Essere genitori
Hikikomori e oltre: aumentano i suicidi tra i minorenni giapponesi
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Nonostante una diminuzione generale delle persone che si tolgono la vita, il dato è in crescita tra i minorenni giapponesi. Il missionario del Pime che gestisce un centro di ascolto per gli hikikomori, le persone che si ritirano dalla società: ragazzi e ragazze schiacciati dalla corsa ad eccellere e dalle discriminazioni del bullismo.
Nonostante un calo generale del tasso di suicidi a livello nazionale, in Giappone è in aumento il numero di minori che si tolgono la vita: lo scorso anno si sono contati 527 casi, 14 in più rispetto al 2023, mentre nel 2022 erano stati 513. Nella maggior parte dei casi (349) si è trattato di studenti delle scuole superiori, ma si sono registrati 15 casi anche tra bambini e bambine delle scuole elementari. In aumento il numero delle ragazze, con 288 casi sul totale.
Un funzionario del ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare ha definito «grave» la situazione e ha poi sottolineato la necessità di ulteriori analisi per capire le cause profonde che contribuiscono al disagio giovanile.
Secondo padre Marco Villa, missionario del PIME che dal 2009 presta servizio nella diocesi di Saitama, a mezz’ora di treno dalla capitale, Tokyo, ci sono vari elementi che potrebbero spiegare l’aumento dei suicidi: «i figli, sempre più soli nelle famiglie, sentono la pressione di eccellere tutta su di loro. All’interno delle classi c’è una forte competitività e il fenomeno del bullismo continua a essere una piaga, anche se in maniera meno esplicita».
«In quasi tutte le classi continua il missionario «si verifica che uno o due alunni smettano di frequentare le lezioni». Secondo i dati ufficiali, nel 2023 erano 415.252 i minori che si rifiutavano di andare a scuola.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Dal 2012 padre Marco Villa coordina il centro di ascolto «Mizu Ippai», che offre sostegno agli hikikomori, coloro che si ritirano dalla società per vivere in solitudine (ascolta questo podcast per saperne di più su questa esperienza). «Nel nostro centro non abbiamo tanti minorenni in realtà, ma qualcuno passa. Mi viene in mente il caso di una ragazza, che aveva smesso di uscire quando era ancora alle elementari perché altre bambine la bullizzavano per l’aspetto fisico. Fortunatamente, la sua storia ha avuto un lieto fine e ora sta bene».
In tutto il Giappone il numero complessivo di suicidi nel 2023 è sceso a 20.268 (su una popolazione di 126 milioni), uno dei dati più bassi da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1978. «È abbastanza comune che nelle famiglie ci sia qualche componente con una forma di disagio psichico o mentale. Spesso però vengono offerte solo cure farmacologiche. Le terapie di accompagnamento costano molto, per cui spesso le persone si trovano a portare questa croce in solitudine».
L’isolamento è radicato nella cultura asiatica, dove il singolo ha meno importanza rispetto alla comunità, continua il missionario: «Ci si mette in disparte – questo il significato anche della parola hikikomori in giapponese – per non essere un peso agli altri. La morale sociale ha ancora un forte peso in Giappone. Gli spazi di aggregazione del mondo giovanile poi scompaiono nell’età adulta, quando si entra nel mondo del lavoro e si ha a che fare con una società molto rigida».
La sfida più grande per il centro «Mizu Ippai», dove padre Villa coordina un gruppo di volontari, è quello di intercettare le situazioni di disagio. «Se i giovani hanno alle spalle una famiglia solida, a volte sono i genitori a contattarci oppure i servizi sociali provano a indirizzare qualcuno. Ma quando una persona si chiude in una stanza, è difficile riuscire a tirarla fuori. Nella stragrande maggioranza dei casi, chi arriva da noi ha alle spalle una diagnosi di qualche forma di disagio psicologico».
Padre Marco e i volontari sono sempre presenti: «chi frequenta il nostro centro è libero di venire quando vuole. In questo momento possiamo dire di avere una sessantina di frequentatori abituali. Sarebbe eccessivo, però, chiamarli legami “di amicizia”».
