Geopolitica
I talebani inaugurano l’«Esercito dell’Emirato Islamico» con un enorme convoglio di veicoli corazzati USA
lo scorso martedì i talebani hanno celebrato l’inaugurazione del nuovo «Esercito dell’Emirato Islamico» di Afghanistan.
Le celebrazioni si sono svolte nella città di Kandahar, nella parte meridionale del Paese, ritenuta una roccaforte talebana.
Degno di nota che la celebrazione è consistita in una lunga parata di veicoli corazzati lasciati sul posto dalle forze degli USA e della NATO dopo il precipitoso abbandono della scorsa estate.
VIDEO: The Taliban hold a military parade in Kandahar, Afghanistan’s second-largest city and the militants’ spiritual heartland, using former Afghan and international forces vehicles and helicopters to inaugurate their new “Islamic Emirate Army” pic.twitter.com/IsH4z9tRL2
— AFP News Agency (@AFP) November 9, 2021
Non si tratta della prima volta che i talebani esibiscono in pubblico, non senza una certa boria, i mezzi militari lasciati generosamente in eredità dall’amministrazione Biden. Tuttavia a Kandahar si sono visti veicoli americani mai mostrati in precedenza.
Durante l’evento erano presenti elicotteri (di cui Kabul ora avrebbe un numero superiore a quello dell’esercito australiano), il che lascia pensare che il problema dell’assenza di piloti addestrati sia stata risolta.
Secondo la descrizione dell’evento data dall’agenzia AFO la parata conteneva centinaia di veicoli militari statunitensi in una linea che si estendeva a perdita d’ occhio.
«Un convoglio di veicoli militari ha percorso la strada principale di Kandahar, che collega l’aeroporto al centro della città, passando davanti agli spettatori mentre la musica religiosa risuonava dagli altoparlanti. Il ministro della Difesa talebano ha recentemente annunciato che le unità militari saranno riorganizzate e ribattezzate».
Vi sarebbe quindi una riorganizzazione integrale delle forze armate sotto il comando talebano
#Taliban release video of their military parade in Kandahar, #Afghanistan‘s second largest city and the Islamist group’s birthplace. Military vehicles and helicopters of former Afghan as well as US-led foreign troops were used in the event. pic.twitter.com/slriGBko9F
— Ayaz Gul (@AyazGul64) November 9, 2021
Il «regalo» delle forniture militari da Washington ai talebani (per alcuni si tratterebbero di 85 miliardi tra armi, munizioni, veicoli, sistemi tecnologici avanzatissimi) era stato sfottuto dal portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian che ha deriso gli americani parlando di «macchine da guerra trasformate in parco giochi talebano».
Non tutto è cambiato in Afghanistan. Come riportato da Renovatio 21, l’attività di narcotraffico non pare sia stata fermata dal nuovo Stato talebano.
Secondo alcune testate internazionali, in Aghanistan sarebbe altresì tornato il mercato delle schiave sessuali, anche bambine.
Nel frattempo nei campi profughi creatisi con la crisi umanitaria in queste settimane si muore di fame e di freddo.
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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