Geopolitica
552° giorno di guerra
– Massiccio attacco di droni ucraini su diverse città russe la notte scorsa. È stato colpito, fra l’altro, l’aeroporto di Pskov. Una fabbrica di componenti elettroniche a Briansk, a sua volta colpita, ha subito danni da incendio. Allarme droni anche a Mosca e Tula.
– Diversi gruppi di droni russi hanno attaccato Kiev da diverse direzioni. Ai droni si sono aggiunti i missili lanciati dagli aerei strategici Tu-95ms.
– Secondo l’Economist, gli operatori di droni ucraini che attaccano il territorio russo, utilizzano dati forniti dagli alleati occidentali.
– Le autorità russe hanno respinto la richiesta ell’agenzia investigativa sugli incidenti aerei brasiliana che aveva proposto un’indagine congiunta sul disastro aereo in cui è morto Prigozhin. Lo riferisce Reuters.
– Washington Post: l’Ucraina e i suoi sostenitori continuano a chiedere missili a lungo raggio, noti come ATACMS, che possano colpire in profondità dietro le linee russe. Ma il Pentagono continua a opporsi, soprattutto perché i funzionari temono che gli Stati Uniti non abbiano abbastanza ATACMS per rifornire l’Ucraina senza compromettere la propria preparazione per un eventuale futuro conflitto con la Cina.
– Viktor Orban: dopo il sabotaggio del Nord Stream, l’Ungheria e la Serbia hanno avvertito la comunità internazionale che avrebbero considerato qualsiasi minaccia al sistema di approvvigionamento di gas proveniente dalla Russia come un motivo per la guerra.
– Il senatore americano Mitt Romney sulla guerra in Ucraina: spendiamo per aiutare gli ucraini l’equivalente di circa il 5% del nostro budget per la difesa, e in effetti anche meno: questo è il miglior investimento nella difesa del nostro paese nella storia. Non abbiamo perdite umane in Ucraina e gli ucraini stanno combattendo contro la Russia, le cui armi nucleari sono puntate contro di noi. Pertanto, riduciamo e distruggiamo l’esercito russo per una cifra molto piccola rispetto a quanto spendiamo per altri articoli di difesa. Una Russia debole è una buona cosa. È la cosa migliore per l’America assicurarsi che chi ha armi nucleari puntate contro di noi diventi sempre più debole»
– Un ponte ferroviario è saltato in aria al confine tra Ucraina e Bielorussia. L’incidente è avvenuto stanotte a 800 metri dalla stazione di Slovechno. Secondo le prime informazioni, un fulmine abbattutosi nelle vicinanze, ha fatto esplodere le mine anticarro. I binari della ferrovia e i piloni del ponte sono rimasti danneggiati.
– Robotino, un paese di 500 abitanti spianato dalla guerra. In questo video, pubblicato dal canale telegram russo WarGonzo, l’artiglieria russa colpisce due case in cui si sono asserragliati dei fanti ucraini.
– Zelens’kyj ha proposto di equiparare penalmente corruzione e tradimento per tutto il periodo della legge marziale. Ha peraltro sottolineato che la modifica dovrebbe essere approvata dal parlamento.
– Financial Times: l’Unione Europea dovrebbe importare una quantità record di gas naturale liquefatto dalla Russia quest’anno, nonostante le sanzioni e l’obiettivo di rinunciare al carburante russo entro il 2027. Cina, Belgio e Spagna sono i maggiori importatori di gas dalla Russia quest’anno.
– I BRICS, quando sarà completato l’allargamento, raccoglieranno il 30% dell’intera economia mondiale, il 43% della produzione petrolifera, il 25% delle esportazioni di beni, ci vive il 46% della popolazione mondiale.
– Dall’inizio del conflitto, le truppe ucraine hanno sparato due milioni di proiettili da 155 mm, praticamente esaurendo le riserve dei paesi occidentali, scrive David Ignatius, editorialista del Washington Post. Come riportato nell’articolo, l’esercito americano ritiene da tempo che le truppe ucraine sparino indiscriminatamente, sprecando munizioni.
– El Pais: Le autorità ucraine stanno valutando la possibilità di tenere elezioni parlamentari e presidenziali nel 2024 per fermare il calo di popolarità di Zelenskyj e ottenere un mandato popolare in vista di possibili negoziati.
