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La scienza moderna e la sua (continua) storia di violenza contro il libero arbitrio

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Renovatio 21 ripubblica questa traduzione comparsa sul sito della Parrocchia ortodossa San Massimo di Torino (Patriarcato di Mosca) dello scritto apparso l’8 febbraio su Russian Faith. L’autore, padre John Grigaitis, diacono del Patriarcato della Chiesa Orotodossa russa in Canada, è un potente oratore nelle manifestazioni settimanali sulla base della legislatura della provincia canadese dell’Alberta riguardo alle misure illegali e non scientifiche imposte ai cittadini. Di padre John Renovatio 21 ha già pubblicato un discorso tenuto lo scorso ottobre durante una protesta pubblica in Canada. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

 

Oggi, gli ortodossi di vecchio calendario commemorano il sesto Concilio ecumenico, ovvero il terzo Concilio di Costantinopoli del 681. Questo concilio condannò l’eresia nota come monotelismo, secondo cui Cristo ha una sola volontà perché è una sola persona, anche se una persona con due nature.

 

Il concilio, tuttavia, ha decretato la posizione ortodossa che, come persona con due nature, Cristo ha due volontà: una volontà divina e una volontà umana. Questa distinzione non ha solo importanti implicazioni teologiche, ma ha anche importanti implicazioni antropologiche. La più rilevante per questo discorso è la convinzione che il libero arbitrio sia intrinseco alla natura umana.

 

La mancanza di consenso informato è una violazione del libero arbitrio. Mentre la mancanza di consenso è la differenza fondamentale tra uno stupro e un’unione legale, anche un rapporto consensuale con un minore al di sotto dell’età minima del consenso è una violazione del libero arbitrio, perché la mancanza di maturità di un minore impedisce che qualsiasi presunto consenso sia un consenso informato.

La mancanza di consenso informato è una violazione del libero arbitrio

 

I farmaci come il Midazolam (o Versed) sono utili in procedure come l’endoscopia del tratto gastrointestinale superiore. Tuttavia, sono stati utilizzati anche per violare il libero arbitrio di una persona, per esempio consentendo agli studenti di medicina di esercitare le proprie abilità di ginecologia su un soggetto dal vivo prima che si sottoponga a una procedura a cui ha effettivamente acconsentito.

 

Il Versed viene utilizzato anche per garantire che il consenso non venga revocato all’ultimo momento in un’eutanasia volontaria (ovvero un suicidio assistito da parte del medico) e può rendere un’esecuzione per iniezione letale meno traumatica da osservare.

 

Il Versed consente al condannato di rimanere cosciente durante la somministrazione di altri farmaci che possono causare dolore e panico estremo, cosa che renderebbe un’esecuzione capitale ancora più spiacevole da osservare.

 

Il Versed è ora utilizzato nel trattamento di infezioni respiratorie virali e batteriche… o meglio, per aiutare a evitare il trattamento di infezioni respiratorie virali e batteriche e per avere il consenso del paziente, senza libero arbitrio, a essere collegato a un ventilatore (…).

Il consenso informato è citato nel primo punto del Codice di Norimberga, ma è tecnicamente specificato solo per gli esperimenti e anche in questo caso, ci sono modi per fabbricare il consenso e truccare le carte

 

Il consenso informato è citato nel primo punto del Codice di Norimberga, ma è tecnicamente specificato solo per gli esperimenti e anche in questo caso, ci sono modi per fabbricare il consenso e truccare le carte.

 

 

Prima del Codice di Norimberga si facevano aborti chimici e chirurgici, così come l’elettroshock (terapia elettroconvulsiva), e continuano oggi senza alcun reale e onesto consenso informato.

 

La verità è che l’aborto procurato è un abuso contro le donne, venduto falsamente come un diritto e, a porte chiuse, l’elettroshock è talvolta definito «addomesticamento della moglie».

