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Economia
Finanza, riciclaggio, terrorismo: iniziata oggi in Vaticano la visita del Gruppo Moneyval

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di Asianews.
Lo scopo è valutare la «conformità» della finanze vaticane alle regole internazionali, contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo sia come impianto legislativo che come attuazione dei programmi. L’inizio della visita e il caso Becciu.
Ha inizio in Vaticano la visita da parte del team del Comitato di esperti del Consiglio d’Europa sulla valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo
Ha inizio in Vaticano la visita da parte del team del Comitato di esperti del Consiglio d’Europa sulla valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. La visita rientra nell’ambito delle previsioni del Gruppo Moneyval e in pratica mira a una valutazione della «conformità» della finanze vaticane alle regole internazionali, sia come impianto legislativo che come attuazione dei programmi.
«Questa fase di valutazioni – riferisce un comunicato vaticano – ha come principale oggetto di interesse l’efficacia degli strumenti legislativi e organizzativi adottati negli ultimi anni dalle giurisdizioni per prevenire il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. L’attuale valutazione per la Santa Sede, si inserisce nel quadro della naturale evoluzione di un processo che ha avuto inizio con la prima visita in loco del 2012 e la successiva adozione del Rapporto di Mutual Valutazione del 4 luglio 2012 ed è proseguita con il Primo Rapporto sui Progressi del 9 dicembre 2013, del Secondo Rapporto sui Progressi dell’8 dicembre 2015 e del Terzo Rapporto sui Progressi del 6 dicembre 2017».
L’ispezione nell’ambito di Moneyval è un passaggio fondamentale per valutare la conformità delle finanze vaticane con le regole internazionali, un obiettivo a cui Papa Francesco – sulla traccia di Benedetto XVI – ha dedicato molti sforzi sin dall’inizio del pontificato.
«Questa fase di valutazioni – riferisce un comunicato vaticano – ha come principale oggetto di interesse l’efficacia degli strumenti legislativi e organizzativi adottati negli ultimi anni dalle giurisdizioni per prevenire il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo»
È in tale quadro che va vista anche la vicenda del cardinal Angelo Becciu del quale il 20 settembre un comunicato diceva: «Oggi il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato». Il porporato, quindi, pur rimanendo cardinale, non può partecipare al conclave, prendere parte al concistoro, coadiuvare collegialmente Francesco nell’esercizio del governo.
La decisione di Francesco viene messa in relazioni a pesanti accuse nei confronti del cardinale e in particolare su presunti favori che avrebbe fatto a tre suoi fratelli e sulla gestione non cristallina delle risorse finanziarie della Segreteria di Stato, comprensive dell’Obolo di San Pietro, quando era Sostituto, fino al 2018.
Una delle accuse rientra nell’inchiesta giudiziaria sull’immobile londinese di Sloane Avenue deflagrata nell’autunno scorso, che coinvolge sei funzionari della Segreteria di Stato, sospesi e poi rimossi dai rispettivi incarichi.
L’inizio della visita e il caso Becciu
Da parte sua il cardinale si professa innocente e in una conferenza stampa all’indomani della decisione di Francesco ha detto, tra l’altro: «Spero che prima o poi il Santo Padre si renda conto che c’è stato un forte equivoco», «spero non sia stato manipolato».
FP
Economia
Dazi, trump prevede 1 trilione di dollari all’anno di entrate

