Linee cellulari
«Aberrazioni dottrinali e latente blasfemia»: un sacerdote cattolico risponde alle parole di Josef Seifert

A seguito dell’incredibile articolo del filosofo cattolico Joseph Seifert, pubblicato dal sito Corrispondenza Romana, dove si parlava dell’assassinio dei feti per scopi scientifico-sanitari come «pallido riflesso» del Sacrificio di Cristo, Renovatio 21 ha ricevuto questa risposta di analisi teologica da un sacerdote che desidera rimanere anonimo e che quindi chiameremo Don Anonymus.
Il prof. Seifert scrive:
Una breve e semplice analisi teologica di queste affermazioni del prof. Seifert ne metterà in luce le aberrazioni dottrinali e la latente blasfemia, che qualsiasi fedele di buon senso sente in queste righe
«Dio ha usato l’adulterio e l’omicidio del re Davide per generare il lignaggio umano di Cristo; e ha usato l’orribile peccato dell’assassinio dell’Uomo-Dio per redimerci. Non c’è crimine più grande dell’uccisione di Gesù Cristo, e non c’è beneficio più grande per l’umanità di quello che la Sua Passione e morte hanno operato per noi. La carne e il sangue del nostro Signore crocifisso traggono certamente il massimo beneficio dal più atroce di tutti i crimini. E sebbene Cristo sia morto per i nostri peccati, e lo ha fatto volontariamente, si è servito di crimini atroci per farlo. Ricevendo i sacramenti, non stiamo né partecipando al deicidio né approvando il Suo assassinio a Gerusalemme. Nel momento in cui Dio permette che i nascituri assassinati siano uno strumento per un beneficio di grado molto inferiore per l’umanità (rispetto al proprio Sacrificio ndt), essi divengono un pallido riflesso del Suo stesso Sacrificio. E chi associa la vaccinazione al cannibalismo rischia di ripetere una delle prime accuse contro i cristiani: quella di antropofagia per aver mangiato la carne del divino Agnello nella Santa Eucaristia (S. Giustino, I Apologia, 26; Eusebio, Historia ecclesiastica V, 1, Tertulliano, Apologeticum 4, 9)».
Una breve e semplice analisi teologica di queste affermazioni del prof. Seifert ne metterà in luce le aberrazioni dottrinali e la latente blasfemia, che qualsiasi fedele di buon senso sente in queste righe.
All’ovvia affermazione sul fatto che ricevendo i sacramenti non partecipiamo ai peccati di Caifa e di Giuda, segue l’idea che Dio voglia l’aborto dei nascituri perché noi ne traiamo la salute fisica dell’umanità
È tipico del sofista dire cose apparentemente vere, che rassicurano il lettore, per poi affermare come conseguenti proposizioni della cui enormità non si può tuttavia dubitare
In questo caso, all’ovvia affermazione sul fatto che ricevendo i sacramenti non partecipiamo ai peccati di Caifa e di Giuda, segue l’idea che Dio voglia l’aborto dei nascituri perché noi ne traiamo la salute fisica dell’umanità.
Addirittura, con un ribaltamento della proposizione, si dice che non ammettere che Dio permetta il sacrificio dei nascituri per la salute dei vivi sia come pensare che partecipare all’Eucaristia sia cannibalismo. In quest’ultima inversione il salto logico si fa particolarmente aberrante.
Andiamo con ordine.
Il cristiano è chiamato ad unirsi come vittima al Cristo, non a pensare gioiosamente di aver approfittato del crimine di Giuda e Caifa, o a rallegrarsi delle proprie colpe che hanno portato il Cristo sulla croce
1.
Certamente coloro che misero a morte Gesù Cristo compirono un grande crimine, che certamente Dio permise per un più grande bene.
Tuttavia non è il crimine dei giudei o di Ponzio Pilato a redimere l’umanità, ma l’atto volontario con cui Gesù Cristo vuole permettere (pur potendo impedirlo) la sua uccisione: per questo parliamo del sacrificio della Croce, di un’offerta volontaria in cui Sacerdote e Vittima si identificano.
Certamente il nostro Seifert afferma che il sacrificio fu volontario, ma non si capisce se noi dobbiamo unirci a questo atto di amore del Cristo o rallegrarci che abbia trovato dei persecutori capaci di ucciderlo.
