anti-COVID dovrebbero essere esaminate attentamente«, tra cui «decessi segnalatimiocardite sottodiagnosticata nei giovani maschi e molti casi clinici e studi pubblicati».

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«È l’ora della verità»

Notando che le reazioni ai suoi cinque editoriali «sono state per lo più positive», Kory ha detto che «ci hanno permesso di esporre milioni di persone, per lo più al di fuori del nostro movimento, all’idea che rimangono molte domande senza risposta sulla sicurezza dei vaccini e le potenziali cause del forte aumento delle malattie croniche e dei decessi».

 

 

Ha aggiunto che «la narrativa dell’establishment è la più forte e quella più spesso ascoltata. Questo è il motivo per cui dobbiamo cercare di sconfinare il più possibile nel mainstream in modo da invitare coloro che seguono senza dubbio l’establishment a iniziare a porsi delle domande».

 

Kory ha anche sottolineato l’importanza di evitare l’iperbole. «Se affrontiamo le nostre conversazioni con coloro che potrebbero non essere d’accordo con una serie di ragioni per cui hanno torto, non andremo lontano», ha detto. «Jeffrey Tucker ha ragione quando dice che dobbiamo comunicare in modo veritiero e onesto, senza malizia o intenzione di manipolare l’altra parte».

 

Tuttavia, l’ampliamento della gamma di narrazioni accettabili potrebbe «fare qualcosa per limitare la capacità dei nostri leader di lanciare un esperimento sanitario globale pericoloso e in definitiva distruttivo la prossima volta che si verificherà un’emergenza sanitaria pubblica», ha scritto Kory su Substack.

 

«Ci sono molte sfide da affrontare. Stiamo ancora lottando contro i venti contrari delle agenzie federali catturate che proteggono gli interessi delle aziende farmaceutiche rispetto alla salute pubblica. Non vedremo un vero cambiamento finché ciò non accadrà», ha detto Kory a The Defender.

 

Tucker ha suggerito di «dimenticare» il modello della Finestra di Overton. Invece, ha scritto: «È il momento della verità, che guadagna fiducia. Solo questo spalancherà la finestra e alla fine la demolirà per sempre».

 

«Non sto respingendo la vecchia virtù della prudenza e del discernimento», ha detto Tucker a The Defender. «Dobbiamo essere saggi e non stupidi. C’è molto che possiamo fare pur essendo audaci».

 

Michael Nevradakis

Ph.D.

 

© 30 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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