Politica
Aung San Suu Kyi sarebbe rimasta ferita nel terremoto di marzo

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
La denuncia degli avvocati e della sua Fondazione che – nel giorno dell’ottantesimo compleanno – rilanciano informazioni ricevute da «fonti concordanti» sui danni subiti in marzo dalla prigione di Naypyidaw dove la leader democratica birmana è tenuta in isolamento assoluto. «Temiamo possa morire: chiediamo un rilascio immediato e incondizionato». Intanto il quotidiano The Guardian ha diffuso alcune immagini e dettagli sulle sue giornate in carcere forniti da alcuni disertori.
La leader democratica birmana Aung San Suu Kyi, in carcere dal colpo di Stato del 1 febbraio 2021, sarebbe rimasta ferita al braccio sinistro durante il terremoto che lo scorso 28 marzo ha devastato il Myanmar. A denunciarlo in un comunicato diffuso proprio oggi – nel giorno in cui compie 80 anni – sono i suoi avvocati insieme alla Suu Foundation, che dall’estero ne sostiene le battaglie in favore del popolo birmano.
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Come raccontava ad AsiaNews il figlio Kim Aris in quest’intervista pubblicata pochi giorni fa, da due anni alla famiglia è impedito di avere notizie dirette da Aung San Suu Kyi. Ma «fonti concordanti – si legge nella nota diffusa oggi – indicano che la prigione in cui è detenuta, alla quale né alla famiglia né agli avvocati è mai stato permesso di accedere, è stata danneggiata dalle scosse, e nei crolli sarebbe stata ferita al braccio sinistro». Anche per questo la fondazione rilancia la richiesta avanzata dalle stesse Nazioni Unite di un «rilascio immediato e incondizionato» di lei e di tutti i prigionieri politici, come un passo verso la pace e la riconciliazione in Myanmar.
«Abbiamo seri motivi di temere che possa morire in prigione mentre il mondo resta indifferente – denunciano gli avvocati Francois Zimmeray e Catalina de la Sota -. Data la sua età e la segretezza assoluta nella quale è tenuta dal 2021, siamo estremamente preoccupati per la ferita che pare abbia sofferto».
Proprio ieri una parziale crepa in questo muro di silenzio è stata offerta dal quotidiano britannico The Guardian che ha pubblicato un video e alcuni documenti ottenuti da un disertore del regime militare birmano che mostrano immagini e dettagli sulle condizioni di detenzione. Il video è di una telecamera a circuito chiuso e si si riferisce a un’udienza di un processo avvenuta nel dicembre 2022.
Una fonte carceraria birmana che l’ha vista l’ultima volta all’inizio del 2024 ha raccontato al quotidiano britannico che «la sua voce e il suo modo di camminare sono rimasti invariati; ha smesso di portare fiori tra i capelli, in parte perché non vuole più farlo». I registri del carcere visionati da The Guardian mostrano che le giornate di Aung San Suu Kyi iniziano alle 4.30 del mattino e terminano alle 20.30 circa. Ogni mattina medita per oltre un’ora e la sera fa esercizio fisico camminando per la stanza, utilizzando per tutto il giorno i rosari buddhisti.
In una voce è riportato che il pasto più abbondante della giornata consisteva in «due cucchiai di riso, pollo, zuppa di polpette di pesce, due pezzi di cioccolato e un pezzo di dragon fruit». I pasti in generale sono scarsi: «due mezze uova fritte» per colazione; piccole porzioni di riso, carne o pesce per pranzo; zuppa e pane per cena. Aung San Suu Kyi riceve i giornali controllati dalla giunta, che le forniscono alcune informazioni sulla guerra civile che sta devastando il Paese dal 2021.
Le accuse contro la premio Nobel per la pace – istigazione, frode elettorale e corruzione – sono state respinte dai gruppi per i diritti umani come una farsa.
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Nell’agosto 2023, la giunta militare le ha concesso una grazia parziale, «riducendo» la sua pena a 27 anni, il che significa che verrebbe rilasciata all’età di 105 anni. Secondo il gruppo di monitoraggio Assistance Association of Political Prisoners, Aung San Suu Kyi è una delle oltre 29.200 persone detenute in Myanmar dal colpo di Stato del 2021.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
Trump: «solo gli stupidi si interessano dei file di Epstein». I suoi sostenitori in rivolta

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Politica
Zelens’kyj cambia primo ministro e sostituisce ancora una volta il ministro della Difesa

Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha nominato il primo ministro più longevo del Paese, Denis Shmigal, come prossimo ministro della Difesa, nell’ambito di un radicale rimpasto di governo che dovrebbe essere finalizzato dal parlamento questa settimana.
Shmigal, 49 anni, è primo ministro dal 2020, guidando il governo durante la pandemia di COVID-19 e l’escalation del conflitto con la Russia nel 2022. In un videomessaggio di lunedì sera, Zelensky ha elogiato l’esperienza di Shmigal nella gestione delle risorse limitate del Paese, affermando che sarà preziosa nel suo nuovo ruolo.
«La vasta esperienza di Denis Shmigal sarà sicuramente preziosa nel ruolo di ministro della Difesa ucraino: è proprio in questo ambito che attualmente si concentrano le risorse del Paese, il numero di compiti è al massimo e la responsabilità è immensa», ha affermato.
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Zelens’kyj ha proposto la vice premier e ministro dell’Economia Yulia Sviridenko come sostituta di Shmigal come primo ministro. Sviridenko, 39 anni, nota per aver mediato un accordo che ha concesso agli Stati Uniti un accesso preferenziale alle risorse minerarie ucraine, ha dichiarato che presenterà presto la sua proposta di piano d’azione per il governo e il governo.
Il rimpasto richiederà l’approvazione parlamentare una volta che Shmigal avrà formalmente presentato le sue dimissioni. Si prevede che il voto per lo scioglimento dell’attuale governo si terrà già il 16 luglio.
Secondo Zelensky, il ministro della Difesa uscente Rustem Umerov, che ha anche guidato la delegazione di Kiev nei negoziati con la Russia a Istanbul, è il principale candidato a diventare il nuovo ambasciatore dell’Ucraina negli Stati Uniti.
«Abbiamo bisogno di una persona forte e impegnata nella cosa più importante, ovvero nel rafforzamento dell’Ucraina, innanzitutto attraverso le armi», ha detto Zelens’kyj dopo l’incontro con Umerov nel fine settimana.
Il ministero della Difesa è stato al centro di numerosi scandali di corruzione negli ultimi anni, con l’ex capo della Difesa Oleksyj Reznikov che si è dimesso nel 2023 a causa di uno scandalo riguardante i prezzi esorbitanti dei contratti alimentari per l’esercito. Quattro mesi dopo, il suo successore, Umerov, ha dichiarato che un audit interno del ministero aveva scoperto circa 262 milioni di dollari di perdite legate a furti.
Umerov sarebbe stato anche indagato dalle autorità anticorruzione per presunto abuso di potere in relazione agli appalti della difesa.
Tra gli scandali affrontati dal ministro vi sono anche i pagamenti in eccesso per le razioni alimentari e contratti poco trasparenti per l’approvvigionamento di armi. La stampa ucraina hanno riferito che gli investigatori anticorruzione hanno perquisito una proprietà appartenente al Reznikov, dimesso nel 2023 a seguito di accuse di cattiva condotta finanziaria nel suo dipartimento. Il suo sostituto, ha scritto il reporter premio Pulitzer Seymour Hersh, era ritenuto da fonti dell’Intelligence USA come ancora più corrotto del predecessore.
Come riportato da Renovatio 21, in settimana si è parlato di almeno altri 100 miliardi in arriva a Kiev da Bruxelles.
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Immagine della Presidenza della Repubblica Italiana via Wikimedia; fonte Quirinale.it
Misteri
Tucker Carlson: Epstein «lavorava per conto» di Israele; lo Stato Ebraico «commetteva crimini« sul suolo statunitense

ALL TRUE- Tucker Carlson says Epstein was “working on behalf” of Israel and Israel was “committing crimes” on American soil. https://t.co/OTHfffb6s4 pic.twitter.com/vRYmhY0T37
— Alex Jones (@RealAlexJones) July 12, 2025
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🚨 HOLY CRAP! Megyn Kelly is on TV LAMBASTING Pam Bondi, and calling on her to RESIGN
“I blame Pam Bondi!” “She has never missed an opportunity to go on TV and dangle sweet nothings.” THIS IS NOT GOING AWAY! FIRE PAM BONDI! pic.twitter.com/M3EJ6cUFzv — Nick Sortor (@nicksortor) July 12, 2025
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🚨🇺🇸 TURNING POINT CROWD ERUPTS: NOBODY BUYING THE EPSTEIN COVER-UP
Laura Ingraham asked the conservative audience about satisfaction with the Epstein investigation. The response? Deafening boos. When she flipped it – “who’s NOT satisfied?” – the crowd went wild with… https://t.co/HjUU1V3Tp3 pic.twitter.com/NEzrEEFE66 — Mario Nawfal (@MarioNawfal) July 11, 2025
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