In effetti il cristiano è chiamato ad unirsi come vittima al Cristo, non a pensare gioiosamente di aver approfittato del crimine di Giuda e Caifa, o a rallegrarsi delle proprie colpe che hanno portato il Cristo sulla croce.
L’analogia tra gli atti dei carnefici del Cristo e i carnefici degli embrioni viene estesa ad analogia tra l’associarsi ai benefici derivanti dal sacrificio volontario e l’associarsi a quelli del crimine
L’espressione della liturgia «O felix culpa» è certamente valida come figura retorica paradossale, ma a nessuno (tranne forse a Lutero) è mai venuto in mente di ripetere la colpa per unirsi meglio al sacrificio che le colpe hanno causato. Perché qui si tratta di questo: se vale il parallelo con l’utilizzo del crimine dell’aborto per dei «benefici», vale con ciò che hanno fatto Caifa e Pilato, non con ciò che ha fatto il Cristo.
Qui sta il sofisma: l’analogia tra gli atti dei carnefici del Cristo e i carnefici degli embrioni viene estesa ad analogia tra l’associarsi ai benefici derivanti dal sacrificio volontario e l’associarsi a quelli del crimine: decisamente un paralogismo, per di più temerario, malsonante, offensivo alle orecchie pie. Scolasticamente diremmo: dobbiamo rallegrarci degli effetti della morte del Cristo: come causati da un atto d’amore volontario, concedo; come causati da un crimine, nego.
2.
Detto questo, comincia ad apparire chiaramente il pericolo di mettere tale morte in parallelo con l’aborto compiuto a scopo di ottenere la salute fisica della moltitudine.
Manca nella morte degli embrioni ogni atto volontario di offerta cui associarsi con la gioia e la nostra adesione, diversamente dalla morte del Cristo
Certamente abbiamo un crimine, dice Seifert, ma che Dio ha permesso per la salute del genere umano, quindi possiamo godere dei frutti di ciò che Dio ha permesso, come godiamo dei frutti della Passione.
In primo luogo, occorre negare paritatem, in quanto manca nella morte degli embrioni ogni atto volontario di offerta cui associarsi con la gioia e la nostra adesione, diversamente dalla morte del Cristo.
Quanto al mero approfittare del crimine altrui, certamente non negheremo che esistano forme di cooperazione materiale e remota al male possibili: qui però si tratta di chiedere alle farmaceutiche di darci un prodotto che non può essere dato senza peccato, e senza il reiterarsi di questo peccato.
Siamo nel caso dello scandalo del richiedere ciò che l’altro non darà senza peccare
Siamo nel caso dello scandalo del richiedere ciò che l’altro non darà senza peccare (e che la produzione sia peccaminosa, lo dice la stessa Congregazione per la Dottrina della Fede, autorità magisteriale indiscussa per il De Mattei – vedi sotto). Una cosa è godere dei frutti della redenzione, o ricevere effetti buoni da un atto malvagio compiuto remotamente e cui non ci associamo; un’altra è richiedere il perpetuarsi di un atto malvagio, di un sistema peccaminoso, per goderne dei frutti.
Sarebbe come dire che non solo riceviamo i frutti della Redenzione, ma che chiediamo a Caifa e Pilato e Giuda di continuare eternamente la loro opera.
Una cosa è godere dei frutti della redenzione, o ricevere effetti buoni da un atto malvagio compiuto remotamente e cui non ci associamo; un’altra è richiedere il perpetuarsi di un atto malvagio, di un sistema peccaminoso, per goderne dei frutti
3.
Qui si capisce immediatamente come la strumentale messa in causa dell’Eucaristia per attaccare chi rifiuta il vaccino sia stupida: nell’Eucaristia si rinnova il sacrificio del Cristo in quanto atto di volontaria offerta, non certo in quanto crimine.
Il sacerdote all’altare non è un carnefice del Cristo, ma agisce in Sua persona per rinnovare e ripresentare l’offerta del Corpo e del Sangue, non i tormenti subiti allora dal Cristo, che resta glorioso.
Il fedele si associa all’Ostia divina sapendo che il sacrificio è rinnovato in modo incruento, senza più carnefici.