 

Il Terzo Reich introdusse l’invenzione italiana dell’elettroshock negli ospedali e nei manicomi, così come nel campo di concentramento di Auschwitz per «rimettere le persone emotivamente disturbate in condizione di lavorare».

Il Terzo Reich introdusse l’invenzione italiana dell’elettroshock negli ospedali e nei manicomi, così come nel campo di concentramento di Auschwitz per «rimettere le persone emotivamente disturbate in condizione di lavorare»

 

Anche l’elettroshock è stato modificato in modo da poter essere utilizzato per l’eutanasia. Come persona addestrata nella teoria e nelle procedure di sicurezza dell’elettricità, posso dirvi che l’unica modifica necessaria per utilizzare l’elettroshock per l’eutanasia sarebbe quella di dirigere la corrente elettrica attraverso la cavità toracica piuttosto che attraverso il cranio. Tuttavia, sembra che gli psichiatri nazisti abbiano usato qualche altra forma di elettroshock modificato per uccidere i loro pazienti.

 

Il dottor Leo Alexander, uno psichiatra americano, che era un consulente medico al processo di Norimberga, dichiarò in un articolo del New England Journal of Medicine (luglio 1949): «qualunque fossero le dimensioni che alla fine assumevano questi crimini, divenne evidente che tutti coloro che vi operavano avevano cominciato da cose piccole. All’inizio operarono solo un sottile spostamento di enfasi nell’atteggiamento di base dei medici. Tutto ebbe inizio con l’accettazione dell’atteggiamento, fondamentale nel movimento per l’eutanasia, che esiste una vita non degna di essere vissuta».

 

Ma è davvero qui che è iniziato tutto? In realtà non è iniziato quando il paradigma scientifico è passato a un presupposto materialistico-meccanicistico in cui l’unica vera distinzione tra vivi e morti è una differenza negli stati biochimici?

 

Sebbene le teorie successive sulla conservazione delle razze favorite nella lotta per la vita (ovvero sull’origine delle specie per mezzo della selezione naturale) sembrino avere merito all’interno di un paradigma materialistico-meccanicistico, negano ogni possibilità di libero arbitrio. Ironia della sorte, lo stesso paradigma in cui è stato scritto il Codice di Norimberga nega la possibilità del libero arbitrio e, quindi, si limita a rispettare formalmente il consenso informato.

«Qualunque fossero le dimensioni che alla fine assumevano questi crimini, divenne evidente che tutti coloro che vi operavano avevano cominciato da cose piccole. All’inizio operarono solo un sottile spostamento di enfasi nell’atteggiamento di base dei medici. Tutto ebbe inizio con l’accettazione dell’atteggiamento, fondamentale nel movimento per l’eutanasia, che esiste una vita non degna di essere vissuta» dottor Leo Alexander, Norimberga 1949

 

Il dottor Leo Alexander, e io uso il termine «dottore» in senso lato, era egli stesso un convinto sostenitore dell’elettroshock, della lobotomia e dell’eugenetica.  Inizialmente aveva elogiato il programma eugenetico di Hitler, che includeva la sterilizzazione involontaria di centinaia di migliaia di persone.

 

Naturalmente, il dottor Leo Alexander non era solo. Il programma eugenetico di Hitler ha ricevuto il sostegno internazionale di psichiatri e sostenitori dell’eugenetica in tutto il mondo, inclusi alcuni proprio qui in Alberta.

 

L’Alberta Eugenics Board e il Sexual Sterilization Act furono sciolti e abrogati solo nel 1972, un paio d’anni dopo che era stato compiuto un importante passo avanti verso l’eugenetica volontaria (cioè, la legalizzazione dell’aborto procurato), che è attribuita al padre del nostro attuale primo ministro [Justin Trudeau, ndr].

 

Questo gioco di fumo e di specchi giocato dai politici è andato avanti molto prima che la maggior parte di noi nascesse, per non parlare della nostra possibilità di votare.

