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A Davos dicono che le elezioni nel 2024 sono un rischio perché le persone potrebbero eleggere «i leader sbagliati»

Il moderatore di una tavola rotonda al World Economic Forum (WEF) di Davos ha affermato che «esiste il rischio che vengano eletti i leader sbagliati» nel 2024.
Haslinda Amin, corrispondente internazionale capo di Bloomberg News, ha dichiarato durante un dibattito intitolato «Rischi globali: cosa c’è in gioco?» che il 2024 è «un anno critico per il mondo».
«Come valutiamo il rischio elettorale? C’è il rischio che vengano eletti i leader sbagliati. C’è il rischio che il mondo diventi ancora più frammentato» ha detto la giornalista che faceva da moderatrice al dibattito.
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Rivolgendosi a Douglas Peterson, presidente e amministratore delegato del colosso finanziario S&P Global, Amin ha chiesto: «Come vede la situazione come S&P?»
Peterson ha risposto che «è uno degli aspetti più importanti quando guardiamo al rischio di credito, quando guardiamo al rischio paese nella ricerca e nell’analisi. È uno dei maggiori rischi di quest’anno».
Senza nominare direttamente l’ex presidente degli Stati Uniti, il Peterson si riferiva apparentemente alla possibile rielezione di Donald Trump. «Fortunatamente gli Stati Uniti hanno istituzioni molto forti, il Congresso e i tribunali; dovremo fare affidamento su di loro, a seconda dell’esito delle elezioni», ha continuato l’alto dirigente finanziario.
«Dobbiamo anche assicurarci di rimanere impegnati attraverso le istituzioni globali, come le Nazioni Unite, come la NATO, altre organizzazioni in tutto il mondo, e aggiungo a ciò anche i patti commerciali».
Quindi, per il pensiero di Davos, la democrazia va bene solo se elegge i leader «giusti». Ma «giusti» per chi? Per cosa?
Drammatici esempi di pensiero antidemocratico, venati di transumanismo, si ebbero qualche anno fa quando Klaus Schwab, seduto sul palco assieme al fondatore di Google Sergej Brin, dichiarò che con dispositivi in grado di leggere il pensiero della popolazione le elezioni sarebbero divenute inutili, perché se ne saprebbe già il risultato.
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Come riportato da Renovatio 21, la scorsa settimana il filosofo ateo ebreo gay transumanista calvo Yuval Harari ha dichiarato che l’elezione di Donald Trump potrebbe essere un colpo micidiale all’«ordine mondiale».
Nel frattempo, i discorsi di Schwab durante questa edizione del WEF fanno pensare sempre più seriamente ad un «complesso di Dio», una forma di messianismo che investe la setta estremista in maniera psicopatologica che di fatto rendono incompatibile con la democrazia la cricca dell’élite mondialista
Un esempio del nuovo totalitarismo propugnato da Davos l’ha presentato una testa coronata, la regina Maxima d’Olanda, il cui padre fu alto funzionario della dittatura di Videla in Argentina: sua altezza dei Paesi Bassi ha promosso l’uso di tracciamento digitale per ogni transazione (cioè, ogni attività umana) e pure per lo status sanitario (cioè vaccinale) dei cittadini.
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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
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L’ex vicepremier canadese Freeland, discendente di un colalborazionista ucronazista e alto funzionario WEF, nominata ambasciatrice a Kiev

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Quattro arresti dopo che le immagini di Trump ed Epstein sono state proiettate sul Castello di Windsor

La polizia britannica ha arrestato quattro individui sospettati di aver proiettato immagini del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del condannato per reati sessuali Jeffrey Epstein sul Castello di Windsor.
L’episodio si è verificato martedì sera, durante l’arrivo di Trump in Gran Bretagna per la sua seconda visita di Stato. Secondo Reuters, mercoledì il presidente incontrerà Re Carlo III presso la residenza reale di Windsor, a ovest di Londra.
Il gruppo attivista Led by Donkeys («Guidati da asini») ha rivendicato la responsabilità dell’azione, che includeva la proiezione della foto segnaletica di Trump del 2023, scattata dopo la sua incriminazione per aver tentato di sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2020.
Trump and Epstein – The Movie
— Led By Donkeys (@ByDonkeys) September 19, 2025
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«Prendiamo estremamente sul serio qualsiasi attività non autorizzata nei pressi del Castello di Windsor. I nostri agenti sono intervenuti rapidamente per interrompere la proiezione e quattro persone sono state arrestate», ha dichiarato Felicity Parker, sovrintendente capo della polizia della Thames Valley.
Alcuni democratici e alleati di Trump hanno accusato il presidente di aver coperto il caso Epstein, sostenendo che il finanziere caduto in disgrazia possedesse un elenco di clienti influenti a cui avrebbe trafficato donne.
L’FBI e il Dipartimento di Giustizia hanno smentito l’esistenza di tale lista, mentre Trump ha dichiarato di aver interrotto la sua amicizia con Epstein negli anni 2000, prima di venire a conoscenza delle accuse a suo carico.
Led By Donkeys è un gruppo di attivisti politici britannici fondato nel dicembre 2018, inizialmente come movimento anti-Brexit, ma che successivamente ha ampliato il proprio raggio d’azione per criticare altre azioni del governo conservatore britannico e, dopo le elezioni del 2024, anche il governo laburista, definendosi un «progetto di responsabilità» (accountability project). Il gruppo è composto da quattro fondatori: Ben Stewart, James Sadri, Oliver Knowles e Will Rose, che si sono conosciuti lavorando per Greenpeace, anche se il loro progetto è un’operazione indipendente.
Il nome «Led By Donkeys» deriva dall’espressione della Prima Guerra Mondiale «lions led by donkeys», che descriveva i soldati britannici (leoni) guidati da generali incompetenti (asini). Il gruppo ha scelto questo nome per sottolineare quella che considera l’incompetenza e l’ipocrisia dei leader politici, in particolare riguardo alla Brexit.
Il gruppo, che ovviamente è filoucraino, a febbraio aveva fatto un’azione all’ambasciata russa.
Nonostante il successo del loro trovate pubblicitarie, gli attivisti sono stati accusati di essere troppo concentrati sull’imbarazzo pubblico dei politici piuttosto che su un cambiamento concreto, e alcuni li considerano vicini a posizioni di sinistra radicale, anche se il gruppo sottolinea di criticare anche i laburisti, come dimostrato dalla loro azione contro Keir Starmer sulla riforma del sistema elettorale.
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Immagine screenshot da Twitter
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Trump promette indagini su Soros

.@POTUS: “We’re going to look into Soros because I think it’s a RICO case against him and other people because this is more than protests. This is real agitation; this is riots on the street — and we’re going to look into that.” pic.twitter.com/zwUr03G5DA
— Rapid Response 47 (@RapidResponse47) September 12, 2025
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