Sarebbe come dire che non solo riceviamo i frutti della Redenzione, ma che chiediamo a Caifa e Pilato e Giuda di continuare eternamente la loro opera
Non si capisce quindi come mettere questo in parallelo con il partecipare ai frutti del crimine dell’aborto, che si chiede alle farmaceutiche di rinnovare e perpetuare con l’accettazione massiccia di tali prodotti.
4.
Sotteso a questi errori grossolani e dialettici, ne aleggia uno più sottile e profondo.
Ci si dice: ma se Dio vuole permettere il male per trarne del bene, e se il caso della Passione è tipicamente esemplificativo di questo modo di procedere divino, come potremo noi non accettare il bene che deriva dai crimini dell’aborto, pur condannando il medesimo?
Qui si capisce immediatamente come la strumentale messa in causa dell’Eucaristia per attaccare chi rifiuta il vaccino sia stupida: nell’Eucaristia si rinnova il sacrificio del Cristo in quanto atto di volontaria offerta, non certo in quanto crimine.
Sembrerebbe quindi che noi possiamo imitare Dio nel trarre il bene dal male, o quantomeno per godere dei frutti del male, senza tante distinzioni.
In fondo, dice il ragionamento di Seifert, se Dio può farlo e restare buono, perché non noi?
Purtroppo per Seifert, quod licet Jovi non licet bovi. E questo non perché l’ordine delle cose non rispecchi l’ordine divino e la legge eterna, ma semplicemente perché, come insegna san Tommaso proprio su questo punto, aliter est de causa universali, et de causa particulari. Non si può ragionare allo stesso modo per colui che è causa universale e per colui che è causa solo particolare, la creatura.
Se noi fossimo stati presenti alla Passione con un esercito, come diceva Clodoveo con i suoi Franchi (che tanto piacerebbe alla mitologia cavalleresca di certi gruppi), non avremmo avuto il dovere di impedire il crimine? Evidentemente sì (al di là del fatto che Dio non lo avrebbe – e di fatto non lo ha – permesso, ut implerentur Scripturae); ma perché allora Dio, che poteva mandare dodici legioni di angeli a liberare Gesù Cristo, non è colpevole?
Ecco perché se Dio può voler permettere, senza colpa, la morte degli embrioni per un bene a lui noto (che dubito essere brutalmente la nostra presunta salute, come vampiristicamemte afferma Seifert), questo non vale per noi, che non possiamo associarci a tali atti o godere tout court dei frutti di qualsiasi azione malvagia
Perché Dio non è colpevole per coloro che muoiono senza mezzi (che lui potrebbe certamente fornire loro) e noi invece lo saremmo, qualora potessimo impedirlo e non lo facessimo? Appunto perché non si ragiona per Dio, causa universale, come per noi, che siamo causa solo del nostro piccolo particolare.
Ecco perché se Dio può voler permettere, senza colpa, la morte degli embrioni per un bene a lui noto (che dubito essere brutalmente la nostra presunta salute, come vampiristicamemte afferma Seifert), questo non vale per noi, che non possiamo associarci a tali atti o godere tout court dei frutti di qualsiasi azione malvagia.
San Tommaso ci dice che il provisor particularis, cioè la creatura cui Dio affida qualcosa, ha il dovere di evitare per quanto possibile ogni difetto in ciò di cui ha cura; mentre il provisor universalis, cioè Dio, può voler permettere alcuni difetti particolari per non impedire il bene del tutto. Pensare di equiparare i due discorsi porterebbe a conseguenze tali da sconvolgere tutta la teologia morale, ma forse il «Tacito di Santa Balbina» ed i suoi accoliti non sono arrivati a queste pur semplici distinzioni.
Va bene cercare soluzioni a questioni complesse come questa, dove ci può stare un errore come quello commesso da loro sulla questione della cooperazione, ma sarebbe bene almeno evitare di rasentare la blasfemia o di sovvertire tutto l’ordine delle cose, come fanno queste affermazioni di Seifert.
Consigliamo la lettura quindi di semplici passaggi di san Tommaso, per capire come evitare queste enormità: in particolare la risposta alla seconda obiezione nell’articolo 2 della questione 22, I pars; il commento al IX capitolo della lettera ai Romani, n. 20 della lectio IV; e naturalmente l’art. 9 della questione 19, I pars.
Quando Dio vuole permettere il male per trarne del bene, non coopera con il male, nemmeno remotamente o materialmente. Siamo in tutt’altro ordine di cose
5.
