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Ambiente

Falsificano i dati per adattarli alla finzione del Cambiamento Climatico

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Pubblichiamo la traduzione di questo coraggioso articolo di Mike Adams di Naturalnews.

 

Quando le compagnie farmaceutiche vengono sorprese a falsificare i dati degli studi clinici, nessuno è più sorpreso. Quando i produttori di vaccini sembrano ritoccare i campioni di sperimentazione umana con anticorpi animali per assicurarsi che i loro vaccini sembrino efficaci, tutti pensiamo che in fondo è così che si alcuni pensano di fare affari: mentendo, imbrogliando, ingannando e violando la legge.



Ora, in quella che potrebbe essere la più grande frode scientifica mai scoperta, la NASA e il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) sono stati colti in flagrante nell’alterare i dati storici sulla temperatura per produrre una «storia del cambiamento climatico» che sfida la realtà. Questa scoperta, originariamente documentata sul sito web di Real Science, è dettagliata qui.

In quella che potrebbe essere la più grande frode scientifica mai scoperta, la NASA e il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) sono stati colti in flagrante nell’alterare i dati storici sulla temperatura per produrre una «storia del cambiamento climatico» che sfida la realtà



Ora sappiamo che i dati storici sulla temperatura per gli Stati Uniti continentali sono stati deliberatamente modificati dagli scienziati della NASA e NOAA nel tentativo politico di riscrivere la storia e affermare che il riscaldamento globale stia facendo aumentare le temperature negli USA. I dati mostrano in realtà che siamo in una tendenza al raffreddamento, non in una tendenza al riscaldamento (vedere le tabelle seguenti).

Questa storia sta iniziando a spopolare in tutto il mondo in questo momento attraverso i media, con The Telegraph che riporta (1), «NOAA US Historical Climatology Network (USHCN) ha “alterato” il record sostituendo le temperature reali con dati “fabbricati” da modelli computerizzati».



Poiché l’attuale record storico di temperatura non si adatta alla narrativa frenetica e apocalittica del riscaldamento globale oggi affrontato sulla scena politica, i dati sono stati semplicemente modificati usando “modelli computerizzati” e poi spacciati come fatti.

I dati mostrano in realtà che siamo in una tendenza al raffreddamento, non in una tendenza al riscaldamento

 

Ecco la prova della frode sul cambiamento climatico

Questo è il grafico delle temperature statunitensi pubblicato dalla NASA nel 1999. Vengono mostrate le temperature più alte effettivamente registrate negli anni ’30, seguite da una tendenza al raffreddamento, con temperature in calo fino all’anno 2000: 

 

L’autenticità di questo grafico non è in discussione. È stato pubblicato da James Hansen sul sito web della NASA (2). In quella pagina, Hansen ha persino scritto: «Le prove empiriche non danno molto sostegno all’idea che il clima si stia dirigendo precipitosamente verso il caldo e la siccità più estremi».

La NASA ha persino scritto: «Le prove empiriche non danno molto sostegno all’idea che il clima si stia dirigendo precipitosamente verso il caldo e la siccità più estremi»

 


Tuttavia, dopo che l’amministrazione Obama è entrata in carica e ha iniziato a spingere la narrativa sul riscaldamento globale per scopi politici, la NASA è stata portata a modificare i dati storici al fine di invertire la tendenza al raffreddamento e mostrare invece una tendenza al riscaldamento. Ciò è stato realizzato utilizzando modelli climatico realizzati a computer che hanno semplicemente fabbricato i dati che i ricercatori desideravano vedere invece di ciò che stava realmente accadendo nel mondo.



Utilizzando gli stessi dati del grafico mostrato sopra (con alcuni anni di dati aggiuntivi dopo il 2000), la NASA è riuscita a distorcere in modo fuorviante il grafico per rappresentare il riscaldamento globale: 

 

Anche l’autenticità di questo grafico non è in discussione. È possibile trovarlo sui server della NASA (3). Questo grafico alterato mostra che i dati storici – specialmente il caldo intenso e la siccità degli anni ’30 – vengono ora sistematicamente manipolati per far apparire le temperature più basse di quanto non fossero in realtà. Allo stesso tempo, i dati sulle temperature dagli anni ’70 al 2010 sono stati gonfiati per rendere le temperature più alte di quanto non fossero in realtà.

