Cancro
Come la Repubblica italiana ci ha dato una teoria alternativa sul cancro
Ecco, puntuali, le celebrazioni politico-militari per l’istituzione della Repubblica italiana, senza neanche però un Silvio Berlusconi ad applaudire – felice, maschio, umano – le belle crocerossine.
Per Renovatio 21 si tratta di un’ulteriore occasione persa, come il 25 aprile, per festeggiare James Jesus Angleton, definito «madre della CIA» e per noi, volendo, «padre» dell’Italia postbellica. Per lui nemmeno un fiorellino, una menzione, un ricordo sbiadito, nulla: del resto il suo lavoro era proprio quello di stare nell’ombra.
Eh sì che negli ultimi tempi, con gli intellettuali filo-Trump che cercano di scrivere la storia del Deep State americano, la questione italiana è tornata alla ribalta: a galvanizzare George Kennan, principe della diplomazia USA (e arcinemico dell’idea della NATO), furono propri gli ottenimenti elettorali degli americani alle elezioni del dopoguerra italiano, che sancirono la vittoria di Washington sui sovietici dietro al PCI. Un modello, quello della sovranità limitata elettorale inflitta all’Italia, che Kennan disse doveva ripetersi in ogni parte del mondo, perché gli USA a questo punto avevano bisogno di una longa manus, un «dipartimento dei trucchetti sporchi» per mantenere la sua egemonia di superpotenza vincitrice.
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È qui, con i voti italiani a ridosso della fine del fascismo, che nasce la dottrina della plausible deniability che diverrà poi dogma della CIA fondata poco dopo: se ti beccano mentre sovverti un Paese, puoi sempre negare, la Casa Bianca deve uscire intonsa, più bianca del bianco. La dottrina della «negabilità plausibile» che è ancora oggi ben visibile, se pensiamo ai programmi usati per spiare gli stessi cittadini americani (perché trumpiani, no-vax, no-gender a scuola, pro-life etc.) magari fatti passare attraverso il GCHQ, il servizio di Intelligence informatica britannico, di modo da non infrangere, almeno non apertamente, la ridicola legge per cui la CIA non può operare su suolo americano. (Diteglielo alla famiglia Kennedy, mi raccomando).
E invece, niente: ogni 2 giugno bisogna ricordarsi, tra carrarmati e presidenti ingobbiti, di una vittoria al referendum che ha disinstallato la monarchia dal Paese – cacciando i Savoia, con tanto di discriminazione sessuale (solo gli eredi maschi). Intendiamoci: la fine del triste regno del Casato piemontese è una cosa giustissima, bellissima, e non potremmo essere più d’accordo, tanto che ci chiediamo per quali pressioni politiche sono stati fatti rientrare (una legge costruita… contro lo spirito arcaico di tutto il sistema repubblicano… per Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto, cioè due persone?)
A questo punto però, visto che vogliono per forza che pensiamo alla storia, ho voglia di ricordarmi di un’altra conseguenza della Repubblica italiana, una ramificazione tragica ed enorme, drammatica e romantica, che viene direttamente dalla fine della monarchia in Italia: la teoria del dottor Hamer.
Renovatio 21 ne aveva parlato l’anno scorso quando perì il principe savoiardo che sarebbe stato, senza referendum, re d’Italia (aiuto!). Avevamo scritto un’articolo sulla scorta della bella serie documentaria della principessa Beatrice Borromeo, la cui madre è, per grande amicizia con una protagonista, coinvolta nella vicenda.
Il lettore forse conosce i fatti.
Il 17 luglio 1978, un gruppo di giovani benestanti di Roma (e oltre), tra cui i cosiddetti «pariolini» come Giovanni Malagò, oggi presidente del CONI, e Nicky Pende, chirurgo e noto playboy (cugino della giornalista Stella Pende), capace di conquistare donne ambite come Stefania Sandrelli, trascorre le vacanze in Sardegna. Nel gruppo ci sono anche diverse ragazze di famiglie agiate. Si tratta di un’allegra comitiva di ventenni e trentenni, ricchi e spensierati, che decidono di fare una traversata in barca verso l’isola di Cavallo, all’estremità meridionale della Corsica.
Prima della partenza, alcuni del gruppo incontrano in piazza una splendida ragazza che già conoscevano da Roma: Birgit Hamer. Birgit è in Sardegna in vacanza con la sua famiglia. Suo padre, Ryke Geerd Hamer, è un medico tedesco trasferitosi a Roma per promuovere i suoi brevetti chirurgici, tra cui il «bisturi di Hamer». La madre, Ursula, è anche lei medico, e la famiglia comprende altri tre figli: Ghunield, Berni e Dirk.