«Viviamo in un mondo anarchico, l’intera classe politica è nemica di Cristo e serva del male, ecco perché anche vivere la nostra semplice vita senza abdicare ai nostri principi cristiani è una confessione quotidiana e un martirio» Iustin Pârvu della Romania

 

Non pensate per un secondo che qualsiasi movimento o evento che ottiene l’attenzione internazionale non sia sotto il controllo e la manipolazione della classe politica.

 

Come ha detto l’anziano Iustin Pârvu della Romania: «viviamo in un mondo anarchico, l’intera classe politica è nemica di Cristo e serva del male, ecco perché anche vivere la nostra semplice vita senza abdicare ai nostri principi cristiani è una confessione quotidiana e un martirio».

 

Nella stessa intervista del 2009, l’anziano Iustin Pârvu aveva anche detto:

 

«Pertanto, per favore, smettete di cercare soluzioni. Le soluzioni umane sono inesistenti, miei cari! La soluzione è morire per Cristo. I padri abbandoneranno i loro figli, le madri le loro figlie, fino alla morte. Ecco, assistiamo al compimento di questa profezia. Se la madre lascia che il bambino venga vaccinato, è come se lo lasciasse morire…»

 

Ed ecco una citazione di San Gabriele della Georgia:

 

«La coscienza è una parte di Dio nel vostro cuore. Prima di andare a letto, fate un breve resoconto personale: come avete passato la giornata, cosa avete fatto, quando avete peccato, cosa avreste dovuto fare. Siate esigenti con voi stessi».

 

 

Padre John Grigaitis

 

 

Renovatio 21 ripubblica questo articolo per dare una informazione a 360º.  Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

Immagine di Ted via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic (CC BY-NC 2.0); immagine tagliata e modificata con filtri.

 

 

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La CEDU a gamba tesa sull’aborto in Polonia: liberi feticidi eugenetici per i cittadini UE

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La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha sentenziato che la Polonia ha violato la privacy di una donna costretta ad abortire un figlio malato andando all’estero, incerta sulla legalità dell’intervento in patria.

 

La causa è stata promossa da una residente di Cracovia, nel sud della Polonia, al quarto mese di gravidanza quando le fu diagnosticata una grave patologia genetica al feto. Aveva pianificato di interrompere legalmente la gestazione nel proprio Paese, ma le fu negato dopo che la Corte costituzionale polacca aveva bandito l’aborto per malformazioni fetali; i dettagli della nuova normativa, tuttavia, non furono pubblicati ufficialmente per mesi.

 

Tale ritardo generò una confusione generalizzata sull’effettiva applicazione della pronuncia. La donna dovette così recarsi nei Paesi Bassi per ottenere un ottenere l’uccisione del suo figlio giudicato non sufficientemente in salute.

 

«In quel lasso di tempo non era chiaro se le limitazioni fossero già operative o se l’interruzione di gravidanza potesse ancora essere effettuata lecitamente», ha statuito la CEDU nella sentenza emessa giovedì. Il tribunale ha disposto che la Polonia corrisponda alla donna 1.495 euro per danni materiali e 15.000 euro per danni morali. Ovviamente, al bambini ritenuto ammalato e quindi ammazzato, non può andare non solo un soldo, ma nemmeno un pensiero degli eurogiudici dei «diritti dell’uomo» (come no).

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I giudici hanno inoltre contestato la composizione della Corte costituzionale polacca, oggetto di forti critiche. La Commissione Europea e le forze di opposizione hanno denunciato che l’assetto del tribunale è stato condizionato dal partito di governo Diritto e Giustizia (PiS).

 

Prima della pronuncia del 2020, la legislazione polacca sull’aborto ammetteva l’interruzione di gravidanza in caso di stupro, incesto, rischio per la vita o la salute della gestante o gravi anomalie fetali. La sentenza ha soppresso quest’ultima fattispecie, che costituiva la maggioranza degli aborti legali nel Paese. La decisione scatenò imponenti manifestazioni nazionali, con numerose associazioni per i diritti delle donne che la bollarono come una delle più lesive degli ultimi decenni.