Ribadiamo il concetto: nessuno qui è così sciocco da negare che esista una cooperazione materiale remota al male lecita in certi casi, si nega che sia questo l’approccio giusto per la questione della bontà morale di questi prodotti «vaccinali». Ma soprattutto si nega che una dottrina sulla liceità della cooperazione materiale possa fondarsi sul modo in cui Dio governa il mondo e vuole permettere il male, perché non c’è analogia possibile in questo senso.
Quando Dio vuole permettere il male per trarne del bene, non coopera con il male, nemmeno remotamente o materialmente. Siamo in tutt’altro ordine di cose. Visto che Corrispondenza Romana vuole un dibattito teologicamente raffinato e accusa di rozzezza tutti i detrattori delle tesi del Professore, farebbe bene a non pubblicare macelleria teologica come questa di Seifert.
Il Seifert afferma a due riprese che lo Stato ha il diritto di imporre la vaccinazione: come si concilia questo con il rispetto del «magistero» della CDF che, perfino nel documento del 21 dicembre scorso, ha affermato al punto 5 che la vaccinazione non è mai un obbligo morale e che è possibile rifiutare, «per motivi di coscienza», i vaccini provenienti da linee cellulari abortive?
6.
Un’ultima osservazione. Il prof. De Mattei ci ha spiegato quanto lui ossequi i documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede, e recentemente Virginia Coda Nunziante ci ha detto che la Marcia per la Vita non si metterà mai «in aperto contrasto» (sic) con la Congregazione.
Ne prendiamo atto, ma evidentemente tale ossequio vale solo per le affermazioni pro-vax della Santa Sede.
Infatti il Seifert afferma a due riprese che lo Stato ha il diritto di imporre la vaccinazione: come si concilia questo con il rispetto del «magistero» della CDF che, perfino nel documento del 21 dicembre scorso, ha affermato al punto 5 che la vaccinazione non è mai un obbligo morale e che è possibile rifiutare, «per motivi di coscienza», i vaccini provenienti da linee cellulari abortive?
Qui poi si aprirebbe un discorso su come possa esistere una norma «di coscienza» valida solo per alcuni, ma non vogliamo mettere troppa carne al fuoco. Non sarebbe buona didattica, dato che il testo di Seifert dimostra che abbiamo a che fare con argomentazioni da principianti in morale e in teologia.
Don Anonymus
NOTE
1) San Tommaso, Summa Theologiae, III q. 47 a. 1; q. 48 a. 3.
2) Fingiamo qui di accettare l’idea che questi «vaccini» siano in qualche modo un bene per la salute generale, e non un pericolo anche per la medesima, onde rilevare meglio l’assurdità del ragionamento di Seifert.
Immagine © Renovatio 21
Linee cellulari
Vaccino COVID mRNA inalato ora in fase di sperimentazione in Canada. Fatto con cellule di aborto

Una versione inalatoria finanziata dal governo canadese del vaccino mRNA contro il COVID, sviluppata con linee cellulari fetali contaminate da aborto, sta entrando nella fase 2 delle sperimentazioni cliniche. Lo riporta LifeSiteNews.
Il vaccino mRNA COVID sperimentale «a vettore adenovirale» chiamato «Serova» è stato sviluppato presso la McMaster University di Hamilton, Ontario, e i ricercatori sono ora impegnati nel reclutamento attivo di 350 volontari per gli studi randomizzati in doppio cieco.
Secondo i ricercatori, il progetto «AeroVax» ha ottenuto finanziamenti per 8 milioni di dollari dai Canadian Institutes of Health Research (CIHR). Nel 2023, era stata avviata la sperimentazione di Fase 1, a cui hanno partecipato 36 persone. Secondo i ricercatori, non si sono verificati effetti collaterali gravi durante la sperimentazione di Fase 1.
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In totale, il 75 percento dei partecipanti riceverà la versione reale del vaccino areale, mentre gli altri riceveranno placebo.
Nel 2021 sono state sviluppate due versioni del vaccino anti-COVID «da inalare», denominate «Tri:ChAd» e «Tri:HuAd», entrambe basate su una forma della proteina spike presente nel virus COVID.
È preoccupante che entrambe le versioni siano state realizzate con linee cellulari fetali HEK293 provenienti dall’aborto di un bambino.