Le persone che vi stanno dicendo che bruciare combustibili fossili stia causando l’aumento del riscaldamento globale sono le stesse persone che sostengono che anche il mercurio nei vaccini è sicuro da iniettare in quantità illimitate, che le tossine negli OGM sono sicure da mangiare, che la chemioterapia funziona benissimo per i malati di cancro e che non esiste cibo o nutriente che prevenga le malattie



Questo è un chiaro caso di frode scientifica condotta su larga scala al fine di ingannare il mondo intero sul riscaldamento globale. 

 

 

Anche i dati EPA confermano la bufala del riscaldamento globale

Ciò che è ancor più interessante è che persino i dati dell’EPA (l’agenzia per la protezione dell’ambiente americana) «Heat Wave Index» supportano ulteriormente l’idea che gli Stati Uniti erano molto più caldi negli anni ’30 di quanto lo siano oggi.



La seguente tabella, pubblicata sul sito web EPA.gov (4), mostra chiaramente che le ondate di calore dei nostri giorni sono molto più limitate e meno intense di quelle degli anni ’30. In effetti, le ondate di calore apparentemente “estreme” degli ultimi anni non sono peggiori di quelle dei primi del ‘900 o degli anni ’50. 

 


Le pratiche agricole poco lungimiranti causano più riscaldamento globale della CO2  

Vedendo questi grafici, verrebbe da chiedersi da dove sono emerse le temperature estremamente elevate degli anni ’30. Stavamo liberando troppa CO2 bruciando combustibili fossili?



No. L’elevato riscaldamento e la siccità sono stati causati dalle pratiche agricole convenzionali che hanno distrutto le foreste, avvelenato i suoli con sostanze chimiche e eliminato il suolo superficiale. Mancando alberi per trattenere l’umidità, le aree che un tempo erano rigogliose pianure, praterie e foreste si sono trasformate in deserti.

 

Improvvisamente, gli effetti di raffreddamento causati dalla traspirazione dell’umidità dagli ecosistemi vegetali sani sono andati perduti, provocando temperature estreme e siccità mortale.


Le pratiche agricole a breve termine, in altre parole, hanno davvero causato «riscaldamento», mentre il ripristino di un ecosistema più naturale ha invertito la tendenza e raffreddato la regione.

Le pratiche agricole a breve termine, in altre parole, hanno davvero causato «riscaldamento», mentre il ripristino di un ecosistema più naturale ha invertito la tendenza e raffreddato la regione.

 

 

La riforestazione è la risposta

Questo ci porta alla soluzione semplice ed ovvia di tutto il problema. Se si vuole raffreddare il pianeta, bisogna concentrarsi sugli sforzi di rimboschimento. Se si vuole trattenere l’umidità e mantenere in vita i terreni, si ha bisogno di diversi ecosistemi di origine vegetale, non di campi recintati destinati alla monocoltura.



Le foreste si comportano come spugne che assorbono l’acqua piovana, poi fanno il contrario e rilasciano lentamente l’acqua nell’aria, «idratando» l’atmosfera e mantenendo livelli di umidità abbastanza alti da sostenere altre erbe, arbusti e piante vicine. Quando si distruggono le foreste – come è stato fatto in tutto il mondo per fare spazio all’agricoltura meccanizzata – si aumentano effettivamente le temperature eliminando i sistemi di ritenzione idrica e di raffreddamento naturali delle piante.

Se si vuole raffreddare il pianeta, bisogna concentrarsi sugli sforzi di rimboschimento. Se si vuole trattenere l’umidità e mantenere in vita i terreni, si ha bisogno di diversi ecosistemi di origine vegetale, non di campi recintati destinati alla monocoltura



L’agricoltura meccanizzata, in altre parole, ha già dimostrato storicamente di aumentare radicalmente le temperature continentali e «riscaldare» la regione. Allora perché la Casa Bianca non sta avvertendo il mondo dei pericoli dell’agricoltura meccanizzata?



