Salute
I malori della 4ª settimana 2024

Mestre, città metropolitana di Venezia: «Esce dall’auto per un malore, si accascia a terra e muore». Lo riporta Venezia Today.
Parma: «Uomo trovato morto in strada, ipotesi malore». Lo riporta l’agenzia ANSA.
Taviano, provincia di Lecce: «Muore per un malore mentre mangia un cornetto». Lo riporta Rainews.
Lendinara, provincia di Rovigo: «Malore stronca elettricista di 48 anni: muore in casa davanti a moglie e figlio». Lo riporta Il Gazzettino.
Provincia autonoma di Bolzano: «54enne muore sugli sci a Plan de Corones, forse un malore». Lo riporta l’agenzia ANSA.
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Grosseto: «Malore durante la notte. Avvocato muore a 59 anni». Lo riporta La Nazione.
Macerata: «Malore nella notte, papà di quattro bimbi muore a 42 anni». Lo riporta Cronache Maceratesi.
Montesilvano, provincia di Pescara: «Poliziotto-arbitro stroncato da malore a 55 anni, muore prima della cena con gli amici». Lo riporta Il Messaggero.
Trevignano, provincia di Treviso: «Malore a Trevignano. Dimesso dall’ospedale, torna in casa di riposo e muore un’ora più tardi». Lo riporta Il Gazzettino.
Marsicovetere, provincia di Potenza: «Morto in auto, per un malore, il parroco». Lo riporta Rainews.
Cagliari: «Gigi Riva è morto: fatale il nuovo malore dopo il ricovero». Lo riporta Il Tempo.
Garda, provincia di Verona: «Operaio morto carbonizzato alla Feralpi, l’ipotesi di un malore per Fabrizio Bignotti». Lo riporta Il Giornale di Brescia.
Barbarano, provincia di Lecce: «Accusa un improvviso malore in strada, perde la vita un uomo di 65 anni». Lo riporta Lecceprima.
Rieti: «Malore fatale nella grotta, lo speleologo muore a Rieti: aveva 55 anni». Lo riporta Il Messaggero.
Palermo: «Si accascia in campo durante la partita di calcetto: malore fatale per un 52enne, amici sotto choc». Lo riporta Virgilio News.
Monza: «Accusa un malore al volante, 65enne in gravissime condizioni». Lo riporta Prima Monza.
Benevento: «Tragedia in via Piccinato: uomo stroncato da un malore in strada». Lo riporta Anteprima24.
Carrara: «Accusa malore in strada, si accascia a terra e muore». Lo riporta la Voce Apuana.
Solofra, provincia di Avellino: «Tragedia a Solofra: 46enne stroncato da un malore improvviso». Lo riporta Avellino Today.
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San Vendemiano, provincia di Treviso: «Malore in pronto soccorso, addio al Garrincha di San Vendemiano». Lo riporta Treviso Today.
Piombino, provincia di Livorno: «Morta a Piombino: aveva 45 anni, lascia tre figli». Lo riporta Il Tirreno.
Ponzano, provincia di Treviso: «Malore fatale, ricercatore muore a 48 anni: lutto a Ponzano e Padova». Lo riporta la Tribuna di Treviso.
Baja Sardinia, provincia di Sassari: «Malore improvviso a 56 anni, addio all’imprenditore riminese che ha sviluppato il turismo di Baja Sardinia». Lo riporta Rimini Today.
Fiesse, provincia di Brescia: «Malore improvviso, padre di famiglia muore in casa: “Siamo tutti sconvolti”». Lo riporta Brescia Today.
Parma: «Trovato morto di fronte a casa. “Musta, buono e solare, tutti gli volevamo bene”». Lo riporta la Gazzetta di Parma.
Avezzano, provincia dell’Aquila: «Papà muore a 48 anni durante la festa di compleanno, colto da malore davanti a moglie e figlie». Lo riporta Il Messaggero.
Grosseto: «Colpito da malore, uomo trovato senza vita in un campo». Lo riporta La Nazione.