Il lavoro del missionario vuole essere prima di tutto una possibilità per scappare dall’oppressione: «le persone non vogliono parlare dei loro problemi, vogliono solo passare un po’ di tempo fuori casa. Offriamo il nostro tempo e la possibilità di fare quattro chiacchiere» spiega il missionario del PIME. «Cerchiamo di essere un luogo dove poter fare un primo passo per tornare alla vita normale, dove passare del tempo senza sentirsi a disagio».
Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
5G
Studio collega l’aumento dei problemi di memoria nei bambini all’esposizione alle radiazioni wireless
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Gli autori collegano i problemi di memoria alle radiazioni wireless
Nel loro rapporto gli autori sostengono che le radiazioni wireless sono una delle principali cause del declino della memoria nei bambini. Hanno citato numerosi studi epidemiologici e sperimentali che dimostrano che livelli molto bassi di radiazioni RF possono avere effetti negativi sul cervello, in particolare sull’ippocampo , che svolge un ruolo centrale nella memoria e nell’apprendimento. «Esistono numerose prove [risalenti a] diversi decenni fa, sia sugli animali che sugli esseri umani, che le radiazioni RF compromettono la memoria», ha affermato Nilsson. «Le tendenze che stiamo osservando coincidono strettamente con il forte aumento dell’esposizione di bambini e adolescenti alle radiazioni RF». L’esposizione alla tecnologia wireless è aumentata negli ultimi dieci anni a causa del crescente utilizzo di cellulari, cuffie wireless, Wi-Fi e 5G, ha affermato Hardell. «Naturalmente, non si possono escludere altri fattori contribuenti», ha affermato. «Tuttavia, devono essere definiti e non basati su discussioni ipotetiche».Iscriviti al canale Telegram ![]()
Una nuova indagine prende di mira il rapporto europeo «di parte» sulle radiazioni RF
Il nuovo studio coincide con l’indagine del Mediatore europeo sul modo in cui la Commissione Europea ha gestito un rapporto chiave che non ha trovato prove «moderate o forti» che collegassero gli effetti negativi sulla salute all’esposizione cronica o acuta alle radiazioni RF delle tecnologie wireless esistenti. Il Mediatore europeo, che «indaga sui reclami relativi a cattiva amministrazione da parte delle istituzioni e degli organi dell’UE [Unione Europea]», interrogherà la Commissione europea su come ha scelto gli esperti per redigere il rapporto, ha affermato Sophie Pelletier, presidente di PRIARTEM/Electrosensibles de France , in un comunicato stampa del 22 ottobre. Il rapporto, denominato Parere SCHEER , è stato adottato nell’aprile 2023 dal Comitato scientifico per la salute, l’ambiente e i rischi emergenti (SCHEER) della Commissione Europea. Secondo una critica pubblicata nell’ottobre 2023 dal Consiglio per la sicurezza delle telecomunicazioni in Danimarca e dalla Fondazione svedese per la protezione dalle radiazioni, il parere dello SCHEER era «chiaramente di parte». L’indagine nasce da una denuncia presentata da diverse organizzazioni non profit europee, tra cui la Swedish Radiation Protection Foundation, che sostengono che gli autori del parere SCHEER avessero conflitti di interesse dovuti a legami con l’industria o a ricerche finanziate dall’industria. Le organizzazioni non profit hanno inoltre affermato che la Commissione europea ha escluso dal gruppo di lavoro del rapporto gli esperti critici sui possibili effetti sulla salute delle radiazioni wireless e che gli autori del rapporto hanno ignorato gli studi sottoposti a revisione paritaria che dimostrano gli effetti nocivi dell’esposizione al di sotto dei limiti attuali. Negli Stati Uniti, la Federal Communications Commission (FCC) non ha aggiornato i limiti di esposizione alle radiazioni RF dal 1996 e li basa in gran parte su alcuni piccoli studi campione condotti negli anni Settanta e Ottanta. La FCC non ha ancora ottemperato all’obbligo imposto dal tribunale nel 2021 di spiegare in che modo ha stabilito che le sue attuali linee guida proteggono adeguatamente gli esseri umani e l’ambiente dagli effetti nocivi dell’esposizione alle radiazioni RF. Suzanne Burdick Ph.D. © 23 ottobre, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Autismo
Tutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
Il Segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., ha difeso le sue affermazioni espresse venerdì durante una riunione di gabinetto, dopo che alcuni critici lo avevano accusato di suggerire un legame tra circoncisione e autismo. Successivamente ha precisato che si riferiva al paracetamolo (Tylenol) somministrato ai neonati dopo la circoncisione, non alla procedura stessa.