 

La pronuncia della Corte di Strasburgo non abroga la norma polacca, ma vincola lo Stato al rispetto dei diritti sanciti dalla Convenzione. Potrebbe inoltre indurre modifiche nelle procedure di esecuzione di simili verdetti in futuro.

 

Di fatto la CEDU non solo dirama l’ordine di sottomettersi al libero feticidio in Polonia e in tutta Europa, ma va oltre: uccidere un bambino nel grembo materno perché imperfetto è, tecnicamente, eugenetica. L’eugenetica diviene quindi una componente della UE.

 

E quindi, a questo punto, ci scappa automatica la reductio ad Hitlerum: hanno ragione quelli che vedono nell’UE gli albori di un vero e proprio Quarto Reich.

 

Risposta: eccerto, magari con l’aggiunta dei gay pride, il greene e gli islamo-africani spadroneggianti nelle nostre città, ma l’UE è di fatto una regione del mondo dove si uccidono i deboli e gli imperfetti – per ordine del giudice.

 

Adolfo, ovunque egli sia, in qualche tomba segreta, o in un vaso di cenere raccolta da qualche soldato sovietico, o in un villaggio nella jungla brasiliana come nelle barzellette e nelle serie TV, applaude felice: brava Europa!

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Immagine di Adrian Grycuk via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Poland

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«Pratiche eugenetiche discriminatorie»: allarme del bioeticista contro nuovo test sugli embrioni FIVET

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Un team di accademici ha sviluppato uno strumento che permette alle coppie che si sottopongono a fecondazione in vitro (FIVET) di scegliere quali embrioni impiantare, suscitando critiche da bioeticisti che temono possa condurre a una «società distopica». Lo riporta LifeSite.   Herasight, co-fondata dall’ex docente della Duke University Jonathan Anomaly, afferma che il suo prodotto è in grado di prevedere il rischio che un embrione sviluppi patologie come glaucoma o Alzheimer, offrendo ai genitori più informazioni sugli embrioni generati tramite FIVET.   La FIVET produce generalmente tra 15 e 19 ovociti, di cui circa sei raggiungono lo stadio di blastocisti entro una settimana dalla fecondazione. Secondo Reproductive Medicine Associates, le cliniche spesso eliminano gli embrioni considerati portatori di anomalie. Anomaly ha sottolineato che Herasight non impone scelte ai genitori, ma fornisce dati genetici per supportare le loro decisioni.   «C’è una grande differenza tra uccidere persone nelle camere a gas e, sai, dare alle persone informazioni sui loro embrioni», ha dichiarato Anomaly al sito The College Fix, respingendo paragoni con l’eugenetica, pur avendo precedentemente pubblicato un saggio intitolato «Difendere l’eugenetica», in cui descriveva il termine come «scelta informata».

