Economia
Crolla il mercato delle criptovalute
Il prezzo del Bitcoin è sceso sotto i 75.000 dollari per la prima volta in cinque mesi, mentre gli investitori si preparavano alle turbolenze del mercato finanziario, in seguito all’introduzione delle tariffe globali radicali del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
La maggior parte delle prime 100 altcoin ha visto il proprio valore crollare di circa il 15% o più in seguito al calo più ripido delle azioni statunitensi dal 2020.
L’amministrazione Trump ha imposto una tariffa generale del 10% su tutti i paesi a partire dal 5 aprile, con alcuni colpiti da tassi più elevati, tra cui la Cina al 34%, l’UE al 20% e il Giappone al 24%. Le misure hanno alimentato i timori di una guerra commerciale globale che potrebbe potenzialmente trascinare l’economia americana in una recessione.
Il prezzo di Bitcoin è sceso sotto un livello tecnico chiave, da 79.000 a 80.000 dollari, nel fine settimana. È crollato ulteriormente sotto i 75.000 lunedì e poi si è attestato a 76.000 dopo aver toccato quasi 90.000 solo una settimana prima.
La criptovaluta Ethereum è scesa del 14,19% a $ 1.551,52, mentre XRP è sceso del 14,52% a $ 1,81. Binance Coin è sceso del 6,51% e Solana è crollato del 13,96%.
Il declino di Bitcoin ha innescato un’ondata di liquidazioni lunghe, poiché i trader che avevano scommesso sull’aumento dei prezzi sono stati costretti a vendere le loro posizioni per coprire le crescenti perdite. Nelle ultime 24 ore, Bitcoin ha rappresentato oltre 247 milioni di dollari in liquidazioni lunghe, secondo CoinGlass.
L’Ether ha seguito da vicino, con 217 milioni di $ in posizioni lunghe spazzate via nello stesso periodo.
In totale, il mercato delle criptovalute ha registrato oltre 1,38 miliardi di dollari in liquidazioni, la maggior parte delle quali provenienti da posizioni lunghe. Circa 1,21 miliardi di dollari sono stati cancellati dai trader che scommettevano sull’aumento dei prezzi, secondo Coinglass.
I crescenti timori per l’impatto diffuso delle tariffe hanno provocato onde d’urto nei mercati globali. Lunedì mattina i mercati azionari europei sono crollati, continuando una svendita globale che aveva già scosso i mercati asiatici.
Secondo Geoff Kendrick, responsabile della ricerca sulle risorse digitali di Standard Chartered, «c’è molto rumore in questo momento». «Penso che Bitcoin diventerà una copertura contro i rischi tariffari questa volta. L’isolazionismo degli Stati Uniti è simile all’aumento dei rischi di detenere fiat, il che alla fine andrà a vantaggio di Bitcoin», ha dichiarato a CNBC.
Trump, tuttavia, domenica ha difeso i dazi, dicendo che erano necessari per risolvere i deficit commerciali con la Cina, l’UE e altri. Ha riconosciuto la svendita del mercato, notando che, pur essendo consapevole della flessione e non volendo vedere i valori scendere, non aveva intenzione di allentare i dazi.
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Economia
La Germania pagherà il personale delle base USA colpito dallo shutdown del governo federale. E in Italia?
Hakeem Jeffries is really mad that Trump put him in a sombrero. 🔊 pic.twitter.com/XnNYO6pmBM
— Wall Street Mav (@WallStreetMav) September 30, 2025
WATCH: Trump Trolls Hakeem Jeffries With Sombrero Meme on Truth Social. 🤣🤣🤣 pic.twitter.com/LSxluRCOZL
— Kristin Sokoloff (@ksoklower48) October 1, 2025
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Economia
Amazon vuole sostituire 600.000 lavoratori con i robot: verso la de-umanizzazione spaziale della produzione
Amazon starebbe implementando strategie di automazione per ridurre la necessità di assumere oltre mezzo milione di lavoratori negli Stati Uniti. Lo riporta il New York Times, che cita interviste e documenti interni, l’azienda punta a utilizzare robot per sostituire più di 600.000 posti di lavoro che dovrebbe altrimenti coprire entro il 2033, pur prevedendo di raddoppiare le vendite di prodotti nello stesso arco temporale.
I documenti rivelano che il team di robotica di Amazon sta lavorando per automatizzare il 75% delle operazioni aziendali, con l’obiettivo di eliminare 160.000 posti di lavoro negli Stati Uniti entro il 2027. Questo permetterebbe di risparmiare circa 30 centesimi per ogni articolo immagazzinato e consegnato, generando un risparmio complessivo di 12,6 miliardi di dollari per l’azienda tra il 2025 e il 2027 grazie all’automazione.
Amazon ha valutato misure per migliorare la propria immagine pubblica vista delle previste critiche legate alla perdita di posti di lavoro, considerando la partecipazione a progetti comunitari ed evitando termini come «automazione» e «IA». Sono stati invece presi in considerazione termini più vaghi come «tecnologia avanzata» e l’uso del termine «cobot» per i robot che collaborano con gli esseri umani.
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Amazon ha comunicato al NYT che ai suoi dirigenti non è stato chiesto di evitare determinati termini quando si parla di robotica e che il coinvolgimento nella comunità non è collegato ai piani di automazione dell’azienda.
«Nessun altro ha lo stesso incentivo di Amazon a trovare il modo di automatizzare. Una volta capito come farlo in modo redditizio, il concetto si estenderà anche ad altri», ha dichiarato al NYT Daron Acemoglu, vincitore del Premio Nobel per l’economia lo scorso anno.
Se Amazon raggiungesse il suo obiettivo di automazione, continua l’Acemoglu, «uno dei maggiori datori di lavoro degli Stati Uniti diventerebbe un distruttore netto di posti di lavoro, non un creatore netto di posti di lavoro».
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa era emerso che i robot stavano per superare in numero gli umani nei magazzini Amazon.
Un’ondata di migliaia di licenziamenti si era avuta tre anni fa, a qui erano seguite «purghe» di lavoratori di tutti i colossi come Google, Microsoft, Facebook.
Come riportato da Renovatio 21, un immane blackout dell’internet si è consumato pochi giorni fa quando i server di AWS (Amazon Web Service), sui cui poggiano miriadi di siti, applicazioni, sistemi sono andati in tilt.
Il padrone di Amazon, Jeff Bezos, ha rivelato in un’intervista a Torino durante un evento con il controverso erede FIAT Jaki Elkann la sua visione di spostare i server nello spazio – un’industria dove opera da decenni con la sua azienda Blue Origin.
Jeff Bezos called AI an “industrial bubble” at Italian Tech Week:
“Investors don’t usually give a team of six people a couple billion dollars with no product, and that’s happening today.”
He added that while bubbles fund both good and bad ideas, society benefits when the… pic.twitter.com/7QTSgT0gh3
— Wall St Engine (@wallstengine) October 3, 2025
Non parliamo tuttavia solo di meri impianti informatici. L’ipotesi di Renovatio 21 è che, oltre robotizzare la manifattura e la distribuzione, Bezos voglia pure de-terrestrizzarla, portandola nello spazio.
Il lavoro, la produzione divengono così de-umanizzati in maniera assoluta. Prospettive a cui i sindacati e gli Stati stessi non pensano in alcuno modo, di cui pure gli accadimenti dell’ora presente sono presagi netti.
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Immagine di Maryland GovPics via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Economia
Il governo olandese sequestra il produttore di chip cinese Nexperia, la Cina risponde con un divieto di esportazione
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