Dirk, 19 anni, frequenta la scuola tedesca di Roma, si dedica con passione all’atletica (si allena nei 400 metri con Pietro Mennea) e alla pittura. Birgit, che nel 1976 è stata Miss Germania e ha rappresentato il suo Paese a Miss Universo a Hong Kong, chiede al padre il permesso di unirsi al gruppo per l’escursione in barca. Il dottor Hamer acconsente, a patto che porti con sé il fratello Dirk.
Il gruppo, composto da circa trenta persone, parte su tre barche, immerso in un’atmosfera di entusiasmo e spensieratezza tipica dell’estate e della gioventù. L’isola di Cavallo, però, ha una peculiarità possibilmente scaturita dal referendum: è una sorta di enclave dominata da Vittorio Emanuele di Savoia, che vi possiede una villa dall’architettura insolita. A causa della legge, del resto, il Savoia e suo figlio non possono villeggiare in Italia, appena al di là del mare.
I giovani ormeggiano le barche davanti alla villa e scendono a terra per cenare in un ristorante sulla spiaggia. Qui hanno i primi contatti con il principe esiliato. Il gruppo è rumoroso e Vittorio Emanuele, infastidito, sembra aver pronunciato frasi come «italiani di merda vi ammazzo tutti», secondo alcuni testimoni, anche se non è chiaro se queste parole siano state dette durante la serata o in un momento successivo più drammatico. La frase, comunque, è significativa per chi aspira a essere il re degli italiani, e indica programmi per la popolazione tuttavia non dissimili da quelli poi portati avanti dalla Repubblica tra aborti, provette, vaccini.
A causa del mare agitato, i ragazzi sono costretti a passare la notte sull’isola. Alcuni dormono nella dinette delle barche, altri sul ponte, altri ancora sulla spiaggia. Qualcuno utilizza un gommone Zodiac sul pontile, che si scoprirà appartenere a Vittorio Emanuele.
A tarda notte, mentre tutti dormono, Vittorio Emanuele si sarebbe avvicinato alle barche ancorate armato di un fucile, successivamente identificato come «arma da guerra». Scoppia una lite con Pende e, durante lo scontro, parte un colpo che attraversa la barca e colpisce Dirk, addormentato, recidendo la sua arteria femorale.
Segue una tragedia. Dirk rimane senza cure per quattro ore prima di essere soccorso; in ospedale, per tentare di salvargli la vita, gli amputano una gamba. Nonostante gli sforzi, muore dopo mesi di sofferenze, con Birgit e la famiglia al suo fianco. Giornali e rotocalchi riportano il dramma della famiglia Hamer in ogni dettaglio.
Birgit Hamer porterà avanti una battaglia legale per 45 anni, e in questo lungo periodo assisteremo a ogni sorta di evento: armi che spariscono, confessioni che svaniscono, un processo a Parigi che, a circa dodici anni dai fatti, assolverà il principe. Su tutto aleggia un’ombra densa e impenetrabile: non è difficile ricordare che il Savoia era affiliato alla P2, con connessioni che, volendo, potevano raggiungere qualsiasi livello.
«Politica, aristocrazia e massoneria si mobilitarono per depistare il processo. Fu una farsa. Vittorio Emanuele è stato assolto. Si parlò di una seconda pistola, inesistente invece» dice oggi Birgit, ma mentre il suo lutto prende la forma di inesauste battaglie sui tribunali e sulla stampa, quello degli altri famigliari prende vie tremende, inaspettate.
Ursula, la madre, morirà di cancro al seno nel 1985. Il padre, il dottor Hamer, svilupperà invece un tumore subito dopo la morte del figlio: un carcinoma al testicolo, che gli verrà rimosso chirurgicamente.
La perdita di Dirk e il trauma del tumore sconvolgeranno profondamente non solo la vita di Hamer, ma anche il suo approccio alla medicina. Notando la comparsa del tumore poco dopo la tragedia, Hamer elabora una teoria personale: le malattie, definite da lui «conflitti biologici», avrebbero origine da traumi drammatici irrisolti, che impedirebbero la guarigione. Chiama questa teoria «Sindrome Dirk Hamer», basata sull’idea dello shock biologico.
