Intelligence
Tucker Carlson rivela: la NSA ha spiato i suoi messaggi con Snowden
Tucker Carlson ha detto martedì che i servizi di spionaggio americano lo hanno monitorato mentre era in Russia all’inizio di questo mese facendo trapelare ad un giornale «amichevole» che aveva incontrato Edward Snowden. Lo ha rivelato lo stesso giornalista americano durante un lungo podcast su YouTube con lo scienziato MIT Lex Fridman.
Carlson, a Mosca per la celebre intervista al presidente russo Vladimir Putin, puntualizza di aver cercato di mantenere segreto il suo incontro con l’informatore della NSA.
Durante i suoi otto giorni a Mosca avrebbe deciso di incontrare anche Snowden, perché, dice, lo ammira. «Ero intensamente sorvegliato dal governo degli Stati Uniti», ha detto Carlson a Fridman, sottolineando che le spie statunitensi avevano ostacolato i suoi piani di intervistare Putin nel 2021 e che aveva ricevuto conferma di essere intensamente monitorato prima del suo viaggio a Mosca. «Allora sono là e ovviamente voglio vedere Snowden, che ammiro».
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Snowden avrebbe accettato l’invito di Carlson a cenare al Four Seasons Hotel, ma ha rifiutato l’intervista e la richiesta di foto, dicendo che sarebbe stato meglio non dirlo a nessuno.
«Non l’ho detto a nessuno», ha detto Carlson a Fridman, tuttavia l’incontro è trapelato. «Semafor pubblica questo articolo – riportando informazioni ottenute dalle agenzie di intelligence statunitensi, che trapelano contro di me, usando i miei soldi, a mio nome, in un paese apparentemente libero – pubblicano questo articolo dicendo che ho incontrato Snowden, come se fosse un crimine o qualcosa».
«Se hai un sistema mediatico che agisce come dipendente dello stato di sicurezza nazionale, non hai un paese libero. Ed è lì che siamo», ha aggiunto Carlson.
Carlson ha rivelato di non aver mai avuto paura di essere arrestato in Russia, ma è stato avvertito dai suoi avvocati che gli Stati Uniti avrebbero potuto arrestarlo a seconda del contenuto dell’intervista a Putin.
«Non ho sentito la minima preoccupazione durante gli 8 giorni in cui sono stato lì», ha detto a Fridman riguardo al suo soggiorno a Mosca.
Prima di partire per la Russia, il suo team di avvocati gli ha consigliato di «non farlo… Molto dipenderà dalle domande che farai a Putin. Se sei considerato troppo gentile con lui potresti essere arrestato al tuo ritorno», ha detto Carlson citando l’avvocato principale, al che ha detto di aver risposto: «stai descrivendo un Paese fascista, ok?»
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Nel 2013, Snowden ha rivelato che la NSA era sistematicamente impegnata nello spionaggio illegale di massa dei cittadini americani. Temendo per la sua incolumità, è fuggito a Hong Kong con l’intento di raggiungere l’Ecuador, che non aveva un trattato di estradizione con gli Stati Uniti, ma è stato fermato durante uno scalo a Mosca dopo che Washington gli ha annullato il passaporto. La Russia finì per concedergli asilo e, secondo quanto riferito, anche la cittadinanza.
Uno dei fondatori di Semafor, il canale a cui Carlson sostiene che le spie americane abbiano fatto trapelare la sua cena con Snowden, è Ben Smith, ex redattore capo dell’ormai defunta redazione BuzzFeed.
Nel 2017, lo Smith aveva notoriamente pubblicato lo «Steele Dossier», un documento fasullo fatto trapelare dalle spie statunitensi per screditare il presidente entrante Donald Trump, che sosteneva che il futuro presidente era ricattato dai russi in base a video sessuali incentrati su donne che orinano.
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Intelligence
L’Intelligence USA dice che Putin non ha ordinato la morte di Navalnij
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Cina
Pechino, la Germania e lo scontro sulle spie
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Quattro arresti in poche ore tra i quali anche uno stretto collaboratore del leader di Alternative für Deutschland nella corsa al Parlamento europeo. Le criticità nei programmi di ricerca congiunti tra università tedesche e istituti cinesi con background militare. La replica del portavoce del ministero degli Esteri cinese: «diffamazioni».