– Siamo a livello di «si dice» e indiscrezioni affiorate da canali Telegram di opposizione e da altri vicini a Wagner, ma la notizia sarebbe questa: il ministero della difesa russo avrebbe ordinato alle strutture Wagner di mettere a disposizione gli assetti in Africa e Siria entro il 20 settembre. Regista della riorganizzazione il vice ministro Evkurov, in visita il Libia lo scorso 22 agosto.
– Il presidente delle ferrovie iraniane (RAI) ha annunciato il primo transito di merci russe in Arabia Saudita attraverso il corridoio di trasporto iraniano. Un treno in transito con 36 container è arrivato per la prima volta in Iran dalla Russia attraverso lo snodo ferroviario iraniano Incheh-Borun vicino al Turkmenistan, quindi ha raggiunto la città portuale di Bandar Abbas sullo stretto di Hormuz e da lì sarà trasportato via mare alla città portuale saudita di Jeddah.Il carico è stato spedito attraverso il corridoio internazionale di trasporto nord-sud (INSTC), che collega India, Iran, Russia, Azerbaigian e altri paesi tramite ferrovia e mare. Si prevede che nel prossimo futuro l’INSTC diventi una rotta alternativa al Canale di Suez.
– Putin ha accettato l’invito in Cina per ottobre. È il primo viaggio all’estero dall’emissione del mandato della Corte Penale Internazionale.
– Il presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Kevin McCarthy ha affermato che il gas naturale proveniente dagli Stati Uniti è migliore del gas russo.
McCarthy non ha specificato perché il metano americano sia diventato improvvisamente più ecologico del gas proveniente da altri Paesi. Secondo lui, se il gas russo fosse sostituito con quello americano solo in Europa, le emissioni di CO2 diminuirebbero di 218 miliardi di tonnellate, perché il metano americano è più pulito, e il mondo sarebbe quindi più sicuro.
– Il presidente russo Vladimir Putin, nel corso del suo colloquio di ieri con il primo ministro indiano Modi, gli ha comunicato che non avrebbe partecipato al vertice del G20 che si terrà a Nuova Delhi il 9 e 10 settembre. La delegazione russa sarà guidata dal ministro degli Esteri Sergej Lavrov.
– Financial Times: La carenza di interpreti qualificati è diventata il problema più grande per gli ufficiali della NATO che addestrano i militari ucraini nell’ambito della missione di addestramento dell’UE. «Gli interpreti sono il problema numero uno», ha dichiarato il generale di brigata olandese Martin Bonn, vice capo della missione multinazionale di addestramento dell’UE istituita lo scorso novembre per addestrare gli ucraini a diverse armi e tattiche. Inoltre, gli istruttori occidentali si lamentano del fatto che Kiev invia loro soldati di età e capacità molto diverse. Uno dei volontari arrivati in Germania aveva 71 anni. Secondo il FT, nelle ultime settimane i funzionari di alcuni Paesi occidentali hanno espresso frustrazione «per le differenze sulla strategia e sulle tattiche da adottare per contrastare la Russia». Un istruttore tedesco ha testimoniato che a volte ha avuto discussioni con i comandanti ucraini che sono stati addestrati in epoca sovietica e «pensano di sapere meglio» come agire.
– Bordachev (direttore di Club Valdaj): dopo la guerra dobbiamo ricordare che la UE educa la sua élite in uno spirito di esclusività e di disprezzo per gli altri. Le ambizioni di dominio sui vicini avranno sempre la precedenza sulla convenienza economica.
– Mironov, leader del partito Russia Giusta ha incontrato alla Duma, Ahmad Massoud, leader del Fronte di resistenza nazionale afghano (principale formazione di resistenza armata al governo talebano), figlio di Ahmad Shah Masud.
– L’Universita statale di Mosca inaugurerà il 1° settembre un nuovo supercomputer con una capacità di 400 petaflop, ha affermato il rettore dell’Università Viktor Sadovnichy. «Il 1° settembre inauguriamo ufficialmente un nuovo supercalcolatore dell’Università di Mosca, creato da noi. Sono 400 petaflop. Questo supercomputer, forse, sarà il secondo o il terzo al mondo in termini di potenza».
Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia.
Immagine screenshot da Telegram
Geopolitica
Gli europei sotto shock per la strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per il 2025
I leader europei e i media dell’establishment sono in preda al panico dopo la diffusione, sul portale ufficiale della Casa Bianca, della «Strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America 2025» (NSS).
