Geopolitica
Colloqui Putin-Orban, gli ambasciatori NATO in «riunione di emergenza»

Gli ambasciatori dei Paesi della NATO in Ungheria hanno tenuto un incontro non programmato tra le preoccupazioni per un recente incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro ungherese Viktor Orban a Pechino. Lo riporta Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL), organo di stampa statale americano.
Putin e Orban si sono incontrati il 17 ottobre nella capitale cinese, durante il Belt and Road Forum. Si è trattato del primo incontro tra il presidente russo e il primo ministro ungherese dallo scoppio del conflitto in Ucraina.
Giovedì a Budapest si è svolto l’incontro degli ambasciatori del blocco e dell’inviato della Svezia, la cui adesione alla NATO deve ancora essere ratificata da Turchia e Ungheria. Durante l’incontro, i diplomatici hanno discusso di «preoccupazioni di sicurezza» riguardo alle «relazioni approfondite» tra Mosca e i membri della NATO e dell’UE, ha detto alla testata David Pressman, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Ungheria.
Pressman ha anche osservato che Washington si aspetta che il governo ungherese prenda sul serio queste «legittime preoccupazioni per la sicurezza», definendo l’incontro Putin-Orban «preoccupante».
Martedì, il giorno dell’incontro, Pressman ha pubblicato su Twitter una foto di Orban e Putin che si stringono la mano, con la didascalia che il primo ministro ungherese stava scegliendo di stare con la Russia «solo tra i nostri alleati».
Mercoledì il capo dello staff di Orban, Gergely Gulyas, ha dichiarato al canale ATV che «l’ambasciatore americano non è competente a determinare la politica estera ungherese perché questo è il compito del governo ungherese».
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Negli ultimi decenni, le relazioni tra Mosca e Budapest «sono state costruite esclusivamente sulla base della considerazione degli interessi reciproci», ha detto Putin durante l’incontro, sottolineando che le relazioni della Russia con molti paesi europei sono state «mantenute e sviluppate».
Lo scorso settembre, Orban ha criticato le sanzioni dell’UE contro Mosca, sostenendo che «i cittadini dell’UE sono diventati più poveri, mentre la Russia non è caduta in ginocchio».
Il premier magiaro ha chiesto un cessate il fuoco per porre fine al conflitto in Ucraina, sottolineando che le restrizioni alla Russia stanno danneggiando l’economia dell’UE.
Nei mesi scorsi Orban aveva dichiarato in un’intervista al tabloid tedesco Bild di non considerare Putin un criminale di guerra.
Come riportato da Renovatio 21, il presidente ungherese si è opposto totalmente all’escalation, avvertendo del pericolo che la UE invii una forza di pace in Ucraina e sostenendo la proposta di pace cinese: «questa guerra è il male per il mondo intero», ha detto Orban a inizio anno.
L’Ungheria, tramite il presidente della Camera Laszlo Kover, ha duramente criticato Svezia e Finlandia per aver aderito la NATO senza chiederlo alla popolazione con un referendum.
Orban, che in casa sua ha stravinto le elezioni dell’anno scorso disintegrando i sondaggi e le aspettative eurogosciste, ha salutato la recente vittoria elettorale di Erdogan come una vittoria contro «l’uomo di Soros».
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Geopolitica
La Von der Leyen vole che l’UE rimuova il diritto di veto dei singoli Paesi sulla politica estera

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Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.
Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.
Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.
Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».
.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.
«Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».
La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.
Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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