«Tri:HuAd è stato confezionato e recuperato nelle cellule HEK293 tramite un sistema di co-transfezione a due plasmidi», si legge nel riassunto completo del vaccino.
Le linee cellulari fetali HEK293 sono state ricavate dal tessuto renale prelevato da un bambino abortito nei Paesi Bassi negli anni Settanta.
Secondo McMaster, gli studi preclinici sugli animali hanno «già» dimostrato che «il vaccino inalato tramite aerosol è molto più efficace nell’indurre risposte immunitarie protettive rispetto alle iniezioni tradizionali». McMaster sostiene che ciò è dovuto al fatto che una versione inalatoria del vaccino è mirata alle vie respiratorie superiori, dove i virus respiratori «entrano per la prima volta nel corpo».
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Come riportato da Renovatio 21, una versione di vaccino COVID nasale era stato sperimentato in Russia, con lo stesso presidente Vladimiro Putin a provarlo, ricevendo per l’occasione un richiamo del vaccino Sputnik. Anche quello era realizzato con tecnologia adenovirale.
Come riportato da Renovatio 21, il vaccino russo Sputnik, come i vaccini occidentali in circolo, è stato preparato con l’uso di linee cellulari di feto abortito HEK-293.
Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa una startup tedesca legata alla Fondazione Gates riceve 5 milioni di dollari per lo sviluppo del vaccino nasale mRNA.
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Immagine di NIAID via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic; immagine tagliata
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Tucker Carlson scopre che i vaccini sono fatti con feti abortiti. L’antica battaglia di Renovatio 21 è viva

The New York Times claims the evil Bobby Kennedy wants to ban the polio vaccine and paralyze children. That’s an absurd lie, explains his lawyer Aaron Siri.
(0:00) The Establishment’s Attempt to Discredit Bobby Kennedy Jr. (8:18) The Vaccine Religion (18:57) Did Anyone Protest… pic.twitter.com/li0KhP5aye — Tucker Carlson (@TuckerCarlson) December 27, 2024
🚨🚨🚨A prominent person in the development of #Vaccines and advisor to Moderna, Stanley Plotkin speaks about what’s in all the childhood vaccines under oath – This stuff is absolutely DISTURBING to hear 😳
one of the things they asked him: “Is there ABORTED FETUS CELLS/TISSUE… pic.twitter.com/Z8vcBGHE1q — Kevin – WE THE PEOPLE🦁 (@bambkb) November 1, 2023
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FEDE SCIENZA E COSCIENZA video integrale del Convegno di Renovatio 21 su vaccini e cellule di feto abortito. Relatori: S.E.R. Cardinale Raymond Leo Burke ; Dr.ssa Theresa Deisher, ricercatrice e scienziata, Direttrice del Sound of Choice Pharmaceutical Institute; Dr.ssa Debi… pic.twitter.com/JajXVXJYXa
— Renovatio 21 (@21_renovatio) January 6, 2025
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Linee cellulari
Vaccini fatti con aborti. Ricordiamolo ancora una volta

I vaccini e l’aborto sono strettamente legati. Dobbiamo ricordarlo sempre.
Si tratta di una delle prime battaglie di Renovatio 21, che precede di diversi anni la pandemia: prima che vi fosse il COVID e il siero mRNA, c’era l’obbligo dei vaccini pediatrici, anche quelli macchiati dall’uso di linee cellulari da feti abortiti, cioè da esseri umani innocenti sacrificati.
Ne abbiamo parlato tanto, e in ogni modo: articoli, conferenze, convegni. Ci è costato: le prime segnalazioni da parte di enti stranieri contro Renovatio 21 partirono prima del coronavirus, molto prima che i ban sui social fossero la norma. Dicevano che quella dei vaccini fatti con gli aborti era una falsità, e, incredibile, pareva ci credessero davvero – nonostante il bugiardino scrivesse MRC-5 o WI-38 o HEK-293, etc.