Castellón, Spagna: «Malore in allenamento, muore a 23 anni: era una promessa dell’atletica». Lo riporta Leggo.
Stienta, provincia di Rovigo: «Accusa un malore ed esce di strada, un agente della Polizia locale tenta di rianimarlo, muore poco dopo in Ospedale». Lo riporta Rovigo.news.
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Taviano, provincia di Lecce: «malore in strada: morta 56enne. La donna era andata a fare colazione al bar». Lo riporta il Quotidiano di Puglia.
«Malore improvviso in palestra, Nicola si accascia e muore a 29 anni: il dramma davanti alla fidanzata». Lo riporta Leggo.
Potenza Picena, provincia di Macerata: «Choc a Potenza Picena. Malore fatale in casa, muore a 42 anni davanti alla moglie». Lo riporta il Corriere Adriatico.
Flintshire, Gran Bretagna: «Si accascia e muore al funerale del suocero: 39 anni, stroncata da malore davanti ai tre figli piccoli». Lo riporta Leggo.
Este, provincia di Padova: «Bus fuori strada ad Este per un malore dell’autista». Lo riporta il Mattino di Padova.
Ascoli: «Va a caccia a 80 anni e accusa un malore: soccorso dal 118». Lo riporta Il Resto del Carlino.
Macerata: «Malore durante una battuta di caccia, 79enne recuperato in un canalone». Lo riporta Cronache Maceratesi.
San Vito al Torre, provincia di Udine: «Ha un malore e finisce fuoristrada, grave anziano». Lo riporta Telefriuli.
San Michele al Tagliamento, città metropolitana di Venezia: «Paura alla partita di calcio, tifa il figlio in tribuna poi il malore improvviso». Lo riporta Il Gazzettino.
Ravenna: «Malore durante il ping pong. Soccorsi immediati, salvato». Lo riporta Il Resto del Carlino.
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Bibione, città metropolitana di Venezia: «Prima H. Bibione-Biancorossi sospesa per un malore a uno spettatore». Lo riporta Venetogol.
Udine: «Colto da un malore mentre guida, finisce in un fossato: gravissimo un pensionato». Lo riporta il Messaggero Veneto.
Sora, provincia di Frosinone: «Autista del 118 accusa malore mentre trasporta paziente». Lo riporta TG24.info.
Rivarolo Canavese, città metropolitana di Torino: «Malore a bordo del treno e la Canavesana si blocca di nuovo: ritardi di un’ora». Lo riporta il Giornale la Voce.
Caserta: «Muore per un malore improvviso in palestra. Addio al militare di 29 anni». Lo riporta CasertaCE.
Varedo, provincia di Monza e della Brianza: «Malore nella notte in palestra a Varedo, l’allarme di un cittadino che andava a lavorare». Lo riporta Il Cittadino di Monza e Brianza.
Frosinone: «Il padrone ha un malore, il cane non lo abbandona e sale in ambulanza». Lo riporta la Repubblica Roma.
Ancona: «Improvviso malore in pizzeria: titolare finisce all’ospedale». Lo riporta youtvrs.
Los Angeles, Stati Uniti d’America: «Robbie Williams, la moglie Ayda ricoverata dopo un malore: la cena fuori e la foto dall’ospedale con la flebo». Lo riporta Il Mattino.
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Salute
I malori della 41ª settimana 2025

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Gravidanza
Anche piccole dosi di glifosato somministrate a topi gravidi hanno danneggiato la salute intestinale della prole

Un nuovo studio sui topi ha scoperto che anche dosi molto basse dell’erbicida glifosato – ben al di sotto degli attuali limiti di sicurezza – possono compromettere la salute intestinale, il metabolismo e il comportamento, con effetti trasmessi alla prole. La ricerca solleva preoccupazioni sul fatto che l’esposizione prenatale possa avere impatti multigenerazionali su immunità, ormoni e funzioni cerebrali.
Anche quantità estremamente piccole di erbicida glifosato possono danneggiare la salute intestinale, alterare il metabolismo e modificare il comportamento nei topi, affermano gli scienziati. Gli effetti non si limitano agli animali esposti, ma si trasmettono anche ai loro figli e nipoti.
