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Aiutate Renovatio 21 ad esistere. E a rendervi più forti

Più di un mese fa, per la prima volta in tanti anni, abbiamo chiesto per la prima volta ai lettori di fare una donazione. Passati i 10 mila articoli, ci siamo detti, era arrivato il momento di farlo. Abbiamo aperto un account PayPal, e risposto subito a quanti invece ci hanno detto di preferire altri modi come il classifico bonifico bancario.
In tanti avete risposto. Vi abbiamo ringraziato uno ad uno, perché la nostra gratitudine è vera, e tanta. Se a qualcuno non è arrivato un nostro messaggio di ringraziamento, ce lo faccia sapere. In caso, chiediamo scusa.
Abbiamo impiegato tantissimo a prendere questa decisione. Renovatio 21 ha un solo tesoro rilevante: la sua credibilità. Un dono raro, nel panorama mediatico odierno, rarissimo, quasi unico. Un qualcosa che è strettamente legato a qualcosa di altrettanto introvabile nell’ora presente: l’indipendenza.
In molti ce lo avete testimoniato, e non ve lo diciamo sempre: noi non mentiamo. Noi non cerchiamo di manipolare. Non abbiamo nessun incentivo per farlo. Nessuno ci comanda, perché nessuno ci paga – nemmeno i click, nemmeno i lettori.
Perché non ci sono stipendi da pagare qui: c’è solo un progetto da portare avanti, costi quello che costi. Un progetto che è anche bello ambiziosetto: fornire una fonte di informazione totalmente libera, attendibile, continua e profonda. Cioè, dare – ogni giorno, senza iati – informazioni corrette, e inserirle in un contesto articolato, per fornire al lettore più strumenti possibili per comprendere il mondo – o meglio, per vedere la «mappa».
La «mappa», ossia la percezione che abbiamo dell’ora presente, la rispondenza tra la vostra mente e la realtà, è l’obiettivo di una guerra in corso: esistono enormi aziende (i gruppi mediatici) con quantità immense di lavoratori (i giornalisti, più i restanti imbonitori), tutti tenuti in vita da danari esogeni, il cui unico fine è dirigere il vostro cervello dove vuole il loro padrone.
Della verità a costoro non importa nulla, la ritengono un concetto vetusto e sorpassato, forse un orpello religioso oggi trascurabile: e già alla scuola dell’obbligo insegnano il pensiero di filosofi che dicono proprio questo, che la verità non esiste, che la vita è un’illusione, cose così.
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Morta la verità, abbiamo capito che il giornalismo ora è andato oltre, e ha iniziato a uccidere anche la realtà. Un fenomeno può capitare sotto il naso del giornalista, lui lo ignora – è in fondo pagato per farlo, il suo stipendio dipende in pratica solo da questo.
Un fatto può essere rilevante, inquietante, atroce oltre ogni limite – per questo, da riportare dapprima per questioni etiche – e non provocare alcuna reazione in chi dovrebbe precipitarsi a scriverne. Gli ultimi anni soprattutto, sono stati un concerto di scribi che zufolano fischiettosamente. Miocarditi? Quali? Nazisti in Ucraina? Dove? Scuolabus? Cosa sono?
Poi ci sono, certo, le figura di kamasutra giornalistico per tentare di soffocare il reale fra le cosce del proprio stipendio: ricordate, per caso, il pronto soccorso pieno ma non di COVID, ma di misteriosi ictus e infarti ascrivibili al cambio di stagione?
Poi, ovviamente, ci sono le menzogne dirette, vere e proprie. Ne stiamo vedendo, anche in questi giorni, quantità inarrestabili, viaggiare sicure ed efficaci tra i fuochi della guerra tra i popoli, oltre che della guerra ai vostri corpi e alle vostre anime.
E non ci sono solo i giornalisti e i media, grandi e piccini, i giornali, le TV, i siti di informazione. Abbiamo imparato negli ultimi anni che non bastano più: il sistema ha inventato i fact-checker, persone anonime investite di un’autorità improvvisa – quella dei superpotenti signori dei social media, e dei loro padroni – in grado di tacciarvi di mendacio, o di stupidità e poi magari (senza che la cosa sia pubblica) additarvi per farvi rimuovere dal circuito. Ciò vale anche per i premi Nobel: era accaduto anche al professor Montagnier, e pace all’anima sua.
Renovatio 21 ha avuto a che fare con queste figure già anni prima del COVID. Non parliamo di siti di dilettanti, ma di società americane enormi, dai finanziamenti non chiarissimi, dove magari nel board siedono ex direttori di servizi segreti, ex ministri britannici, figure di vario peso nei governi dell’Estremo Occidente.
Ora, la notizia, rimbalzata pure sul profilo Twitter di Elon Musk, è che queste stesse realtà – cioè, le stesse che anni fa ci avevano bollato come un sito di fake news – avrebbero aiutato l’UE nella realizzazione del DSA (Digital Service Act), l’eurolegge che di fatto metterà il bavaglio a internet. Il regolamento bruxellita che punirà chiunque diffonda disinformazione, senza però che ovviamente questo concetto sia definito.
In questa prima fase, ad essere soggetti al DSA sono i grandi social network: e questo è un buon motivo per evitarli. Più avanti toccherà agli altri, e abbiamo certezza – visto che il nome dietro alla legge è lo stesso che ci ha messo in una lista nera (anzi, in più di una) da anni – anche a noi.
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Per questo urge per noi avere la possibilità di ampliare, e studiare forme di sopravvivenza per il servizio di informazione che offriamo.
Se mai venissero a cercare di portare via il sito di Renovatio 21, o ad oscurarlo (e potremmo aver sentore che forse i motori di ricerca forse già lo stiano facendo, mentre riguardo ai social abbiamo certezza), vogliamo essere pronti a continuare a raggiungervi in altro modo. E a darvi di più.
È per questo che vi chiediamo aiuto. Ci serve un contributo per poter avanzare nel progetto. Il vostro contributo. Il contributo di chi ci crede.
Vogliamo rendere la realizzazione di Renovatio 21 sostenibile. Ancora di più, vogliamo poter offrirvi di più. Vogliamo poter essere più forti, più presenti – preparati a qualsiasi cosa succederà.
Vogliamo avere la possibilità di proporvi molto più di quello che oggi trovate in questo sito. Libri, video, pubblicazioni, guide, bollettini, eventi. Soluzioni, oggetti di utilità anche nella vita quotidiana.
Vogliamo produrre contenuti ancora più profondi, più articolati – più necessari, più determinanti.
Vogliamo, in breve, fare la battaglia. Con voi, per noi tutti.
Fate una donazione per renderlo possibile. Dateci una mano a continuare ad esistere, e ad essere più forti.
E, se non lo avete capito, sappiatelo: tutto quello che vogliamo fare, in ultima analisi, è rendere più forti voi.
Voi a cui è stato dato di vivere il XXI secolo, voi che sentite il bisogno imperioso di riprenderlo e consegnarlo al bene dell’umanità.
Roberto Dal Bosco
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Aderiamo al digiuno per la pace mondiale indetto da Leone XIV

