Cina

Altri video di carrarmati sulle strade della Cina che protesta

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Emergono dalla rete altri video dei carrarmati avvistati sulle strade delle città cinesi.

 

I filmati si riferirebbero a Xuzhou, cittadina nella provincia del Jiangsu nella Cina orientale.

 

Un utente Twitter thailandese ritiene che i mezzi corazzati dell’Esercito di Liberazione del Popolo si stiano dirigendo verso Shanghai.

 

 

 

 

 

 

 

Nel frattempo, continua il silenzio dei media internazionali, che bizzarramente non reagiscono a quelli che sembrano i segni di una possibile nuova Tienan’men.

 

Nel suo programma TV il giornalista americano Tucker Carlson ha dichiarato che «praticamente nessun media americano ha riconosciuto che ciò è accaduto ed è piuttosto strano se ci pensi. Immaginate, ad esempio, che il leader ungherese Viktor Orban abbia messo i carri armati a Budapest per schiacciare i suoi oppositori politici. I nostri media se ne accorgerebbero? Oh sì, lo farebbero. Sarebbe sulla prima pagina del New York Times».

 

Carlson punta il dito contro la collusione dell’establishment politico-mediatico con il Dragone: «la Cina è il nostro principale rivale globale, è un luogo molto significativo. Eppure in qualche modo nessuno in nessuna redazione americana si è accorto di quando Xi Jinping ha deciso di riprodurre Piazza Tienanmen. Non l’ho visto anche se le foto erano su Internet. Come è possibile? Potrebbe essere che i media americani stiano coprendo il governo della Cina? Non posso dire. Ti lasceremo fare la chiamata su questo.

 

Sulla questione è intervenuto anche il governatore della Florida Ron DeSantis, probabile candidato repubblicano alle elezioni presidenziali 2024.

 

«La politica “zero-COVID” del Partito Comunista Cinese è draconiana, non scientifica e rappresenta una grave violazione dei diritti individuali. Il popolo cinese ha ragione a protestare contro l’impulso maniacale di esercitare il controllo totale sulla popolazione che è il segno distintivo del regime del Partito Comunista Cinese ».

 

 

Nel frattempo, nessuna reazione dalla Casa Bianca. Alla domanda di un inviato su quali sarebbero le potenziali conseguenze per la Cina di una brutale repressione dei manifestanti, l’addetto stampa della Casa Bianca ha risposto «non ho nulla da anticipare per te in questo momento».

 

Come dire, nessuna sanzione in vista per Pechino. Esattamente come per la Russia. No?

 

 

 

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