In precedenza, il presidente Donald Trump aveva sostenuto parti di questa teoria, invitando le donne in gravidanza a evitare il Tylenol e sottolineando la necessità di valutarne la sicurezza.
«Due studi indicano che i bambini circoncisi precocemente presentano un tasso di autismo doppio», ha dichiarato Kennedy durante la riunione. «Non è una prova definitiva. Stiamo conducendo studi per verificarla», ha aggiunto Kennedy.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Le sue parole hanno scatenato reazioni immediate. Il deputato Jerrold Nadler ha scritto su X che «l’ossessione di Kennedy per le teorie del complotto ha nuovamente superato il limite, sconfinando in un territorio pericoloso e antisemita». Il dottor Peter Hotez, dottore ultravaccinista che rifiuta i confronti e chiede l’esercito contro gli antivaccinisti definiti come «grande forza omicida», ha definito la teoria «assurda». La ricercatrice sull’autismo Helen Tager-Flusberg ha dichiarato: «Niente di tutto ciò ha senso». A settembre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito che non esistono prove scientifiche conclusive che colleghino il paracetamolo in gravidanza all’autismo.
Kennedy ha poi risposto su X, citando uno studio danese del 2015 che mostrava tassi di autismo più alti nei ragazzi circoncisi. Ha sostenuto che lo studio indica il paracetamolo come probabile causa, sottolineando che può provocare danni neurologici se combinato con lo stress ossidativo, definendo le prove «schiaccianti».
Kennedy ha accusato i media di distorsione: «USA Today ha riportato in modo parziale le mie parole, usando un’inquadratura fuorviante. Il New York Post ha completamente travisato il mio discorso con il suo titolo, insinuando che avessi detto che la circoncisione causa l’autismo».
As usual, the mainstream media attacks me for something I didn’t say in order to distract from the truth of what I did say.
At yesterday’s Cabinet meeting, I said: “There are two studies that show children who are circumcised early have double the rate of autism, and it’s highly…
— Secretary Kennedy (@SecKennedy) October 10, 2025
Sostieni Renovatio 21
Travisato o no, lo studio danese, intitolato «Ritual circumcision and risk of autism spectrum disorder in 0- to 9-year-old boys: national cohort study in Denmark» («Circoncisione rituale e rischio di disturbo dello spettro autistico nei bambini da 0 a 9 anni: studio di coorte nazionale in Danimarca») esiste.
«Abbiamo confermato la nostra ipotesi secondo cui i ragazzi sottoposti a circoncisione rituale potrebbero correre un rischio maggiore di sviluppare ASD», cioè il disturbo dello spettro autistico, scrive lo studio dei ricercatori Morten Frisch e Jacob Simonsen. «Questa scoperta, e l’inaspettata osservazione di un aumento del rischio di disturbo da iperattività tra i ragazzi circoncisi in famiglie non musulmane, meritano attenzione, soprattutto perché i limiti dei dati hanno molto probabilmente reso le nostre stime di rischio per attività fisica conservative. Considerata la diffusa pratica della circoncisione non terapeutica nell’infanzia e nella prima infanzia in tutto il mondo, gli studi di conferma dovrebbero essere considerati prioritari».
Un altro studio del 2013, «Prenatal and perinatal analgesic exposure and autism: an ecological link» («Esposizione prenatale e perinatale ad analgesici e autismo: un legame ecologico») esplorava «larelazione tra l’esposizione precoce neonatale al paracetamolo e l’autismo/ASD, i tassi di prevalenza media ponderata della popolazione maschile per tutti i paesi disponibili e gli stati degli Stati Uniti sono stati confrontati con i tassi di circoncisione maschile, una procedura per la quale il paracetamolo è stato ampiamente prescritto dalla metà degli anni Novanta», concludendo che «l’analisi ha identificato correlazioni a livello nazionale tra indicatori di esposizione prenatale e perinatale al paracetamolo e autismo/ASD. È stata inoltre identificata una correlazione a livello statale per l’indicatore di esposizione perinatale al paracetamolo e autismo/ASD.