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Anomaly ha chiarito che Herasight si distingue da aziende come Orchid Health, che promuovono lo screening embrionale come pratica universale. «Il nostro approccio è: se stai già facendo la FIVET e probabilmente ti sottoponi a qualche test, possiamo offrirti più informazioni», ha detto.   Il dottor Aaron Kheriaty, direttore del Programma di Bioetica, Tecnologia e Sviluppo Umano presso l’Ethics and Public Policy Center, ha criticato la pratica in un commento a The College Fix. In un recente documento per la Heritage Foundation, Kheriaty ha avvertito che gli strumenti di screening embrionale sono spesso presentati come soluzioni per malattie genetiche, ma non curano gli embrioni affetti, che vengono invece distrutti se identificati come portatori di rischi.   Kheriaty ha messo in guardia contro l’estensione dello screening genetico alla selezione di tratti come intelligenza, capacità fisiche o aspetto, che potrebbe portare a «pratiche eugenetiche discriminatorie».   La Chiesa cattolica ha sempre condannato la FIVET e la fecondazione artificiale come gravemente immorali. Nel 1949, Papa Pio XII dichiarò nel suo discorso ai medici cattolici a Roma per il quarto congresso internazionale che «la fecondazione artificiale nel matrimonio, ma prodotta mercé l’elemento attivo di un terzo, è del pari immorale e, come tale, va condannata senza appello».   La Chiesa insegna inoltre che la distruzione degli embrioni equivale alla soppressione di una vita umana innocente.   Per il momento, Herasight sostiene che il suo strumento mira esclusivamente a fornire informazioni ai genitori già impegnati in un percorso di FIVET.   Come riportato da Renovatio 21, oltre alla soppressione massiva di embrioni su matrice eugenetica, la fecondazione in vitro produce il fenomeno, sempre più diffuso ma di cui nessuno ha il coraggio di parlare, delle chimere umane.   Con la compresenza di embrioni, tipica della IVF, uno degli embrioni può venire assorbito dall’altro, continuando tuttavia a svilupparsi, talvolta andando addirittura a sostituire gli organi dell’organismo ospite: vi sono quindi al mondo individui dotati di più DNA, e per questo chiamati nel gergo della biologia «chimere».

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Quindi, si hanno individui i cui organi sono in realtà dei «fratelli» chimerici – perfino gli organi sessuali, con casi allucinanti, ma già ben documentati, di persone cui tolgono i figli quando risultano non geneticamente loro, ma di fratelli e sorelle che non esistono, cioè esistono, ma dentro il loro stesso corpo.   A volte i «gemelli» continuano a crescere dentro l’organismo ospite producendo dentro le carni tessuti come capelli, occhi, etc.   Cosa poco nota, ma logica, le chimere umane sono in aumento a causa degli impianti multipli previsti dalla riproduzione artificiale: i medici inseriscono nella donna più embrioni sperando che qualcuno attecchisca. Si hanno così più parti gemellari e plurigemellari ma anche, fenomeno non sempre rilevato, casi di chimerismo.   La provetta non solo uccide milioni di embrioni ogni anno (decine e decine per ciclo, a seconda del Paese e del medico): buttati nell’azoto liquido in attesa di chissà cosa, scartati, gettati via perché «non funzionali», impiantati e morti in utero.

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Provetta e Intelligenza Artificiale, il mondo nuovo è alle porte

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L’esperto americano di bioetica Charles Camosy, Ph.D., avverte che la combinazione di Intelligenza Artificiale (IA) e fecondazione in vitro (FIV) potrebbe portare alla selezione di massa degli embrioni, creando una «casta biologica». Denuncia il «neopaganesimo consumistico» nella medicina riproduttiva e chiede una resistenza cristiana.

 

In un articolo pubblicato dal Catholic Herald, il bioeticista sottolinea «i rapidi progressi nella tecnologia dell’intelligenza artificiale, uniti alla sua applicazione alla fecondazione in vitro», che a suo avviso potrebbero «portare a una situazione distopica» attraverso l’uso di migliaia di embrioni «in un singolo ciclo di trattamento».

 

Il professor Camosy la vede come una forma moderna di infanticidio influenzata «dalla rinascita di pratiche culturali pagane precristiane». Egli sottolinea che «i pagani greci e romani non avevano scrupoli a disumanizzare i neonati e non vedevano alcun problema nel decidere quali bambini dovessero vivere e quali dovessero morire, in base ai propri bisogni e desideri».

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Questa visione è tornata di moda anche oggi: «manipola in modo sconsiderato il potere di vita e di morte sui bambini, secondo i desideri dei genitori». Ma «oggi lo fa in un modo molto più sofisticato e su scala potenzialmente industriale», consentendo una selezione basata sull’intelligenza e su altre caratteristiche.