A terrorizzare Bruxelles e dintorni è l’impegno esplicito del governo USA a privilegiare «Coltivare la resistenza all’attuale traiettoria dell’Europa all’interno delle nazioni europee», descritta in termini aspri ma realistici. Il report si scaglia in particolare contro l’approccio dell’UE alla Russia.
L’NSS ammonisce che il Vecchio Continente rischia la «cancellazione della civiltà» se non invertirà la rotta imposta dall’Unione Europea e da altre entità sovranazionali. La «mancanza di fiducia in se stessa» del Continente emerge con evidenza nelle interazioni con Mosca. Gli alleati europei detengono un netto primato in termini di hard power rispetto alla Russia in quasi tutti i campi, salvo l’arsenale nucleare.
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Dopo l’invasione russa in Ucraina, i rapporti europei con Mosca sono drasticamente deteriorati e numerosi europei vedono nella Federazione Russa una minaccia esistenziale. Gestire le relazioni transatlantiche con la Russia esigerà un impegno diplomatico massiccio da Washington, sia per reinstaurare un equilibrio strategico in Eurasia sia per scongiurare frizioni tra Mosca e gli Stati europei.
«È un interesse fondamentale degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina, al fine di stabilizzare le economie europee, prevenire un’escalation o un’espansione indesiderata della guerra e ristabilire la stabilità strategica con la Russia, nonché per consentire la ricostruzione post-ostilità dell’Ucraina, consentendole di sopravvivere come Stato vitale».
Il conflitto ucraino ha paradossalmente accresciuto la vulnerabilità esterna dell’Europa, specie della Germania. Oggi, le multinazionali chimiche tedesche stanno erigendo in Cina alcuni dei più imponenti complessi di raffinazione globale, sfruttando gas russo che non possono più procurarsi sul suolo patrio.
L’esecutivo Trump si scontra con i burocrati europei che coltivano illusioni irrealistiche sul prosieguo della guerra, appollaiati su coalizioni parlamentari fragili, molte delle quali calpestano i pilastri della democrazia per imbavagliare i dissidenti. Una vasta maggioranza di europei anela alla pace, ma tale aspirazione non si riflette nelle scelte politiche, in gran parte ostacolate dal sabotaggio dei meccanismi democratici perpetrato da quegli stessi governi. Per quanto allarmati siano i continentali, l’establishment britannico lo è ancor di più.
Ruth Deyermond, docente al dipartimento di Studi della Guerra del King’s College London e specialista in dinamiche USA-Russia, ha commentato su X che il testo segna «l’enorme cambiamento nella politica statunitense nei confronti della Russia, visibile nella nuova Strategia per la Sicurezza Nazionale – il più grande cambiamento dal crollo dell’URSS». Mosca appare citata appena dieci volte nel corposo documento, nota Deyermond, e prevalentemente per evidenziare le fragilità europee.
In un passaggio esemplare, il report afferma che «questa mancanza di fiducia in se stessa è più evidente nelle relazioni dell’Europa con la Russia». «L’assenza della Russia dalla Strategia di Sicurezza Nazionale 2025 appare davvero strana, sia perché la Russia è ovviamente uno degli stati che hanno l’impatto più significativo sulla stabilità globale al momento, sia perché l’amministrazione è così chiaramente interessata alla Russia (…) Non è solo la mancanza di riferimenti alla Russia a essere sorprendente, è il fatto che la Russia non venga mai menzionata come avversario o minaccia» scrive l’accademica.«La mancanza di discussione sulla Russia, nonostante la sua importanza per la sicurezza e l’ordine internazionale e la sua… importanza per l’amministrazione Trump, fa sembrare che stiano semplicemente aspettando di poter parlare in modo più positivo delle relazioni in futuro».
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La parte dedicata al dossier ucraino – che allude al fatto che «l’amministrazione Trump si trova in contrasto con i politici europei che nutrono aspettative irrealistiche per la guerra» – pare quasi redatta dal Cremlino. L’incipit della Deyermond è lapidario: «Se qualcuno in Europa si aggrappa ancora all’idea che l’amministrazione Trump non sia inamovibile filo-russa e ostile alle istituzioni e ai valori occidentali, dovrebbe leggere la Strategia per la Sicurezza Nazionale del 2025 e ripensarci».