La questione va molto al di là del problema dell’autismo, e riguarda la civiltà occidentale stessa, che ha rifiutato la circoncisione sin dai primissimi anni della cristianità. Scrive la lettera di San Paolo ai Romani: «La circoncisione è utile se tu segui la Legge, ma se tu sei trasgressore della Legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione. Se dunque l’incirconciso osserva i comandamenti della Legge, la sua incirconcisione non sarà valutata come circoncisione? e chi di nascita è incirconciso, osservando la Legge, giudicherà te che, con la tua lettera della Legge e la tua circoncisione, ne sei trasgressore. Non è adunque quello che apparisce il vero Giudeo, nè è vera circoncisione quella che è palese nella carne; ma il Giudeo è quello che è tale entro di sè, ed è la circoncisione del cuore, nello spirito non nella lettera, quella la cui lode non è dagli uomini ma da Dio» (Rm, 2, 25-29).
Strano che il mondo «laico», che ritiene il battesimo dei bambini come una forzatura religiosa su di una persona che non può decidere in autonomia, non abbia niente da dire contro questa oscena mutilazione genitale infantile – e dobbiamo ancora trovare qualcuno che ci convinca del fatto che la circoncisione sia diversa dall’infibulazione, quella sì, per qualche motivo, invisa alla società.
«Il taglio genitale non terapeutico priva il bambino, quando diventerà l’adulto, dell’opportunità di rimanere geneticamente immodificato (o intatto)» hanno scritto due bioeticisti oxoniani i due bioeticisti Lauren Notini e Brian D. Earp «Plausibilmente, la persona le cui “parti private” saranno permanentemente influenzate dal taglio dovrebbe avere la possibilità di valutare se è ciò che desidera, alla luce delle loro preferenze e valori a lungo termine»
Di fatto, l’individuo circonciso perde per sempre la sua integrità, vedendosi amputata una parte del corpo straordinariamente ricca di terminazione nervose, che sono quelle che danno il piacere durante l’atto sessuale.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
C’è poi la questione della sicurezza dell’operazione mutilativa: i casi di bambini morti per circoncisione abbondano, anche in Italia, Nel 2023 bambino nigeriano è morto pochi giorni fa in zona Castelli Romani dopo una circoncisione fatta in casa. A Tivoli, nel 2018, morì un altro bambino nigeriano di appena due anni: aveva subito la circoncisione da parte di un sedicente medico; in quel caso, almeno, si salvò il gemello, portato d’urgenza in ospedale. Reggio Emilia, marzo 2019: neonato di famiglia ghanese, cinque mesi, morto dopo «diverse ore di agonia». Monterotondo, provincia di Roma, tre mesi prima: bimbo nigeriano di due anni morto per lo stesso motivo. Genova, aprile 2019, neonato morto nel quartiere Quezzi, e condannato a otto anni di carcere il nigeriano 34enne che aveva eseguito il taglio del prepuzio. Torino, giugno 2016: bebè di genitori ghanesi, circonciso in casa, morto in ospedale. Treviso, ottobre 2008: bimbo di due mesi morto per emorragia. Bari, luglio 2008: bambino deceduto per grave emorragia, «causata probabilmente da circoncisione fatta a domicilio».
Secondo dati ripetuti in questi giorni da tutti i giornali, le circoncisioni clandestine in Italia costituirebbero il 40% del totale. Su più di 15.000 circoncisioni richieste all’anno solo 8.500 vengono eseguite su territorio nazionale, mentre 6.500 operazioni di taglio del prepuzio sono effettuate nei Paesi d’origine dove gli immigrati tornano per «turismo etnico» (talvolta, come si è appreso, anche quando si dichiarano «rifugiati» e stanno facendo il percorso burocratico per essere riconosciuti tali totalmente a spese del contribuente italiano).
Secondo una sigla di medici stranieri operanti in Italia, il 99% delle famiglie musulmane circoncide il bambino quando ha ancora pochi mesi. La realtà è che tuttavia la circoncisione è di fatto istituzionalizzata grazie agli accordi tra lo Stato italiano e la minoranza ebraica.
Come riportato in passato da Renovatio 21, grazie alla legge 101 del 1989 che ratifica l’intesa tra l’Italia e le comunità ebraiche italiane, i maschi di religione ebraica e musulmana possono usufruire di alcuni progetti «clinico-culturali» ed essere circoncisi per 400 euro da un medico in regime di attività libero professionale. La prestazione è da considerarsi al di fuori dei LEA (Livelli essenziali assistenziali). Tra i sottoscrittori il Policlinico Umberto I di Roma, l’Associazione internazionale Karol Wojtyla, la Comunità ebraica di Roma e il Centro islamico culturale d’Italia.