L’arresto per spionaggio di quattro persone in Germania a pochi giorni dal viaggio a Pechino del cancelliere tedesco Olaf Scholz ha portato in primo piano in queste ore in Europa la questione già caldissima della sicurezza dei rapporti con la Repubblica popolare cinese.
Il caso più clamoroso è quello del cittadino tedesco di origine cinese Guo Jian (郭建), 42 anni, assistente di un politico del partito populista di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), arrestato martedì mattina nella sua residenza di Dresda.
Guo Jian lavorava per Maximilian Krah, il candidato di spicco dell’AfD alle prossime elezioni europee di giugno. Secondo il procuratore, Guo è accusato di aver fornito all’agenzia di Intelligence cinese informazioni su discussioni e negoziati nel Parlamento Europeo e di aver spiato i dissidenti cinesi che vivono in Germania
Il cancelliere Scholz ha commentato: «Non possiamo accettare lo spionaggio contro di noi, da qualsiasi Paese provenga». Ha inoltre affermato che le accuse contro l’AfD sono «molto preoccupanti».
Maximilian Krah – che continua la sua campagna elettorale – ha dichiarato di aver saputo dell’arresto di Guo solo dai notiziari e ha affermato di non essere a conoscenza delle sue attività. Nella sua azione politica al Parlamento europeo, però, Krah ha votato contro una risoluzione che denunciava gli abusi dei diritti umani nello Xinjiang e ha affermato che Taiwan appartiene al governo di Pechino.
Guo Jian era attivo nella cerchia dei dissidenti cinesi in Germania. Raramente, però, si trovano online dettagli e informazioni pubbliche su di lui. Pur avendo lavorato come assistente di un politico, non è un personaggio pubblico e usa raramente i social network. Una sua foto con il Dalai Lama sta circolando sui social network dopo l’arresto. Guo si è occupato di commercio con la Cina dopo essersi laureato in un’università tedesca e aveva un’azienda che importava prodotti LED dalla Cina. Nel 2019 è diventato assistente di Krah. I media tedeschi hanno rivelato che Krah ha visitato Pechino nel 2019 e le spese di viaggio sono state coperte da aziende cinesi.
L’arresto di Guo è avvenuto un giorno dopo quello di tre cittadini tedeschi per presunto spionaggio. I tre sono accusati di aver passato tecnologia militare ai servizi segreti cinesi in cambio di un pagamento. I procuratori hanno confermato che una coppia residente a Düsseldorf e un uomo di Bad Homburg sono stati reclutati dal ministero della Sicurezza di Stato cinese e hanno esportato tecnologia sensibile in Cina senza autorizzazione. Le operazioni sono durate circa due decenni, almeno fino al giugno 2022.
I tre sono stati accusati di aver acquistato un laser per la Cina. Inoltre, la coppia, che lavorava per una società affiliata a un’università, ha trasferito le informazioni di una parte di un macchinario che può essere utilizzato nelle navi militari. I servizi segreti tedeschi hanno dichiarato che il caso potrebbe essere «solo una punta dell’iceberg». Le università sono considerate un punto debole sotto l’influenza straniera e lo spionaggio industriale. I rapporti dicono che molte università tedesche hanno programmi di ricerca congiunti con istituti cinesi con background militare.
Interpellato su queste vicende il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha risposto che stanno «diffamando e intimidendo» la Cina. Wang ha anche accusato i Paesi europei di diffondere «false informazioni sulle cosiddette spie cinesi».
Questa settimana anche due uomini britannici sono stati accusati di aver consegnato documenti e informazioni alla Cina nel Regno Unito. Uno di loro lavorava come ricercatore per il Parlamento.
Negli ultimi mesi, i massicci attacchi informatici della Cina hanno attirato l’attenzione dei Paesi occidentali. Gli obiettivi degli attacchi vanno dalle aziende con tecnologie all’avanguardia nell’industria, ai politici e ai dissidenti cinesi all’estero.
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Immagine screenshot da YouTube
Intelligence
I politici americani temono che le agenzie di Intelligence mettano nei loro computer pedopornografia
Tucker Carlson just dropped a bombshell on Joe Rogan. His claim: politicians are afraid to do what is right in Congress because intel agencies will frame them for heinous acts. Wow.pic.twitter.com/zkPjVWBdNd
— Christian Garcia (@CricsConCarne) April 20, 2024
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