 

Questo atteggiamento «si allontana sempre più dall’antropologia cristiana» e non consente più di comprendere la vera dignità umana. Così, le pratiche riproduttive occidentali «non si concentrano sull’accettazione incondizionata dei figli come dono di Dio, (…) ma sui desideri del cliente per un prodotto acquistato come qualsiasi altro sul mercato».

 

Sottolinea come le aziende emergenti nel campo delle tecnologie riproduttive, come Orchid e Nucleus, abbiano «sviluppato nuove tecnologie che, a loro dire, possono aiutare i clienti a essere ancora più selettivi riguardo a quali bambini accogliere in una famiglia e quali rifiutare».

 

Noor Siddiqui, CEO di Orchid, non ha nascosto il tipo di cambiamenti culturali annunciati dalla sua azienda. In un video condiviso su X, afferma che «il sesso è per divertimento e lo screening degli embrioni serve per avere figli. Sarebbe folle non sottoporsi a screening per queste cose».

 

Secondo Ross Douhat, editorialista del New York Times che ha intervistato la signora Siddiqui, «presto saremo in grado di indurre praticamente qualsiasi cellula somatica a trasformarsi in un ovulo o in uno spermatozoo, consentendo a un singolo ciclo di fecondazione in vitro di produrre non 15 embrioni, ma 15.000».

 

«E, supponendo che aziende come Orchid e Nucleus continuino a esistere, useranno senza dubbio le tecnologie di intelligenza artificiale per setacciare questo set molto più ampio, sceglierne una o due che funzionano per loro e scartare il resto», conclude.

 

Charles Camosy vi vede – senza però nominare quest’opera – l’avvento de Il mondo nuovo, la celebre distopia di Aldous Huxley. Camosy ritiene infatti che una delle conseguenze di questa evoluzione sarà il peggioramento delle «disuguaglianze sociali nella nostra società» a causa dei «vantaggi biologici di cui godranno i bambini nati nei ranghi più alti della scala sociale».

 

E continua: «la classe (definita dalla posizione nel processo di produzione sociale) sarà rafforzata da nuove condizioni di casta biologica, dando origine a una nuova biopolitica: avere un figlio con una disabilità o con un corpo meno scolpito condannerà le persone a caste inferiori».

 

«In seguito, quando queste pratiche diventeranno meno costose e più accessibili, sarà probabilmente esercitata una sorta di leggera pressione su tutti i genitori affinché ottimizzino i propri figli (le assicurazioni potrebbero rifiutarsi di coprire i costi dei figli non ottimizzati). Avere figli alla vecchia maniera sarà appannaggio di pochi fanatici religiosi “pazzi”».

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Il mondo nuovo

Questa è una replica esatta di quanto predetto da Aldous Huxley nel suo romanzo futuristico del 1931. Nel 1958, l’autore tornò su questo tema nel saggio Il mondo nuovo, dove osservò che il mondo stava iniziando ad assomigliare alla sua distopia, vecchia di oltre un quarto di secolo. Ammise in un’intervista che le cose si stavano muovendo molto più velocemente di quanto avesse mai immaginato.

 

Ma è anche l’affermazione sempre più pressante dell’eugenetica a costituire la base del pensiero non cattolico in tutte le epoche. Questa eugenetica emerse negli ambienti pagani, come sottolinea Charles Camosy; scomparve poi sotto l’influenza del cattolicesimo, per riapparire nei paesi protestanti a partire dal XVIII secolo.

 

Questa eugenetica riacquistò gradualmente una posizione dominante sotto l’influenza delle teorie di Charles Darwin e del cugino Francis Galton, nonché del malthusianesimo.

 

L’eugenetica è attualmente la filosofia e la pratica degli ambienti medici che operano nel campo della riproduzione. (…)

 

L’unico modo per opporsi a questa presa di possesso della vita come «materia da gestire» (dottor Pierre Simon), resta la dottrina cattolica, concepita nella sua interezza e senza concessioni.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News.

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