La risposta è: perché non realizza nulla di politicamente importante per questa amministrazione. È molto più importante usare il falso panico del riscaldamento globale per chiudere le centrali elettriche a carbone pulito (le centrali a carbone statunitensi sono molto più pulite di quelle cinesi) e portare la popolazione in uno stato di sottomessa obbedienza attraverso tattiche di paura apocalittiche.

 

 

Ora sappiamo definitivamente che il governo USA sta mentendo sul riscaldamento globale

Come ambientalista, sono sempre preoccupato per gli inquinanti e le emissioni, in particolare per i metalli pesanti che vengono scaricati nell’atmosfera. Ma ho anche imparato, nel corso degli anni, che quasi tutto ciò che il governo federale trasmette aggressivamente al pubblico è una palese menzogna. Raramente qualcosa di simile alla verità esce da Washington DC.

È molto più importante usare il falso panico del riscaldamento globale per chiudere le centrali elettriche a carbone pulito (le centrali a carbone statunitensi sono molto più pulite di quelle cinesi) e portare la popolazione in uno stato di sottomessa obbedienza attraverso tattiche di paura apocalittiche

 


Queste persone sono esperte nel mentire con la cattiva scienza, nascondendo i loro inganni dietro la copertura del «pensiero scientifico» e facendo affermazioni stravaganti come dire che chiunque non crede ai propri dati fabbricati devo anche credere che la Terra sia piatta.

 

Ricordate, le persone che vi stanno dicendo che bruciare combustibili fossili stia causando l’aumento del riscaldamento globale sono le stesse persone che sostengono che anche il mercurio nei vaccini è sicuro da iniettare in quantità illimitate, che le tossine negli OGM sono sicure da mangiare, che la chemioterapia funziona benissimo per i malati di cancro e che non esiste cibo o nutriente che prevenga le malattie.



Queste sono le stesse persone del governo che costruiscono enormi reti di bunker sotterranei e grotte in completa segretezza mentre affermano pubblicamente che i prepper sono teorici della cospirazione. È lo stesso governo che ha mentito sulla conduzione di disumani esperimenti medici sui prigionieri attraverso il National Institutes of Health, poi è stato catturato e ha dovuto scusarsi decenni dopo.

Queste persone sono esperte nel mentire con la cattiva scienza, nascondendo i loro inganni dietro la copertura del «pensiero scientifico» e facendo affermazioni stravaganti come dire che chiunque non crede ai propri dati fabbricati devo anche credere che la Terra sia piatta



Se pensate che questo stesso governo vi stia dicendo la verità sul riscaldamento globale, probabilmente dovreste far esaminare la vostra testa. Ma non da uno psichiatra autorizzato dal governo, o vi imbottirà di farmaci psichiatrici che vi faranno perdere così tanto della vostra funzionalità cognitiva che inizierete a credere alle trasmissioni della CNN.

 

 

 

Fonte: Naturalnews.com

Tra le fonti dell’articolo riportiamo:

(1) http://www.telegraph.co.uk/earth/environment…

(2) http://www.giss.nasa.gov/research/briefs/han…

(3) http://data.giss.nasa.gov/gistemp/graphs_v3/…

(4) http://www.epa.gov/climatechange/science/ind…

(5) http://stevengoddard.wordpress.com/2014/06/2…

 

 

 

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Ambiente

Studi sui metodi per testare le sostanze chimiche della pillola abortiva nelle riserve idriche

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I funzionari governativi USA stanno valutando se sia possibile sviluppare metodi per rilevare le sostanze chimiche contenute nella pillola abortiva nelle riserve idriche degli Stati Uniti, in seguito all’iniziativa del gruppo Students for Life. Lo riporta LifeSite.

 

Quest’estate, i funzionari dell’Agenzia per la Protezione Ambientale americana (EPA) hanno incaricato gli scienziati di determinare se fosse possibile sviluppare metodi per rilevare tracce di pillole abortive nelle acque reflue. Sebbene al momento non esistano metodi approvati dall’EPA, è possibile svilupparne di nuovi, hanno recentemente dichiarato al New York Times due fonti anonime.

