Cina
Altri video di carrarmati sulle strade della Cina che protesta
Emergono dalla rete altri video dei carrarmati avvistati sulle strade delle città cinesi.
I filmati si riferirebbero a Xuzhou, cittadina nella provincia del Jiangsu nella Cina orientale.
Un utente Twitter thailandese ritiene che i mezzi corazzati dell’Esercito di Liberazione del Popolo si stiano dirigendo verso Shanghai.
ภาพclip vdo ยานพาหนะของ PLA เคลื่อนผ่านเมือง Xuzhou โดยสันนิษฐานว่าไปยังจุดเกิดเหตุประท้วงในเซี่ยงไฮ้ pic.twitter.com/rjfq3V0DSZ
— tudorsmith (@tudor44871647) November 30, 2022
#Tanks spotted tonight in #Xuzhou city #CCPChina. Don’t know what they are up to, or whether they’re related to #ChinaProtests #ChinaUprising #BlankPapersRevolution #WhitePaperRevolution in #China pic.twitter.com/iLjlMfIqyQ
— Jennifer Zeng 曾錚 (@jenniferzeng97) November 28, 2022
???????? Militärfahrzeuge der #KPCh fahren in die Stadt #Xuzhou ein….???????????? pic.twitter.com/zuEbSz0Zee
— GeorgeOrwell3 (@george_orwell3) November 29, 2022
????????Xuzhou : Tanks ????on the street outside Wanda Plaza Yunlong Lake #china #chinaprotest ⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️ pic.twitter.com/27xMOcu9uF
— Captain Merika (@Captain_Merika) November 29, 2022
Tanks and guns against citizens in China ???? pic.twitter.com/ZshgOjaNQV
— Kyola (@KyolaWong) November 29, 2022
#China ????????
???? Video showing army tanks somewhere in China. Unclear if the video Is related to the current protests, as the date and the location are unknown#ChinaProtests pic.twitter.com/PAt1o0iRIA
— Nexx_ (@_Nex3_) November 28, 2022
TANKS have rolled onto the streets of China as Xi Jinping orders a clampdown on the 'White Paper' anti-lockdown protests.https://t.co/VPiwivnk8Qhttps://t.co/3DqUzNZz9fhttps://t.co/XRiuDaFmyP
We need videos of the incoming carnage, Chinese Zoomers don't know what is coming kek pic.twitter.com/uijP7XmgwR— ????????MAGAMAN (@hensan41) November 30, 2022
Nel frattempo, continua il silenzio dei media internazionali, che bizzarramente non reagiscono a quelli che sembrano i segni di una possibile nuova Tienan’men.
Nel suo programma TV il giornalista americano Tucker Carlson ha dichiarato che «praticamente nessun media americano ha riconosciuto che ciò è accaduto ed è piuttosto strano se ci pensi. Immaginate, ad esempio, che il leader ungherese Viktor Orban abbia messo i carri armati a Budapest per schiacciare i suoi oppositori politici. I nostri media se ne accorgerebbero? Oh sì, lo farebbero. Sarebbe sulla prima pagina del New York Times».
Carlson punta il dito contro la collusione dell’establishment politico-mediatico con il Dragone: «la Cina è il nostro principale rivale globale, è un luogo molto significativo. Eppure in qualche modo nessuno in nessuna redazione americana si è accorto di quando Xi Jinping ha deciso di riprodurre Piazza Tienanmen. Non l’ho visto anche se le foto erano su Internet. Come è possibile? Potrebbe essere che i media americani stiano coprendo il governo della Cina? Non posso dire. Ti lasceremo fare la chiamata su questo.
Sulla questione è intervenuto anche il governatore della Florida Ron DeSantis, probabile candidato repubblicano alle elezioni presidenziali 2024.
«La politica “zero-COVID” del Partito Comunista Cinese è draconiana, non scientifica e rappresenta una grave violazione dei diritti individuali. Il popolo cinese ha ragione a protestare contro l’impulso maniacale di esercitare il controllo totale sulla popolazione che è il segno distintivo del regime del Partito Comunista Cinese ».
The Chinese Communist Party’s “Zero COVID” policy is draconian, unscientific, and represents a gross violation of individual rights. The Chinese people are right to protest the maniacal impulse to exercise total control of the population which is the hallmark of the CCP regime. pic.twitter.com/pTMzG92u0U
— Ron DeSantis (@GovRonDeSantis) November 29, 2022
Nel frattempo, nessuna reazione dalla Casa Bianca. Alla domanda di un inviato su quali sarebbero le potenziali conseguenze per la Cina di una brutale repressione dei manifestanti, l’addetto stampa della Casa Bianca ha risposto «non ho nulla da anticipare per te in questo momento».
Come dire, nessuna sanzione in vista per Pechino. Esattamente come per la Russia. No?
Cina
La Casa Bianca annuncia l’incontro Trump-Xi
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà il presidente cinese Xi Jinping la prossima settimana durante un viaggio in Asia, ha dichiarato giovedì la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.
Trump si recherà in Malesia e Corea del Sud, dove incontrerà Xi Jinping giovedì prossimo a margine del Vertice di Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC). Leavitt non ha fornito ulteriori dettagli sull’incontro.
L’annuncio giunge in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra i due Paesi. La settimana scorsa, Trump ha minacciato di introdurre un ulteriore dazio del 100% sui prodotti cinesi a partire da novembre.