La pressione ebraica si dice abbia fatto cambiare rotta anche all’Islanda, che aveva tentato di liberarsi della pratica barbara. Si tratta della stessa procedura per cui ora, per aver parlato della circoncisione, Kennedy è definito «antisemita».
«Ogni individuo, non importa di che sesso o di quanti anni dovrebbe essere in grado di dare il consenso informato per una procedura che è inutile, irreversibile e può essere dannosa», aveva dichiarato nel 2018 la deputata Silja Dögg Gunnarsdóttir, 44 anni, del Partito progressista dell’Althing, il Parlamento islandese. «Il suo corpo, la sua scelta». «Autonomia» corporale: è lo slogan delle femministe e dell’aborto. È un dogma inscalfibile del mondo moderno.
Il disegno di legge non passò, perché le microcomunità ebraiche e musulmane alzarono un polverone: «l’impatto di questa legge sarebbe sentito molto al di là dei confini dell’Islanda», scriveva una lettera dello spaventatissimo Comitato degli affari esteri della Camera dei Rappresentanti, spiegando che la «mossa renderebbe l’Islanda la prima e unica nazione europea a mettere fuori legge la circoncisione. Mentre le popolazioni ebraiche e musulmane in Islanda possono essere poco numerose, il divieto di questo paese sarebbe sfruttato da coloro che alimentano la xenofobia e l’antisemitismo in Paesi con popolazioni più diversificate».
La circoncisione nel mondo è tollerata, forse, anche per la sua straordinaria diffusione presso la popolazione americana. Contrariamente a ciò che possono pensare beceramente alcuni, la questione in nessun modo è legata ai rapporti tra l’ebraismo e gli USA. La fonte della pratica è la stessa dei cereali che con probabilità il lettore consuma il mattino: John Harvey Kellogg (1852-1943).
Aiuta Renovatio 21
Il Kellogg era un dottore nutrizionista, oltre che un imprenditore di successo e un gran cultore dell’eugenetica. Tuttavia, un pensiero lo ossessionava: quello della riduzione della masturbazione presso la popolazione maschile.
Ecco quindi che raccomandò la circoncisione come rimedio: si taglia subito il prepuzio al bambino e lui non si toccherà crescendo. La cosa ancora più allucinante è che anche i cereali da lui commerciati (da qualche mese di proprietà della Ferrero) avevano in teoria lo stesso scopo: erano sostanze che riteneva «anafrodisiache» e che quindi andavano impiegate in massa per scoraggiare l’onanismo.
Kellogg, che come si è visto godeva di una certa influenza, era convinto sostenitore anche del vestirsi di bianco e dei clisteri, da praticare soprattutto se si erano assorbiti veleni come tè, caffè, cioccolato. Il Kelloggo, inoltre, scoraggiava il mescolarsi tra le razze: a fine carriera si dedicò alla creazione di una «Race Betterment Foundation, («Fondazione per il miglioramento della razza»), che propalava pure eugenetica razzista americana (registri genetici, sterilizzazioni delle «persone mentalmente difettose»), di quella che poi piacque assai allo Hitler, che – cosa poco nota – prese alcune leggi degli Stati americani come suo modello per la Germania nazionalsocialista.
L’America odierna, e il mondo tutto, si trova quindi ancora alle prese con l’eredità di questo tizio: circoncisione e colazione con cereali tostati. L’eugenetica, nel frattempo, la si fa con le provette.
Menzogne, follie, droghe, violenze, aberrazioni: ci spaventiamo se un mondo del genere affoga ogni giorno di più nello tsunami dell’autismo?
Roberto Dal Bosco
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Essere genitori
Un gran numero di bambini soli usa l’IA come amico surrogato
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Pensiero1 settimana faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Sanità2 settimane faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura6 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Salute1 settimana faI malori della 42ª settimana 2025
-



Oligarcato1 settimana faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Politica1 settimana faI vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi
-



Bioetica2 settimane faMorte cerebrale, trapianti, predazione degli organi, eutanasia: dai criteri di Harvard alla nostra carta d’identità