 

La divulgazione fa seguito alla richiesta di 25 membri repubblicani del Congresso USA che hanno chiesto all’EPA di indagare sulla questione.

 

«Esistono metodi approvati dall’EPA per rilevare il mifepristone e i suoi metaboliti attivi nelle riserve idriche?», chiedevano i deputati in una lettera del 18 giugno. «In caso contrario, quali risorse sono necessarie per sviluppare questi metodi di analisi?»

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I legislatori hanno osservato che il mifepristone è un «potente bloccante del progesterone» che altera l’equilibrio ormonale e potrebbe «potenzialmente interferire con la fertilità di una persona, indipendentemente dal sesso».

 

Dopo l’annullamento della sentenza Roe v. Wade, Students for Life aveva rilanciato una campagna per indagare sulle tracce di pillole abortive e sui resti fetali nelle acque reflue. Il gruppo ha affermato che il mifepristone e i resti fetali potrebbero potenzialmente danneggiare gli esseri umani, gli animali e l’ambiente.

 

Nel novembre 2022, i dipendenti di Students for Life si sono lamentati del fatto che le agenzie governative non controllassero le acque reflue per individuare eventuali sostanze chimiche contenute nelle pillole abortive e hanno deciso di assumere i propri «studenti investigatori» per analizzare l’acqua.

 

La campagna era fallita sotto l’amministrazione Biden. Nella primavera del 2024, undici membri del Congresso, tra cui il senatore Marco Rubio della Florida, attuale Segretario di Stato, scrissero all’EPA chiedendo in che modo il crescente uso di pillole abortive potesse influire sull’approvvigionamento idrico.

 

Secondo due funzionari, l’EPA ha scoperto di non aver condotto alcuna ricerca precedente sull’argomento, ma non ha avviato alcuna nuova indagine correlata.

 

Kristan Hawkins, presidente di Students for Life, ha annunciato venerdì: «tre presidenti democratici hanno promosso in modo sconsiderato l’uso della pillola abortiva chimica. Ora l’EPA sta finalmente indagando sull’inquinamento causato dalla pillola abortiva».

 

«Ogni anno oltre 50 tonnellate di sangue e tessuti contaminati chimicamente finiscono nei nostri corsi d’acqua», ha continuato su X. «Spetta al presidente Trump e al suo team ripulire questo disastro».

 

A giugno un rapporto pubblicato da Liberty Counsel Action indicava che più di 40 tonnellate di resti di feti abortiti e sottoprodotti della pillola abortiva sono infiltrati nelle riserve idriche americane.

 

«Come altri farmaci noti per causare effetti avversi sul nostro ecosistema, il mifepristone forma metaboliti attivi», spiega il rapporto di 86 pagine. «Questi metaboliti possono mantenere gli effetti terapeutici del mifepristone anche dopo essere stati escreti dagli esseri umani e contaminati dagli impianti di trattamento delle acque reflue (WWTP), la maggior parte dei quali non è progettata per rimuoverli».

 

Non si tratta della prima volta che vengono lanciati gli allarmi sull’inquinamento dei fiumi da parte della pillola abortiva RU486, detta anche «pesticida umano».

Come riportato da Renovatio 21, le acque di tutto il mondo sono inquinate da fortemente dalla pillola anticoncenzionale, un potente steroide usato dalle donne per rendersi sterili, che viene escreto con l’orina con effetto devastante sui fiumi e sulla fauna ittica. In particolare, vi è l’idea che la pillola starebbe facendo diventare i pesci transessuali.

 

Danni non dissimili sono stati rilevati per gli psicofarmaci, con studi sui pesci di fiume resi «codardi e nervosi».

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Nonostante i ripetuti allarmi sul danno ambientale dalla pillola, le amministrazioni di tutto il mondo – votate, in teoria, all’ecologia e alla Dea Gaia – continuano con programmi devastatori, come quello approvato lo scorso anno a Nuova York di distribuire ai topi della metropoli sostanze anticoncezionali. A ben guardare, non si trova un solo ambientalista a parlare di questa sconvolgente forma di inquinamento, ben più tremenda di quello delle auto a combustibile fossile.