Continua la politica dei dazi della nuova Washington guidata da Donald J. Trump, che intende cambiare il paradigma finanziario dello Stato concentrandosi sui dazi invece che sulle tasse sul reddito ai cittadini. Il presidente americano è inoltre arrivato a pensare ad una vera ridistribuzione pubblica dei danari ottenuti con i dazi.
In un’intervista al canale One America News il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato: «Stanno appena iniziando a produrre effetti, ma alla fine i dazi raggiungeranno oltre mille miliardi di dollari all’anno».
Trump ha aggiunto che tali fondi saranno utilizzati principalmente «per ridurre il debito, perché si è permesso che il debito crescesse a dismisura». Successivamente, ha proseguito, «potremmo anche distribuire una parte alla popolazione, quasi come un dividendo per il popolo americano. Pensiamo a una cifra tra 1.000 e 2.000 dollari: sarebbe fantastico».
Il mese scorso, il Dipartimento del Tesoro ha dichiarato entrate tariffarie pari a 31,7 miliardi di dollari, portando il totale delle riscossioni tariffarie finora effettuate quest’anno a 190 miliardi di dollari, con un aumento del 160% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
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Secondo quanto riportato da Fox Business, che cita i dati del Dipartimento del Tesoro, quest’anno il governo federale ha incassato circa 214,9 miliardi di dollari di entrate dai dazi.
Ad agosto, la Corte d’appello degli Stati Uniti per il circuito federale ha stabilito che la maggior parte delle tariffe del presidente non erano coperte da una legge sui poteri di emergenza, una decisione che faceva seguito alla sentenza di due tribunali di grado inferiore che aveva stabilito che la maggior parte delle imposte ai partner commerciali degli Stati Uniti erano illegali.
La corte d’appello ha consentito che i dazi di Trump rimanessero in vigore in attesa del ricorso della sua amministrazione alla Corte Suprema.
I giudici dell’Alta Corte ascolteranno le argomentazioni orali del caso nella prima settimana di novembre.
Il segretario del Tesoro Scott Bessent ha avvertito i giudici in un documento che il governo potrebbe essere costretto a rimborsare tra 750 miliardi e 1.000 miliardi di dollari di entrate tariffarie riscosse e previste se la Corte Suprema dovesse dichiarare che i dazi sono illegali.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Economia
Bitcoin a 125 mila dollari: nuovo massimo storico

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Economia
Il Tesoro degli Stati Uniti svela la bozza della moneta con il profilo di Trump

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti sta considerando di raffigurare il presidente Donald Trump su una moneta da un dollaro per celebrare il 250° anniversario dell’indipendenza americana.
Secondo la bozza iniziale del disegno, svelata venerdì, un lato della moneta mostra il profilo di Trump, accompagnato dalle scritte «Liberty», «In God we trust» e dalle date 1776-2026.
L’altro lato raffigura Trump con il pugno alzato davanti alla bandiera statunitense, con le iscrizioni «Combatti, combatti, combatti», «Stati Uniti d’America» ed «E pluribus unum».
No fake news here. These first drafts honoring America’s 250th Birthday and @POTUS are real.
Looking forward to sharing more soon, once the obstructionist shutdown of the United States government is over. https://t.co/c6HChM6ijG
— U.S. Treasurer Brandon Beach (@TreasurerBeach) October 3, 2025
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L’immagine richiama chiaramente la celeberrima immagine scattata dal fotografo Evan Vucci dell’Associated Press subito dopo il tentativo fallito di assassinio di Trump nel luglio 2024, ampiamente diffusa dai media nazionali e internazionali.
«Malgrado la paralisi del nostro governo imposta dalla sinistra radicale, i fatti sono evidenti: sotto la guida storica del presidente Donald J. Trump, la nostra nazione si avvicina al suo 250° anniversario più forte, più prospera e in condizioni migliori che mai», ha dichiarato un portavoce del Dipartimento del Tesoro in una nota.
«Sebbene il design definitivo della moneta da un dollaro per commemorare il semiquincentenario degli Stati Uniti non sia ancora stato deciso, questa bozza iniziale riflette lo spirito intramontabile del nostro Paese e della sua democrazia, anche di fronte a enormi sfide», ha aggiunto il portavoce.
Secondo il Washington Post, la normativa statunitense attualmente in vigore generalmente vieta di raffigurare persone viventi sulle banconote. Inoltre, il Circulating Collectible Coin Redesign Act del 2020, che ha autorizzato la produzione della moneta commemorativa, proibisce busti o ritratti di persone sul retro.
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Immagine da Twitter
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