Militaria
Aerei militari israeliani colpiscono obiettivi nel Libano meridionale

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver effettuato attacchi aerei su obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale mercoledì.
Il bombardamento avviene dopo che il ministro della Difesa Yoav Gallant ha annunciato «una nuova fase» della guerra di Israele contro Hamas a Gaza e i militanti filo-palestinesi in Libano.
Secondo l’IDF, gli aerei da guerra hanno colpito un lanciarazzi e diversi edifici utilizzati dagli agenti di Hezbollah a Jebbayn, Haltam Kafr Kila, Odaisseh e Chama.
Le IDF hanno pubblicato un video degli attacchi.
כוחות אוגדה 146 זיהו מוקדם יותר היום מספר מחבלים מארגון הטרור חיזבאללה פועלים במספר מבנים צבאיים של הארגון במרחב אל ג’יבין שבדרום לבנון.
בסגירת מעגל מהאוויר, מטוסי קרב תקפו את המבנים בהם פעלו המחבלים>> pic.twitter.com/TsD6f1syI4— צבא ההגנה לישראל (@idfonline) September 18, 2024
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Secondo il Times of Israel, i raid aerei sono avvenuti dopo che mercoledì i militanti avevano lanciato più di 40 razzi dal Libano verso il nord di Israele.
Hezbollah ha promesso di reagire contro Israele dopo che centinaia di cercapersone e walkie-talkie utilizzati dai militanti sono esplosi spontaneamente in tutto il Libano martedì e mercoledì, uccidendo almeno 32 persone e ferendone circa 3.200.
Sebbene lo Stato ebraico abbia rifiutato di riconoscere il suo presunto ruolo nell’incidente, numerose agenzie di stampa hanno riferito che l’agenzia di spionaggio israeliana Mossad era responsabile della manipolazione degli ordigni con esplosivi.
In risposta all’escalation delle tensioni con Hezbollah, l’IDF ha ridistribuito la sua 98ª divisione paracadutisti d’élite dal nord di Gaza al confine con il Libano, ha affermato mercoledì il capo di Stato maggiore Herzi Halevi.
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Immagine screenshot da Twitter
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La Svezia farà scorta di cibo per la Terza Guerra Mondiale

La Svezia ha dichiarato che tornerà ad accumulare scorte di cibo e prodotti agricoli per la prima volta dai tempi della Guerra Fredda, motivando la decisione con quella che i funzionari descrivono come una crescente minaccia russa. Mosca ha smentito tali accuse, ribadendo di non rappresentare un pericolo per i Paesi della NATO o dell’UE.
Martedì, il Consiglio svedese per l’agricoltura ha annunciato la creazione di riserve di emergenza di cereali e altri beni essenziali per garantire ai cittadini l’accesso a cibo sufficiente «in caso di crisi grave e, nello scenario estremo, di guerra». Il governo ha destinato circa 57 milioni di dollari nel bilancio 2026 per finanziare l’iniziativa.
Secondo il ministro della Difesa civile Carl-Oskar Bohlin, i primi depositi saranno collocati nel nord del Paese, per la sua «importanza militare strategica» e il basso livello di autosufficienza cerealicola, sottolineando che «non c’è tempo da perdere».
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Le scorte saranno costituite tra il 2026 e il 2028, con l’obiettivo di assicurare riserve alimentari pari a 3.000 calorie giornaliere per persona in uno stato di massima allerta, come indicato dal Consiglio dell’Agricoltura.
Nel frattempo, i parlamentari della vicina Finlandia hanno annunciato che il prossimo mese condurranno esercitazioni segrete per prepararsi a operare in condizioni di guerra, citando anch’essi una presunta minaccia russa.
Mosca ha più volte denunciato quella che definisce un’isteria anti-russa e un allarmismo alimentato dai leader dell’Europa occidentale, sottolineando di non avere né motivazioni né intenzioni di intraprendere azioni ostili contro Paesi dell’UE o della NATO. I funzionari russi hanno definito tali accuse assurde, sostenendo che servono a giustificare bilanci militari gonfiati e la progressiva militarizzazione del blocco.
Intervenendo all’inizio di ottobre al Valdai Discussion Club, il presidente russo Vladimir Putin ha definito «sciocca» l’adesione di Finlandia e Svezia alla NATO nel 2023, aggiungendo che Mosca non ha mai avuto problemi con questi Paesi, con cui ha mantenuto a lungo relazioni amichevoli.
Putin ha osservato che i due Stati nordici «hanno perso i vantaggi del loro status di neutralità» entrando nel blocco guidato dagli Stati Uniti, una decisione che, a suo avviso, ha compromesso inutilmente la stabilità regionale senza rafforzare la loro sicurezza.
Come riportato da Renovatio 21, già a fine 2024 era emerso che Paesi nordici come Svezia e Finlandia avevano pubblicato informazioni in cui consigliano le loro popolazioni su come prepararsi a una possibile guerra o ad altre crisi inaspettate.
Sempre al termine dell’anno passato, un rapporto UE pubblicato dall’ex presidente finlandese Sauli Niinisto invitava i cittadini europei ad iniziare ad accumulare scorte di beni sufficienti per tre giorni, per essere pronti a fronteggiare potenziali disastri, tra cui un conflitto nucleare.
Negli ultimi anni vari Paesi hanno preparato iniziative per promuovere l’educazione alla sopravvivenza in caso di conflitto. Lo scorso aprile il popolare giornale londinese Daily Mail, che cita esperti di sicurezza anonimi aveva scritto che le famiglie britanniche dovrebbero preparare kit di sopravvivenza di emergenza da 72 ore per paura che la Russia possa sabotare le condutture energetiche della Gran Bretagna
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A marzo il governo francese ha annunciato di voler distribuire un «manuale di sopravvivenza» a ogni famiglia per preparare i cittadini ad eventi catastrofici, tra cui la guerra.
Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa la Polonia aveva avviato un programma di distribuzione di pastiglie di iodio ai soccorritori, a cominciare dai vigili del fuoco regionali (i quali a loro volta possono distribuirle alla popolazione generale) in caso di un possibile disastro radioattivo presso la più grande centrale nucleare d’Europa.
La Germania sta valutando di preparare alla guerra già i bambini delle scuole.
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Lotteria per la naja in Germania

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