Il NSS dedica scarsa attenzione alla NATO, se non per insistere sulla cessazione della sua espansione indefinita, ma stando ad un articolo Reuters del 5 dicembre, Washington intende che l’Europa rilevi entro il 2027 la gran parte delle competenze di difesa convenzionale dell’Alleanza, dall’intelligence ai missili. Questa scadenza «irrealistica» è stata illustrata questa settimana a diplomatici europei a Washington dal team del Pentagono incaricato della politica atlantica, secondo cinque fonti «a conoscenza della discussione».
Nel corso dell’incontro, i vertici del Dipartimento della Difesa avrebbero espresso insoddisfazione per i passi avanti europei nel potenziare le proprie dotazioni difensive dopo l’«invasione estesa» russa in Ucraina del 2022. Gli esponenti USA hanno avvisato i loro omologhi che, in caso di mancato rispetto del termine del 2027, gli Stati Uniti potrebbero sospendere la propria adesione a certi meccanismi di coordinamento difensivo NATO, hanno riferito le fonti. Le capacità convenzionali comprendono asset non nucleari, da truppe ad armamenti, e i funzionari non hanno chiarito come misurare i progressi europei nell’assunzione della quota preponderante del carico, precisa Reuters.
Non è dato sapere se il limite temporale del 2027 rifletta la linea ufficiale dell’amministrazione Trump o meri orientamenti di singoli addetti del Pentagono. Diversi rappresentanti europei hanno replicato che un tale orizzonte non è fattibile, a prescindere dai criteri di valutazione di Washington, dal momento che il Vecchio Continente necessita di risorse finanziarie aggiuntive e di una volontà politica più marcata per rimpiazzare alcune dotazioni americane nel breve periodo.
Tra le difficoltà, i partner NATO affrontano slittamenti nella fabbricazione degli equipaggiamenti che intendono acquisire. Sebbene i funzionari USA abbiano sollecitato l’Europa a procacciarsi più hardware di produzione statunitense, taluni dei sistemi difensivi e armi made in USA più cruciali imporrebbero anni per la consegna, anche se commissionati oggi.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Orban: l’UE pianifica la guerra con la Russia entro il 2030
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Geopolitica
Scontri lungo il confine tra Thailandia e Cambogia
Lunedì la Thailandia ha condotto raid aerei in Cambogia, mentre i due vicini del Sud-est asiatico si attribuivano reciprocamente la responsabilità di aver infranto la tregua negoziata dagli Stati Uniti.
A luglio, una controversia confinaria protrattasi per oltre cinquant’anni è sfociata in scontri armati tra i due Stati. Il presidente USA Donald Trump, tuttavia, era riuscito a imporre un cessate il fuoco dopo cinque giorni di ostilità.
L’esercito thailandese ha riferito che i nuovi episodi di violenza sono emersi domenica, accusando le unità cambogiane di aver sparato contro i soldati di Bangkok nella provincia orientale di Ubon Ratchathani. Un militare thailandese è caduto, mentre altri quattro hanno riportato ferite; in seguito, ulteriori truppe thailandesi sono state bersagliate da artiglieria e droni presso la base di Anupong, ha precisato lo Stato Maggiore.
Massive explosion on the Cambodian side of the Cambodia Thailand border from an F-16 airstrike from Thailand
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— WW3 Monitor (@WW3_Monitor) December 8, 2025
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Il portavoce della Royal Thai Air Force, il maresciallo dell’aria Jackkrit Thammavichai, ha comunicato in tarda mattinata di lunedì che i jet F-16 sono stati impiegati per «ridurre le capacità militari della Cambogia al livello minimo necessario per salvaguardare la sicurezza nazionale e proteggere i civili». Il portavoce del ministero della Difesa cambogiano, il tenente generale Maly Socheata, ha replicato domenica sera sostenendo che le truppe thailandesi hanno sferrato vari assalti contro le postazioni di Phnom Penh, utilizzando armi leggere, mortai e carri armati.
«Anche la parte thailandese ha accusato falsamente la Cambogia senza alcun fondamento, nonostante le forze cambogiane non abbiano reagito», ha dichiarato. Il dicastero ha altresì smentito le denunce thailandesi su un potenziamento delle truppe lungo il confine.
La contesa territoriale affonda le radici nell’epoca coloniale, quando la Francia – che dominò la Cambogia fino al 1953 – delimitò i confini tra i due paesi. Gli scontri di luglio provocarono decine di vittime e oltre 200.000 sfollati da ambo le parti.
Come riportato da Renovatio 21, la Thailandia aveva sospeso la «pace di Trump» quattro settimane fa.
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