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Successivamente, il dottor Hamer svilupperà le cosiddette «cinque leggi biologiche» e teorie controverse sulla cura delle malattie, come l’uso di batteri, considerati non dannosi ma utili alla guarigione, e sull’origine psicologica dei tumori.
Hamer inizia così a trattare pazienti che rifiutano le terapie oncologiche tradizionali, come la chemioterapia, considerata un dogma intoccabile. Questo lo porta a una vita che dire turbolenta è eufemistico: viene radiato dall’ordine dei medici, denunciato, condannato, incarcerato, arrestato più volte, diventa un fuggitivo, viene estradato e scappa di nuovo. Nel frattempo, visita pazienti in tutta Europa. I media europei parlano di una «setta», mentre lui registra il marchio Neue Germanische Medizin, «Nuova Medicina Germanica».
I tribunali lo accusano di esercizio abusivo della professione medica, e le authority indagano sui casi di pazienti trattati con il suo metodo, con denunce anche contro i medici che lo seguono. Alcuni pazienti muoiono – un destino che può capitare anche nei centri oncologici tradizionali, dove però la chemioterapia è indiscussa. Quando un paziente in chemioterapia muore, magari dopo mesi di trattamenti che lo hanno lasciato calvo e debilitato, spesso nei necrologi si ringrazia il «professore» di turno.
Hamer si rifugia in Norvegia, dove l’estradizione è più complicata poiché non è un Paese UE. Qui emergono accuse di antisemitismo: Hamer fa dichiarazioni contro gli ebrei e scrive una lettera al settimo e ultimo rebbe dei Chabad-Lubavitcher, il rabbino Menachem Mendel Schneerson (di cui un seguace aveva recentemente annunciato di voler uccidere Candace Owens, che aveva dichiarato sulla scorta di alcuni studi israeliani che il rabbì odiava i non-giudei), sostenendo che gli ebrei neghino le scoperte della Nuova Medicina Germanica, ma le usino in segreto per curarsi.
Non è tutto: Hamer viene accusato di negare l’Olocausto, lo sbarco sulla Luna e persino gli attentati dell’11 settembre, che secondo lui non sarebbero legati al terrorismo islamico. Gli viene contestato il reato di «incitamento all’odio razziale» ai sensi dell’articolo 130 del Codice Penale Tedesco. Di fatto, viene dipinto come un vero e proprio mostro, più demonizzato di Bin Laden, il cui nascondiglio era noto, mentre per Hamer i difensori della medicina oncologica mainstream temono che possa operare in qualche Paese europeo, supportato da una rete segreta di medici, pazienti e sostenitori. Brutta gente che rifiuta la chemio…
Hamer sosteneva di aver seguito oltre 30 mila casi. Non sappiamo, però, quale percentuale di questi pazienti sia morta in modo doloroso e quale, invece, possa essere effettivamente guarita. È d’obbligo ricordare che il dato non interessa soprattutto la medicina ufficiale, che reputa un sacrilegio la rinuncia da parte del paziente della chemioterapia. (Citofonare Di Bella)
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Il dottor Hamer muore a Sandefjord, vicino Oslo, nel 2017. Su Wikipedia potete vedere la scia di processi contro di lui e i dottori che promuovevano le sue teorie e il suo metodo, con relativa lista dei morti.
Qualcuno può dire che le teorie di Hamer non sono lontanissime da quello che molti, almeno una volta nella vita, anche senza aver mai sentito parlare del dottore tedesco, hanno pensato: l’idea secondo cui i tumori vengono da questioni psichiche, spirituali, sono psicosomatici, come tante altre malattie. La medicina ufficiale, che certo non può quantificare i problemi dello spirito (ma pretende di curarli con psicofarmaci assassini), sulle origini del cancro invece non ha una teoria condivisa.
Così, nel giorno dei soldati che salutano i politici, nel giorno della «democrazia» piombata dal cielo (sì, come Pippo, il bombardiere devastatore USA) sul nostro Paese, voglio tenere a mente questa bizzarra conseguenza dell’instaurazione della Repubblica, una ramificazione che tocca tanti destini, in drammi indicibili, e continuerà a farlo.
Strana, la vita. Strana, l’Italia.
Roberto Dal Bosco
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Immagine di Anthony Majanlahti via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Cancro
I tatuaggi collegati ad un rischio più elevato di cancro della pelle. Per il fegato chiedete alla Yakuza
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Cancro
I farmaci per la perdita di peso possono causare il cancro? I dati sono contrastanti
Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
L’aumento dell’uso della crescente classe di agonisti del recettore del GLP-1 – che include farmaci di successo come Ozempic, Wegovy e Mounjaro – per il trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2 sta sollevando un’attenzione crescente sui possibili legami di questi farmaci con il cancro. Una revisione delle ultime ricerche scientifiche condotta da TrialSite News ha riscontrato risultati contrastanti.