 

Ad ogni modo, come Renovatio 21 ripeterà sempre, l’inquinamento più spiritualmente e materialmente distruttore è quello dei feti che con l’aborto chimico vengono espulsi nel water e spediti via sciacquone direttamente nelle fogne, dove verranno divorati da topi, pesci, insetti, anfibi e altri animali del sottosuolo.

 

Su questo non solo non si trovano ambientalisti a protestare: mancano, completamente, anche i cattolici.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’OMS poche settimane fa ha aggiunto la pillola figlicida alla lista dei «medicinali essenziali». Il segretario della Salute USA Robert Kennedy jr. aveva promesso una «revisione completa» del farmaco di morte (gli sarebbe stato chiesto dallo stesso Trump) ma negli scorsi giorni esso è stato approvato dall’ente regolatore FDA.

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Ambiente

Donna afferma che il datacenter AI di Zuckerberg le ha inquinato l’acqua del rubinetto

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Una pensionata della Georgia rurale ha accusato il nuovo centro dati AI di Meta, situato a circa 360 metri da casa sua, di inquinarle l’acqua. Lo riporta la BBC.   La cittadina Beverly Morris ritiene che la costruzione del data center del gigante della tecnologia abbia danneggiato il suo pozzo d’acqua privato, causando un accumulo di sedimenti. «Ho paura di bere quell’acqua, ma la uso comunque per cucinare e per lavarmi i denti», ha detto Morris. «Se mi preoccupa? Sì».   Meta ha negato queste accuse, dichiarando alla BBC che «essere un buon vicino è una priorità». L’azienda ha commissionato uno studio sulle falde acquifere, scoprendo che il suo data center «non ha influito negativamente sulle condizioni delle falde acquifere nella zona».

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L’incidente evidenzia come un’imponente spinta alla costruzione di infrastrutture per supportare modelli di Intelligenza Artificiale incredibilmente dispendiosi in termini di energia, stia sconvolgendo i vari ecosistemi che vedono il nascere di questi data center. Stiamo solo iniziando a comprendere l’enorme impatto ambientale della tecnologia di intelligenza artificiale, dall’enorme consumo di acqua all’enorme impronta di carbonio dovuta alle emissioni in aumento.   La situazione non fa che peggiorare, con aziende come OpenAI, Google e Meta che continuano a investire decine di miliardi di dollari nella costruzione di migliaia di data center in tutto il mondo. Recentemente i ricercatori hanno stimato che la domanda globale di intelligenza artificiale potrebbe arrivare a consumare fino a 1,7 trilioni di galloni d’acqua all’anno entro il 2027, più di quattro volte il prelievo idrico totale di uno stato come la Danimarca.   Da allora gli attivisti hanno segnalato il rischio di pericolosi deflussi di sedimenti derivanti dai lavori di costruzione, che potrebbero riversarsi nei sistemi idrici, come potrebbe accadere al pozzo della signora Morris.   Resta da vedere quanto l’industria dell’Intelligenza Artificiale si impegnerà per la cosiddetta sostenibilità. Dopo aver dato grande risalto ai propri sforzi per ridurre le emissioni all’inizio del decennio, l’aumento di interesse per l’intelligenza artificiale ha cambiato radicalmente il dibattito.   E man mano che i modelli di intelligenza artificiale diventano più sofisticati, necessitano di energia esponenzialmente maggiore, e questa situazione non potrebbe che aggravarsi.   Come riportato da Renovatio 21, il CEO di Meta Mark Zuckerberg, nel suo tentativo sempre più disperato di tenere il passo nella corsa all’IA, sta espandendo l’infrastruttura dei data center il più velocemente possibile, con Meta che sta «prioritizzando la velocità sopra ogni altra cosa» allestendo delle «tende» per aggiungere ulteriore capacità e spazio ai suoi campus dei data center. I moduli prefabbricati sono progettati per ottenere la potenza di calcolo online il più velocemente possibile, sottolineando la furiosa corsa di Meta per costruire la capacità di modelli di intelligenza artificiale sempre più richiedenti energia.