Papa Leone XIV ha invitato i cattolici a unirsi in preghiera e digiuno il 22 agosto, festa della Madonna, per l’intenzione di pace.
Concludendo oggi la sua udienza generale in Vaticano, Leone XIV ha esortato tutti i fedeli cattolici a unirsi questo venerdì a una campagna spirituale per la pace nel mondo. Il 22 agosto è la festa di Maria Regina, secondo il calendario liturgico del Novus Ordo, e del Cuore Immacolato di Maria nel calendario tradizionale del Rito Romano della Chiesa cattolica.
«Venerdì prossimo, 22 agosto, celebreremo la memoria della Beata Vergine Maria Regina. Maria è Madre dei credenti qui sulla terra ed è invocata anche come Regina della pace» ha detto il romano pontefice. «Mentre la nostra terra continua ad essere ferita da guerre in Terra Santa, in Ucraina e in molte altre regioni del mondo, invito tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e in preghiera, supplicando il Signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti armati in corso».
«Maria, Regina della pace, interceda perché i popoli trovino la via della pace».
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Renovatio 21 aderisce alla richiesta papale.
Il digiuno è un’arma potente di purificazione biologica dell’essere umano: sulla sua dinamica abbiamo pubblicato vari articoli, e ne pubblicheremo ancora in futuro.
Sulla potenza spirituale del digiuno, tuttavia, ancora troppo poco è stato detto, nonostante la Scrittura nomini la pratica almeno 30 volte, e Nostro Signore stesso abbia avuto parole incontrovertibili riguardo ad esso: «Cotesta specie di demoni non può essere altrimenti scacciata se non per mezzo della preghiera e del digiuno» dice il Signore (Mc 9,28 e Mt 17, 20) ai discepoli che gli domandano dell’esorcismo che avevano appena testimoniato, l’episodio della «guarigione del lunatico».
Nell’ora di questa geopolitica infernale, crediamo che anche il mondo stesso abbia bisogno di un vero atto di esorcismo – e quindi abbia bisogno di digiuno.
Invitiamo i lettori a provare questo piccolo sacrificio, assicurando che sì, il bisogno di zuccheri si farà sentire, potrebbe sperimentare nervosismo, fastidio, persino ira. È naturale.
Dominare le proprie emozioni, dominare il proprio corpo, è quanto ci è chiesto per essere persone migliori. Non sempre ci è possibile, siamo umani, siamo peccatori. Ma si può provare, specie per un fine così alto: la liberazione della Terra dal Male.
Grazie a tutti coloro che digiuneranno con noi. Grazie a tutti coloro che contribuiranno allo sforzo metafisico per la pace di cui abbiamo estremo bisogno.
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Immagine di Ary Scheffer (1795–1858), La tentazione di Cristo (1854), Walker Art Gallery, Liverpool.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Grazie ai nostri lettori. E buona festa.

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