Il mercato dei farmaci per la perdita di peso, che dovrebbe già raggiungere quasi 157 miliardi di dollari nel 2030, potrebbe salire alle stelle dopo che ieri l’amministrazione Trump ha annunciato accordi con Eli Lilly e Novo Nordisk per ridurre il prezzo dei loro GLP-1 e ampliarne l’accesso.
Farmaci di successo come Ozempic, Wegovy e Mounjaro, utilizzati per trattare l’obesità e il diabete di tipo 2, sono stati associati a gravi effetti collaterali, tra cui carie dentale, perdita di massa muscolare e ossea, cecità, ideazione suicidaria e morte.
Esistono anche studi che collegano i farmaci al cancro. Tuttavia, una revisione della letteratura sull’argomento, pubblicata questa settimana da TrialSite News, ha rilevato che le prove che collegano i GLP-1 al cancro sono contrastanti.
Avvertenze normative basate su studi pre-marketing e studi sugli animali hanno collegato i farmaci al rischio di alcuni tumori, tra cui i tumori delle cellule C della tiroide e le neoplasie pancreatiche.
Tuttavia, gli studi osservazionali condotti sugli esseri umani hanno prodotto risultati contrastanti: alcuni hanno riscontrato un aumento del rischio di questi tumori, altri no.
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Secondo la revisione, la maggior parte degli studi clinici condotti finora non aveva le dimensioni o la durata necessarie per rilevare esiti a lunga latenza come il cancro, quindi è anche possibile che i tumori che si svilupperanno in futuro non siano stati rilevati.
Alcuni studi hanno anche scoperto che l’effetto dimagrante dei farmaci GLP-1 riduce di per sé il rischio di alcuni tumori correlati all’obesità.
La revisione di TrialSite News ha esaminato i dati esistenti sul cancro alla tiroide, sul cancro al pancreas e sul cancro al rene. Ha inoltre esaminato i segnali di sicurezza più in generale – avvertenze sui possibili rischi di cancro – identificati nei database gestiti dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense e dall’European Medicines Administration.
La revisione conclude che «la storia degli agonisti del GLP-1 e del cancro è ancora in corso» e non è possibile valutare realmente gli effetti sul cancro di farmaci così nuovi. Sperimentazioni cliniche, studi post-marketing e analisi dei registri globali degli eventi avversi dovranno essere in corso per determinare gli effetti sul cancro.
TrialSite News ha inoltre concluso che «il rapporto tra benefici e rischi continuerà a essere esaminato attentamente, ma a questo punto pazienti e operatori sanitari possono riporre una cauta fiducia nella terapia, abbracciandone i vantaggi e restando attenti, nel vero spirito di TrialSite News, sia ai dati che ai segnali discordanti».
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Non si possono escludere «piccoli rischi» di cancro alla tiroide
I dati analizzati da TrialSite News su ciascuno dei tumori e sui segnali di sicurezza erano complessi. Interpretare i risultati di diversi studi non è semplice perché ci sono molti fattori di complicazione, secondo la revisione.
Ad esempio, i farmaci GLP-1 contengono un avvertimento nel riquadro nero (il massimo livello di avvertenza sulla sicurezza che un farmaco possa avere) riguardante il potenziale rischio di cancro alla tiroide, basato in gran parte sui risultati di studi condotti sugli animali.
Un recente studio di coorte scandinavo non ha rilevato un aumento significativo dei trattamenti per il cancro alla tiroide tra gli utilizzatori di GLP-1 rispetto agli utilizzatori di altri farmaci per il diabete, e uno studio svedese ha ottenuto risultati simili.
TrialSite News ha rianalizzato i dati di quegli studi e non ha riscontrato alcun aumento statisticamente significativo del rischio di cancro alla tiroide.
Tuttavia, ha trovato alcune prove di un possibile aumento del rischio di cancro del 30% e le stime del sottogruppo erano imprecise perché c’erano pochi eventi tumorali.
TrialSite News ha concluso che lo studio conteneva dati reali che indicavano che i farmaci non causano un rischio sostanziale di cancro alla tiroide, ma che non si possono escludere rischi minori e che è giustificato un monitoraggio continuo.