La nuova ricerca, che sarà pubblicata il 1° novembre su Science of the Total Environment, suggerisce che l’esposizione prenatale al glifosato altera i batteri intestinali, gli ormoni e la segnalazione cerebrale nei topi.
Anche a dosi ben al di sotto delle attuali linee guida di sicurezza, l’erbicida è associato a infiammazione, problemi metabolici che coinvolgono l’appetito e la glicemia e segni di rischio neurologico.
«I nostri risultati dimostrano che l’esposizione prenatale al glifosato, a dosi coerenti con l’assunzione alimentare nella vita reale, può alterare molteplici sistemi fisiologici nel corso delle generazioni», affermano i ricercatori.
Il glifosato, meglio conosciuto come il principio attivo del Roundup, è l’erbicida più utilizzato al mondo, con oltre 160 milioni di chilogrammi applicati ogni anno nel Nord America.
Un tempo ritenuto sicuro perché agisce su un percorso specifico delle piante assente negli esseri umani, il glifosato può comunque danneggiare indirettamente le persone, alterando i microbi intestinali, le risposte immunitarie e i sistemi ormonali, soprattutto durante la gravidanza e la prima infanzia, secondo nuove prove.
Nonostante le resistenze dell’industria, l’esposizione al glifosato è stata collegata al cancro, a malattie epatiche e renali, a disturbi endocrini, a problemi di fertilità, a neurotossicità e ad altri problemi di salute.
All’inizio di quest’anno, una ricerca ha dimostrato che negli ultimi due decenni il glifosato ha danneggiato significativamente la salute dei bambini nelle comunità rurali degli Stati Uniti, in particolare di quelli già a rischio di scarsi esiti alla nascita.
Altri studi a lungo termine, come la coorte CHAMACOS, collegano l’esposizione precoce al glifosato a rischi più elevati di disturbi epatici e cardiometabolici entro i 18 anni.
Questo studio, condotto da ricercatori dell’Università della British Columbia e dell’Università dell’Alberta in Canada, dimostra che i topi esposti al glifosato prima della nascita erano complessivamente meno attivi, si muovevano per distanze più brevi e a velocità più basse e mostravano una memoria di lavoro (la capacità di immagazzinare ed elaborare informazioni) più debole.
I topi esploravano anche meno, il che suggerisce una ridotta curiosità o lievi difficoltà motorie.
L’esposizione prenatale ha causato un’infiammazione microscopica, simile a quella osservata nell’infiammazione del colon in fase iniziale (colite). Danni intestinali, perdita di muco protettivo e infiammazione cronica sono persistiti nei nipoti (generazione F2).
Altri risultati chiave includono:
- Problemi metabolici: la prole aveva difficoltà a elaborare lo zucchero, manifestava resistenza all’insulina e produceva livelli più bassi di GLP-1, un ormone che regola lo zucchero nel sangue.
- Alterazione del microbioma: l’esposizione prenatale al glifosato ha alterato i batteri intestinali e la loro funzione. Sono aumentati i batteri associati a depressione, morbo di Parkinson e malattie metaboliche, insieme a cambiamenti chimici, tra cui l’eccesso di acetato, che, a livelli elevati, può alterare il metabolismo e causare iperstimolazione del sistema nervoso.
- Cambiamenti ormonali: gli ormoni dell’appetito erano sbilanciati. La grelina (che innesca la fame) era più bassa, mentre la leptina (che segnala la sazietà) era più alta, un andamento osservato nell’obesità e nelle barriere intestinali indebolite. Nei topi sani, l’esposizione al glifosato ha alterato la produzione di ormoni metabolici chiave, potenzialmente collegandola all’endotossiemia, una condizione potenzialmente pericolosa in cui le tossine dei batteri intestinali fuoriescono nel flusso sanguigno.