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Questa escalation segue la decisione di Pechino di imporre restrizioni più severe sulle esportazioni di terre rare, nonostante avesse precedentemente definito «insostenibili» le tariffe elevate. La nuova politica cinese non colpisce direttamente gli Stati Uniti, ma le aziende tecnologiche americane dipendono fortemente dalle forniture cinesi di terre rare.
Sebbene Trump avesse annunciato settimane fa l’intenzione di incontrare Xi al vertice APEC, non aveva specificato la data. Tuttavia, aveva anche accennato alla possibilità di cancellare l’incontro, a causa del disappunto per le restrizioni cinesi sull’export di minerali di terre rare.
Mercoledì, il presidente statunitense ha dichiarato che i due leader avrebbero discusso di temi che spaziano dal commercio all’energia nucleare, aggiungendo che intende affrontare anche la questione degli acquisti di petrolio russo da parte della Cina.
L’incontro in Corea del Sud sarà il primo faccia a faccia tra i due leader da quando Trump è tornato al potere a gennaio. I due si sono parlati almeno tre volte quest’anno, ma l’ultimo incontro di persona risale al 2019, durante il primo mandato di Trump.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Cina
La Cina accusa gli Stati Uniti di un grave attacco informatico
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Cina
La Cina espelle 9 generali di alto rango, tra cui due dirigenti del Partito Comunista, in una purga radicale
In una delle più significative operazioni di epurazione degli ultimi decenni, il presidente cinese Xi Jinping ha avviato una nuova ondata di licenziamenti ai vertici delle forze armate. Il Partito Comunista Cinese (PCC) ha infatti espulso nove generali di alto rango, in quella che gli analisti definiscono una mossa dettata non solo da motivazioni disciplinari, ma anche da logiche di lealtà politica.
Secondo una dichiarazione del ministero della Difesa pechinese, i nove ufficiali sarebbero sotto inchiesta per «grave illecito finanziario». A rendere il caso ancora più insolito è il fatto che la maggior parte di loro erano generali a tre stelle e membri del potente Comitato Centrale del Partito.
Non si è trattato di semplici retrocessioni: la maggior parte dei militari è stata completamente espulsa dalle forze armate. Nella nota ufficiale, il ministero ha accusato i generali di aver «gravemente violato la disciplina di partito» e di essere «sospettati di gravi reati connessi al servizio, che coinvolgevano una quantità di denaro estremamente elevata, di natura estremamente grave e con conseguenze estremamente dannose».
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Le autorità cinesi hanno sottolineato che gli ufficiali «saranno puniti legalmente e militarmente» a seguito dell’indagine, definita «un risultato significativo nella campagna anticorruzione del partito e dell’esercito».
La figura più illustre tra gli epurati è il generale He Weidong, fino a poco tempo fa vicepresidente della Commissione Militare Centrale (CMC) e membro del Politburo, l’élite di 24 dirigenti che guidano il Paese. He era considerato il secondo uomo più potente dell’apparato militare dopo Xi Jinping stesso, che presiede la CMC.
Negli ultimi mesi si erano diffuse voci secondo cui il generale He si fosse scontrato con Xi e con la leadership del Partito. Da marzo, infatti, non era più apparso in pubblico, circostanza che aveva alimentato le speculazioni su una possibile inchiesta interna.
Secondo il Wall Street Journal «il generale He è l’ufficiale militare in servizio attivo più anziano che Xi abbia mai epurato, e il primo vicepresidente in carica della Commissione Militare Centrale a essere estromesso in quasi quarant’anni». Il quotidiano statunitense ricorda inoltre che il 68enne He è «il primo membro in carica del Politburo a essere indagato dal 2017».
L’ultima volta che la Cina aveva assistito a un’epurazione di vertici militari di simile livello risale a circa un decennio fa, quando furono espulsi due vicepresidenti in pensione della CMC per corruzione, durante il primo mandato di Xi Jinping.
Segnali di una possibile purga erano già emersi a luglio, quando la Commissione Militare Centrale aveva emanato nuove linee guida che invitavano a eliminare «l’influenza tossica» nelle forze armate e a seguire «regole ferree» per gli ufficiali di alto grado.
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I nove ufficiali epurati sono He Weidong (vicepresidente della Commissione Militare Centrale, CMC); Miao Hua (direttore del dipartimento di Lavoro Politico del CMCM), He Hongjun (vicedirettore esecutivo del Dipartimento di Lavoro Politico del CMC); Wang Xiubin (vicedirettore esecutivo del Centro di Comando delle Operazioni Congiunte del CMC; Lin Xiangyang (comandante del Teatro Orientale); Qin Shutong (commissario politico dell’Esercito); Yuan Huazhi (commissario politico della Marina); Wang Houbin (Comandante delle Forze Missilistiche); Wang Chunning (comandante della Forza di Polizia Armata).
Secondo osservatori interni, potrebbero esserci ulteriori epurazioni nelle prossime settimane. I licenziamenti, infatti, sono stati annunciati alla vigilia del conclave annuale a porte chiuse del Comitato Centrale del Partito Comunista, in programma dal 20 al 23 ottobre a Pechino, durante il quale si discuterà il prossimo piano quinquennale.
Wen-Ti Sung, analista del Global China Hub dell’Atlantic Council, ha commentato la notizia ai media statunitensi affermando: «Xi sta sicuramente facendo pulizia. La rimozione formale di He e Miao significa che potrà nominare nuovi membri della Commissione Militare Centrale, che è rimasta praticamente mezza vuota da marzo, durante il Plenum».
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Immagine di China News Service via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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