Ha inoltre rilevato che i dati segnalati al sistema di segnalazione degli eventi avversi (FAERS) della FDA hanno rilevato un segnale di sicurezza per il cancro, contraddicendo i risultati degli altri studi. Le prove suggeriscono la necessità di studi di follow-up.
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Prove contrastanti sui tumori del pancreas e dei reni
Le prove relative ai tumori del pancreas erano altrettanto complesse. I medici hanno riscontrato segnali d’allarme, studi sugli animali hanno mostrato un collegamento e studi di coorte hanno prodotto risultati contrastanti.
Per quanto riguarda il cancro al rene, diversi studi hanno prodotto risultati contrastanti. Uno studio pubblicato su JAMA Oncology ha rilevato un tasso di cancro più elevato, ma non statisticamente significativo, tra gli utilizzatori di GLP-1.
Un altro studio ha scoperto che le persone che assumevano GLP-1 per il diabete avevano un rischio di cancro al rene inferiore rispetto a coloro che assumevano insulina, ma un tasso più alto rispetto a coloro che assumevano metformina.
Nel complesso, la revisione non ha trovato una risposta chiara sul fatto che i GLP-1 siano collegati al cancro o se migliorino alcuni esiti del cancro.
Isolare gli effetti dei farmaci dai cambiamenti metabolici è difficile, perché i farmaci agiscono in modo complesso e la perdita di peso stessa influisce sul funzionamento metabolico dell’organismo.
I rischi per i diversi tipi di cancro associati ai farmaci sono diversi, pertanto il rischio di cancro non può essere discusso nel suo complesso e, al momento, i dati a lungo termine sono limitati.
Inoltre, gli studi osservazionali sono influenzati anche da fattori confondenti che possono rendere difficile stabilire la causalità e i dati di farmacovigilanza possono stabilire segnali, ma non contengono informazioni sufficienti per determinare la causa.
TrialSite News ha concluso che, da una prospettiva clinica, le prove attuali «non richiedono un brusco cambiamento nelle pratiche di prescrizione» dei farmaci, ma sottolineano la necessità di ulteriori ricerche.
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Trump annuncia un taglio del prezzo dei GLP-1
L’accordo dell’amministrazione Trump con Eli Lilly e Novo Nordisk abbasserà il prezzo dei farmaci previsti da Medicare e Medicaid e li offrirà ai consumatori a un prezzo scontato su TrumpRx.gov, un sito web che l’amministrazione Trump prevede di lanciare a gennaio.
Eli Lilly produce Mounjoro e Zepbound e sta sviluppando un farmaco orale a base di GLP-1, o glipron.
Novo Nordisk produce Ozempic, Wegovy, Rybelsus, Vitoza e Saxenda e ha presentato domanda alla FDA per ottenere l’approvazione per una versione ad alto dosaggio di Wegovy da assumere sotto forma di pillola.
Attualmente i farmaci costano tra i 1.000 e i 1.350 dollari al mese, esclusa l’assicurazione, anche se le aziende li offrono a un prezzo compreso tra i 349 e i 499 dollari per chi paga di tasca propria.
Con il nuovo piano, alcuni pazienti Medicare pagheranno un ticket di 50 dollari al mese per i farmaci.
Le dosi più basse previste per la forma in pillola del farmaco, disponibili dal prossimo anno, saranno di 150 dollari al mese per chi le riceve tramite Medicare, Medicaid o TrumpRx, ha dichiarato un funzionario dell’amministrazione ai giornalisti durante un briefing di giovedì.
Le dosi iniziali delle iniezioni esistenti, come Wegovy di Novo e Zepbound di Lilly, costeranno 350 dollari al mese su TrumpRX, ma si prevede che scenderanno a 245 dollari al mese nell’arco di due anni, ha affermato un funzionario dell’amministrazione.
Le aziende hanno anche annunciato che amplieranno la capacità produttiva negli Stati Uniti
Brenda Baletti
Ph.D.
© 7 novembre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Cancro
Trump e Kennedy aiutano fumettista a ricevere cure contro il cancro
On Monday, I will ask President Trump, via X, to help save my life. He offered to help me if I needed it.
I need it. As many of you know, I have metastasized prostate cancer. My healthcare provider, Kaiser of Northern California, has approved my application to receive a… — Scott Adams (@ScottAdamsSays) November 2, 2025
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Scott. How do I reach you? The President wants to help.
— Robert F. Kennedy Jr (@RobertKennedyJr) November 2, 2025
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