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Un nuovo rapporto del Berkeley Lab – che analizza la domanda di elettricità dei data center – prevede che questa stia esplodendo da un già elevato 4,4% di tutto il consumo di elettricità in ambito statunitense, a un possibile 12% di consumo di elettricità in poco più di tre anni, entro il 2028.    Il fenomeno è globale: in Irlanda, i data center consumano già il 18% della produzione totale di elettricità. Secondo il rapporto, il consumo di energia dei data center è stato stabile con una crescita minima dal 2010 al 2016, ma ciò sembra essere cambiato dal 2017 in poi, con l’uso dei data center e dei «server accelerati» per alimentare applicazioni di Intelligenza Artificiale per il complesso militare-industriale e prodotti e servizi di consumo.   Vista l’enormità di energia richiesta da questi Centri di elaborazione dati, vi è una corsa verso l’AI atomica e anche Google alimenterà i data center con sette piccoli reattori nucleari nel prossimo futuro.

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Ambiente

Cringe vaticano ai limiti: papa benedice un pezzo di ghiaccio tra Schwarzenegger e hawaiani a caso

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In un momento di grottesco vaticano spinto, papa Leone XIV ha benedetto un blocco di ghiaccio durante una conferenza sui «cambiamenti climatici» ospitata dalla Santa Sede. Uno spettacolo che di gatto tocca vette di cringe conciliare mai viste.

 

La conferenza tenutasi in questi giorni a Castel Gandolfo ha nome «Raising Hope for Climate Justice» – in inglese nel testo anche italiano diffuso dal Sacro Palazzo. In effetti, l’intera conferenza, tenutasi in Italia, è stata svolta nella lingua globalista per antonomasia, il latino del mondo neoliberale, cioè la lingua inglese.

 

L’evento, trasmesso in diretta streaminga, è stato caratterizzato da una «Benedizione delle Acque», iniziata con papa Leone che ha posato silenziosamente la mano su un blocco di ghiaccio. È stato detto che il blocco di ghiaccio sia venuto dalla Groenlandia, ma non è noto quanta energia a combustibile fossile sia stata impiegata, inquinando il mondo, per far giungere il pezzone sino a Roma senza che si sciogliesse.

 

 

 


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Durante un evento stampa prima della conferenza, è apparso d’improvviso l’ex culturista cinque volte Mister Olympia, superdivo hollywoodiano d governatore della California Arnoldo Schwarzenegger, il quale ha invitato tutti i cattolici del mondo a «diventare crociati per l’ambiente». Lo Schwarzenegger si era convertito ai temi climatici ai tempi della campagna elettorale per restare in sella come governatore della California – Stato largamente a tendenza democratica – e lui stesso afferma nel suo documentario autobiografico su Netflix che a dargli una mano in questo senso fu Robert F. Kennedy jr., suo parente, visto il matrimonio che Arnoldo ha contratto con Maria Shriver (un altro ramo del casato, ma assolutamente centrale per quella che è la supposta famiglia reale USA, dove ha appeso il cappello un’altra cosa che ad Arnoldo è riuscita nella vita).

 

 

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Oltre a Terminator, accanto al papa ad una certa sono apparsi anche degli hawaiani a caso, che si sono prodotti in un momento musicale pachamamesco. Presentato come i «Pacific Artist for Climate Justice», i figuri, in pantalocini, camicia hawaiana, collanone e ukulele d’ordinanza, hanno avuto l’onore di introdurre musicalmente l’ingresso del papa.

 

Una schiera di cardinali presenti in prima fila si sono prestati al gioco, dandosi da fare con coreografici teli e cose bellissime così.

 

Tutto questo mentre un altro americano, il presidente USA Donaldo Trump, va all’ONU è parla della «truffa del Cambiamento climatico», e beccandosi da certuni i giustissimi, sacri 92 minuti di applausi.

 

Lo spettacolo offerto dall’ostinazione della chiesa climatista è persino più imbarazzante di quelli, blasfemi e occultistici, a cui ci aveva abituato Bergoglio. È innegabile come Leone stia aggiungendo, per quanto possa sembrare impossibile, una quota ulteriore di cringio post-conciliare al disastro dell’ultima papato.

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Immagine screenshot da YouTube

 

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