- Segnali intestino-cervello: l’erbicida ha interrotto i normali legami tra batteri e sostanze chimiche chiave, come i metaboliti del GLP-1 e del triptofano, entrambi vitali per il controllo della glicemia, l’umore e l’immunità. Gli effetti più evidenti sono stati osservati nei nipoti. Nel complesso, una maggiore esposizione al glifosato è stata associata a livelli più bassi di GLP-1, suggerendo impatti duraturi sul metabolismo e sulla segnalazione intestino-cervello attraverso le generazioni.
- Debolezza della barriera intestinale: nei topi sani, il glifosato ha ridotto le cellule produttrici di muco, assottigliando la barriera intestinale e facilitando l’ingresso dei batteri nei tessuti e l’attivazione del sistema immunitario. Questi effetti non sono stati osservati nei topi predisposti alla colite, la cui infiammazione preesistente potrebbe averli mascherati.
Al contrario, i topi già predisposti alla colite hanno mostrato meno effetti apparenti del glifosato, probabilmente perché la loro infiammazione preesistente li mascherava, affermano i ricercatori. Hanno tuttavia mostrato segni di infiammazione nervosa correlata all’intestino, come dimostra lo studio.
«Questi risultati dimostrano che, sebbene il microbioma intestinale rimanga in gran parte stabile, l’esposizione prenatale al glifosato lo riconfigura in modi che potrebbero favorire l’infiammazione, la disfunzione metabolica e la disgregazione neuroimmunitaria», affermano i ricercatori.
«La persistenza di questi cambiamenti attraverso le generazioni e la loro comparsa a dosi rilevanti per l’uomo evidenziano la loro potenziale importanza per la salute a lungo termine».
Per modellare le esposizioni nel mondo reale in questo studio, i ricercatori hanno fornito a topi gravidi, sia sani che predisposti alla colite, acqua potabile contenente glifosato a dosi basate sulla dieta media americana (0,01 mg/kg/giorno) o sull’attuale limite di sicurezza dell’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (1,75 mg/kg/giorno).
Gli animali sono stati sottoposti a test comportamentali, test di tolleranza glicemica e insulinica, nonché ad analisi dettagliate del tessuto intestinale. I batteri intestinali sono stati esaminati tramite sequenziamento del DNA e campioni di sangue sono stati analizzati per rilevare la presenza di ormoni e metaboliti.
I ricercatori avvertono che non è ancora chiaro se i cambiamenti vengano trasmessi attraverso l’epigenetica (cambiamenti ereditari nella regolazione del DNA) o attraverso il microbioma intestinale.
Tuttavia, la comparsa di effetti nei nipoti suggerisce un impatto transgenerazionale. Alcuni risultati differivano anche tra maschi e femmine, suggerendo percorsi specifici per sesso.
Sebbene lo studio fosse esplorativo, la coerenza delle alterazioni a livello di metabolismo, comportamento e immunità evidenzia la necessità di studi più mirati, affermano i ricercatori. Topi ed esseri umani condividono molti geni, ma il modo in cui questi geni vengono espressi può differire.
Il fatto che gli effetti si siano manifestati a dosi molto basse suggerisce anche che il glifosato potrebbe non seguire il semplice schema «dose più alta equivale a danni maggiori».
Ciò potrebbe rendere più difficile per i tradizionali test di sicurezza ad alto dosaggio individuare i rischi reali, affermano i ricercatori, sollevando dubbi sul fatto che le attuali normative tutelino adeguatamente la salute pubblica.
«Questi risultati suggeriscono che l’esposizione prenatale al glifosato, anche al di sotto delle soglie normative, può alterare molteplici sistemi fisiologici nel corso delle generazioni, evidenziando la necessità di ulteriori ricerche e di potenziali considerazioni normative», affermano.
Pamela Ferdinand
Pubblicato originariamente da US Right to Know.
Ripubblicato da Children’s Health Defense.
Pamela Ferdinand è una giornalista pluripremiata ed ex borsista del Massachusetts Institute of Technology Knight Science Journalism, che si occupa dei determinanti commerciali della salute pubblica.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Salute
Scimmie immortali o quasi: scienziati rovesciano l’invecchiamento con super-cellule staminali

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