All’ammucchiata negazionista aderì ufficialmente, casualmente a ridosso della legge che toglieva ai bimbi non vaccinati la possibilità di frequentare l’asilo (con catastrofi famigliari-professionali conseguenti), anche il Vaticano bergogliano, che sapendo che dire la menzogna è peccato, optò per una teologia del peccato-yogurt: la nota congiunta uscita da vari enti ecclesiastici nel luglio 2017 diceva che sì, è vero, quei vaccini sono fatti con gli aborti, ma si tratta di aborti «lontani nel tempo»… in pratica, il peccato connessovi è scaduto, come un latticino uscito dal frigo. L’omicidio dell’innocente va teologicamente in prescrizione: abbiamo visto anche questa.
Abbiamo in ogni modo tentato di combattere, da subito, questo abominio: perché ci sembrava qualcosa di mostruoso, o ancora di più, di rivelatore. Volevano che i bambini fossero macchiati, sottopelle (tatuati, sarebbe da dire, ma i tattoo non sconvolgono il sistema immunitario), con materia che proviene dall’assassino dei loro simili. E senza quel marchio, nessun accesso, nesso diritto, multe, derisione, accuse, stigma sociale. Il mondo avrebbe imparato presto che quello era solo il test drive per quanto sarebbe successo con il virus cinese e il conseguente ribaltamento della società (non più uno stato di diritto, ma uno Stato cui sei sottomesso, verso cui non hai potere, e da cui puoi sperare solo concessioni, «accessi»).
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Renovatio 21 aveva organizzato nel marzo 2019 a Roma un convegno internazionale, «Fede, Scienza e Coscienza», tutto incentrato sul problema delle linee cellulare dei feti abortiti.
Grazie al lavoro inesausto di Cristiano Lugli, riuscimmo a far arrivare a Roma lo scienziato che più di ogni altro ha studiato il tema della presenza di materiale cellulare di feto abortito nei vaccini e i suoi effetti deleteri sulla salute dei bambini, la dottoressa Theresa Deisher, una rinomata ricercatrice con tanti paper e brevetti realizzati nella sua carriera nella scienza biomedica. Il suo intervento al convegno di Roma è ancora visibile sul nostro canale YouTube – finché dura.
Siamo stati felici di rivedere la dottoressa Deisher ripetere questa incontrovertibile realtà – i vaccini sono fatti con gli aborti esistono e sono fra noi – in un video di Highwire, la testata di Del Bigtree, giornalista sodale di Robert F. Kennedy jr. Abbiamo pensato di sottotitolarlo, e di dividerlo in parti, per renderlo più fruibile online.
L’intervista è strutturata con domande e risposte. Molte cose fondamentali della questione – cose per le quali il mainstream normaloide della massa vaccina si tappa le orecchie e inizia ad urlare per non sentire – sono spiegate benissimo, e molto sinteticamente.
Vaccini e aborti. È vero che ci sono feti abortiti nei vaccini?
Quali vaccini contengono linee cellulari fetali?
Come fanno gli scienziati a procurarsi il tessuto fetale?
Parla la dottoressa Theresa Deisher
Sottotitoli Renovatio 21 pic.twitter.com/RTSfaF4pGW— Renovatio 21 (@21_renovatio) September 16, 2023
Cosa esattamente c’è in un vaccino?
«Un vaccino è costituito da un virus. Il virus è una lunga catena di acido nucleico. E l’acido nucleico è ciò che costituisce il nostro DNA e RNA. È troppo lungo da fare in provetta. Così noi imitiamo il modo che ha la natura di propagare e far crescere un virus e infettiamo le cellule».
È vero che ci sono feti abortiti nei vaccini?
«Quello che c’è nel prodotto finale, quando utilizziamo cellule che sono state create da un feto abortito, sono frammenti di DNA fetale umano e detriti cellulari. E a livelli abbastanza alti».
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Come fanno gli scienziati a procurarsi il tessuto fetale?
«Esistono società di procurement che lavorano fianco a fianco con gli abortisti, tipicamente nello stesso edificio».
«Quello che succede è che il cuore entra effettivamente in condizione di contrattura. È una volta che ciò accade, non è possibile ricavarne dati validi. Non puoi ottenere cellule che funzioneranno. Quindi il tessuto diventa davvero inutile. Deve essere espulso e messo in conservante che ferma il cuore entro 2 minuti».
«Il bambino deve nascere vivo o altrimenti non potranno prendere il cuore velocemente e inserirlo correttamente nella soluzione bloccante, in modo che possano conservarlo per l’elaborazione».
Vaccini e aborti. I feti sono vivi dopo l'estrazione?
I feti sono ancora usati per fare i vaccini?
Parla la dottoressa Theresa Deisher Sottotitoli Renovatio 21 pic.twitter.com/t8YF4ZVdog— Renovatio 21 (@21_renovatio) September 16, 2023
I feti sono ancora vivi dopo l’estrazione?
«Beh, un feto nato intatto è sicuramente morto quando gli strappano via il cuore. Non gli viene somministrato alcun anestetico. Non farei mai una cosa del genere ad un topo o ad un ratto».
«Non sarei sorpresa se in un futuro non così lontano potremo ottenere dei numeri concreti che mostrano come gli aborti vengano ritardati sempre di più, in modo che gli scienziati e le società di procurement possono ottenere un tessuto migliore e più a termine».
I feti sono ancora usati per fare i vaccini? Molti dicono che hanno fermato questa pratica negli anni Settanta?
«Non è una vecchia tecnica, alcune delle linee cellulari che utilizzano per la produzione di vaccini sono state realizzate negli anni Settanta. Stanno iniziando a deteriorarsi. Quindi in realtà è necessario creare nuove linee cellulari per sostituirle».
«Ogni giorno, bambini abortiti vengono predati e sfruttati per la ricerca biomedica, e la pratica continua perché chiudiamo gli occhi sull’etica dei vaccini… per le persone che non condividono il nostro orientamento morale non c’è alcuna differenza tra un aborto effettuato nel 1970 e l’aborto fatto ieri».
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Vaccini e aborti.
Usare cellule fetali umane nei vaccini è pericoloso?
Parla la dottoressa Theresa Deisher
Sottotitoli Renovatio 21 pic.twitter.com/ff1vXmHpDm— Renovatio 21 (@21_renovatio) September 16, 2023
Usare cellule fetali umane nei vaccini è pericoloso?
«Sappiamo con certezza che i livelli di DNA di questi vaccini che entrano nel flusso sanguigno dei nostri bambini talvolta superano 100 volte i livelli di DNA fetale che, è stato dimostrato, attivano in modo massiccio la risposta immunitaria, causando il rilascio generale di citochine, e le citochine sono tossine. E stiamo dando ai bambini concentrazione da 10 a 100 volte più elevate. Sappiamo assolutamente che il recettore TLR9 si attiva».
«Le aziende farmaceutiche non hanno mai misurato il rilascio di citochine. E non hanno mai misurato un livello così acuto di risposta autoimmune».
Vaccini e aborti.
Cosa possono fare i genitori per informarsi sui rischi del vaccinare i propri figli?
Come i genitori dovrebbero parlarne ai pediatri?
Parla la dottoressa Theresa Deisher
Sottotitoli Renovatio 21 pic.twitter.com/yR4DUIdgQe— Renovatio 21 (@21_renovatio) September 16, 2023
Cosa possono fare i genitori per informarsi sui rischi del vaccinare i propri figli?
«Come minimo, leggete un po’ il foglietto illustrativo, e vedrai gli effetti collaterali riconosciuti. Ciò potrebbe accadere al tuo sanissimo, normalissimo bambino».
«Fai una valutazione del rischio: tuo figlio è a rischio di questa malattia? Se dovesse contrarla, quali sono le conseguenze di contrarre questa malattia? È così tremendo, oppure possiamo gestirlo bene dal punto di vista medico in modo che nostro figlio stia bene?
Come i genitori dovrebbero parlarne ai pediatri?
«Vorrei incoraggiare tutti i genitori a chiedere al proprio medico come l’immunità è causata da un vaccino. E se il tuo medico non ti parla dei recettori Toll-like, allora anche il tuo medico non sa nulla riguardo all’immunità, riguardo alla virologia, che è vaccinologia, oppure non ti sta dicendo la verità».
«Dovresti chiamare un dottore che sappia di cosa si sta parlando. O che ti dice la verità».
Sono parole giuste, e incontrovertibili.
Riguardo al tema di aborto e vaccini, e sempre bene, ogni tanto, ricordarci questo abominio, richiamare alla mente l’aberrazione biologica e morale a cui vogliono sottomettere noi e la nostra prole.
Noi dimentichiamo mai l’orrore in cui siamo immersi. E la battaglia che dobbiamo fare per uscirne.
Grazie, dottoressa Deisher.
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